E' una vita che nessuno mi chiama ragazzo, grazie!
Quella stappata non è una stilografica ma una sfera. Dopo l'intervento direttamente in fabbrica, ben fuori garanzia e gratuitamente (con caffé offerto), continua ad essere maltrattata e a funzionare egregiamente.
Andiamo alle domande specifiche.
Kokosko ha scritto:M'è presa la fissa della Visconti Van Gogh, modello "Starry Night"; qualcuno conosce i modelli di quella serie?
Ho notato da alcune foto trovate in rete che alcuni pennini presentavano due fori -per rendere più flessibile il pennino, con scarsi risultati però-, altre invece avevano solo un foro sagomato a "mezza luna". Che vantaggi tecnici garantiscono questi due differenti stili? O si tratta solo di estetica?
Quello a due fori, che posseggo e ho montato proprio sulla Van Gogh mini, ha sostituito l'originario pennino gradazione M, non più adatto alla mia scrittura. Funziona benino, ma è piuttosto "graffiante" (almeno il mio) rispetto a pennini comuni, e francamente non mi fa impazzire. Per il resto, più che di flessibilità parlerei di molleggiamento.
Kokosko ha scritto:Ovviamente vorrei sapere se secondo voi il rapporto qualità/prezzo regge con questo modello; ho letto su questo forum un post di un ragazzo a cui la penna si è "stappata" come una bottiglia di spumante, addirittura...
Quando si tratta di rapporto qualità/prezzo ho difficoltà a rispondere, perché uno dei due parametri non è oggettivo, potendo essere anche molto differente da persona a persona, Infatti, mentre il prezzo è un parametro noto e non soggetto a interpretazioni, la mia stima della qualità può differire anche sensibilmente dalla tua. Per il peso che IO do alla qualità, ritengo che le attuali Van Gogh siano più che sovraprezzate, e quindi con un rapporto qualità/prezzo - nel migliore dei casi - sfavorevole. Troverai sicuramente, tuttavia, altri che la trovano deliziosa e convenientissima.
Kokosko ha scritto:In ultimo, ho notato che dal sito X da dove vorrei acquistare la penna non mi viene spedito il converter con la penna, ma solo la cartuccia; vale la pena acquistare il converter? Non mi conviene lavare la cartuccia e caricarci dentro l'inchiostro che preferisco con la siringa? Mi ispira il blue-black Pelikan con quelle sfumature di blu sul corpo della penna... magari un bel tratto M; qui l'altra mia domanda -sì, sono prolisso-. Per il flusso della penna, il tratto M sarebbe esagerato o potrebbe andar bene?
Grazie a chi avrà la pazienza di rispondere ad un neofita che parla troppo
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Il lavaggio della cartuccia è ovviamente fattibilissimo, ma dopo alcune cariche l'imboccatura può allargarsi troppo, e in certi casi lesionarsi, allagandoti letteralmente il foglio. A me è capitato, in un paio di casi alla prima ricarica, sempre e solo con cartucce vuote MontBlanc, la cui plastica evidentemente è un pò più rigida delle altre. Se hai intenzione di usarla molto, credo che la spesa minima di un converter sia un'ottima idea.
I gruppi scrittura di quel genere sono piuttosto generosi, almeno quelli in mio possesso. Il calibro del tratto dipende da vari fattori: carta, modo di scrivere, flusso, etc. Il 4001 Pelikan è un inchiostro piuttosto "misurato", e tenderà a restringere un tratto M (nella mia Van Gogh lo fece). Considerando che non premi quando scrivi, che userai carta di vari tipi, e che i pennini Visconti di gradazione F si possono trovare con calibro addirittura maggiore degli M (è uno dei motivi che mi ha allontanato dalla marca), direi che la scelta di un M o un F è indifferente.