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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Penne nuove in Celluloide
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Ciao ragazzi,
volevo una vostra opinione sulle penne con corpo in celluloide di recente produzione (post 2000).
Quello che si trova ha in genere prezzi molto alti, se raffrontati con analogo prodotto in resina, quindi la domanda che vi pongo e':
vale la pena spendere un bel 50% in piu' per avere una penna in celluloide?
Grazie a tutti e mi scuso se l'argomento e' gia' stato trattato.
Max
volevo una vostra opinione sulle penne con corpo in celluloide di recente produzione (post 2000).
Quello che si trova ha in genere prezzi molto alti, se raffrontati con analogo prodotto in resina, quindi la domanda che vi pongo e':
vale la pena spendere un bel 50% in piu' per avere una penna in celluloide?
Grazie a tutti e mi scuso se l'argomento e' gia' stato trattato.
Max
- ciro
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Io sono più per il pre celluloide in realtà, però considerata l'instabilità del materiale e l'uso che tu dici di farne, prettamente non collezionistico, direi che per te non vale la pena.
Certo ci sono celluloidi da mozzare il fiato ma hanno un sacco di problemi.
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- maxpop 55
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Perchè non prendere una bella penna vintage in celluloide ?
Costa meno ed è meglio, sempre a mio giudizio.
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Credo che parlare di penna contemporanea in celluloide non sia corretto.
Per quanto ne so io, la celluloide propriamente detta (il nitrato di cellulosa) era prodotto da un numero molto limitato di aziende sino agli anni '60 del secolo scorso. In Italia mi risulta che ve ne fosse una sola nel varesotto.
Dagli anni '60 in poi è stata completamente soppiantata dall'acetato di cellulosa, almeno per l'uso in lastre per occhialeria (e per le poche penne che ancora la usavano). Ad esempio è acetato di cellulosa l'"auroloide" della Aurora.
Non c'è scampo: la penna in celluloide deve essere vintage.
Per quanto ne so io, la celluloide propriamente detta (il nitrato di cellulosa) era prodotto da un numero molto limitato di aziende sino agli anni '60 del secolo scorso. In Italia mi risulta che ve ne fosse una sola nel varesotto.
Dagli anni '60 in poi è stata completamente soppiantata dall'acetato di cellulosa, almeno per l'uso in lastre per occhialeria (e per le poche penne che ancora la usavano). Ad esempio è acetato di cellulosa l'"auroloide" della Aurora.
Non c'è scampo: la penna in celluloide deve essere vintage.
Michele
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Questa risposta mi spiazza. Ho letto che la serie Etruria di Stipula ha diverse penne in Celluloide, oppure la Montegrappa Extra 1930 la danno come celluloide.zoniale ha scritto:Credo che parlare di penna contemporanea in celluloide non sia corretto.
Per quanto ne so io, la celluloide propriamente detta (il nitrato di cellulosa) era prodotto da un numero molto limitato di aziende sino agli anni '60 del secolo scorso. In Italia mi risulta che ve ne fosse una sola nel varesotto.
Dagli anni '60 in poi è stata completamente soppiantata dall'acetato di cellulosa, almeno per l'uso in lastre per occhialeria (e per le poche penne che ancora la usavano). Ad esempio è acetato di cellulosa l'"auroloide" della Aurora.
Non c'è scampo: la penna in celluloide deve essere vintage.
Mi farebbe piacere approfondire questo argomento.
Max
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Alcune ditte hanno recuperato fondi di magazzino e li utilizzano come materiale prezioso
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Non sono un'espertone.
Lo era mio padre, che per più di 30 anni si è occupato delle vendite all'estero di una società, che all'epoca si chiamava SIC (società italiana della celluloide) e che in seguito si è chiamata "SIC-Mazzucchelli" ed oggi - tralasciando possibili mutamenti societari, di cui so poco - "Mazzucchelli 1849".
I produttori di celluloide costituivano nel dopoguerra in Europa un oligopolio. Non ricordo con certezza quanti fossero ma forse bastava una mano a contarli.
Ma già negli anni di cui io ho memoria, la seconda metà degli anni '70, in occhialeria la Mazzuchelli vendeva solo ed unicamente acetato. L'unico prodotto in nitrato di cui so erano le palline da ping-pong marcate "Samco".
Ciò detto, l'acetato ha sostituito la celluloide non per fare un dispetto ai puristi, ma perchè era un materiale superiore, con processi produttivi meno critici, più stabile nel tempo, meno combustibile etc etc. (come detto non sono l'esperto). Anche il policarbonato ha sostituito il vetro nelle lenti degli occhiali e non siamo qui a piangere.
L'acetato credo lo si possa fare bello quanto e più della celluloide. Dai una occhiata qui: https://www.mazzucchelli1849.it/collections
E comunque per ottenere questi effetti, ricordo che vi era alla base un notevole lavoro di natura artigianale.
Sono certo ad esempio che Montegrappa si rifornisse qui, poichè ho trovato lo stesso filmato sui materiali, legato ad entrambe le società.
Lo era mio padre, che per più di 30 anni si è occupato delle vendite all'estero di una società, che all'epoca si chiamava SIC (società italiana della celluloide) e che in seguito si è chiamata "SIC-Mazzucchelli" ed oggi - tralasciando possibili mutamenti societari, di cui so poco - "Mazzucchelli 1849".
I produttori di celluloide costituivano nel dopoguerra in Europa un oligopolio. Non ricordo con certezza quanti fossero ma forse bastava una mano a contarli.
Ma già negli anni di cui io ho memoria, la seconda metà degli anni '70, in occhialeria la Mazzuchelli vendeva solo ed unicamente acetato. L'unico prodotto in nitrato di cui so erano le palline da ping-pong marcate "Samco".
Ciò detto, l'acetato ha sostituito la celluloide non per fare un dispetto ai puristi, ma perchè era un materiale superiore, con processi produttivi meno critici, più stabile nel tempo, meno combustibile etc etc. (come detto non sono l'esperto). Anche il policarbonato ha sostituito il vetro nelle lenti degli occhiali e non siamo qui a piangere.
L'acetato credo lo si possa fare bello quanto e più della celluloide. Dai una occhiata qui: https://www.mazzucchelli1849.it/collections
E comunque per ottenere questi effetti, ricordo che vi era alla base un notevole lavoro di natura artigianale.
Sono certo ad esempio che Montegrappa si rifornisse qui, poichè ho trovato lo stesso filmato sui materiali, legato ad entrambe le società.
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Penne nuove in Celluloide
Per quanto ne so Mazzucchelli era almeno fino a qualche anno fa in grado di produrre celluloide (nitrato), e lo ha fatto per Visconti ed Omas. Ma era un procedimento produttivo rognoso (con tanto di casetta isolata su un poggio di montagna per l'invecchiamento) visto che il fulmicotone (il nitrato di cellulosa) è un esplosivo, ben più potente della polvere da sparo e quindi in caso di incendi era bene che non ci fosse nessuno vicino.
Ed è rognosa da lavorare, instabile nei colori e soggetta cristallizzazione col il tempo. Però pare (non ho una fonte, lo trovai scritto da qualche che non ricordo più) ha un elasticità di rimbalzo migliore dell'acetato,e questo la rende migliore appunto per le palline da ping pong. Per le penne moderne, ... bah, io eviterei.
Simone
Ed è rognosa da lavorare, instabile nei colori e soggetta cristallizzazione col il tempo. Però pare (non ho una fonte, lo trovai scritto da qualche che non ricordo più) ha un elasticità di rimbalzo migliore dell'acetato,e questo la rende migliore appunto per le palline da ping pong. Per le penne moderne, ... bah, io eviterei.
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Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Io invece spezzo una lancia a favore del contemporaneo. In quanto fiero possessore di una Visconti in celluloide, molto bella e ben fatta, posso dire che si tratta di materiali altrettanto gradevoli e sicuramente meno problematici.
Certo non rinuncerei mai a una Vacumatic o alle tante fantastiche penne italiane vintage.
Però, al di là del prezzo, perché no, se piace.
Aggiungo che ci sono anche resine veramente affascinanti.
Comunque, come avete ricordato, il fornitore Principe della celluloide rimane Mazzucchelli e penso che il resto siano briciole.
Certo non rinuncerei mai a una Vacumatic o alle tante fantastiche penne italiane vintage.
Però, al di là del prezzo, perché no, se piace.
Aggiungo che ci sono anche resine veramente affascinanti.
Comunque, come avete ricordato, il fornitore Principe della celluloide rimane Mazzucchelli e penso che il resto siano briciole.
Ultima modifica di Mightyspank il venerdì 31 marzo 2017, 18:19, modificato 1 volta in totale.
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Non mi sembra proprio che l'"auroloide" sia acetato di cellulosa, piuttosto una resina con il nome camuffato e, tra l'altro, piuttosto instabile al trascorrere del tempo.zoniale ha scritto:Credo che parlare di penna contemporanea in celluloide non sia corretto.
Per quanto ne so io, la celluloide propriamente detta (il nitrato di cellulosa) era prodotto da un numero molto limitato di aziende sino agli anni '60 del secolo scorso. In Italia mi risulta che ve ne fosse una sola nel varesotto.
Dagli anni '60 in poi è stata completamente soppiantata dall'acetato di cellulosa, almeno per l'uso in lastre per occhialeria (e per le poche penne che ancora la usavano). Ad esempio è acetato di cellulosa l'"auroloide" della Aurora.
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Ma che spettacolo. Alcuni attraggono magneticamente lo sguardo per molto tempozoniale ha scritto: ........ Dai una occhiata qui: https://www.mazzucchelli1849.it/collections
E comunque per ottenere questi effetti, ricordo che vi era alla base un notevole lavoro di natura artigianale.
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Grazie a tutti per gli utili contributi. Ora mi e' piu' chiaro perche' le penne in celluloide sono cosi' costose.
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Vorrei chiedere agli esperti: le Omas 'arco' più recenti (anni '90-primi 2000) sono in nitrato o acetato e sono di Mazzucchelli? Grazie
Giorgio