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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
- shinken
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
Mi rendo conto che sto per scatenare un macello, ma servirebbe un consiglio su una penna diciamo sotto i 50 euro con un pennino flessibile.
La persona che a sua volta a chiesto a me, non credo la userebbe per scrivere,ma per disegno.
Se non ho capito male al momento non vengono prodotte penne nuove con un vero flessibile, quindi quali marche & modelli cercare nei mercatini?
Edit:
sto parlando di una stilo, il pennino con la cannuccia sarebbe una "seconda scelta"
La persona che a sua volta a chiesto a me, non credo la userebbe per scrivere,ma per disegno.
Se non ho capito male al momento non vengono prodotte penne nuove con un vero flessibile, quindi quali marche & modelli cercare nei mercatini?
Edit:
sto parlando di una stilo, il pennino con la cannuccia sarebbe una "seconda scelta"
Luigi, tabaccaio in Genova.
Quarantadue è la risposta!
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
Noodler's o quelle di fountain pen revolution che montano un flessibile
- shinken
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
Grazie.Andrea_R ha scritto:Noodler's o quelle di fountain pen revolution che montano un flessibile
Giro le info alla persona interessata e...
...
aggiungo qualche riga alla mia infinita lista dei desideri uffa!!!
Luigi, tabaccaio in Genova.
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
Tieni presente che non sono comunque flessibili veri e propri, ma semi-flessibili. Per avere una variazione apprezzabile del tratto, si deve esercitare una certa pressione.
Se serve per disegnare e deve avere un tratto variabile, hai pensato ad una brush-pen?
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
sì ma meglio iniziare con quelle molto più difficile da danneggiare rispetto ad un pennino vintage
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Senza dubbio, Andrea, parole condivisibilissime
Però meglio precisare di cosa si tratta, perchè poi magari ci si aspetta una flessibilità notevole e si rimane delusi. Peraltro, nel disegno soprattutto, penne del genere vanno usate con una certa lentezza di movimenti per dare il tempo all'alimentatore di rifornirsi di inchiostro ed evitare lo sgradevole effetto rotaia.
Però meglio precisare di cosa si tratta, perchè poi magari ci si aspetta una flessibilità notevole e si rimane delusi. Peraltro, nel disegno soprattutto, penne del genere vanno usate con una certa lentezza di movimenti per dare il tempo all'alimentatore di rifornirsi di inchiostro ed evitare lo sgradevole effetto rotaia.
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- shinken
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Attualmente la persona utilizza una cosa con la sfera...innominabile qui..Irishtales ha scritto:Tieni presente che non sono comunque flessibili veri e propri, ma semi-flessibili. Per avere una variazione apprezzabile del tratto, si deve esercitare una certa pressione.
Se serve per disegnare e deve avere un tratto variabile, hai pensato ad una brush-pen?
La fudo-pen forse è eccessiva, oltretutto ha un utilizzo molto mirato.
Nello specifico la stilo sarebbe un cavallo di troia per introdurre un "nuovo mondo"
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
Eh, bella domanda!
Sotto i 50 euro di flessibili veri (quindi vintage) la vedo ardua.
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Consigli per una stilo "economica" con pennino fessibile?
I semiflessibili penso possano andare, intanto sono passatempi.ciro ha scritto:Eh, bella domanda!
Sotto i 50 euro di flessibili veri (quindi vintage) la vedo ardua.
Sorge comunque una domanda :
ma una vintage flessibile quanto caspita è flessibile?
Più di un pennino zebra G?
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Ciao Andrea!Andrea_R ha scritto:sì ma meglio iniziare con quelle molto più difficile da danneggiare rispetto ad un pennino vintage
Parlando di penne vintage (anteguerra o subito dopo), secondo la mia esperienza (limitata ad alcune decine di buoni pezzi) i pennini flessibili in oro sono estremamente resistenti: credo possano patire danni solo da caduta o da schiacciamento (nelle rientranti), non certo per un uso - anche baldanzoso - "con inchiostro su carta".
Discorso diverso farei per il palladio, che mi sembra (almeno nella lega usata da Pelikan) per così dire "meno disponibile ai virtuosismi".
Per l'acciaio, invece, mi sento di sottoscrivere il tuo richiamo alla prudenza: grandi prestazioni sicuramente, ma rischio altrettanto alto di lasciarsi "prendere la mano" e deformare il pennino (che con l'acciaio è più difficile, per me almeno, da rimettere in assetto).
Ciao Luigi!shinken ha scritto:Mi rendo conto che sto per scatenare un macello, ma servirebbe un consiglio su una penna diciamo sotto i 50 euro con un pennino flessibile.
La persona che a sua volta a chiesto a me, non credo la userebbe per scrivere,ma per disegno.
Se non ho capito male al momento non vengono prodotte penne nuove con un vero flessibile, quindi quali marche & modelli cercare nei mercatini?
A Genova ci dovrebbe essere... un mare di penne vintage nei mercatini!!
Prova a cercare per il tuo amico un vecchio rottame di rientrante laminata Waterman 42: prova la flessibilità del pennino sull'unghia e vedi se i rebbi si divaricano senza sforzo (99 volte su 100, se il pennino è originale Waterman IDEAL o Waterman Reg.Us. #2 sarà così).
Tu sei sicuramente in grado di valutare se almeno pennino ed alimentatore sono in ordine, ancorchè sporchi.
Sempre a Genova, esosi e tirati saranno i venditori, ma ancora di più i compratori (i miei sono di Savona ) e secondo me un bel colpaccio a pochi spiccioli potresti farlo...
Poi farete insieme delle prove per intinzione. Non offenderti (le informazioni sono sempre e solo per chi non le conoscesse già e si troverà a leggere l'argomento) se ricordo che bisogna prima svitare il cappuccio, poi girare il nottolino in senso orario per estrarre il pennino, poi provarlo, poi girare il nottolino in senso antiorario per far rientrare il pennino, quindi si può riavvitare il cappuccio.
Buona fortuna!
Giorgio
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Non avevo ancora letto la domanda...shinken ha scritto:I semiflessibili penso possano andare, intanto sono passatempi.ciro ha scritto:Eh, bella domanda!
Sotto i 50 euro di flessibili veri (quindi vintage) la vedo ardua.
Sorge comunque una domanda :
ma una vintage flessibile quanto caspita è flessibile?
Più di un pennino zebra G?
Guarda questa, che non è nemmeno "di marca"...
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=13&t=14108
Giorgio
Edit: ti aggiungo una esemplificazione dell'escursione di tratto di una Wat 42
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Ecco un'immagine:
In seconda a linea una cosa fantastica, un pennello veramente, assolutamente quasi nessuna pressione, si piega che è una poesia, il suo limite fisico è la geometria, quando anche la spalla del pennino ha toccato il foglio non puoi spingere più. (Ha probabilmente più di 1 secolo di vita)
Terza riga molto simile alla precedente, il limite lo fa l'alimentatore. (102 anni a natale)
Quarta riga è la definizione di semiflessibile, flette, ma ha una geometria sfavorevole oppure flette poco. (Non credo ci sia bisogno alcuno di presentazione.
Quinta riga si definisce molleggiato, morbido ma apre pochissimo. (anni '70-'80)
Poi ci sono i chiodi che basta prendere una qualsiasi moderna salvo poche eccezioni.
Come vedi nella parte alta del foglio le performance sono simili, cambia il feeling con la mano. Onestamente potrei passare la vita a saltellare morbidamente sul foglio con quel Grieshaber senza intaccarlo lontanamente mentre il Brause avrebbe forato al secondo rimbalzo.
Fra questi pennini i due in alto sono i più duri, nel senso che il loro limite fisico è il punto in cui la carta inizia a tagliarsi, hanno bisogno di più pressione a parità di apertura. (Pennini calligrafici moderni)
In seconda a linea una cosa fantastica, un pennello veramente, assolutamente quasi nessuna pressione, si piega che è una poesia, il suo limite fisico è la geometria, quando anche la spalla del pennino ha toccato il foglio non puoi spingere più. (Ha probabilmente più di 1 secolo di vita)
Terza riga molto simile alla precedente, il limite lo fa l'alimentatore. (102 anni a natale)
Quarta riga è la definizione di semiflessibile, flette, ma ha una geometria sfavorevole oppure flette poco. (Non credo ci sia bisogno alcuno di presentazione.
Quinta riga si definisce molleggiato, morbido ma apre pochissimo. (anni '70-'80)
Poi ci sono i chiodi che basta prendere una qualsiasi moderna salvo poche eccezioni.
Come vedi nella parte alta del foglio le performance sono simili, cambia il feeling con la mano. Onestamente potrei passare la vita a saltellare morbidamente sul foglio con quel Grieshaber senza intaccarlo lontanamente mentre il Brause avrebbe forato al secondo rimbalzo.
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Ecco un video anche.
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Video molto interessante, ti invidio moltissimo quel Grieshaber
Personalmente sono in linea col pensiero di Daniela. Un buon pennino da disegno o una brush pen ha molte più potenzialità rispetto alla quasi totalità dei pennini stilografici (vintage e non). Poi dipende dalle esigenze specifiche (costo, trasportabilità, capienza del serbatoio, necessità di usare inchiostri particolari)
Personalmente sono in linea col pensiero di Daniela. Un buon pennino da disegno o una brush pen ha molte più potenzialità rispetto alla quasi totalità dei pennini stilografici (vintage e non). Poi dipende dalle esigenze specifiche (costo, trasportabilità, capienza del serbatoio, necessità di usare inchiostri particolari)
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Penne che offrono una soluzione di compromesso per 70 dollari circa sono le Desiderata Pen. Sono stilografiche che montano pennini da intinzione. Da tempo le guardo, mi dico che è irragionevole comprarne una, però mi affascinano.