Buonasera!
Ho iniziato a leggere il manuale sul metodo Palmer reperito da un link postato in qualche messaggio qua sul forum.
Sto eseguendo i primi drill con una difficoltà non indifferente, probabilmente perché abituato a scrivere in tutt'altro modo.
Prima di continuare e magari portarmi dietro errori, ci sono due cose che vorrei chiedervi in riferimento, ovviamente, al metodo originale e non a possibili variazioni personali:
Il polso col quale si scrive deve essere alzato dal tavolo ed il punto di appoggio deve essere solo "poco prima" del gomito oppure tutto il braccio è appoggiato, compresa quindi anche la parte esterna del polso?
Ho difficoltà anche nel riuscire a tirare le righe dritte e fare gli ovali del primo drill. Non capisco se il movimento per completare questo esercizio va fatto solo muovendo il braccio o ci può essere movimento di distensione e "chiusura" del polso. Per cercare di spiegarmi meglio, nel "tirare" le righe dritte il lavoro va eseguito spostando tutto il complesso braccio-spalla o muovendo il polso in modo tale da arrivare a coprire quei due centimetri di altezza?
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Qualche delucidazione sul metodo Palmer
- Irishtales
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- La mia penna preferita: Wahl-Eversharp Doric
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Qualche delucidazione sul metodo Palmer
Ciao Tommaso,tobar ha scritto:Il polso col quale si scrive deve essere alzato dal tavolo ed il punto di appoggio deve essere solo "poco prima" del gomito oppure tutto il braccio è appoggiato, compresa quindi anche la parte esterna del polso?
c'è un'indicazione qui, a pagina 11 del manuale, che mi sembra dirimente:
"In writing, the wrist and side of the hand should never touch the paper. "
Nello scrivere, il polso e la mano non dovrebbero poggiare sul foglio.
I movimenti dovrebbero essere fatti spostando il braccio, e questo senz'altro aiuta, con la pratica, a controllare meglio il movimento.tobar ha scritto:Ho difficoltà anche nel riuscire a tirare le righe dritte e fare gli ovali del primo drill. Non capisco se il movimento per completare questo esercizio va fatto solo muovendo il braccio o ci può essere movimento di distensione e "chiusura" del polso. Per cercare di spiegarmi meglio, nel "tirare" le righe dritte il lavoro va eseguito spostando tutto il complesso braccio-spalla o muovendo il polso in modo tale da arrivare a coprire quei due centimetri di altezza?
Non so se capita solo a me: quando cerco di tirare una linea diritta, mi riesce molto meglio usando il braccio piuttosto che il polso.
Non avere fretta. I manuali insistono sempre sullo studio della corretta posizione e spingono ad esercitarsi ad apprendere la corretta postura, prima di cimentarsi con carta e penna. Poi vedrai che scrivere sarà più facile e rilassante.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Qualche delucidazione sul metodo Palmer
Ciao Irishtales, anzitutto grazie per la tua risposta!
Riguardo il primo punto, ho cercato la frase da te citata nel manuale ed effettivamente è scritta proprio nella pagina seguente la figura del primo drill. Ho un po' peccato in superficialità, se avessi letto più approfonditamente avrei evitato una domanda un po' "sciocca"...
Per quanto riguarda le righe "dritte", se ne devo tirare una orizzontale, anche io la eseguo muovendo solo il braccio. Quando però ho iniziato a fare quelle verticali dell'esercizio di Palmer mi sono reso conto di fare un movimento per me piuttosto scomodo, in quanto sul piano verticale sono abituato a muovere molto la mano, tanto che dopo una decina di minuti di esercizi sento il braccio ed il polso (che mi "impegno" a tenere fermo e sollevato dal piano) piuttosto affaticati. Come già detto probabilmente è dato dalla scarsa abitudine ad usare questa metodologia di scrittura, ma prima di impegnarmi ad ottenere linee dritte ed ovali che possano essere definiti tali volevo essere più sicuro della correttezza dell'esecuzione!
Continuerò nell'esercizio, rileggendomi ancora più approfonditamente le pagine precedenti del manuale!
Riguardo il primo punto, ho cercato la frase da te citata nel manuale ed effettivamente è scritta proprio nella pagina seguente la figura del primo drill. Ho un po' peccato in superficialità, se avessi letto più approfonditamente avrei evitato una domanda un po' "sciocca"...
Per quanto riguarda le righe "dritte", se ne devo tirare una orizzontale, anche io la eseguo muovendo solo il braccio. Quando però ho iniziato a fare quelle verticali dell'esercizio di Palmer mi sono reso conto di fare un movimento per me piuttosto scomodo, in quanto sul piano verticale sono abituato a muovere molto la mano, tanto che dopo una decina di minuti di esercizi sento il braccio ed il polso (che mi "impegno" a tenere fermo e sollevato dal piano) piuttosto affaticati. Come già detto probabilmente è dato dalla scarsa abitudine ad usare questa metodologia di scrittura, ma prima di impegnarmi ad ottenere linee dritte ed ovali che possano essere definiti tali volevo essere più sicuro della correttezza dell'esecuzione!
Continuerò nell'esercizio, rileggendomi ancora più approfonditamente le pagine precedenti del manuale!
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Qualche delucidazione sul metodo Palmer
Quanto ti capisco!! La cosa più complicata, e finchè non ci si passa si fatica a capacitarsene, è proprio imparare a familiarizzare con una postura nuova e inusitata.
Perciò nessuna domanda è sciocca, Tommaso, men che meno le tue! Gli scogli più difficili sono proprio quelli iniziali. Buon esercizio, e speriamo ci mostrerai anche i risultati via via ottenuti.
Ti eserciti con la matita o sei subito passato al pennino? Te lo chiedo perchè all'inizio la matita è più gestibile. Come ci insegna il buon Alessandro - courthand, è meglio affrontare una difficoltà alla volta nello studio della calligrafia.
Perciò nessuna domanda è sciocca, Tommaso, men che meno le tue! Gli scogli più difficili sono proprio quelli iniziali. Buon esercizio, e speriamo ci mostrerai anche i risultati via via ottenuti.
Ti eserciti con la matita o sei subito passato al pennino? Te lo chiedo perchè all'inizio la matita è più gestibile. Come ci insegna il buon Alessandro - courthand, è meglio affrontare una difficoltà alla volta nello studio della calligrafia.
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