La documentazione sulla storia di Rotring é abbastanza diffusa, tuttavia per quanto riguarda le stilografiche non é così abbondante come quella relativa a giganti come ad esempio Pelikan, Waterman o Sheaffer.
Ho dedicato un po' di tempo alla navigazione in internet per reperire varie informazioni che mi hanno confermato il fascino di questa azienda, nata nel lontano 1928 (allora non si chiamava così) con una penna che era tutto un programma: la cosiddetta "Tiku" dal pennino ad ago, il primo sul mercato. Fu l'anello rosso sul fusto di quella fantascientifica penna che gettò le basi per il famoso marchio.
Qui trovate qualche informazione sulla "Tiku" e sulla bella commemorativa di 50 anni dopo (1998).
Tintenkuli-Rotring 1928 vintage and modern versions
Dopo tanti prodotti fortunati ed innovativi nell'ambito del disegno tecnico Rotring entrò nel 1984 nel mercato delle stilografiche con la Art Pen, strumento caro agli appassionati di calligrafia.
Ma é nel 1989 che arriva sul mercato quella che a mio parere é la più bella stilografica di Rotring. La Rotring 600 stilografica affianca la matita meccanica e la roller, e affronta il pubblico con un design che propone un modello estetico radicalmente innovativo.
Come viene scritto nel nostro forum in un'altra bella recensione dedicata alla 600, questa stilografica non lascia spazio alle mezze misure: si ama o si odia.
Purtroppo non sono riuscito a trovare il nome del designer che ha creato la sua forma, forse si é trattato di un team e non c'é un unica firma dietro all'estetica della 600.
Secondo me il padre o i padri di questo oggetto meriterebbero di essere ricordati per il loro lavoro.
Linee nette e superfici piane, lisce, fredde. Proporzioni perfette, come perfetta é l'integrazione tra le diverse componenti e l'associazione tra i cilindri terminali del cappuccio e del fusto a superfici zigrinate e le parti centrali a sezione esagonale.
Due soli colori a copertura totale, con l'eccezione dell'anello rosso sulla parte estrema del cappuccio e del marchio su una delle sue facce laterali: nero e argento. Il materiale non poteva essere che freddo metallo, ottone verniciato di nero satinato in un caso, e argento satinato nell'altro.
La sezione é a pianta circolare, piuttosto sottile, anch'essa leggermente zigrinata sulla superficie. In questa componente sono stati definiti solo due elementi di discontinuità, agli estremi. In corrispondenza con il fusto a sezione esagonale sono presenti solo alcuni elementi per l'integrazione tra la sezione circolare e quella esagonale del corpo penna, mentre a circa 5 mm dall'innesto del pennino la zigrinatura si interrompe e il diametro della sezione viene modificato per incidere un sottile anello.
Anche se sono stati prodotti dei modelli con pennino in oro 18 ct, é evidente che quello "vero" per questa stilo non possa che essere in acciao.
Di forma piuttosto allungata, il pennino é assolutamente essenziale. Sono totalmente assenti incisioni con la minima eccezione della misura sul fianco destro. Nulla interrompe la sua superficie metallica tranne la linea tra i rebbi, all'inizio della quale non troviamo fori di qualsivoglia forma o dimensione.
Guardo la mia Rotring 600 nera priva di cappuccio e mi ricordo del monolite protagonista del meraviglioso affresco fantascientifico di Stanley Kubrik e Arthur C. Clark.... Ma sto divagando un po' troppo, e poi sto parlando di periodi differenti visto che "2001 Odissea nello spazio" risale al lontano 1968.
Altri eventi caratterizzavano la seconda parte degli anni 80. Ad esempio, nel 1989 sull'immensa Esplanade del già realizzato quartiere della Defènce, con le sue grandi torri di vetrocemento puntate contro il cielo Parigino, veniva celebrato il trionfo del mondo nuovo con l'inaugurazione del colossale Grand Arche. E sempre nel cuore della meravigliosa metropoli Europea, per la prima volta e tra mille polemiche una nuova, luminosissima piramide dava l'accesso al museo del Louvre, scrigno di inestimabili tesori di civiltà e cultura. Ecco, nella mia fantasia le Rotring 600 appartengono all'ambiente di quegli studi di architettura e design dove piccole e grandissime opere come queste presero forma.
Ovviamente ogni immagine che si possa associare ad un oggetto che si apprezza é soggettiva, ma non credo di essere troppo distante dal profilo che la stessa Rotring vuole dare di se e della sua storia. Provate a dare un'occhiata al loro sito e in particolare alla pagina in cui descrivono il loro passato:
Rotring heritage
Non a caso la prima sezione di questa pagina é antecedente alla nascita dell'azienda ed é dedicata alla Bauhaus, la famosa scuola tedesca di design giudicata da molti una delle più importanti fonti delle idee che hanno definito il moderno disegno industriale.
Ma passiamo alle valutazioni di scrittura.
La gelida impressione di equilibrio e bellezza della 600 corrisponde perfettamente alle impressioni provate utilizzandola.
Il pennino in acciaio é rigido come ci si aspetta, ma lavora molto bene montato su una penna di peso notevole come la 600 (circa 39 grammi scarica, di cui circa 14 per il cappuccio). E' sufficiente una limitata pressione per ottenere un buon tratto, in effetti si sfrutta il peso del fusto metallico.
A proposito di peso ed equilibri, al solito non so e non mi interessa sapere se il baricentro sia troppo arretrato in caso di cappuccio postato. Ammesso e non concesso che questa operazione sia possibile, non mi sogno nemmeno di provarci.
Il flusso é superiore a quanto mi aspettassi. Il tratto lasciato sulla carta non é certo bagnato come quello di certe Pelikan, ad esempio. Ma é perfetto per regalare una sensazione di grande scorrevolezza anche con questo pennino piuttosto rigido in acciaio.
La mia 600 é praticamente nuova, l'ho utilizzata pochissimo. Nessun rodaggio, nessun lavaggio iniziale. Nessuna falsa partenza, tratto costante e omogeneo da subito, nessuna sbavatura. Fredda perfezione.
Lo spessore non é molto lontano da quello tipico di un F Europeo. Non vi aspettate linee filiformi, ma una esperienza di scrittura scorrevole e piacevolissima, almeno per chi apprezza lo scrivere con una stilografica dal peso consistente.
Onestamente non posso valutare se una lunga sessione di scrittura affatichi eccessivamente, non avendo mai utilizzato la 600 in modo intensivo.
Che altro dire? Nulla di particolare, se non che il caricamento richiede normalissime cartucce standard. Ho letto di numerosi esperimenti per montare dei converter, non ho approfondito ma ho compreso che esistono numerose alternative valide e non troppo complesse.
Nel 1998 Rotring fu acquisita dalla Sanford, parte del gruppo controllante anche Waterman e Parker. Questo portò ad alcune sinergie e secondo alcuni ad una progressiva riduzione di interesse e qualità per quanto riguarda la linea delle stilografiche.
Ad esempio Il modello Newton, nato proprio nel 1998, montò pennini prodotti da Waterman e, pur richiamando chiaramente lo stile della 600, aveva filosofie costruttive molto diverse che vennero ad alcuni compromessi per limitarne i costi di produzione.
Una novità positiva fu invece rappresentata da una nuova finitura porosa oltre al nero e all'argento, chiamata Lava.
Ho acquistato da poco una Newton nuova e non ho ancora una impressione completa su questa stilografica. Diciamo che ne apprezzo la somiglianza estetica con la 600, di cui però non mantiene completamente il fascino.
Eccole messe fianco a fianco. Come giudizio davvero "a pelle", posso scrivere che mi sembra una 600 di livello inferiore, con tanti dettagli che la rendono un poco più modesta. Rimane comunque una stilo che mi piace molto, sia per estetica che per doti di scrittura.
Pennino M in questo caso, tratto simile ad un medio europeo, ma assolutamente non esagerato. Per una Pelikan sarebbe un F leggermente abbondante...
Come al solito, e in particolare per questo marchio, scrivo una quantità di elogi e perdono i difetti. Ma cosa posso scrivere come critica su 600 e Newton? Ecco posso indicare il meccanismo di chiusura dei cappucci sul fusto. E' a scatto, piuttosto duro, e richiede un minimo di attenzione per allineare correttamente le facce di cappuccio e fusto, entrambi a sezione esagonale.
Ma forse tutto questo é dovuto al fatto che le mie due stilografiche sono praticamente nuove, o al terrore di forzare troppo la chiusura, magari causando il più piccolo graffio che corromperebbe inevitabilmente la perfezione estetica di questi bellissimi oggetti.
Ho anche letto di una certa fragilità di queste stilo, in particolare la 600. Se volete possiamo aggiungere anche questo tra i potenziali difetti, ma fortunatamente non ho alcuna esperienza diretta in proposito.
Nel gruppo delle Rotring nella mia piccola collezione sono presenti anche altri modelli. Delle Freeway (credo nel catalogo Rotring dal 2000 al 2006) ho già scritto qualcosa in passato qui.
Sono stilografiche di valore modesto ma a mio parere molto belle, di una estetica assolutamente semplice che apprezzo molto. La definirei "minimalista". Condividono gli stessi pennini della Newton, sono in ottone e scrivono secondo me molto, molto bene sia con pennino di misura F che M.
Anche sulla la Initial (1999) ho già scritto qualcosa qui.
Questa stilo mi accompagna sempre nelle mie poche trasferte che richiedono viaggi in aereo, garantendo perfetta tenuta e anche un utilizzo senza problemi in quota, all'interno delle carlinghe pressurizzate. Almeno così dicono, io non ho mai sperimentato personalmente...
Dopo un certo rodaggio la soddisfazione di scrittura é molto migliorata allineandosi a quella che mi regalano gli altri modelli Rotring in mio possesso, ma il peso in questo caso rimane a mio parere un poco esagerato.
Infine la Newton mk2 (2005) mi é stata venduta dal carissimo Andrea, che ha circa la metà dei miei anni e il doppio delle mie competenze stilografiche
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E 'un modello che a mio parere mantiene alcune soluzioni estetiche originali, ma che ha un fascino molto inferiore alla 600 e alla stessa Newton della versione originale. Per esempio é sempre in metallo, ma con diversi particolari in plastica tra cui la sezione.
E' Disponibile in diversi colori, come la Freeway.
Intendiamoci, é sempre una Rotring e sulla qualità di scrittura non ci sono critiche apprezzabili. Un pennino in acciaio di buona qualità, sul mio modello di dimensione M, offre buona scorrevolezza senza alcun problema particolare almeno nella mia esperienza (a dire la verità non molto estesa...).
Ma l'impressione é quella di essere ad un altro livello rispetto alla 600 e anche alla Newton. Con le Freeware e la Initial non faccio paragoni perchè trovo questi modelli modelli troppo differenti.
Per chi vuole approfondire l'argomento Rotring vi lascio un paio di riferimenti con dati interessanti, che in parte ho riassunto in questa lunga nota.
Una vera guida sulla 600 da parte di un grande maniaco di Rotring
Altri commenti piuttosto interessanti anche sugli aspetti di valutazione (a mio parere un poco attempati però)
Credo sia finalmente giunto il momento di chiudere questo fiume di parole inutili. Grazie ai pochi che sono arrivati eroicamente fino a qui, e...
Alla prossima!
Ciao
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