Persone famose che scrivono con fountain pen
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Carta da lettere personalizzata
Giusto a titolo integrativo: Winston Churchill apprezzava particolarmente le Onoto già negli anni 1910: risulta con certezza da una lettera scritta alla moglie il 16 novembre 1915, conservata negli archivi della famiglia.
Ultima modifica di A Casirati il mercoledì 2 luglio 2014, 16:31, modificato 1 volta in totale.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Penne di persone famose del presente e passato
@ Michele e sampei
grazie!
grazie!
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Rosario
A differenza di quanto accade per il collezionista di orologi - o di automobili, di donne... -, di un collezionista di penne si potrà sempre dire che ha troppe penne per poche idee. (R.G.)
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Re: Penne di persone famose del presente e passato
Pupa ha scritto:ahahahah..robi996 ha scritto:Da quello che ne so Hemingway per un certo periodo usava la 139 ,mentre Hitler sembra preferiva scrivere con le Goldfink e Soennecken,le Montblanc non le aprezzava per via della stella,che gli ricordava qualcos'altro......
Forse la montblanc, hitler l'ha usata prima di diventare hitler,e prima che la montblanc si chiamasse montblanc!
robi
potrebbe essere..![]()
![]()
interessante argomento, ma difficile capire cosa sia vero..
bisognerebbe avere un certo numero di foto d'epoca e studiarle con attenzione..
sarebbe bello sapere anche di persone degne di essere ricordate più di Hitler,
visto che oltremodo la scrittura era il loro mestiere, come D'Annunzio, Pavese ect..
in alcune foto si vedono scrivere con qualcosa in mano,
ma è altamente indefinito l'oggetto...
Avevo sentito che il maestro Verdi abbia usato le Waterman..
ma chissà da dove vengono queste notizie..
certamente vista l'epoca usavano pennini e calamaio, ma qualche stilografica Waterman potrebbe
in effetti averla avuta..
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Re: Penne di persone famose del presente e passato
Su un numero di un paio di anni fa di una rivista che sono solito leggere, c'è un articolo su Montblanc e vengono riportate testimonianze fotografiche (dicono di averle prese dal sito Montblanc) di Barack Obama, J.F. Kennedy e la regina Elizabeth II che firmano con una Meisterstuck stilografica
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Penne di persone famose del presente e passato
La penna di Pamuk nella foto è una Parker Duofold International AmberFryOne ha scritto:Qualcuno mi dice - lo so che lo sapete- qual è la penna con cui scrive Pamuk in queste foto? Come ha confessato nelle sue interviste, lui è uno di quegli scrittori per i quali carta e stilografica sono elementi indispensabili del processo creativo.
http://www.orhanpamuk.net/photos.aspx
Ciao.
(Link rimosso perchè riferito ad un sito commerciale)
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Mi sembra di avere letto che Einstein usasse una Pelikan 100N. Era solito usate anche lo Sheaffer Skript. La foto qui sotto mostra la sua scrivania:rbocchuzz ha scritto:Per quanto riguarda Einstein, qualche dato pare ci sia...
viewtopic.php?f=16&t=4328&start=15

Per quanto riguarda Adolf Hitler, al pari di Benito Mussolini, si dice non fosse molto pennarolo: usava quello che gli capitava. Maggiori informazioni qui
http://www.fountainpennetwork.com/forum ... n-this-is/
Giuseppe Stalin, invece, era un aficionado Pelikan
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Non so perché ma la scrivania di Einstein sembra comunque più ordinata della mia. 
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Penne di persone famose del presente e passato
Serena Vitale sostiene che Majakovsij, il poeta russo, usasse delle Parker Duofold arancioni, acquistate negli anni Venti in America
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Che argomento interessantissimo, grazie per averlo lanciato!
Son sicura che anche a mio padre @fufluns piacere.
Gli strumenti di scrittura dei Grandi non sono mai tenuti nella giusta considerazione; io penso che la penna stia allo scrittore come il violino al violinista (deformazione professionale!): è la sua voce, il suo medium, il canale da cui sgorga l'anima. Che scelga una stilografica, una matita, il pennarello o il computer, il pensatore non compie una mera scelta pratica: ogni mezzo porta con sé un modo di pensare, un idioma suo proprio, un "colore" possiamo dire, una velocità e uno spirito precisi.
La mie penne sono coautrici delle mie poesie, questo è fuori discussione: cambiando il mezzo di scrittura il risultato cambia, e nessuna mia poesia sarebbe la stessa, se avessi scelto una penna diversa da quella che ho usato per concepirla.
Mi cementerò in questa ricerca sfiziosissima! Chissà che non riusciamo a fare un piccolo atlante di coppie artista-penna?
Intanto ecco l'unica di cui sia a conoscenza per ora: Simone de Beauvoir.
Ho trovato una foto che la ritrae mentre scrive con una Sheaffer. Purtroppo non so quale sia esattamente... voi avete idee?
Grazie ancora e al prossimo ritrovamento!
Margherita
Son sicura che anche a mio padre @fufluns piacere.
Gli strumenti di scrittura dei Grandi non sono mai tenuti nella giusta considerazione; io penso che la penna stia allo scrittore come il violino al violinista (deformazione professionale!): è la sua voce, il suo medium, il canale da cui sgorga l'anima. Che scelga una stilografica, una matita, il pennarello o il computer, il pensatore non compie una mera scelta pratica: ogni mezzo porta con sé un modo di pensare, un idioma suo proprio, un "colore" possiamo dire, una velocità e uno spirito precisi.
La mie penne sono coautrici delle mie poesie, questo è fuori discussione: cambiando il mezzo di scrittura il risultato cambia, e nessuna mia poesia sarebbe la stessa, se avessi scelto una penna diversa da quella che ho usato per concepirla.
Mi cementerò in questa ricerca sfiziosissima! Chissà che non riusciamo a fare un piccolo atlante di coppie artista-penna?
Intanto ecco l'unica di cui sia a conoscenza per ora: Simone de Beauvoir.
Ho trovato una foto che la ritrae mentre scrive con una Sheaffer. Purtroppo non so quale sia esattamente... voi avete idee?
Grazie ancora e al prossimo ritrovamento!
Margherita
Penne di persone famose del presente e passato
Sí, sono d’accordo che una ricerca sugli strumenti di scrittura utilizzati da poeti, artisti, scienziati, esploratori, scrittori, uomini di stato e quanti altri abbiano dato un contributo significativo allo sviluppo umano, sia un tema interessante, lodevole e ameno.
Credo, peró, che siffatta ricerca debba basarsi inequivocamente su fonti certe. Queste possono essere dipinti, fotografie, lettere, testimomianze in prima persona, che lasceranno agli esperti di questo foro il compito (spesso arduo) di una identificazione per quanto possibile oggettiva degli strumenti in uso.
Da questo complesso di fonti primarie dovrebbero peró essere escluse le “testimonianze" delle case produttrici, le quali hanno un ovvio (seppur assolutamente legittimo) interesse a far parlare di sé attraverso l’associazione dei propri prodotti con personaggi reali o fittizi ben conosciuti e in generale amati dal grande pubblico.
Vorrei, a questo proposto, citare solo un paio di esempi giá circolati nel foro.
1) E’ molto improbabile che Hemingway utilizzasse una Montblanc 139. In tutte le fotografie pubblicate di Hemingway intento a scrivere (o per lo meno in quelle che io conosco), l’autore americano utilizza una matita o una macchina per scrivere. Vi é una fotografia sua, mentre scrive qualcosa a un tavolino da campo durante un safari, nella quale sembra avere tra le dita un oggetto da scrittura che non mi pare una matita, ma non ho mai potuto capire con precisione di che cosa si tratti. Montblanc introdusse il modello Meisterstück 139 (insieme ai modelli 136 e 134) intorno al 1938, durante gli anni immediatamente precedenti l’esplosione del secondo conflitto mondiale. Se é difficile credere che un autore “minimalista” come Hemingway utilizzasse una penna stilografica importante, ancora piú difficile, tanto storicamente quanto politicamente, é accettare l'idea che un autore americano famoso per il suo “impegno” nelle lotte ai totalitarismi, adottasse una penna prodotta nella Germania nazista. Molto piú probabile é che la leggenda nasca dalla penna che Montblanc dedicó alla figura di Hemingway, nel 1992, che é quasi una replica del modello 139 (peró con fusto color arancio). Che io sappia, Montblanc non ha mai contribuito direttamente a diffondere la storia aneddotica di Hemingway con una Meisterstück 139, ma si sa che le leggende non hanno bisogno di spinte soverchie per camminare da sole…
2) Che Hemingway abbia usato penne Montegrappa é altrettanto aneddotico. Hemingway stazionó, come autista di ambulanza, nella villa Ca’ Erizzo di Bassano Veneto (oggi Bassano del Grappa), trasformata in ospedale da campo, dai primi giorni del luglio 1918, quando fu assegnato al fronte del Piave, sino al 18 di quello stesso mese, quando fu gravemente ferito da uno Sharpnel austriaco. Apparentemente, fece brevemente ritorno a Bassano alcuni mesi piú tardi (sempre nel 1918), dopo essersi auto-dimesso dall’ospedale milanese dove era in cura per le ferite riportate. Esisteva a Bassano una “Manifattura Pennini Oro per Stilografiche - The Elmo Pen”, che era stata fondata nel 1912 da Hedwige Hoffman e Heinrich Helm. La fabbrica non produsse penne stilografiche proprie sino ai primi anni ’20, e non si trasferí in via Ca’ Erizzo se non nel 1922. Non assumerá il nome di Elmo - Montegrappa (in celebrazione del ruolo del Montegrappa nella resistenza italiana all’avanzata austriaca e all’ossario ivi inaugrato nel 1935 con i resti di circa 23mila soldati) sino al 1947. Qualcuno potrá suggerire che, durante i convulsi giorni del 1918 che precedettero la controffensiva italiana lungo il Piave, il giovane autista di crocerossa Ernest Hemingway abbia trovato il tempo per visitare una fabbrica di pennini, ma per sostenere che usasse una penna stilografica Montegrappa (che non esisteva né come oggetto né come nome) bisogna dare libero sfogo alla leggenda piú fantastica…
Infine: allego un paio di fotografie nelle quali, indubitabilmente, la regina Elisabetta II d’Inghilterra utilizza strumenti di scrittura Montblanc (mi parrebbe una Meisterstück 149 nella foto di sinistra e un roller Meisterstück, con relativo stiloforo, nella foto di destra). Eppure, siffatta evidenza non dice nulla delle reali (letteralmente e figurativamente) preferenze personali della Regina, giacché é evidente che le penne in questione sono quelle che incontró, predisposte dagli organizzatori degli eventi, ai tavoli sui quali fu invitata a firmare qualche atto protocollare.
La ricerca é valida e interessante, ma bisogna farla bene...
Credo, peró, che siffatta ricerca debba basarsi inequivocamente su fonti certe. Queste possono essere dipinti, fotografie, lettere, testimomianze in prima persona, che lasceranno agli esperti di questo foro il compito (spesso arduo) di una identificazione per quanto possibile oggettiva degli strumenti in uso.
Da questo complesso di fonti primarie dovrebbero peró essere escluse le “testimonianze" delle case produttrici, le quali hanno un ovvio (seppur assolutamente legittimo) interesse a far parlare di sé attraverso l’associazione dei propri prodotti con personaggi reali o fittizi ben conosciuti e in generale amati dal grande pubblico.
Vorrei, a questo proposto, citare solo un paio di esempi giá circolati nel foro.
1) E’ molto improbabile che Hemingway utilizzasse una Montblanc 139. In tutte le fotografie pubblicate di Hemingway intento a scrivere (o per lo meno in quelle che io conosco), l’autore americano utilizza una matita o una macchina per scrivere. Vi é una fotografia sua, mentre scrive qualcosa a un tavolino da campo durante un safari, nella quale sembra avere tra le dita un oggetto da scrittura che non mi pare una matita, ma non ho mai potuto capire con precisione di che cosa si tratti. Montblanc introdusse il modello Meisterstück 139 (insieme ai modelli 136 e 134) intorno al 1938, durante gli anni immediatamente precedenti l’esplosione del secondo conflitto mondiale. Se é difficile credere che un autore “minimalista” come Hemingway utilizzasse una penna stilografica importante, ancora piú difficile, tanto storicamente quanto politicamente, é accettare l'idea che un autore americano famoso per il suo “impegno” nelle lotte ai totalitarismi, adottasse una penna prodotta nella Germania nazista. Molto piú probabile é che la leggenda nasca dalla penna che Montblanc dedicó alla figura di Hemingway, nel 1992, che é quasi una replica del modello 139 (peró con fusto color arancio). Che io sappia, Montblanc non ha mai contribuito direttamente a diffondere la storia aneddotica di Hemingway con una Meisterstück 139, ma si sa che le leggende non hanno bisogno di spinte soverchie per camminare da sole…
2) Che Hemingway abbia usato penne Montegrappa é altrettanto aneddotico. Hemingway stazionó, come autista di ambulanza, nella villa Ca’ Erizzo di Bassano Veneto (oggi Bassano del Grappa), trasformata in ospedale da campo, dai primi giorni del luglio 1918, quando fu assegnato al fronte del Piave, sino al 18 di quello stesso mese, quando fu gravemente ferito da uno Sharpnel austriaco. Apparentemente, fece brevemente ritorno a Bassano alcuni mesi piú tardi (sempre nel 1918), dopo essersi auto-dimesso dall’ospedale milanese dove era in cura per le ferite riportate. Esisteva a Bassano una “Manifattura Pennini Oro per Stilografiche - The Elmo Pen”, che era stata fondata nel 1912 da Hedwige Hoffman e Heinrich Helm. La fabbrica non produsse penne stilografiche proprie sino ai primi anni ’20, e non si trasferí in via Ca’ Erizzo se non nel 1922. Non assumerá il nome di Elmo - Montegrappa (in celebrazione del ruolo del Montegrappa nella resistenza italiana all’avanzata austriaca e all’ossario ivi inaugrato nel 1935 con i resti di circa 23mila soldati) sino al 1947. Qualcuno potrá suggerire che, durante i convulsi giorni del 1918 che precedettero la controffensiva italiana lungo il Piave, il giovane autista di crocerossa Ernest Hemingway abbia trovato il tempo per visitare una fabbrica di pennini, ma per sostenere che usasse una penna stilografica Montegrappa (che non esisteva né come oggetto né come nome) bisogna dare libero sfogo alla leggenda piú fantastica…
Infine: allego un paio di fotografie nelle quali, indubitabilmente, la regina Elisabetta II d’Inghilterra utilizza strumenti di scrittura Montblanc (mi parrebbe una Meisterstück 149 nella foto di sinistra e un roller Meisterstück, con relativo stiloforo, nella foto di destra). Eppure, siffatta evidenza non dice nulla delle reali (letteralmente e figurativamente) preferenze personali della Regina, giacché é evidente che le penne in questione sono quelle che incontró, predisposte dagli organizzatori degli eventi, ai tavoli sui quali fu invitata a firmare qualche atto protocollare.
La ricerca é valida e interessante, ma bisogna farla bene...
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Luciano Lama (in compagnia di Enrico Berlinguer) con una Whal Eversharp Skyline nel taschino, o almeno così mi pare.
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E perchè mai?! E' proprio questa la fonte più copiosa di informazioni...fufluns ha scritto:Sí, sono d’accordo che una ricerca sugli strumenti di scrittura utilizzati da poeti, artisti, scienziati, esploratori, scrittori, uomini di stato e quanti altri abbiano dato un contributo significativo allo sviluppo umano, sia un tema interessante, lodevole e ameno.
Credo, peró, che siffatta ricerca debba basarsi inequivocamente su fonti certe. Queste possono essere dipinti, fotografie, lettere, testimomianze in prima persona, che lasceranno agli esperti di questo foro il compito (spesso arduo) di una identificazione per quanto possibile oggettiva degli strumenti in uso.
Da questo complesso di fonti primarie dovrebbero peró essere escluse le “testimonianze" delle case produttrici, le quali hanno un ovvio (seppur assolutamente legittimo) interesse a far parlare di sé attraverso l’associazione dei propri prodotti con personaggi reali o fittizi ben conosciuti e in generale amati dal grande pubblico....
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Fuor di celia, forse volevi dire "le testimonianze delle case produttrici quando il personaggio famoso è morto e non può più confermare nè smentire la propria preferenza"!!!
Non dimenticare che le Case Produttrici di stilografiche hanno sempre pagato la pubblicità fornita loro dai "testimonial" famosi, in danaro o in merce (penne stilografiche), giustamente considerandola un'ottima operazione a livello promozionale.
Ti darò conto rapidamente solo delle pubblicità che ho trovato personalmente lasciando a Margherita il piacere di scoprire altri connubi famosi...
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Intanto possiamo cominciare dalla Letteratura Italiana.
Al liceo, come ricorderai, alcuni professori, forse un poco semplicisticamente, mettevano Pascoli e D'Annunzio l'uno contro l'altro. Orbene, su una cosa essi erano tuttavia assolutamente d'accordo: la bontà delle stilografiche Waterman!!

Qui l'opinione di Pascoli (e di altre celebrità non da poco come Eleonora Duse, forse un poco più "autorevole" e concisa del testimonial attuale della Montblanc, l'attore che ha interpretato Wolverine, credo...

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Ma non è che gli altri Produttori se ne stessero con le mani in mano…
Parker aveva infatti “arruolato” nel 1920 due tra i più importanti Musicisti della scena operistica mondiale: Umberto Giordano e Giacomo Puccini. Ecco, con quest’ultimo la Pubblicità continuò anche fino a 10 anni dopo la morte, ma non ci vedo nulla di imperdonabile (come nel caso di MB con Mozart o Chopin, per esempio).
Per la Casa Reale d’Italia a metà degli anni Venti del Novecento abbiamo invece informazioni un poco più dettagliate (pubblicate su rivista). La Regina Madre preferiva Waterman!fufluns ha scritto:...Infine: allego un paio di fotografie nelle quali, indubitabilmente, la regina Elisabetta II d’Inghilterra utilizza strumenti di scrittura Montblanc (mi parrebbe una Meisterstück 149 nella foto di sinistra e un roller Meisterstück, con relativo stiloforo, nella foto di destra). Eppure, siffatta evidenza non dice nulla delle reali (letteralmente e figurativamente) preferenze personali della Regina, giacché é evidente che le penne in questione sono quelle che incontró, predisposte dagli organizzatori degli eventi, ai tavoli sui quali fu invitata a firmare qualche atto protocollare....
Qui mi fermo: buona ricerca a tutti!!
Giorgio
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Caro Giorgio,
posso confermare l'ultima illustrazione da te pubblicata (non per esperienza diretta, anche se la mia età quasi quasi lo consentirebbe) ed in particolare relativamente al luogo in cui fu redatta la missiva del Cavaliere d'Onore di Sua Maestà: la Regina Madre era solita "passare le acque" nella mia cara Salsomaggiore.
Se ne hanno numerosi riscontri e se ne tramandano gustosi aneddoti.
Uno, un particolare, mi sembra di pertinente attualità.
La Regina, passeggiando un giorno per i viali di Salsomaggiore, notò un un bimbetta piuttosto dismessa che, seduta sola sola sulla panchina di un parco, stava trafficando con i ferri da maglia. Le si avvicinò e le chiese cosa stesse facendo.
La bimba rispose che stava confezionando un paio di calze in lana per la sua mamma.
Commossa, la Regina disse alla bimba che quelle calze sarebbero state perfette per lei e le chiese, una volta finite, di fargliere avere.
E così fu.
La Regina, per ricambiare il dono ricevuto, fece recapitare alla bimba un prezioso paio di calze in seta, uno pieno di dolcetti ed uno pieno di monete.
Pochi giorni dopo la Regina ricevette una lettera dalla bimba.
"Cara Regina,
il Tuo regalo mi ha molto rattristato.
Infatti:
le calze di seta se le è prese la mia mamma;
le monete le ha intascate mio papà
ed i dolcetti se li è pappati mio fratello".
posso confermare l'ultima illustrazione da te pubblicata (non per esperienza diretta, anche se la mia età quasi quasi lo consentirebbe) ed in particolare relativamente al luogo in cui fu redatta la missiva del Cavaliere d'Onore di Sua Maestà: la Regina Madre era solita "passare le acque" nella mia cara Salsomaggiore.
Se ne hanno numerosi riscontri e se ne tramandano gustosi aneddoti.
Uno, un particolare, mi sembra di pertinente attualità.
La Regina, passeggiando un giorno per i viali di Salsomaggiore, notò un un bimbetta piuttosto dismessa che, seduta sola sola sulla panchina di un parco, stava trafficando con i ferri da maglia. Le si avvicinò e le chiese cosa stesse facendo.
La bimba rispose che stava confezionando un paio di calze in lana per la sua mamma.
Commossa, la Regina disse alla bimba che quelle calze sarebbero state perfette per lei e le chiese, una volta finite, di fargliere avere.
E così fu.
La Regina, per ricambiare il dono ricevuto, fece recapitare alla bimba un prezioso paio di calze in seta, uno pieno di dolcetti ed uno pieno di monete.
Pochi giorni dopo la Regina ricevette una lettera dalla bimba.
"Cara Regina,
il Tuo regalo mi ha molto rattristato.
Infatti:
le calze di seta se le è prese la mia mamma;
le monete le ha intascate mio papà
ed i dolcetti se li è pappati mio fratello".
- sciumbasci
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Stilografiche ufficiali della Casa Reale e ufficiose del Papa: a questo punto non ho altra scelta se non quella di comprarmi anche io una Waterman. 
