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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Fotocamere a pellicola!
- roberto v
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Fotocamere a pellicola!
io giusto un paio di settimane fa ho sviluppato dopo più di dieci anni un paio di rulli Tmax in d76... fatti con la mia fidata Leica M6
purtroppo non ho ancora avuto modo di sgombrare la camera oscura da tutto il ciarpame che c'è finito dentro, per cui non li ho ancora stampati
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Roberto
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L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. WIlde)
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Ciao, anche io mi divido tra varie passioni( stilografiche, orologi e macchine fotografiche) passeggio dal digitale al primo amore analogico, posseggo una Nikon f80 corredata, Canon af35, yashica t3 d, Olympus om 2 spot program stra corredata ed una Zenith 122, quando decido di fotografare parto con 2 zaini ed un borsone, mia moglie dice che sono matto?
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Sono passato da una Canon AE1 ad una Canon digitale, una 600d (che tuttora uso per lavoro per fare qualche video), adesso sono rimasto sul digitale però nel mondo mirrorless con una macchinetta che per certi versi permette di scattare un po' come con le vecchie analogiche, la Fuji X-E1. E non è escluso che torni all'analogico magari con una compatta tipo la Olympus Miu Mini col 50 fisso...
- Gordon73
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Potrei dire che tra le mie passioni vedi stilografiche e (anche per me orologi) ci sono tra le altre dischi in vinile e macchine fotografiche a pellicola. Di queste ultime ne ho quasi 50 che utilizzo tutte o quasi a rotazione. L'elenco ve lo risparmio perché credo noioso.
- DerAlte
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Riapro l'argomento, so che molti di voi lo considerano un oggetto inutile o comunque non necessario, però volevo comunicare che il Lab-Box, cioè la tank che si carica in luce diurna, verrà a breve commercializzata.
Da parte mia, come sostenitore (backer), ho finanziato con un contributo di 69 euro e aspetto di riceverne una a settembre di quest'anno.
Da parte mia, come sostenitore (backer), ho finanziato con un contributo di 69 euro e aspetto di riceverne una a settembre di quest'anno.
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- Snorkel
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Vero! Hanno avuto un gran successo su kickstarter
- analogico
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....ma non hanno inventato nulla.Lisa ha scritto:Vero! Hanno avuto un gran successo su kickstarter
Semplicemente hanno rifatto la Rondinax dell'Agfa lanciata sul mercato nel 1949 e commercializzata anche da Leitz.
Ciò non toglie che sia una iniziativa benemerita, come tutto ciò che serve per alimentare l'interesse verso la fotografia tradizionale.
Io ancora uso senza alcun problema le Rondinax in bachelite per 35 e 120 comprate da mio padre nel 1955, ma può darsi che comprerò anche la nuova lab-box.
Aspetto di conoscerne il prezzo al pubblico, anche perchè a parte casi e situazioni particolari , preferisco sviluppare nella classica tank a inversione.
Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
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Insomma, l'ingegnerizzazione è stata fatta daccapo, poi l'Agfa del 1949 era già una multinazionale affermata, questi sono quattro (ma quattro di numero) ragazzi con un negozio di fotografia nella capitale.analogico ha scritto: Semplicemente hanno rifatto la Rondinax dell'Agfa lanciata sul mercato nel 1949 e commercializzata anche da Leitz.
Iniziativa meritoria sicuramente, io ho acquistato sulla fiducia, poi in corso di raccolta fondi, hanno introdotto alcune caratteristiche aggiuntive, come il termometro digitale, una manovella per le agitazioni, una bobina multiformato ed un imbuto per il risciacquo del film.analogico ha scritto: Ciò non toglie che sia una iniziativa benemerita, come tutto ciò che serve per alimentare l'interesse verso la fotografia tradizionale.
Io ancora uso senza alcun problema le Rondinax in bachelite per 35 e 120 comprate da mio padre nel 1955, ma può darsi che comprerò anche la nuova lab-box.
Aspetto di conoscerne il prezzo al pubblico, anche perchè a parte casi e situazioni particolari , preferisco sviluppare nella classica tank a inversione.
- analogico
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Un negozio di fotografia nella capitale di cui io sono sporadico cliente ed un altro a Zurigo.DerAlte ha scritto:Insomma, l'ingegnerizzazione è stata fatta daccapo, poi l'Agfa del 1949 era già una multinazionale affermata, questi sono quattro (ma quattro di numero) ragazzi con un negozio di fotografia nella capitale.analogico ha scritto: Semplicemente hanno rifatto la Rondinax dell'Agfa lanciata sul mercato nel 1949 e commercializzata anche da Leitz.
Questi 4 , 8 o 10 ragazzi che siano, sono comunque meritevoli di apprezzamento per il lavoro che fanno e per l'impegno che mettono in un mercato di sicuro non facile.
Ovviamente l'ingegnerizzazione è stata rifatta, dopo circa 70 anni sono cambiati i materiali e non solo.
Il mio scrivere" non hanno inventato nulla di nuovo" potrebbe essere inteso come indirizzato a sminuire la cosa, non è così, tanto è vero che quasi certamente comprerò l'oggetto.
E' solo che leggo da più parti commenti e riferimenti a questo oggetto come a un'invenzione una trovata o una novità assoluta, certamente riferimenti e commenti dovuti al fatto che non tutti sono tenuti a conoscere la vecchia Rondinax o hanno l'età per ricordarla e quindi mi pare giusto e doveroso ricordare che il lab-box è un'emanazione diretta della Rondinax, credo che questo sia difficilmente confutabile, basta paragonare disegno, funzioni e caratteristiche.
Poi è ovvio che sono stati apportati dei cambiamenti che ne migliorano la funzionalità , come il termometro digitale ( la Rondinax lo aveva già , ovviamente analogico) manovelline e imbuti, ma si tratta pur sempre di aggiunte utili e comode ma non sostanziali.
Antonio
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Fotocamere a pellicola!
Una volta i giornalisti ne avevano spesso una al seguito.analogico ha scritto:Per caricare la pellicola nella spirale e quindi nella tank senza oscurare ľ ambiente, esistono anche le camere oscure portatili .
Sono di fatto delle borse nere a prova di luce in cui si infilano entrambe le mani, con un po' di pratica diventa un gioco da ragazzi.
Io la utilizzavo per sviluppare durante i viaggi o le vacanze.
Si trovano comunemente in vendita e costano poco.
Serviva per sviluppare i rullini negli alberghi, in modo tale da mandare in redazione i negativi.
In occasione di grandi eventi sportivi, spesso venivano messe a disposizione dei giornalisti, aree in cui effettuare lo sviluppo con le proprie camere oscure portatili, fornendo acqua calda e fredda, piani di appoggio e fili su cui stendere i negativi ad asciugare.
A Milano esisteva un laboratorio professionale che serviva i fotoreporter, in pratica era sempre aperto.
Capitava spesso che i reporter che seguivano la cronaca nera bussassero nel cuore della notte.
Personalmente, io ho iniziato da ragazzo. Avevo una Kodak che era stata di mio padre.
Totalmente meccanica e senza esposimetro. Esposizione e messa a fuoco ad occhio, stimando la distanza in metri ed aiutandosi con le istruzioni (la regola del sole/16) nelle scatole delle pellicole. A otto anni sapevo esporre la Kodachrome 64, che era venduta con lo sviluppo compreso, si metteva il rullino nella busta preaffrancata e dopo qualche settimana arrivava per posta la scatolina con le diapositive. Alle superiori mi sono comprato una Nilkon FM2, avere l'esposimetro TTL è stato un salto in avanti epocale. La uso ancora oggi per il bianco e nero. Poi sono arrivati altri corpi macchina ed ottiche, compresa una F90X che è stata compagna inseparabile di dieci anni di viaggi per lavoro e per svago. Fino al 2009, quando ho fatto piazza pulita e ho comprato la Nilkon D300 che uso ancora oggi, ma quasi solo in vacanza, perchè quando viaggio per lavoro preferisco avere una compattina digitale.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Avute diverse Nikon a pellicola (F80 e FE2) poi ho scoperto il medio formato con la Rolleicord che è l'unica macchina fotografica a pellicola che ancora uso. Ogni tanto poi tiro fuori ingranditore e acidi e faccio qualche stampa...
- DerAlte
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Riapro l'argomento per chiedere un consiglio.
Ho alcune fotocamere prive di esposimetro, così ho pensato bene di acquistarne uno esterno.
Ho sempre usato la regola del 16 e la latitudine di posa del negativo ha fatto il resto, però adesso vorrei esporre con maggior cognizione.
Per questioni di opportunità sto valutando al momento due opzioni:
- Minolta Autometer III, usato pari al nuovo, 1 anno di garanzia, completo di astuccio ed accessori aggiuntivi: Spot Mask II, Flat Diffuser, Accessorio misurazione spot 1°.
- Sekonic Flashmate L-308S, nuovo con 2 anni di garanzia.
Il prezzo per entrambi si equivale (160 euro), accetto qualsiasi consiglio o suggerimento.
Grazie per le risposte.
Nicolò
Ho alcune fotocamere prive di esposimetro, così ho pensato bene di acquistarne uno esterno.
Ho sempre usato la regola del 16 e la latitudine di posa del negativo ha fatto il resto, però adesso vorrei esporre con maggior cognizione.
Per questioni di opportunità sto valutando al momento due opzioni:
- Minolta Autometer III, usato pari al nuovo, 1 anno di garanzia, completo di astuccio ed accessori aggiuntivi: Spot Mask II, Flat Diffuser, Accessorio misurazione spot 1°.
- Sekonic Flashmate L-308S, nuovo con 2 anni di garanzia.
Il prezzo per entrambi si equivale (160 euro), accetto qualsiasi consiglio o suggerimento.
Grazie per le risposte.
Nicolò
- Giorgio1955
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Tutti e due ottimi sono leggermente diversi in quanto il Sekonic è più completo perché anche flash; ma il Minolta, molto diffuso, era un grande classico...
Giorgio
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Giorgio ha già dato la risposta, io aggiungo che per ergonomia e velocità operativa mi cascava meglio in mano il sekonic grazie ai tasti dorsali comodissimi.
- DerAlte
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Grazie della risposta Giorgio, in effetti sarei più propenso per il Sekonik, l'unica cosa che mi attira del Minolta è l'aggiuntivo per la misurazione spot 1°.Giorgio1955 ha scritto:Tutti e due ottimi sono leggermente diversi in quanto il Sekonic è più completo perché anche flash; ma il Minolta, molto diffuso, era un grande classico...
Anche se, non avendo mai usato un esposimetro esterno, non saprei se questo accessorio (quello per la misurazione spot) sia davvero utile od invece diventi uno di quelli che rimangono spesso e volentieri nella borsa fotografica o a casa.
Poi c'è anche il discorso del prezzo, per il Minolta è mediamente in linea con l'acquisto in negozio, con garanzia sull'usato, mentre il Sekonic è nuovo e, cosa non da poco, disponibile in un negozio vicino casa mia, inoltre il prezzo di listino di questo modello è di 220 euro.
Un’ultima considerazione, l'esposimetro esterno ormai è diventato un accessorio superfluo, al pari del cavalletto, le nuove leve di appassionati spendono altrove i propri soldi.
Non so, ma sarebbe interessante chiederlo, se anche il professionista lo consideri un optional di cui poter tranquillamente fare a meno, ma l'impressione che ho ricevuto parlando coi commessi del reparto fotografia di un negozio di elettronica è che alcuni articoli oggi non vendono più.
Nicolò
P.S. grazie anche a Stefano/musicamusica
Ultima modifica di DerAlte il sabato 27 maggio 2017, 22:33, modificato 1 volta in totale.