Quando ho traslocato in Colombia, era proprio questa la mia principale preoccupazione (inchiostri). Oltretutto l'offerta di Bogotà non è esattamente quella di Londra... Comunque i consigli rivenuto in questa discussione sono tutti validissimi.
«La vida no es la que uno vivió, sino la que uno recuerda, y cómo la recuerda para contarla» GGM
Un po' per caso, lo scorso fine settimana ho volato con la MB146 con mezzo serbatoio carico e con la TWSBI ECO e la Visconti Duomo Modena con serbatoio pieno. La prima non ha perso una goccia, le altre due invece hanno perso due/tre gocce. Considerando che avevo capito convenisse volare con il serbatoio o completamente pieno o completamente vuoto, secondo voi è una casualità o mi è sfuggito qualcosa?
Forse pongo una domanda ovvia, ma hai fatto bene attenzione a chiudere il cappuccio? Di solito con le Montblanc146 si tende a serrarlo per evitare aperture accidentali molto frequenti, data la qualità scivolosa della resina, ma con le TWISBI può sfuggire. Se i cappucci fossero rimasti non ben serrati potrebbe spiegarsi il fenomeno.
vikingo60 ha scritto:Forse pongo una domanda ovvia, ma hai fatto bene attenzione a chiudere il cappuccio? Di solito con le Montblanc146 si tende a serrarlo per evitare aperture accidentali molto frequenti, data la qualità scivolosa della resina, ma con le TWISBI può sfuggire. Se i cappucci fossero rimasti non ben serrati potrebbe spiegarsi il fenomeno.
Tendenzialmente, mi pare di serrarle in egual maniera. Al prossimo volo controllerò con maggiore attenzione
Cerchiamo di essere razionali più possibile.
Il problema in aereo è la differenza di pressione fra la quota di crociera e quella a terra. In volo la pressione è più bassa dunque l'aria all'interno del serbatoio tende ad espandersi, l'unica via d'uscita per l'aria in espansione è il canale dell'alimentatore che - almeno in teoria - dovrebbe contenere inchiostro il quale verrebbe spinto fuori dall'aria.
Questo dovrebbe succedere sempre, siccome ogni alimentatore deve contenere inchiostro allora ogni alimentatore deve lasciare uscire inchiostro. Perche dunque la 146 di Stanzarichi e la mia 98 non hanno perso?
La spiegazione del tappo a tenuta stagna della 146 potrebbe funzionare perché in effetti si tratta di un materiale che con la giusta coppia di serraggio secondo me può resistere alla differenza di pressione in aereo; a questo punto non si spiega però come mai la mia 98, che mi sembra abbia anche un foro di sfiato sul cappuccio, non ha perduto? La differenza di pressione c'è stata perché la bottiglietta d'acqua acquistata in aereo, arrivati a terra si era evidentemente compressa per via della differenza di pressione fra interno ed esterno.
Un'altra ipotesi potrebbe essere che non sia stato il tappo a tenuta stagna a salvare le penne ma sia stato un canale dell'alimentatore e un foro di sfiato più generosi che hanno permesso il passaggio dell'aria attraverso l'inchiostro ma andrebbe verificata...
Ciro (Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
“La vita è come una fresella, s'è troppo dura sponzala.”
- Nonna
Penne con alimentatori che compensano la pressione le fanno dagli anni '40 quando gli aerei manco erano pressurizzati. Il successo e l'efficienza possono anche variare, e dipendono comunque dal volume di aria contenuta nel serbatoio, dalla posizione della penna (a punta in su l'aria sta dalla parte dell'alimentatore a punta in giù dietro l'inchiostro), dalla velocità di variazione della pressione. Senza sapere con precisione le condizioni esatte di trasporto e lo stato interno del serbatoio si rischia di fare solo della falegnameria mentale.
Posso portare una piccola esperienza: viaggio in aereo con Parker Duofold streamline junior long nel taschino, dunque a testa in su.
Cappuccio con due fori laterali, alimentazione a pulsante di fondo. Nessuna perdita d'inchiostro. Scrittura pronta e senza salti alla fine del viaggio.
Adoro le stilografiche anni '30...
Ultima modifica di A Casirati il lunedì 8 agosto 2016, 12:12, modificato 1 volta in totale.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
Io continuo a viaggiare in aereo con la stilografica (a cartuccia).
In teoria le stilografiche dovrebbero avere problemi in aereo ma le mie non lo sanno e si ostinano a funzionare benissimo.
L'ultimo caso di perdita di inchiostro risale ad anni fa e da allora di voli ne ho fatti, alternando varie penne.
Ho avuto più problemi con gli shock termici in automobile, ad esempio perché avevo lasciato la stilografica dentro una borsa nel baule con la macchina parcheggiata sotto il sole.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Dopo cinque viaggi aerei da e per la Scandinavia settimana passata, una Lamy AL-star munita di converter non ha dato nessun problema, trasportata sia nel bagaglio da stiva che nel bagaglio a mano.
Ciao, ritorno sull'argomento, sia come viaggiatore frequente che come appassionato.
Viaggio con penne e con gli aerei da più di 20 anni, almeno 4 voli al mese e le stilo mi avevano dato solo qualche piccolo problema con le vecchie Pelicano che non avevo nemmeno l'accortezza di trasportare a testa in su.
Negli ultimi anni, le sofisticate attrezzature di pressurizzazione degli aerei moderni fanno si che la pressione degli abitacoli sia al massimo intorno allo stesso livello di quella misurabile in alta montagna, al massimo 2000-2100 metri e raggiunti in modo molto progressivo (misurati ormai da qualche anno con altimetri da alpinismo). Se avete fatto caso, le orecchie non si "tappano" più e non occorre succhiare qualche caramella e deglutire continuativamente.
Recentemente ho fatto anche esperimenti con TWSBI, Aurora, MB, Lamy, Capless, altre demonstrator a stantuffo, cartuccia, converter, etc mezze cariche, mezze vuote, etc ma sempre a testa in su. E le trasporto appese alla camicia!
Morale, non mi faccio assolutamente problemi a portare le amate in abitacolo se si viaggia con i moderni aviogetti, e nemmeno ad usarle intensivamente in quota. Se si viaggia con vecchi turboelica riesumo un sacchetto per alimenti da cucina che porto con me in borsa e le sigillo a testa in sù, ma anche qui mai inconvenienti.
Non so se qualcuno ha provato a leggersi cosa dice Wikipedia a riguardo della pressurizzazione degli aerei, però forse potrebbe aiutare a spiegare un po' di cose (anche se ho visto che qualche informazione è già stata citata ... ma si sa nemo profeta in patria.
Giusto per mettere giu qualche numero: recentemente in tre voli diversi col sensore del cellulare ho misurato 800, 750 e 760 hPa.
Di per se' non significano nulla perche' per le nostre stilografiche tutto dipende dalla velocita' con la pressione cambia.