Premessa: sono geloso delle mie penne. Generalmente non le faccio provare a nessuno a meno che non sia certo che siano in buone mani (del tipo quando ho fatto provare una Homo Sapiens a un fiorentino minacciandolo che ogni danneggiamento sarebbe stato un'onta ad una compagnia della sua terra, e tra l'altro ha funzionato). Però visto il notevole e crescente numero di persone nel mio corso che, perlopiù per comodità, utilizzano stilografiche per prendere appunti (ho scoperto che un mio amico possiede una bella Rotring 600, gran bel pezzo e pennino molto scorrevole; un peccato non sia più in produzione), quando qualcuno si mostra interessato ad una mia penna in genere gliela faccio almeno toccare. Ecco, la gente a cui negli anni ho fatto toccare le mie penne ha fatto di tutto: cercare di tirare il cappuccio di Platinum 3776, ma gliel'ho concesso essendo la filettatura coperta dalla banda dorata; svitare una TWSBI Eco tenendola ferma per il pistone, e questa gliela concessi solo perché la penna era mezza scarica ed evitai il disastro; svitare una Pilot décimo nel tentativo di aprirla, e anche questa sul filo del rasoio l'ho lasciata passare, d'altronde una stilografica a pulsante non si vede tutti i giorni. Oggi però un amico ha voluto vedere la Faber-Castell Ondoro. Ora, siamo a ingegneria, quindi si presume che qualche base di geometria (non vuole essere un gioco di parole) ti sia entrata in testa no? Quindi com'è possibile che, dopo esserti studiato la penna per 20 secondi buoni in mano prima di aprirla, ed aver notato suppongo la forma esagonale, tu abbia tentato di svitare il cappuccio e tra l'altro con forza inaudita?
La scena pseudocircense a cui fortunatamente quasi nessuno ha assistito (eravamo in pausa e le menti erano tutte rivolte al caffè), è stata di me che non appena ho notato la mano del mio amico accingersi a ruotare il cappuccio, ho lanciato un NO TIRAAAH! (in maiuscolo perché davvero urlato) dovuto al fatto che a metà del "tira", ruotandomi di scatto sulla sedia, ho picchiato la gamba su una colonnina del tavolo facendomi una auto-vecchia e causandomi formicolio incessante per i 5 minuti successivi.
Fine della commedia
Torno a scrivere la relazione che mi ha impegnato negli ultimi giorni.
p.s.: Buon giorno internazionale della stilografica! Sì, è un po' una tradizione di oltreoceano, ma se abbiamo importato una commercialata come halloween, vorremo non celebrare anche questo?
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Di cappucci che si tirano e cappucci che si avvitano
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Beh, Alex, che ne dici allora di questo, che "si svita a molla"?!
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Se non lo trattieni, decolla!!!
Giorgio
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Per le penne non più in produzione, diciamo così, meglio l'astinenza (dal prestarle)...AlexGk ha scritto:Premessa: sono geloso delle mie penne. Generalmente non le faccio provare a nessuno a meno che non sia certo che siano in buone mani...
Contrappasso?!AlexGk ha scritto:...ruotandomi di scatto sulla sedia, ho picchiato la gamba su una colonnina del tavolo facendomi una auto-vecchia e causandomi formicolio incessante per i 5 minuti successivi...
Lo è stato, grazie, e spero anche per te!!AlexGk ha scritto:Buon giorno internazionale della stilografica!
Giorgio
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Di cappucci che si tirano e cappucci che si avvitano
A me è capitato che un amico quando gli ho fatto provare la mia Aurora 88 si è messo ovviamente a girare tranquillamente il fondello per vedere un po' l'effetto che faceva. Purtroppo non ho fatto in tempo a fermarlo che un bel gocciolone di inchiostro stava già planando sui suoi malcapitati pantaloni. Da quella volta penso abbia imparato la lezione... di non far girare i fondelli!
Comunque anche io sono al politecnico di Milano e qualcuno dei compagni ha voluto provare le mie penne per ora (primo semestre) senza combinare disastri.
Comunque anche io sono al politecnico di Milano e qualcuno dei compagni ha voluto provare le mie penne per ora (primo semestre) senza combinare disastri.
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Io faccio provare le penne a chiunque me lo chiede, ma non gli tolgo gli occhi di dosso fino a che non mi restituisce la penna. Sudo freddo, ho l'ansia, ma lo faccio per non essere antipatico e scortese.
Una sera mostro le mie penne a tre dei miei cugini. Mentre mostro una penna a una di loro, mi accorgo che in quell'attimo di distrazione, uno ha preso la Nononsense e tenta di aprirla... tirando il cappuccio.
Scatto verso di lui gridando: "NO!" e gli tolgo la penna dalle mani.
Poco prima che io la prendessi, avevo sentito un rumore, come uno scatto, e vedo il cappuccio che si sposta, allora penso: "Cavolo, mi ha distrutto la filettatura!".
Con timore di quello che avrei potuto trovare, svito lentamente il cappuccio e... la filettatura è intatta!
Tutto è bene quel che finisce bene
Una sera mostro le mie penne a tre dei miei cugini. Mentre mostro una penna a una di loro, mi accorgo che in quell'attimo di distrazione, uno ha preso la Nononsense e tenta di aprirla... tirando il cappuccio.
Scatto verso di lui gridando: "NO!" e gli tolgo la penna dalle mani.
Poco prima che io la prendessi, avevo sentito un rumore, come uno scatto, e vedo il cappuccio che si sposta, allora penso: "Cavolo, mi ha distrutto la filettatura!".
Con timore di quello che avrei potuto trovare, svito lentamente il cappuccio e... la filettatura è intatta!
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Di cappucci che si tirano e cappucci che si avvitano
Sono contento che oggi perlomeno nessuno mi ha domandato niente riguardo alle mie penne e ho potuto scrivere in pace. Certo, probabilmente era perché tutti avevano il naso sullo smartphone per leggere le ultime, """splendide""" notizie in arrivo dall'altra parte dell'oceano, ma cerco di vedere il lato positivo
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Purtroppo questi sono eventi che capitano spessissimo, e tra le varie avventure che io le mie penne abbiamo trascorso, essendo la scuola il luogo più pericoloso per una penna stilografica, ricordo la più eclatante. È successo due settimane fa quando portai la mia Sheaffer Imperial Touchdown caricata il pomeriggio precedente a scuola. Il mio compagno di banco all'inizio dell'anno scolastico mi aveva già "svuotato" la Pelikan m150 con la stessa modalità descritta da Tiberio, ma quel giorno, avendo cambiato posto a sedere, decisi di mostrare le mie quotidiane 5/6 penne al mio nuovo compagno di banco, compresa la Sheaffer....
Lascio a voi immaginare il risultato. Come il getto di una fontanella, l'inchiostro spruzzò fuori dal pennino per poi adagiarsi elegantemente sui miei appunti e sui miei pantaloni!! Un esperienza tanto esilarante quanto scocciante, ma alla fine il tutto si è riconciliato nel migliore dei modi: io ho imparato a essere meno accondiscendente con le mie penne, il mio compagno (come tutti i miei vicini di banco ) si è cuccato il predicone sull'attenzione che bisogna avere per le stilografiche, e i miei pantaloni sono stati smacchiati, seppur con una piccola ombra che mi rimembrerà per sempre il singolare avvenimento!
Domenico
Lascio a voi immaginare il risultato. Come il getto di una fontanella, l'inchiostro spruzzò fuori dal pennino per poi adagiarsi elegantemente sui miei appunti e sui miei pantaloni!! Un esperienza tanto esilarante quanto scocciante, ma alla fine il tutto si è riconciliato nel migliore dei modi: io ho imparato a essere meno accondiscendente con le mie penne, il mio compagno (come tutti i miei vicini di banco ) si è cuccato il predicone sull'attenzione che bisogna avere per le stilografiche, e i miei pantaloni sono stati smacchiati, seppur con una piccola ombra che mi rimembrerà per sempre il singolare avvenimento!
Domenico
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Di cappucci che si tirano e cappucci che si avvitano
Io sono quel tipo di persona che non accondiscende assolutamente alle richieste di provare le proprie penne agli altri: lo propongo io direttamente.
La penna, qualsiasi sia, la porgo sempre incappucciata in modo che dev'essere il mal capitato ad aprirla. In quel momento aiuta il non togliere gli occhi dalla penna e piazzare il sorriso beffardo così che la vittima di chieda "cosa c'è che non va?"
Al primo accenno di movimento sbagliato "No" che viene subito recepito dalla vittima che era già sugli attenti, e poi "svita" o "tira" con un sorriso di incoraggiamento.
Fortunatamente nessuno ha testato i miei sistemi di caricamento fino ad ora, anzi, una volta, quando ero agli inizi stavo per scaricare una m200 cafécreme in faccia ad un amico.
Menomale che mi ha fermato lui.
La penna, qualsiasi sia, la porgo sempre incappucciata in modo che dev'essere il mal capitato ad aprirla. In quel momento aiuta il non togliere gli occhi dalla penna e piazzare il sorriso beffardo così che la vittima di chieda "cosa c'è che non va?"
Al primo accenno di movimento sbagliato "No" che viene subito recepito dalla vittima che era già sugli attenti, e poi "svita" o "tira" con un sorriso di incoraggiamento.
Fortunatamente nessuno ha testato i miei sistemi di caricamento fino ad ora, anzi, una volta, quando ero agli inizi stavo per scaricare una m200 cafécreme in faccia ad un amico.
Menomale che mi ha fermato lui.