piccardi ha scritto:La domanda che mi viene in mente quando vedo queste porcherie è sempre la stessa, ma chi gliele compra?
Ma evidentemente un mercato c'è dato che vengono prodotte ed un continuazione. E a quanto pare, visto i prezzi, anche un mercato di clienti denarosi. Ed anche dotati di parecchio cattivo gusto, a giudicare dall'offerta... C'è comunque da constatare che se non le riempi di decorazioni, luccichii, orpelli e sbrilluccicamenti difficilmente potrai pretenderne la preziosità... e il pacchiano diventa quasi una conseguenza obbligata.
Simone
Infatti.
Ho posto la stessa domanda alla responsabile di un negozio Montblanc in Svizzera che conosco abbastanza bene; mi ha risposto che negli ultimi anni gli acquisti più sostanziosi sono stati effettuati soprattutto da clienti russi: in particolare articoli di pelletteria e orologi, a cui aggiungono qualche penna tanto per completare il pacchetto. Sovente arrivano nel negozio con una vera e propria "lista della spesa" molto dettagliata. A quanto pare, per quanto concerne gli strumenti di scrittura, a questi clienti interessa il prestigio - meno ce ne sono, meglio è - e il valore delle componenti dell'oggetto (pietre preziose, oro, ecc.). La qualità di scrittura e la sobrietà sono elementi di giudizio del tutto secondari: anche perché verosimilmente non dovranno mai usarle davvero per scrivere qualcosa, a parte una firmetta su qualche contratto. Insomma, la stilo è una versione lussuosa dei gemelli per la camicia: un accessorio da sfoggiare ogni tanto o da mettere in qualche teca.
Discorso a parte per i collezionisti di penne, che prenotano le edizioni limitate (spesso due esemplari) ancora prima di vederle.
Per la cronaca, la signora mi ha anche raccontato l'aneddoto di un generoso nonno italiano, che per il diociottesimo compleanno del nipotino ha sganciato circa 10'000 franchi per la Queen Elisabeth (888 esemplari). Magari è un vostro parente?
«La vida no es la que uno vivió, sino la que uno recuerda, y cómo la recuerda para contarla» GGM