Siccome avevo in preparazione un viaggio in Italia insieme a mia moglie per visitare la famiglia, ero davvero emozionato all’idea di poter osservare le due Montegrappa una accanto all’altra, per decidere infine quale delle due mi strizzasse davvero l’occhio. Dopo tre visite a Milano e a Torino, l’impresa risultò essere più ardua del previsto. Apparentemente, la Montegrappa Extra 1930 é una penna seriamente costosa, e anche i migliori negozi ne hanno una disponibilità piuttosto limitata. A parte il piacere di conoscere alcuni nuovi negozi di penne, e i loro gentilissimi proprietari e commessi, non ho avuto nessuna opportunità di vedere le due penne stilografiche in tartaruga e bambù una accanto all’altra. Ora, dopo aver visitato citazioni commerciali non consentite a Milano, e altri quattro o cinque negozi a Torino, le probabilità che la mia impresa avesse successo si erano veramente ridotte a nulla. Sbirciando una penna qua e una là, però, la mia iniziale preferenza per la celluloide tartaruga iniziava ad essere seriamente minacciata dall’aspetto fantastico della bambù, e il fatto che i gusti di mia moglie propendessero anch’essi per il modello in celluloide bambù furono di esatto aiuto per raggiungere un punto di perfetta e completa indecisione. Nel giro di pochi giorni sono ritornato a Milano con mia figlia Carlotta per rivedere la celluloide bambù nell’unico negozio che l’avesse disponibile, ma avevano venduto la penna un paio di giorni prima…
Finita la premessa, ecco ora la bella storia.
La mia famiglia paterna é originaria di Treviso, che papà lasciò da giovane per trovare lavoro a Milano. A Treviso restarono i nonni, quattro zii e un gruppo di cugini con i quali da bambino mi divertii moltissimo. Andare a Treviso a trovare i nonni era una festa, con la passeggiata e il caffè in Piazza dei Signori, la spesa sull’Isola della Pescheria, il mercato, le corse sulle mura, i bei palazzi e i negozi eleganti, e il lento andare del fiume Sile che con i suoi affluenti fa capolino qua e là in città. Con la morte dei nonni e la diaspora di zii e cugini, le occasioni di visitare Treviso divennero sempre più rare.
Desideravo però che mia moglie, che é costaricense, potesse conoscere la città avita, ma dopo tanti anni di matrimonio la visita non era ancora riuscita. Quest’anno, finalmente, non abbiamo fallito. Siamo arrivati di sera, abbiamo dormito sopra una piazzetta proprio dietro Piazza dei Signori, e l’indomani, in una giornata dove la luce perfetta dell’autunno sembrava avere dipinto tutto di smalti brillanti, abbiamo gironzolato per Treviso. Quante emozioni e ricordi, rivedere la casa dei nonni, ricordare tanti luoghi dell’infanzia, e le acque scure e lente del Sile sulle quali le alghe filano sfumature d’un verde brillante tra i riflessi opachi dei salici. Ora so che ricordavo quel colore, i verdi e i neri del fiume sonnolento, come un simbolo della mia Treviso di bambino. Per fermare quel ricordo, ne ho scattata qualche fotografia con l’occhio dell’adulto che sono diventato oggi.
Girando di qua e di là, in Corso del Popolo siamo passati davanti a un elegante negozio di penne Montblanc, pelletteria e profumeria fini e sbirciando all’interno mia moglie ha addocchiato una vetrinetta con alcune penne Montegrappa. Siamo entrati e abbiano fatto conoscenza con il gentilissimo proprietario citazione commerciale non consentita. E sì, aveva una Montegrappa Extra 1930 da mostrarci e, sì, una penna stilografica, e sì, in celluloide bambù! Era incredibile. Le striature verdi traslucide, immerse più chiare e più scure nel nero liquido e quasi trasparente della celluloide, qui più profonde e là più superficiali, erano il ritratto delle acque del Sile! Se esiste qualcosa di paragonabile a un amore a prima vista per una penna, il mio incontro ravvicinato con una Montegrappa Extra 1930 in celluloide bambù ne é un classico esempio. La mia cara moglie Elvira ha deciso che fosse il mio regalo, e l’eccellente prezzo proposto ha reso il regalo ancora più dolce.
Ed ecco dunque la mia nuova Montegrappa Extra, ribattezzata “Acque del Sile”, in posa sullo sfondo del placido fiume trevigiano, ricordo perfetto di una giornata indimenticabile.
Grazie per la paziente lettura.