Marca e modello
Per la storia del Marchio rimando al nostro formidabile
Wiki:
https://www.fountainpen.it/Waterman
Per il modello, si veda il capitolo dedicato:
https://www.fountainpen.it/Waterman_4x
ed anche la mia recensione di una 12S (non laminata):
viewtopic.php?t=10415
Sul sistema di caricamento di sicurezza si consulti:
https://www.fountainpen.it/Safety
Un’ipotesi di datazione
Pur avendo perduto il nottolino di caricamento della Casa (sostituito da uno generico, privo di incisioni, dalla lunghezza inferiore e dal diametro maggiore rispetto all’originale), la penna è indubbiamente una “
12S” (ossia 12 “
Safety”, rientrante). Non ho ritenuto opportuno, quindi, allegare foto della penna con cappuccio calzato, che seguiranno quando avrò sostituito (o rifilato al tornio) il nottolino.
All'incirca dall'introduzione della 12S avvenuta nel 1907/8 fino al 1912 il nottolino di cui abbiamo parlato era “filettato”, e su di esso si avvitava il cappuccio per manovrare l’estrazione ed il rientro del pennino; e, tuttavia, con tale filettatura il pezzo si rivelò molto delicato e prono a rotture (accidentali o in fase di manutenzione).
Nello stesso periodo, inoltre, il meccanismo interno non elicoidale (per problemi di brevetto fino al 1911) faceva fuoriuscire il pennino “in rotazione”: dopo tale data il pennino uscirà perfettamente diritto, come nella penna in presentazione. Il primo limite temporale è dunque stabilito: 1912.
Per ciò che riguarda l’incisione della Marca sul rivestimento,
WATERMAN’S IDEAL 18 K.R.
realizzata dal laminatore (verosimilmente) italiano, vediamo l’evoluzione del
Trademark in Italia, ricostruita consultando l’archivio del nostro Wiki:
- il Marchio (Trademark) “WATERMAN’S IDEAL FOUNTAIN PEN N.Y.” fu depositato il 5 novembre 1907 (e registrato il 30 gennaio 1908);
- un ulteriore Marchio “WATERMAN’S” venne depositato 16 gennaio 1913 (e registrato il 23 maggio 1913);
- il marchio con il Globo (Ideal), il mappamondo [@Simone, il Marchio è attualmente salvato “sottosopra” nel Wiki] fu depositato il 17 marzo 1915 (e registrato l’8 giugno 1915).
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- 13. Waterman-3-Trademark.jpg (34.63 KiB) Visto 4976 volte
Dopo tale data (quindi dalla metà del 1915) le laminature
dovrebbero avere anche il
Globo e, viceversa, le penne laminate in Italia prima di quella data,
dovrebbero non averlo.
Quindi la finestra temporale dovrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) andare dal 1912 alla metà del 1915.
La laminatura
La penna presenta una peculiarità che potrebbe farla rientrare nel novero dei primi rivestimenti a marchio
Waterman’s eseguiti in Italia.
La laminatura, in oro 18K.R., lascia scoperta la sommità del cappuccio (
testina)
e la parte del fusto in ebanite posta immediatamente al di sotto del cappuccio avvitato.
Dalle mie ricerche risulterebbe che Waterman, almeno in Italia, adottò questa tipologia di rivestimento, che definirei “parziale”, solo in alcune delle primissime lavorazioni commissionate/autorizzate, e poi sostanzialmente la abbandonò.
La splendida decorazione a “
corteccia d’albero”, del tutto inusuale,
così come l’artistica “irregolarità” del disegno
farebbero pensare ad una lavorazione (o almeno ad una estesa, non comune “rifinitura”) eseguita
a mano da un maestro
incisore.
La riproduzione artistica di una nodosa corteccia d’albero sull’oro della laminatura, ben si accosta in questa reinterpretazione stilografica della “
clava erculea” alla denominazione stessa che l’Italiano ha dato del materiale originale della stilografica, quella “
black hard rubber” (
B.H.R. gomma dura vulcanizzata nera) da noi ribattezzata “
ebanite”, in onore del suo colore profondo tipico dell’omonimo
legno esotico...
Conclusioni
Non mi resta che mostrare il classico pennino
Waterman Ideal New York #2 ed il suo superlativo alimentatore
a cucchiaio (in ebanite anch’esso)
impegnati in fase di scrittura…
E’ il primo pennino della mia pattuglia di Waterman perennemente in uso (ogni altro Marchio surclassato!) che abbia un tratto più abbondante di F: la scorrevolezza ultraterrena (visto il riferimento mitologico non poteva essere altrimenti) e la libidinosa flessibilità
fanno della penna l’“ideale” per le firme, oltre che per un buon quarto d’ora di conversazione…
Come di consueto, ormai, desidero congedarmi con un’ultima foto che oggi dedicherò all’amico Luigi, che in un suo recente post ha ottimamente recensito una Parker JackKnife (“coltello a serramanico”), ambientandola perfidamente nel cortile di una scuola elementare al momento della merenda…
La mia “
Clava di Ercole” si trova (meno provocatoriamente) in ottima compagnia sull’incisione “
Battaglia di uomini nudi”: anch’essa opera di
Antonio del Pollaiolo, circa 1470, esemplare del
Museum of Art di
Cleveland.
Grazie per l'attenzione!!
Giorgio