Un pennino storto davvero male
- PeppePipes
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Un pennino storto davvero male
Non riesco proprio ad immaginare come e perché qualcuno, evidentemente in preda di un attacco di sadismo, abbia conciato nel modo che vedete un prezioso pennino Columbus 152. Fortunatamente i rebbi e l'iridio sono rimasti sostanzialmente al di fuori dello scempio, che ha anche causato una piccola crepatura sulla spalla, le cui posizione e dimensione fortunatamente non interferiscono con l'utilizzo.
Ho sperimentato negli anno diverse tecniche di raddrizzatura, ed adesso mi sono orientato ad utilizzare delle pinzette da sopracciglia, per fare il grosso del lavoro, specie quando le piegature interessano le punte, e gli attrezzi "altamente professionali" che vedete riprodotti, dei quali quello fondamentale e quel curioso bullone che termina con una sfera. Non ricordo neppure da dove provenga, ma dovrebbe trattarsi di uno di quelli che tengono gli specchietti esterni delle auto: la sfera che s'incastra in un'apposita sede ne consente la mobilità per essere orientato. Almeno credo.
Comunque sia qualcosa di analogo può essere riprodotto e vi assicuro che funziona benissimo, abbinato ad un martellino ed un piano di contrasto totalmente rigido. Quello che si vede e che utilizzo è un cilindro d'ottone. L'attrezzo funziona particolarmente bene perché consente di copiare molto bene la curvatura del pennino, limitando al minimo la necessità di batterlo: la malleabilità dell'oro infatti tende a farlo allagare e se si esagera sono problemi.
Nelle foto vedete, oltre allo stato iniziale, quello intermedio, ottenuto con la raddrizzatura e quello finale (in realtà c'è ancora da allineare un minimo le punte), a seguito di una leggera levigatura e lucidatura.
Ho sperimentato negli anno diverse tecniche di raddrizzatura, ed adesso mi sono orientato ad utilizzare delle pinzette da sopracciglia, per fare il grosso del lavoro, specie quando le piegature interessano le punte, e gli attrezzi "altamente professionali" che vedete riprodotti, dei quali quello fondamentale e quel curioso bullone che termina con una sfera. Non ricordo neppure da dove provenga, ma dovrebbe trattarsi di uno di quelli che tengono gli specchietti esterni delle auto: la sfera che s'incastra in un'apposita sede ne consente la mobilità per essere orientato. Almeno credo.
Comunque sia qualcosa di analogo può essere riprodotto e vi assicuro che funziona benissimo, abbinato ad un martellino ed un piano di contrasto totalmente rigido. Quello che si vede e che utilizzo è un cilindro d'ottone. L'attrezzo funziona particolarmente bene perché consente di copiare molto bene la curvatura del pennino, limitando al minimo la necessità di batterlo: la malleabilità dell'oro infatti tende a farlo allagare e se si esagera sono problemi.
Nelle foto vedete, oltre allo stato iniziale, quello intermedio, ottenuto con la raddrizzatura e quello finale (in realtà c'è ancora da allineare un minimo le punte), a seguito di una leggera levigatura e lucidatura.
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Ottimo lavoro,
concordo con te il fatto che sia in oro permette una certa elasticità.
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Riccardo
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Ben fatto
Alfredo
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Alfredo
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Certo, ma quello che intendevo è la grande attitudine dell'oro a farsi ridurre per compressione in lamine molto sottili: bisogna quindi batterlo con moderazione, perché logicamente assottigliandosi si allarga, un po' come quando si tira la pasta. La cosa è insidiosa in particolare sui rebbi dove è facile trovarsi con le punte che si accavallano perché non hanno più spazio per stare affiancate.Contax1961 ha scritto:Ottimo lavoro,concordo con te il fatto che sia in oro permette una certa elasticità.
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Certamente, ma pensa se fosse stato realizzato con altri materiali, in acciaio o peggio titanio...non avresti mai potuto lavrorarlo con attrezzi del genere, l'oro ha sicuramente lo svantaggio di essere delicato, ma di contro permette, con buona manualità e qualche utensile, dei recuperi che a prima vista uno non si immaginerebbe, parlo sempre a livello amatoriale ovviamente. Vedendolo adesso senza avere visto come era ridotto chi immaginerebbe in che condizioni era!PeppePipes ha scritto:Certo, ma quello che intendevo è la grande attitudine dell'oro a farsi ridurre per compressione in lamine molto sottili: bisogna quindi batterlo con moderazione, perché logicamente assottigliandosi si allarga, un po' come quando si tira la pasta. La cosa è insidiosa in particolare sui rebbi dove è facile trovarsi con le punte che si accavallano perché non hanno più spazio per stare affiancate.Contax1961 ha scritto:Ottimo lavoro,concordo con te il fatto che sia in oro permette una certa elasticità.
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Riccardo
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Peppe, davvero complimenti per il lavoro eseguito magistralmente!
Mi viene una curiosità: secondo te, se volessi riparare quella crepa, agire con un po' di stagno per riempirla e poi magari lucidare sarebbe fattibile?
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Mi viene una curiosità: secondo te, se volessi riparare quella crepa, agire con un po' di stagno per riempirla e poi magari lucidare sarebbe fattibile?
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Temo che oro e stagno non vadano d'accordo.
Poi, da quello che ho capito dagli orefici a cui in principio chiedevo di sistemarmi dei pennini, la saldatura dell'oro, mantenendo al contempo la tempra e l'elasticità originali non è cosa banale. Tanto è vero che sono riuscito a farmene saldare uno solo: poi mi è stato fatto capire che non era il caso di insistere con lavori del genere.
Poi, da quello che ho capito dagli orefici a cui in principio chiedevo di sistemarmi dei pennini, la saldatura dell'oro, mantenendo al contempo la tempra e l'elasticità originali non è cosa banale. Tanto è vero che sono riuscito a farmene saldare uno solo: poi mi è stato fatto capire che non era il caso di insistere con lavori del genere.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- PeppePipes
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Il problema è che lo stagno e l'oro vanno daccordissimo, tanto che lo stagno ci si spalma sopra che è una bellezza! Comunque, scherzi a parte, le saldature in stagno si possono fare ma sono orribili: si vedono tantissimo e poi mi sembra di poter dire che lo stagno si altera con gli inchiostri (magari non tutti, ma non lo so) diventando scuro, opaco ed ancora più visibile. Secondo me è altamente sconsigliabile perché è anche un'operazione praticamente irreversibile, perché aderisce talmente bene che portarlo via è quasi impossibile.
Le saldature in oro si possono invece fare, ma occorre essere capaci ed avere l'attrezzatura giusta: i pennini sono sottili e fumarseli è un attimo!
Come giustamente dice Ottorino, chi è capace solitamente lavora per gli orefici: monta perle e brillanti, aggiusta gioielli, ecc. Per presentarsi con un pennino occorre essere in rapporti d'amicizia davvero profondi....
Le saldature in oro si possono invece fare, ma occorre essere capaci ed avere l'attrezzatura giusta: i pennini sono sottili e fumarseli è un attimo!
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All'eventuale alterazione delle proprietà fisiche del metallo dovute al trattamento termico ci avevo già pensato, la cosa che mi mancava era la spalmatura...
Esiste anche una pasta saldante che si usa per le microsaldature di componenti sotto il millimetro sulle schede elettroniche che usano nel laboratorio dell'azienda dove lavoro (un posto meraviglioso). Quella dovrebbe permettere di limitare la spalmatura al minimo perché ovviamente la quantità richiesta è minima.
Per l'imbrunitura farò qualche test tenendo una pallina di stagno in vari campioncini d'inchiostro, eventualmente una doratura dovrebbe tenere il metallo lontano dal liquido. No?
Esiste anche una pasta saldante che si usa per le microsaldature di componenti sotto il millimetro sulle schede elettroniche che usano nel laboratorio dell'azienda dove lavoro (un posto meraviglioso). Quella dovrebbe permettere di limitare la spalmatura al minimo perché ovviamente la quantità richiesta è minima.
Per l'imbrunitura farò qualche test tenendo una pallina di stagno in vari campioncini d'inchiostro, eventualmente una doratura dovrebbe tenere il metallo lontano dal liquido. No?
- PeppePipes
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E' vero, esiste la pasta che inibisce la saldatura; mi sembra sia nota come NO-FLUX o qualcosa del genere; però tutti i problemi elencati restano ed inoltre la doratura non attacca sullo stagno. Io qualche tentativo di riparare pennini in questo modo a suo tempo l'ho fatto, arrivando alla conclusione che è meglio lasciare perdere.ciro ha scritto:All'eventuale alterazione delle proprietà fisiche del metallo dovute al trattamento termico ci avevo già pensato, la cosa che mi mancava era la spalmatura...
Esiste anche una pasta saldante che si usa per le microsaldature di componenti sotto il millimetro sulle schede elettroniche che usano nel laboratorio dell'azienda dove lavoro (un posto meraviglioso). Quella dovrebbe permettere di limitare la spalmatura al minimo perché ovviamente la quantità richiesta è minima.
Per l'imbrunitura farò qualche test tenendo una pallina di stagno in vari campioncini d'inchiostro, eventualmente una doratura dovrebbe tenere il metallo lontano dal liquido. No?
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Ciro poi in Mp mi dici se puoi dove lavori perdona la curiosità
per quanto riguarda la saldatura dell'oro, se non ricordo male, l’oro necessita di un particolare “solder” che generalmente viene venduto in fili, fogli o pellet da circa 1mm. Ma un orafo potrebbe darci sicuramente la dritta giusta.

Riccardo
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No, non si tratta di pasta anti saldatura, si tratta proprio di una pasta che si sostituisce al classico filo di stagno e che è composta sostanzialmente di stagno, flussante e chissà quale altra diavoleria. Si applica, si scalda ad aria o fiamma e diventa stagno. Il vantaggio è che se ne può applicare una quantità minima nella zona desiderata (in questo caso nella crepa) e dovrebbe rimanere più o meno li.PeppePipes ha scritto:E' vero, esiste la pasta che inibisce la saldatura; mi sembra sia nota come NO-FLUX o qualcosa del genere; però tutti i problemi elencati restano ed inoltre la doratura non attacca sullo stagno. Io qualche tentativo di riparare pennini in questo modo a suo tempo l'ho fatto, arrivando alla conclusione che è meglio lasciare perdere.ciro ha scritto:All'eventuale alterazione delle proprietà fisiche del metallo dovute al trattamento termico ci avevo già pensato, la cosa che mi mancava era la spalmatura...
Esiste anche una pasta saldante che si usa per le microsaldature di componenti sotto il millimetro sulle schede elettroniche che usano nel laboratorio dell'azienda dove lavoro (un posto meraviglioso). Quella dovrebbe permettere di limitare la spalmatura al minimo perché ovviamente la quantità richiesta è minima.
Per l'imbrunitura farò qualche test tenendo una pallina di stagno in vari campioncini d'inchiostro, eventualmente una doratura dovrebbe tenere il metallo lontano dal liquido. No?
Però se la doratura non attacca è bene inutile...

Mi riservo di fare come san Tommaso, non per mala fede, ma magari un prodotto leggermente diverso dall'altro o un procedimento e la cosa funziona.
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Giusto. Ho detto una bischerata: bastava pensare al fatto che molti componenti elettronici di un tempo avevano i reofori dorati.PeppePipes ha scritto:Il problema è che lo stagno e l'oro vanno daccordissimo
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è una tecnica usata per i componenti SMD al posto della classica saldatura ad onda, l'aria calda ad alta temperatura fonde il prodotto che collega le parti da congiungere in modo ottimale e senza scorieciro ha scritto:No, non si tratta di pasta anti saldatura, si tratta proprio di una pasta che si sostituisce al classico filo di stagno e che è composta sostanzialmente di stagno, flussante e chissà quale altra diavoleria. Si applica, si scalda ad aria o fiamma e diventa stagno. Il vantaggio è che se ne può applicare una quantità minima nella zona desiderata (in questo caso nella crepa) e dovrebbe rimanere più o meno li.PeppePipes ha scritto: E' vero, esiste la pasta che inibisce la saldatura; mi sembra sia nota come NO-FLUX o qualcosa del genere; però tutti i problemi elencati restano ed inoltre la doratura non attacca sullo stagno. Io qualche tentativo di riparare pennini in questo modo a suo tempo l'ho fatto, arrivando alla conclusione che è meglio lasciare perdere.
Però se la doratura non attacca è bene inutile...![]()
Mi riservo di fare come san Tommaso, non per mala fede, ma magari un prodotto leggermente diverso dall'altro o un procedimento e la cosa funziona.
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anche oggiOttorino ha scritto:Giusto. Ho detto una bischerata: bastava pensare al fatto che molti componenti elettronici di un tempo avevano i reofori dorati.PeppePipes ha scritto:Il problema è che lo stagno e l'oro vanno daccordissimo

Riccardo