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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Stilografiche Vintage
- Ottorino
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Re: Stilografiche Vintage
Le penne vecchie mi piace usarle. Quelle nuove, meno.
Pero' devo dire che la 540 TWSBI, mi intriga e la sto usando giornalmente.
Forse è un amore passeggero. Vedremo.
Pero' se la "penna vecchia" mi da dei grattacapi, mi piace meno e va a finire nella collezione
Difficile che entri nella "rotazione"
Qualche esempio dalla parte negativa
Parker 21 (spero di non sbagliare numero) ogni tanto senza motivo SBAM macchia d'inchiostro
Sheaffer junior (era questa la scolastica a cui pensavo) tappo spesso pieno d'inchiostro
doric piccola (la adoro !!). Flusso esagerato e tappo che si riempie d'inchiostro.
Sheaffer 1250 wide band. Clip delicate non adatte alle giacche, troppo sottile per le mie mani
Marche minori o sconosciute. Belle e intriganti, ma spesso hanno pennini/alimentatori scarsini.
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Sheaffer junior (era questa la scolastica a cui pensavo) tappo spesso pieno d'inchiostro
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Re: Stilografiche Vintage
Grazie ragazzi !! mi state dando una grande soddisfazione
Per Ottorino : la tua Doric è come la mia ?
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Re: Stilografiche Vintage
Se la discussione vintage / nuovo si riduce ad uno squallido quale è meglio, preferisco non partecipare... se invece vogliamo capire e comprendere la passione per le vintage allora do un mio piccolo contributo .
Nessuna "nuova", o E.L. superesclusiva che costa 7 mil.€ e che ce l'ha solo il sultano del Brunei, mi dona una piacevolezza di scrittura, come una vintage anche se parzialmente difettosa. Il solo sapere che dietro alla scrittura morbida ed avvolgente di quella penna c'è un pezzo di storia, di uomini che l'hanno posseduta, di persone che hanno espresso i propri sentimenti con quella stilografica, mi da un grande ed immenso piacere. Sopratutto pensando alle capacità produttive del periodo nel quale sono state costruite, dove probabilmente le attrezzature erano scarse e male in arnese...e pensare quella passione cosa ha prodotto , ecco tutto questo mi piace.Se poi immagino che quelle penne rappresentano anche un mondo molto più lento , elegante e fatto di incontri e idee e non chattato e virtuale, allora il mio sentimento non può che essere di ammirazione e amore verso le vintage. Adesso al contrario se penso a bell'imbusti che a tavolino studiano più che la penna il consumatore, non posso che essere contento di apprezzare le vintage. Non vorrei sembrare oltremodo indisponente verso chi ama le penne "nuove" o L.E., perchè stiamo pur sempre parlando della stessa passione, vissuta in maniera diversa ma altrettanto nobile e giusta. Poi scrivendo mi vengono in mente le bellissime recensioni di Celluloide, quasi tutte su penne nuove e delle quali non me ne perdo una...
Germano
Nessuna "nuova", o E.L. superesclusiva che costa 7 mil.€ e che ce l'ha solo il sultano del Brunei, mi dona una piacevolezza di scrittura, come una vintage anche se parzialmente difettosa. Il solo sapere che dietro alla scrittura morbida ed avvolgente di quella penna c'è un pezzo di storia, di uomini che l'hanno posseduta, di persone che hanno espresso i propri sentimenti con quella stilografica, mi da un grande ed immenso piacere. Sopratutto pensando alle capacità produttive del periodo nel quale sono state costruite, dove probabilmente le attrezzature erano scarse e male in arnese...e pensare quella passione cosa ha prodotto , ecco tutto questo mi piace.Se poi immagino che quelle penne rappresentano anche un mondo molto più lento , elegante e fatto di incontri e idee e non chattato e virtuale, allora il mio sentimento non può che essere di ammirazione e amore verso le vintage. Adesso al contrario se penso a bell'imbusti che a tavolino studiano più che la penna il consumatore, non posso che essere contento di apprezzare le vintage. Non vorrei sembrare oltremodo indisponente verso chi ama le penne "nuove" o L.E., perchè stiamo pur sempre parlando della stessa passione, vissuta in maniera diversa ma altrettanto nobile e giusta. Poi scrivendo mi vengono in mente le bellissime recensioni di Celluloide, quasi tutte su penne nuove e delle quali non me ne perdo una...
Germano
Re: Stilografiche Vintage
Caro derna1+,
la mia intenzione non era affatto di ridurre ad uno squallido quale è meglio la conversazione; anzi se leggi bene, volevo sollecitare un racconto di come si facevano i pennini allora e i conduttori e di quanto (se ) sono migliori e perchè.
Non so se all'epoca avessero gli stessi problemi che abbiamo noi con le penne moderne; volevo cercare di scoprire questo.
Se avessi voluto sapere dagli utenti "quale è meglio" , innanzitutto avrei sbagliato a porre un quesito in questo modo così generico e stupido , poi avrei fatto un sondaggio scrivendo :
ti piace di più :
1) Vintage
2) moderna
la mia intenzione non era affatto di ridurre ad uno squallido quale è meglio la conversazione; anzi se leggi bene, volevo sollecitare un racconto di come si facevano i pennini allora e i conduttori e di quanto (se ) sono migliori e perchè.
Non so se all'epoca avessero gli stessi problemi che abbiamo noi con le penne moderne; volevo cercare di scoprire questo.
Se avessi voluto sapere dagli utenti "quale è meglio" , innanzitutto avrei sbagliato a porre un quesito in questo modo così generico e stupido , poi avrei fatto un sondaggio scrivendo :
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Re: Stilografiche Vintage
Perdonami, non volevo sminuire la Tua riflessione, il solo fatto che ho risposto è indice di interesse
germano
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Re: Stilografiche Vintage
Germano non hai nulla da farti perdonare...siamo tutti amici che condividono la stessa passione; ho solo puntualizzato per farmi capire meglio e per dare all'argomento la giusta direzione ; anzi... con il tuo prezioso intervento abbiamo "aggiustato il tiro".derna1 + ha scritto:Perdonami, non volevo sminuire la Tua riflessione, il solo fatto che ho risposto è indice di interesse
germano
grazie
stefano
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Re: Stilografiche Vintage
E chi ha detto che scrivono necessariamente meglio delle moderne? Molte delle odierne - leggi edizioni speciali e limitate, ma anche tante penne costose - non hanno qualità particolari se non il loro essere lussuose. Ma da nessuna parte sta scritto che le moderne in generale scrivono peggio.rembrandt54 ha scritto:Ottimo....il punto 4 è importante !!! servono per scrivere...allora scrivono meglio delle moderne...e perchè?? è questo che mi piacerebbe che voi esperti di vintage diceste a tutti noi, così abbiamo un argomento (credo) appassionante sia per gli amanti del vintage, che per chi non conosce questo mondo4) Servono per scrivere. Molte delle odierne mi sembrano solo far vedere.
5) Mi attira l'idea della collezione di penne "vecchie".
E' certo però che, per adesso, la flessibilità più o meno accentuata è una caratteristica che nelle moderne è molto più rara, anche se sembra che la tendenza degli ultimi tempi sia quella di recuperare, con soluzioni diverse, quella caratteristica. Ma per adesso c'è ancora un po' di strada da fare.
Questa è l'unica generalizzazione che riesco a fare. Tranne forse il fatto che i modelli di fascia alta contemporanei, troppo spesso tendono a costare eccessivamente, tanto da far preferire molte vintage superclassiche che, oltre al fascino dell'essere antiche, a volte sono molto più belle.
Giuseppe
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Re: Stilografiche Vintage
La vecchiaia?rembrandt54 ha scritto: Quali sono i principali problemi ( se ci sono) che si possono riscontrare nelle stilografiche vintage ?
A parte la scherzosità della risposta, il problema maggiore che puoi avere con le antiche è appunto che hanno tanti anni e possono avere dei discreti acciacchi. Pertanto possono risultare anche più delicate.
Ed essendo state costruite con tecnologie e materiali di tanti anni fa in tanti aspetti (il caricamento ad esempio) sono spesso indietro rispetto alle attuali. In alcuni casi magari no, dato che uno stantuffo telescopico oggi non lo ripropone nessuno, e che i flessibili non van più di moda, ma sono casi abbastanza di nicchia.
I vantaggi te li hanno già esposti altri e non sto a ripeterli, ma la tecnologia di base della stilografica, quella di pennino ed alimentatore, è ormai la stessa dall'inizio del secolo scorso, e le penne attuali finiscono per riproporla sostanzialmente invariata. E come ho detto più volte fra le imitazione odierne e gli originali di una volta preferisco quest'ultimi, anche se richiedono un po' più di cura ed attenzione.
Simone
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Re: Stilografiche Vintage
Sono d'accordo.Ottorino ha scritto:Forse sono in giornata no, ma anche questa generalizzazione non mi aiuta a risponderti.rembrandt54 ha scritto:Avete ragione, chiedo scusa.
Allora partiamo da una prima domanda :
i pennini e gli alimentatori delle vintage erano meglio delle moderne ? se sì ...perchè?
Non credo nelle contrapposizioni generali (mac/pc, bibbia/corano, classico/scientifico, vinile/CD e cosi via).
Comunque le moderne sono generalmente migliori e piu' affidabili.
Se penso a un confronto "manicheo"
modelli scolastici (nonsense, safari di oggi)
contro
i modelli scolastici del tempo
penso che gli attuali modelli siano cento volte meglio.
Alessandro
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Re: Stilografiche Vintage
Io invece non credo che una Lamy Safari sia molto meglio nello scrivere e più robusta di una Pelikano della fine degli anni 60.
Di Pelikano ne ho ancora due dell'epoca e continuano a scrivere da sempre, nonostante i loro pennini abbiano toccato terra moltissime volte.
E le Pelikan scolastiche di oggi non sono meglio di quelle di allora.
Di Pelikano ne ho ancora due dell'epoca e continuano a scrivere da sempre, nonostante i loro pennini abbiano toccato terra moltissime volte.
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Re: Stilografiche Vintage
Magari !!!rembrandt54 ha scritto:Grazie ragazzi !! mi state dando una grande soddisfazione
Per Ottorino : la tua Doric è come la mia ?
Mi piace un sacco quella celluloide. Ma costano troppo e non le trovo da rimettere. Son sempre perfette.
Questa mi pare di averla pagata una 30ina di dollari
La mia è il modello "scarso". Anche se le spirali e la trasparenza.....
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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- Ottorino
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Re: Stilografiche Vintage
Sara' perche verso la fine dei '60 gia' mi sbrodolavo con le stilo, ma una Pelikano cosi' la metterei tra le moderne!Andrea C ha scritto:Io invece non credo che una Lamy Safari sia molto meglio nello scrivere e più robusta di una Pelikano della fine degli anni 60.
Di Pelikano ne ho ancora due dell'epoca e continuano a scrivere da sempre, nonostante i loro pennini abbiano toccato terra moltissime volte.
E le Pelikan scolastiche di oggi non sono meglio di quelle di allora.
Certo non tra le attuali ma nemmeno tra le vecchie.
Da qualche parte sul blog c'e un articolo di Simone Piccardi con cui scambio qualche idea sulla classificazione delle vintage.
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Re: Stilografiche Vintage
Io posso esprimere il mio modesto parere solo dal punto di vista qualitativo dei materiali e dalla possibilità di poter riparare l'oggetto in questione.
Dal punto di vista qualitativo io giudico le penne vecchie , cioè quelle fino agli inizi anni 50,penne costruite con materiali di qualità superiore,con pennini e conduttori assolutamente migliori.
Naturalmente bisogna sempre vedere di quale marca si stà parlando,ma in generale il mio voto è 8 per le penne vecchie e 5 per le penne moderne.
Con l'avvento dei torni a controllo numerico le penne si producono con molta più velocità,a discapito della qualità,inoltre l'uso di questi macchinari e le richieste di mercato hanno costretto i produttori ad usare materiali plastici, sicuramente molto leggeri ma anche impossibili da riparare.
A mio avviso l'unico pregio delle penne moderne è la possibilità per i produttori di cambiare disegno e colori,anche se tutto ciò non giustifica i prezzi per alcune penne ,sopratutto quando si parla di penne a cartuccia o converter, per me l'unico vero caricamento è quello a pistone o eventualmente il pulsante o levetta.
Dal punto di vista qualitativo io giudico le penne vecchie , cioè quelle fino agli inizi anni 50,penne costruite con materiali di qualità superiore,con pennini e conduttori assolutamente migliori.
Naturalmente bisogna sempre vedere di quale marca si stà parlando,ma in generale il mio voto è 8 per le penne vecchie e 5 per le penne moderne.
Con l'avvento dei torni a controllo numerico le penne si producono con molta più velocità,a discapito della qualità,inoltre l'uso di questi macchinari e le richieste di mercato hanno costretto i produttori ad usare materiali plastici, sicuramente molto leggeri ma anche impossibili da riparare.
A mio avviso l'unico pregio delle penne moderne è la possibilità per i produttori di cambiare disegno e colori,anche se tutto ciò non giustifica i prezzi per alcune penne ,sopratutto quando si parla di penne a cartuccia o converter, per me l'unico vero caricamento è quello a pistone o eventualmente il pulsante o levetta.
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Re: Stilografiche Vintage
Sante parole!robi996 ha scritto:per me l'unico vero caricamento è quello a pistone o eventualmente il pulsante o levetta.
Daniele
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Re: Stilografiche Vintage
Concordo.Ottorino ha scritto: Sara' perche verso la fine dei '60 gia' mi sbrodolavo con le stilo, ma una Pelikano cosi' la metterei tra le moderne!
Certo non tra le attuali ma nemmeno tra le vecchie.
Le Safari le metterei a confronto solo con le Esterbrook J, che all'epoca costavano 1 dollaro, che come qualità costruttiva e disponibilità di pennini dà parecchi punti alla Safari.
Consiglio a chiunque di provarla (se ne trovano una infinità usate su ebay: mi raccomando non più di 20 euro) e confrontarla.
Daniele
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