Ciao Marilua!
Ho apprezzato l'accostamento della tua bella rientrante al
Carnet de Bal: la penna andrebbe ricondotta, a mio avviso, ai primi anni '30, circa un ventennio dopo, probabilmente.
Ciò mi dà modo di fare un breve
excursus su un interessante aspetto del
marketing delle stilografiche nell'immediato anteguerra: il desiderio di appartenere alla nobiltà nel Regno d’Italia durante gli anni ‘30 del XX secolo costituisce un interessante e ricco filone di denominazione di prodotto…
[N.B.: quello che non si trova sul
Wiki è ricavato dalla “bibbia” della stilografica italiana: “
La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” di Letizia Jacopini].

- miseria e nobiltà.jpg (9.83 KiB) Visto 927 volte
Procediamo con la parata…

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NOBILE rientranti laminate di origine sconosciuta di buona fattura risalenti ai primi anni 1930.
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CONTESSA,
CONTESSA SUPERPENNA,
CONTESSA PERLA,
CONTESSA DE BERNARDI (di Genova, che rimarchiava penne di diversa origine produttiva, anche Omas).
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DUCALE, una sottomarca di Montegrappa.
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DUCHESSA: le stilografiche marcate "Duchessa" venivano prodotte dalla ditta P.C.M. di Milano, fondata nel 1935 da Pietro Codega (da cui la sigla con le iniziali del nome del fondatore e quello della città di origine). L'analisi dei rivestimenti delle stilografiche Duchessa lascia supporre un rapporto di collaborazione tra questa azienda di Milano e gli stabilimenti Montegrappa.
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PRINCEPS e
PRINCIPE (entrambe tardi anni 1930/primi 1940) nonostante l’impegnativa denominazione di incerte origini produttive (ovvero figli di N.N.)
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ROYAL (economiche commercializzate da un negozio in Torino oppure offerte nei cataloghi Uhlmann's Eterno).
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REGALE (famosa Ditta Pagliero di Settimo Torinese).
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REX (origine produttiva sconosciuta).
Tralasciando gli Imperatori

… finiamo in bellezza con la tua
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REGINA (non “rAgina”

), penne prodotte dall'azienda di Davide Ceriani di Sesto Calende insieme alle penne marchiate Eletta (di categoria superiore) e poi Gloria e Balilla.
Le informazioni le trovi anche sul Wiki:
https://www.fountainpen.it/Ceriani
Il pennino della tua rientrante deve essere antecedente al 1934-5 (non riportando la caratura in millesimi dell’oro che era divenuta obbligatoria successivamente). Ma è comunque inusuale marchiare il pennino e non il fusto o il cappuccio o la clip: molto più frequente, solo per alcune produzioni minori, tuttavia, il contrario, ricorrendo in questi casi al pennino “
Warranted” in oro.
La forma del fondello della tua penna, inoltre, non è la più usualmente adottata nel panorama italiano (che sarebbe del tipo Waterman, con un piccolo cilindretto come nottolino di caricamento), ma richiama piuttosto la tradizione tedesca (con un tronco di cono ben più lungo per la manovra).
In ogni caso, se il pennino è saldo e calza perfettamente io non escluderei che la penna sia davvero una REGINA...
Purtroppo, non saprei essere più preciso.
Però noto il buon gusto delle inquadrature e mi permetto, come ho fatto con altri, di segnalare alla tua attenzione che una foto che non dovrebbe mancare quando si mostra una penna è quella con cappuccio calzato, che veniva
sempre utilizzata dal Produttore per mostrare il modello.
Nel caso delle rientranti (ancor più se di taglia
Lady) ciò è quasi obbligatorio, poiché il cappuccio veniva svitato, calzato sul fondello e impugnato per estrarre il pennino con la rotazione (in chiusura era già lì pronto…).
Alla prossima coppia di traforate che avevo intravisto!!
Giorgio