“E questo che cos’è?!” “Un ninnolo, primi Novecento?!” ho buttato lì a caso, un poco in debito di ossigeno (anche se erano solo le 9 del mattino), dopo oltre tre ore di vagabondaggi a passo di carica in uno dei mercatini di inizio Estate…
Il titolare del banchetto, col quale avevo concluso solo un paio di affari in passato, ma sempre scambiato cordialmente quattro chiacchiere, mi era parso un poco amareggiato:
“Non lo so, e non mi interessa più. E’ completamente bloccato, ce l’ho da anni e nessuno l’ha mai voluto…
Lei dottore, che è sempre gentile, se lo tenga pure.”
E me l’ha re-ga-la-to!!
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Capitano ancora di queste cose...
Che non fosse d’oro zecchino ma laminato, lo aveva capito benissimo anche lui (d’altronde, commercia in gioielli), ma il beau geste non ne esce affatto diminuito.
Tornato a casa, solamente dopo una settimana ho potuto metterci mano, con calma: le sorprese, come potete vedere, non sono mancate…
Lo strumento
EDWARD TODD & Co. New York “retracting dip pen and pencil combination” (combinazione di pennino da intinzione e matita retrattili) in metallo laminato oro, pennino in oro originale, prodotta in U.S.A. ultimo quarto del XIX secolo. Credits: questa e tutte le foto seguenti sono state scattate sulla riproduzione di “La Natura” ca. 1900, di Alphonse MUCHA (1860-1939). Bronzo, argentatura e crocidolite occhio di gatto cm.70x28x28 (Karlsruhe, Badisches Landesmuseum).
La Marca
Su The Leadhead's Pencil Blog, blog americano che tempo fa avevo raccomandato come “la bibbia delle matite meccaniche”, è possibile consultare il brevetto dello strumento, rilasciato il 19 Dicembre 1871 (Patent No. 122,047), che ancora manca sul nostro Wiki e che non sono riuscito a recuperare in altro modo in rete (ma Simone ci riuscirà, come sempre!!). Vi si trova fotografata un’altra splendida “combo” della Edward Todd & Co., con un diverso decoro ma con la data del brevetto sull’estensore, purtroppo mancante del pennino.
http://leadheadpencils.blogspot.it/2014 ... -came.html
Vi è, inoltre, la scansione dell’originale di uno dei necrologi in morte di Edward Todd che ho provveduto ad “incrociare” con altri due articoli dell’epoca (dai giornali dei gioiellieri) e con quanto riferisce il blog traendolo dal libro di David L. Moak “Mabie Todd & Co., Mabie in America”.
Questi i dati salienti desunti dal “combinato disposto” delle fonti citate.
Edward Todd, “famoso produttore di penne d’oro”, era nato nel 1826 in Connecticut da dove si era trasferito giovanissimo a New York (nel 1843, come si afferma in una pubblicità del 1919) dove si associò alla “Bard Bros.” (produttori di penne d’oro e di matite meccaniche).
Quando questa società cessò l’attività, Edward Todd si associò con W.S. Smith formando la “Smith & Todd”, che in seguito divenne “Mabie, Todd and Co.” [1860], dalla quale Todd si ritirò nel 1869, per fondare nel 1871 [o 1869 o 1872
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Questa una pubblicità del 1888 reperita in rete. La Manifattura era sempre dedita alla produzione ed al commercio di penne, matite meccaniche e lavorazioni di gioielleria in metalli preziosi ed Edward Todd ne restò a capo fino al 1897, quando lasciò per problemi di salute la responsabilità nelle mani del figlio Edward Todd Jr.; infine morì (se non ho sbagliato i calcoli) domenica 31 Dicembre 1899.
Suo figlio proseguì l’attività di impresa, formalmente ricostituita come società “incorporated”, fino agli anni ‘30, pare, però, senza mai occuparsi di penne stilografiche.
Ipotesi di datazione
La particolare, complessa combinazione (“combination” o “combo” all’interno di un fusto = “case”) di un pennino retrattile a scorrimento e di una matita meccanica telescopica (“dip pen and pencil”) entrambi fuoriuscenti dalla stessa estremità, che troviamo applicata allo strumento in presentazione, era stata brevettata da J. Monaghan e T. Flynn il 1871-12-19, esattamente nel periodo in cui veniva fondata la “EDWARD TODD & Co.” (alla quale, come detto, lo stesso Monaghan era associato). Stando a quanto si può dedurre osservando le catalogazioni offerte da David Nishimura, nel 1875 esistevano diverse Marche che offrivano pennini retrattili azionati dallo scorrimento di una fascetta esterna: e il loro funzionamento appare semplice. Al contrario, un sistema così complicato per estrarre una matita meccanica si spiega solo con l’esigenza di trovare una soluzione simile a quella già brevettata, senza infrangere il brevetto della concorrenza…
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Ma se la data d’inizio di una possibile produzione è stata così attestata, resta da determinare con maggiore precisione l’introduzione sul mercato della elaborata decorazione con effetto a spirale che caratterizza il “case”, ovvero la custodia (non solo “cannuccia”, quindi) di entrambi gli strumenti (pennino e matita) di questo che, risalendo all’ultimo quarto del XIX secolo, possiamo tranquillamente rubricare come manufatto d’epoca “vittoriana”. Già dal 1880 (non posso dire da quanto prima fossero impiegate) ho potuto osservare esempi di decorazioni con “sea snails” (lumachine, conchiglie spiraliformi), che divengono sempre più diffuse via via che ci si avvicina al giro del secolo: in virtù della loro caratteristica lavorazione quasi ad altorilievo, incontrarono evidentemente il favore della clientela più raffinata alla quale erano destinate, essendo molto desiderabili per i vividi giochi di luce che sempre garantiscono sotto ogni illuminazione. Inoltre, la tipica forma a volute, sospesa tra regno animale e vegetale, rientrò di diritto nell'immaginario Art Nouveau (di cui Mucha è uno dei massimi esponenti a livello internazionale). Fino alla I Guerra Mondiale rimarranno, quindi, un modello molto apprezzato: come possiamo osservare, erano ancora in auge per la mia WATERMAN #14 GM (gold mounted = gold bands) del 1910, e lo saranno ancora nel 1920, come si evince da questa pubblicità. WATERMAN - mod. x14 e x1x - 1920-09-12. L'Illustrazione Italiana - Anno XLVII - N.37, pag.342
[@Simone: questa è nuova!!
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Per concludere, non penso che sbaglierei di molto indicando per la produzione il decennio 1880-1890.
Passiamo ora ad esaminare i due strumenti nel dettaglio.
La cannuccia
L’estrazione della “penna” ha un sapore antico e rituale… Il pennino è collegato ad una fascetta che cinge ad anello la cannuccia: facendo scorrere la fascetta lungo la feritoia ventrale della cannuccia, il pennino viene trascinato avanti e indietro con essa.
Continua...