Visconti Voyager Kaleido - honey almond

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Rogozin
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Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Rogozin »

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Eccola tornata all'ovile, dopo un po' di vacanza presso l'assistenza Visconti.
Ne scrissi qualche tempo addietro, aveva grossi problemi di flusso che non sono stato in grado di risolvere da solo.

Un po' di storia. La Kaleido honey almond (chiamata così per gli accostamenti cromatici "nocciolina-miele") appare nel 1998, disegnata sulla struttura della Voyager (che a sua volta è del 1993 e il cui disegno è stato ripreso anche per la penna celebrativa del 2002 Vertice NATO-Russia).
Pare che la prima produzione di Kaleido H-A sia stata limitata a una cinquantina di esemplari (semplicemente perchè venne esaurito il materiale), per poi essere riprodotta in maggiori quantità successivamente.
Ogni linea cromatica della serie Kaleido è limitata a 500 esemplari (ma è stata prodotta in molti colori, quindi personalmente non mi azzarderei a definirla un'edizione limitata).

Detto questo, un po' di impressioni, cominciando come al solito dall'impatto estetico.
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Qui è volutamente riprodotta con oggetti la cui natura moderna e futuribile contrasta fortemente con la penna in oggetto che sia per i colori che per le forme sprizza classicità da ogni poro. Tuttavia, e questo è il bello, non sembra assolutamente fuori posto nemmeno nel più moderno ufficio (ps: queste foto le ho scattate diverso tempo fa, quindi il Mac che ogni tanto fa capolino non è ispirato alle foto del caro Celluloide :D ).
Quegli arabeschi e volute bizzarre che creano un effetto quasi tridimensionale all'interno della penna sicuramente catturano l'occhio, quanto meno hanno catturato il mio. Tali peripezie cromatiche sono rese possibili dall'impiego di un materiale particolare, che Visconti ha chiamato acriloide. In sostanza è una normale resina acrilica con degl'inserti, se mi si passa il termine non tecnicissimo, di celluloide.
Esteticamente sono molto entusiasta della penna, trovo i pattern "ipnotici", audaci ma non pacchiani (o comunque pacchiani "il giusto").
Il cappuccio è molto grande e la relativa clip è particolarmente azzeccata, nella sua doratura, coerente col resto della penna e con le sue linee classiche.

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Viceversa, da tenere in mano la trovo decisamente leggera. Infatti a delle dimensioni estremamente generose fa da contraltare un peso quasi inesistente che personalmente mi rende un feedback leggermente "plasticoso". Credo che questo sia anche a causa dell'utilizzo di meccaniche interne molto semplici, ma su questo più avanti.
Un'immagine della penna, tappata.

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e qui, per dare un'idea delle dimensioni, con la HS:

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Nota dolente, almeno a mio modo di vedere, è l'uso del converter (anche se so che esistono esemplari dotati di stantuffo). Credo che non avrebbe nemmeno dovuto essere previsto, su una penna talmente grande. O quantomeno penso che avrebbero dovuto disegnare, che so, un converter proprietario più lungo, largo o capiente. Lo dico perchè smontata la penna, il converter ed il relativo volume utilizzabile per l'inchiostro fa sinceramente sorridere.

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E' un po' lo stesso discorso relativo alla vertice Nato - russia, dotata di un sistema a siringa rovesciata che però è montato su un serbatoino lillipuziano. Diciamo che sono scelte che fatico a comprendere, su due penne gigantesche come queste.

Per quanto riguarda il pennino(in oro 14k), rispetto alle Visconti più recenti è più lungo e stretto, decorato con la classica fantasia floreale precedente al giglio fiorentino attuale.

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Relativamente alla scrittura, il difetto del flusso incostante è stato risolto. Permangono, ma molto raramente, alcuni avvii esitanti e per i giorni in cui l'ho provata estensivamente, una volta ho dovuto premere (tramite il converter) l'inchiostro "in giù" nel pennino perchè non caricava. E' successo una volta sola, ma lo segnalo per completezza.

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In definitiva, un bel ricordo di un passato "pennistilisticamente" più classicheggiante di adesso, con i limiti di un meccanismo forse insufficiente.
Per semi-citare una fonte particolarmente dotta (i "Transformers"), è una penna che "less than meet the eye" ma che sicuramente fa la sua figura nel più austero ufficio come nel più moderno buco ikea (il mio :( )

Saluti,
Andrea
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Simone »

Linea della penna bellissima, trovo anche io che sia classicheggiante ed ipnotica, soprattutto con l'effetto "vedo/non vedo" e le decorazioni a mezz'aria.

Concordo anche sul fatto che il converter sia immensamente piccolo rispetto al corpo penna. A proposito, non capisco(e non so) il perché di sceglie serbatoi così piccoli per le penna, che si parli di converter, stantuffo, ecc ecc.
Una delle comodità della stilografica sarebbe anche poter contenere molto inchiostro, mentre mi sembra sempre di vedere stilografiche con dimensioni generose e capienza 1/2 ml!
Non dico che bisogna arrivare alla Ahab (6ml come eyedropper), ma almeno
Minimo 2ml,
Normalmente 3ml,
Provarere i 4ml nelle stilografiche più imponenti.

Ad esempio, non so quanto contengano le Delta, ma la possibilità di trasformarle in eyedropper la reputo una ottima idea, che tutte le case potrebbero prendere in considerazione. Così facendo, per esempio, se dovessi malauguratamente rompere lo stantuffo (il converter, come sappiamo, si cambia con 5€!) o un sistema a siringa rovesciata, smontando il blocco unico del serbatoio,potrei evitare di spendere cifre allucinanti e ritrovarmi semplicemente con una eyedropper.
Immagino che il mio sia un discorso controproducente per le case, che potrebbero anche lucrare in minima parte sulla riparazione fuori garanzia, ma penso che offrire questa possibilità potrebbe essere una freccia nell'arco di una società produttrice di stilografiche (che, potenzialmente, sono fatte per durare oltre la vita di chi le usa!).

Ps. Complimenti, come sempre, per la recensione
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e che tu puoi contribuire con un verso.

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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Alexander »

Bellissima recensione e bellissima penna..
Anche se concordo con voi sul fatto che effettivamente queste grandi dimensioni sono uno spreco se non si possono usare appieno (equivoco pure io.. cancellare anche questo dal verbale!!)..
La tua trasposizione "sportiva" della I Catilinaria ha fatto rivoltare Cicerone nella tomba.. e ha fatto cadere me dalla sedia per le risate!! :D :D :D :D
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Celluloide »

Alexander ha scritto:Bellissima recensione e bellissima penna..
Anche se concordo con voi sul fatto che effettivamente queste grandi dimensioni sono uno spreco se non si possono usare appieno (equivoco pure io.. cancellare anche questo dal verbale!!)..
La tua trasposizione "sportiva" della I Catilinaria ha fatto rivoltare Cicerone nella tomba.. e ha fatto cadere me dalla sedia per le risate!! :D :D :D :D
Ciao Andrea, sei una forza, e la tua recensione è splendida! Mi ha commosso in primo luogo perché è estremamente completa, concisa, e mette in luce con precisione i difetti che ho incontrato io con una certa penna... vuoi vedere quale?
Dante
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Ultima modifica di Celluloide il venerdì 1 giugno 2012, 23:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Celluloide »

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Rogozin ha scritto:Eccola tornata all'ovile, dopo un po' di vacanza presso l'assistenza Visconti.
Ne scrissi qualche tempo addietro, aveva grossi problemi di flusso che non sono stato in grado di risolvere da solo.
Stessa penna, stesso problema.. Ma guarda!
La mia si incantava come una scema proprio quando era il momento di iniziare a scrivere :twisted: ... e non c'era verso! Ingrugnata come un mulo stanco, non cacciava un filo di inchiostro sul foglio!
Ricordo ancora la figuraccia una volta che era il momento di firmare un documento importante: la levo dal taschino, e l'altro dice: "però, ci trattiamo bene eh?" Io inorgoglito apro il cappuccio esibendo il mitico pennino in oro bicolore (a proposito il mio ha il giglio ed è a 18 carati), faccio per scrivere e la ciuca non reagisce! L'altro fa "tenga questa, va'", e mi porge una biro di plastica. :twisted: :twisted: :twisted:
Allora l'ho lasciata a casa per un bel po', finché ho deciso di infierire sul pennino, proprio come quando si bastona un ciuco! Dài e dài, la penna ha iniziato a non scrivere proprio più. I rebbi erano distanti come Calais e Dover, e non riuscivo più a venirne a capo. Il mio negoziante di fiducia, diceva che secondo lui il pennino stava troppo in fuori, e quindi prendeva troppa aria, ma la manovra per posizionarlo correttamente era roba da assistenza ufficiale. Io la penna l'ho presa su eBay da un collezionista stanco, che me l'ha data al casello di Borgo Panigale una mattina di pioggia, mentre ero in viaggio fra Verona e Pesaro. Garanzia? addio!
Ho messo la ciuca in vetrina, nella libreria, almeno faceva bella figura.
Poi l'ho ripresa circa un paio di mesi fa, e piano piano ho lavorato il pennino finché ho normalizzato la punta senza attrezzi, solo con le dita. Adesso non posso dire che va benissimo, però qualche pagina la scrive, e anche bene. Mi piacciono, come sapete, i pennini flessibili, e questo è il più flessibile che esista. Scrivere è un piacere, ma non bisogna abusare. Non è una penna per premitori!
In questa prova di scrittura si è avviata subito nonostante fosse inattiva da almeno una settimana, ma non credo che ci si possa veramente far conto. Anche la mia ogni tanto si stanca e vuole uno zuccherino (sotto forma di inchiostro "spremuto" dal converter, o meglio ancora inzuppando il pennino nella boccetta)
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Celluloide »

Rogozin ha scritto:Nota dolente, almeno a mio modo di vedere, è l'uso del converter (anche se so che esistono esemplari dotati di stantuffo). Credo che non avrebbe nemmeno dovuto essere previsto, su una penna talmente grande. O quantomeno penso che avrebbero dovuto disegnare, che so, un converter proprietario più lungo, largo o capiente. Lo dico perchè smontata la penna, il converter ed il relativo volume utilizzabile per l'inchiostro fa sinceramente sorridere.
Quante pagine scrive la tua? La mia ne fa tre a fatica :cry: ; il pennino è un F, ma consuma anche il mio come un Hovercraft (sai, dovendo traversare la Manica) 8-)
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rembrandt54

Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da rembrandt54 »

Le penne che non scrivono subito mi fanno venire "l'ansia da prestazione" ;) e non posso più usarle!
E' una sensazione orrenda, una enorme frustrazione quella paura che ti attanaglia le viscere quando tiri fuori la penna dal taschino davanti a tutti....sviti il cappuccio....e mentre lo stai appoggiando sul foglio ti domandi : scriverà? :D :D

stefano
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Simone »

rembrandt54 ha scritto:Le penne che non scrivono subito mi fanno venire "l'ansia da prestazione" ;) e non posso più usarle!
E' una sensazione orrenda, una enorme frustrazione quella paura che ti attanaglia le viscere quando tiri fuori la penna dal taschino davanti a tutti....sviti il cappuccio....e mentre lo stai appoggiando sul foglio ti domandi : scriverà? :D :D

stefano
Mamma mia, ho l'angoscia per come l'hai descritto, :cry:
Per fortuna le mie poche penne ancora non hanno fatto questo brutto scherzo (soprattutto la fedelissima M200!).

@celluloide: non ha provato a mandarla in assistenza?
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Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Celluloide »

Rogozin ha scritto:Qui è volutamente riprodotta con oggetti la cui natura moderna e futuribile contrasta fortemente con la penna in oggetto che sia per i colori che per le forme sprizza classicità da ogni poro. Tuttavia, e questo è il bello, non sembra assolutamente fuori posto nemmeno nel più moderno ufficio (ps: queste foto le ho scattate diverso tempo fa, quindi il Mac che ogni tanto fa capolino non è ispirato alle foto del caro Celluloide ).
Quegli arabeschi e volute bizzarre che creano un effetto quasi tridimensionale all'interno della penna sicuramente catturano l'occhio, quanto meno hanno catturato il mio. Tali peripezie cromatiche sono rese possibili dall'impiego di un materiale particolare, che Visconti ha chiamato acriloide. In sostanza è una normale resina acrilica con degl'inserti, se mi si passa il termine non tecnicissimo, di celluloide.
Esteticamente sono molto entusiasta della penna, trovo i pattern "ipnotici", audaci ma non pacchiani (o comunque pacchiani "il giusto").
Il cappuccio è molto grande e la relativa clip è particolarmente azzeccata, nella sua doratura, coerente col resto della penna e con le sue linee classiche.
Caro Andrea,
da quanto vedo nelle tue bellissime foto (moooolto meglio delle mie, complimenti!) la Honey è più bella della mia, che non so come si chiama, anzi se qualcuno me lo sapesse dire...
Mi piace di più il colore e anche le finiture dorate le preferisco in questa penna a quelle rodiate della mia. Le "volute ipnotiche" nella Honey sono più ricche e profonde, e l'aspetto complessivo è più classico e al tempo stesso allegro.
Detto questo, anche la mia rimane una penna esclusiva (non sapevo dei 500 pezzi) e credo che ogni pezzo sia effettivamente diverso dall'altro e, di fatto, unico.
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Celluloide »

Simone ha scritto:
rembrandt54 ha scritto:Le penne che non scrivono subito mi fanno venire "l'ansia da prestazione" ;) e non posso più usarle!
E' una sensazione orrenda, una enorme frustrazione quella paura che ti attanaglia le viscere quando tiri fuori la penna dal taschino davanti a tutti....sviti il cappuccio....e mentre lo stai appoggiando sul foglio ti domandi : scriverà? :D :D

stefano
Mamma mia, ho l'angoscia per come l'hai descritto, :cry:
Per fortuna le mie poche penne ancora non hanno fatto questo brutto scherzo (soprattutto la fedelissima M200!).

@celluloide: non ha provato a mandarla in assistenza?
Quanto brutto è! :cry: :cry: :cry: :cry:
Non l'ho più usata per quasi un anno, che per me è una vita! E ancora adesso mi guardo bene dal prenderla quando la devo usare con altre persone. La uso solo per i miei appunti, e bado bene di avere sempre qualche altra penna per sostituirla se non va.
L'inchiostro Montblanc Oyster Grey ha fatto miracoli, anche se non subito. Ho la sensazione che abbia pulito bene l'alimentatore, e che abbia una fluidità che si accorda bene con la mia. Finora è quello con cui rende meglio.
Mandarla in assistenza? Per spendere quanto a comperarne due e restare senza penna mesi e mesi? No, grazie! :x :x
Ho fatto da me, quello che si poteva, ma che non è molto di diverso da quello che farebbero in assistenza, se quella di Andrea è messa ancora come la mia dopo la "vacanza". Mi sa che conviene arrangiarsi. Io li lavoro, i pennini. Ho fatto tanta pratica con i pennini in acciaio da stiloforo, che sono da riaggiustare ogni tre per due, e sono senza alimentatore. Ora me la cavo anche con i pennini blindati. Pensa che ho rimesso al lavoro perfino una Hastil, che dava poco inchiostro!
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Celluloide »

"Re: Aumentare il flusso fai da te?
da vikingo60 il ven 13 apr 2012, 0:11

A mio avviso il problema è doppio:i rebbi sono uniti e l'alimentaore non fa il suo dovere.Per i rebbi anche io ho agito,per allontanarli,con fogli di carta dura;per avvicinarli ho usato le dita.Ma per l'alimentatore,a meno che non si possa smontare,si può fare poco.Come ultima ipotesi,conviene considerare la necessità di inviarla all'assistenza Visconti che,di recente,sembra molto migliorata.La restituzione della penna avviene in una settimana circa.
Cordiali saluti
Alessandro.

vikingo60"


Dimenticavo di dire che, per quanto ci si accanisca sul pennino come bastonare un ciuco, se l'alimentatore non è ben pulito e libero nello scorrimento, non si combina niente! :roll: :roll:
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da piccardi »

Simone ha scritto: Concordo anche sul fatto che il converter sia immensamente piccolo rispetto al corpo penna. A proposito, non capisco(e non so) il perché di sceglie serbatoi così piccoli per le penna, che si parli di converter, stantuffo, ecc ecc.
Una delle comodità della stilografica sarebbe anche poter contenere molto inchiostro, mentre mi sembra sempre di vedere stilografiche con dimensioni generose e capienza 1/2 ml!
Non dico che bisogna arrivare alla Ahab (6ml come eyedropper), ma almeno
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Normalmente 3ml,
Provarere i 4ml nelle stilografiche più imponenti.
Più inchiostro metti più aria resta dentro la penna quando si vuota, più facile la perdita di inchiostro quando la prendi in mano per sovrapressione da riscaldamento. Me ne faccio poco di una penna da 6cl che inizia a versare quando inizi ad averne usati la metà. Le penne con tanta aria dentro (come appunto le eyedropper) han smesso di farle appena potevano proprio per questi motivi.

Te la cavi solo con un alimentatore capace di compensare in maniera spinta, cosa comunque difficile da fare insieme ad un flusso equilibrato in tutte le condizioni (serbatio pieno o vuoto). O con sistemi come il doppio serbatoio visconti o il serraggio equivalente (anche se l'inchiostro contenuto è molto meno) della Pilot Custom 823. Con i volumi ordinari di una cartuccia/converter problemi non ne avrai mai. Con quelli di uno stantuffo, di una siringa rovescita o di un eyedropper si.

Simone
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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Simone »

piccardi ha scritto:
Simone ha scritto: Concordo anche sul fatto che il converter sia immensamente piccolo rispetto al corpo penna. A proposito, non capisco(e non so) il perché di sceglie serbatoi così piccoli per le penna, che si parli di converter, stantuffo, ecc ecc.
Una delle comodità della stilografica sarebbe anche poter contenere molto inchiostro, mentre mi sembra sempre di vedere stilografiche con dimensioni generose e capienza 1/2 ml!
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Te la cavi solo con un alimentatore capace di compensare in maniera spinta, cosa comunque difficile da fare insieme ad un flusso equilibrato in tutte le condizioni (serbatio pieno o vuoto). O con sistemi come il doppio serbatoio visconti o il serraggio equivalente (anche se l'inchiostro contenuto è molto meno) della Pilot Custom 823. Con i volumi ordinari di una cartuccia/converter problemi non ne avrai mai. Con quelli di uno stantuffo, di una siringa rovescita o di un eyedropper si.

Simone
L'avevo detto che c'era qualcosa di tecnico che non conoscevo... :D

Grazie per la spiegazione. Vorrei farti una domanda: è possibile che con tutta la tecnologia che c'è al giorno d'oggi, non c'è un modo per evitare questi problemi tipici delle eyedropper?
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e che tu puoi contribuire con un verso.

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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da piccardi »

Simone ha scritto: Grazie per la spiegazione. Vorrei farti una domanda: è possibile che con tutta la tecnologia che c'è al giorno d'oggi, non c'è un modo per evitare questi problemi tipici delle eyedropper?
La tecnologia non ha queste capacità salvifiche di risolvere qualunque problema.

Comunque una soluzione tecnica c'è, che è quella di limitare la parte di inchiostro a contatto con l'alimentatore. Cosa che si trova sia sulle Custom 823 che sulle Twin Tank Visconti. Con lo stantuffo non riesci a farlo.

Ma visto che per l'uso pratico cartuccia e converter funzionano benissimo e risolvono il problema alla radice, c'è pure poco incentivo per cercare alternative (una confezione da 12 cartucce contiene ben più inchiostro di qualunque stantuffo...). Il resto è un discorso di estetica.

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Re: Visconti Voyager Kaleido - honey almond

Messaggio da Simone »

piccardi ha scritto:
Simone ha scritto: Grazie per la spiegazione. Vorrei farti una domanda: è possibile che con tutta la tecnologia che c'è al giorno d'oggi, non c'è un modo per evitare questi problemi tipici delle eyedropper?
La tecnologia non ha queste capacità salvifiche di risolvere qualunque problema.

Comunque una soluzione tecnica c'è, che è quella di limitare la parte di inchiostro a contatto con l'alimentatore. Cosa che si trova sia sulle Custom 823 che sulle Twin Tank Visconti. Con lo stantuffo non riesci a farlo.

Ma visto che per l'uso pratico cartuccia e converter funzionano benissimo e risolvono il problema alla radice, c'è pure poco incentivo per cercare alternative (una confezione da 12 cartucce contiene ben più inchiostro di qualunque stantuffo...). Il resto è un discorso di estetica.

Simone
Ok, capito!
Grazie ancora!
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