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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Glossarietto dei termini.
- Ottorino
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È vero. Se qualcuno si fa avanti per razionalizzarla, io mi posso occupare di metterla sul wiki. Questo argomento potrebbe rimanere per segnalazioni sulle modifiche e aggiunte
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- piccardi
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Glossarietto dei termini.
La discussione è lunga, ma sul primo argomento sono mantenute le equivalenze, per consultazione basta quello, anche se comunque è meglio trasferirlo sul wiki, se non altro li si possono anche mettere i collegamenti alle pagine del vocabolario per i termini che ce le hanno.
Simone
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Glossarietto dei termini.
Se mi date un po di tempo, cercherò di mettere insieme solo i termini e relative traduzioni .
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
- AlexGk
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Glossarietto dei termini.
Ottima idea quella di raccogliere un glossario unificato ITA-ENG, mi farebbe molto comodo nel tradurre tutti quei termini che traslitterati in italiano non renderebbero abbastanza bene il concetto inglese. Aggiungo alcuni termini in cui mi imbatto spesso e di cui una traduzione accordata sarebbe magnifica:
- Sheen: l'effetto di inchiostri come Diamine Majestic Blue o Iroshizuku Yama-budo, che nelle parti scritte più sature d'inchiostro assumono riflessi totalmente diversi dal colore base. Ho sentito usare perlescente, ma nel campo delle vernici questo dovrebbe indicare quelle con mica o altre sostanze al suo interno che creano riflessi particolari, e la mica è un componente (assieme all'oro) tra i più usati per creare inchiostri shimmering (vedi sotto).
- Shimmer: teoricamente luccichio o bagliore, l'effetto di inchiostri come la serie 1670 di J. Herbin o quella Shimmering di Diamine, in cui fini polveri di metalli quale l'oro, mica o altro, creano quel peculiare effetto glitter sul foglio.
- To journal, da cui il sostantivo journaling: tenere un diario, derivati proprio dal sostantivo journal (diario).
Un po' di glossario legato alla riparazione ecc.:
- To heat set, da cui heat setting: si riferisce all'adattamento "a caldo" di alimentatori in ebanite coi loro rispettivi pennini.
- To tune, da cui tuning: questo probabilmente già lo sapete, ma ai tempi ci impiegai un po' a capirne il significato applicato alle penne: fondamentalmente la messa a punto, in genere riferita in inglese alla correzioni di problemi al pennino, quali disallineamenti o punte troppo graffianti.
- To floss, da cui flossing: la pulitura del taglio del pennino.
- Shim: un sottilissimo strato di metallo. Gli shim di ottone (brass shims) son in genere usati per il flossing.
- Q-tip: il cotton fioc
- Brassing: l'usura di placcature o verniciature superficiali, dovuta all'attrito con altri corpi o anche solo con la mano durante la scritture. Deriva da brass (ottone), poiché essendo un materiale molto usato nella produzione di penne, spesso la sparizione di una placcatura comporta la visibilità dell'ottone sottostante.
- Tarnish: la naturale ossidazione di alcuni metalli, quali argento (comportando annerimento) o del rame.
Un po' di varie che mi sono venute in mente:
- Needlepoint: letteralmente pennino ago. Pennini ultrafini, intorno agli 0,2mm. Prodotti in genere da brand giapponesi (ad esempio il tratto UEF di Platinum), o da nibmeister specializzati.
- VP, diminutivo di Vanishing Point: il nome statunitense della Pilot Capless. Impiegai mesi a capirlo
- Rolling stopper: un componente atto a non far rotolare una penna senza clip lungo una superficie. A volte piccoli e indiscreti, altre volte decorativi. In genere, a differenza dalla clip, non hanno altro uso oltre che impedire il rotolamento.
- Sheen: l'effetto di inchiostri come Diamine Majestic Blue o Iroshizuku Yama-budo, che nelle parti scritte più sature d'inchiostro assumono riflessi totalmente diversi dal colore base. Ho sentito usare perlescente, ma nel campo delle vernici questo dovrebbe indicare quelle con mica o altre sostanze al suo interno che creano riflessi particolari, e la mica è un componente (assieme all'oro) tra i più usati per creare inchiostri shimmering (vedi sotto).
- Shimmer: teoricamente luccichio o bagliore, l'effetto di inchiostri come la serie 1670 di J. Herbin o quella Shimmering di Diamine, in cui fini polveri di metalli quale l'oro, mica o altro, creano quel peculiare effetto glitter sul foglio.
- To journal, da cui il sostantivo journaling: tenere un diario, derivati proprio dal sostantivo journal (diario).
Un po' di glossario legato alla riparazione ecc.:
- To heat set, da cui heat setting: si riferisce all'adattamento "a caldo" di alimentatori in ebanite coi loro rispettivi pennini.
- To tune, da cui tuning: questo probabilmente già lo sapete, ma ai tempi ci impiegai un po' a capirne il significato applicato alle penne: fondamentalmente la messa a punto, in genere riferita in inglese alla correzioni di problemi al pennino, quali disallineamenti o punte troppo graffianti.
- To floss, da cui flossing: la pulitura del taglio del pennino.
- Shim: un sottilissimo strato di metallo. Gli shim di ottone (brass shims) son in genere usati per il flossing.
- Q-tip: il cotton fioc
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- Brassing: l'usura di placcature o verniciature superficiali, dovuta all'attrito con altri corpi o anche solo con la mano durante la scritture. Deriva da brass (ottone), poiché essendo un materiale molto usato nella produzione di penne, spesso la sparizione di una placcatura comporta la visibilità dell'ottone sottostante.
- Tarnish: la naturale ossidazione di alcuni metalli, quali argento (comportando annerimento) o del rame.
Un po' di varie che mi sono venute in mente:
- Needlepoint: letteralmente pennino ago. Pennini ultrafini, intorno agli 0,2mm. Prodotti in genere da brand giapponesi (ad esempio il tratto UEF di Platinum), o da nibmeister specializzati.
- VP, diminutivo di Vanishing Point: il nome statunitense della Pilot Capless. Impiegai mesi a capirlo
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- Rolling stopper: un componente atto a non far rotolare una penna senza clip lungo una superficie. A volte piccoli e indiscreti, altre volte decorativi. In genere, a differenza dalla clip, non hanno altro uso oltre che impedire il rotolamento.
- Lorenzo79
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Chip(s)=scalfittura(e) o sbeccatura(e)
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La prima volta che lo sento, forse dent(s)o scratch(es) rendono meglio.Lorenzo79 ha scritto:Chip(s)=scalfittura(e) o sbeccatura(e)
Glossarietto dei termini.
Dico la mia:
Dent = ammaccatura
Scratch = graffio
Chipping = sbeccatura, scheggiatura. I generale il chip e' inteso come una scaglia di materiale, il chipping e' la separazione di scaglie dai bordi.
La scalfitura e' un graffio (scratch).
Dent = ammaccatura
Scratch = graffio
Chipping = sbeccatura, scheggiatura. I generale il chip e' inteso come una scaglia di materiale, il chipping e' la separazione di scaglie dai bordi.
La scalfitura e' un graffio (scratch).
Elia
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Grazie per la precisazione.efreddi ha scritto:Dico la mia:
Dent = ammaccatura
Scratch = graffio
Chipping = sbeccatura, scheggiatura. I generale il chip e' inteso come una scaglia di materiale, il chipping e' la separazione di scaglie dai bordi.
La scalfitura e' un graffio (scratch).
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Confermo 
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Nonostante con l'inglese, me la cavi abbastanza bene ( tre anni fa avrei dovuto trasferirmi a Cork, in Irlanda), anche io sono un nazi-grammar, aberrante soprattutto delle abbreviazioni da sms, non potendo vedere obbrobri come "nn, xkè xò"
che bello, trovare qualcuno che condivide l'amore per ciò che questo bellissimo paese ci ha donato nei secoli...
- SirVaco
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- Il mio inchiostro preferito: Prima li devo provare tutti...
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Hai detto bene... una lingua sviluppata in secoli, così aulica da mettere in difficoltà tutti coloro che la vogliono apprendere come "seconda lingua", ed in realtà spesso e volentieri anche chi ce l'ha come lingua madre

Non ho nulla contro l'uso di altre lingue, ma concordo pienamente che innanzitutto dobbiamo elogiare ed esaltare l'uso della nostra!
- zoniale
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- La mia penna preferita: Tutte, troppe, anni '40 - '60
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Ah, si?!
E come si è sviluppata?
Rinchiusa in una bolla e separata dalle barbarie d'oltralpe? O forse attraverso tutta una serie di imbastardamenti da nord, da sud, da est e da ovest?
Posso ricordare che in giro per lo stivale (nei secoli) abbiamo avuto arabi, longobardi, spagnoli, ostrogoti, francesi, albanesi, svevi, greci, financo amerricani nel '45. E posso ricordare che ciascuna di queste nazionalità ha lasciato le sue improntone digitali nel nostro vocabolario?
Tentare di cristallizzare una lingua e tenerla ferma e "pura" è uno sforzo encomiabile, simile allo svuotamento del mare Adriatico per mezzo di un secchiello.
Michele
-
- Snorkel
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- Iscritto il: giovedì 28 dicembre 2017, 14:21
- La mia penna preferita: Monteverde Invincia
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Posso ricordare che in giro per lo stivale (nei secoli) abbiamo avuto arabi, longobardi, spagnoli, ostrogoti, francesi, albanesi, svevi, greci, financo amerricani nel '45. E posso ricordare che ciascuna di queste nazionalità ha lasciato le sue improntone digitali nel nostro vocabolario?
Tentare di cristallizzare una lingua e tenerla ferma e "pura" è uno sforzo encomiabile, simile allo svuotamento del mare Adriatico per mezzo di un secchiello.
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Nulla di più giusto, come noi abbiamo portato la cucina italiana in america, che quando vedo cosa preparano in programmi tipo "A tavola con Guy" mi sale il Nowzdarayan e penso sia un'altra puntata di "orrori da gustare".
mantenere uno standard di grammatica però, scrivere "NON" al posto di "NN" o "PuLtroppo" al posto di "Purtroppo"... e pensare che lo stile bimbaminghiesco da sms è superato già alle medie, figuriamoci con attempate e incartapecorite cougar che si esprimono in cotal modo.
p.s. nel libro che sto scrivendo, mi sto cimentando con il linguaggio nobiliare inglese, da salottino del tè.
Mi sto divertendo un mondo.
Posso ricordare che in giro per lo stivale (nei secoli) abbiamo avuto arabi, longobardi, spagnoli, ostrogoti, francesi, albanesi, svevi, greci, financo amerricani nel '45. E posso ricordare che ciascuna di queste nazionalità ha lasciato le sue improntone digitali nel nostro vocabolario?
Tentare di cristallizzare una lingua e tenerla ferma e "pura" è uno sforzo encomiabile, simile allo svuotamento del mare Adriatico per mezzo di un secchiello.
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Nulla di più giusto, come noi abbiamo portato la cucina italiana in america, che quando vedo cosa preparano in programmi tipo "A tavola con Guy" mi sale il Nowzdarayan e penso sia un'altra puntata di "orrori da gustare".
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mantenere uno standard di grammatica però, scrivere "NON" al posto di "NN" o "PuLtroppo" al posto di "Purtroppo"... e pensare che lo stile bimbaminghiesco da sms è superato già alle medie, figuriamoci con attempate e incartapecorite cougar che si esprimono in cotal modo.
p.s. nel libro che sto scrivendo, mi sto cimentando con il linguaggio nobiliare inglese, da salottino del tè.
Mi sto divertendo un mondo.
- piccardi
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- La mia penna preferita: Troppe...
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Glossarietto dei termini.
Un "remind" (si è inglese, lo sto usando apposta!) relativo a questo argomento.
Il glossarietto serve per fornire una indicazione di parole italiane che possono essere usate per dire le stesse cose al posto delle equivalenti inglesi. Non ha nulla a che fare con la volontà di portare avanti una impossibile purezza della lingua, idea che non mi appartiene per nulla e che trovo, oltre che irrealistica, pericolosamente affine ad abomini tipo la purezza della razza.
L'idea è quella di non soccombere alla pigrizia e preservare quei termini italiani che sono in grado di veicolare il significato in maniera del tutto equivalente a quelli inglesi.
Simone
PS per gli inglesismi orribili invece è solo questione di buon gusto...
Il glossarietto serve per fornire una indicazione di parole italiane che possono essere usate per dire le stesse cose al posto delle equivalenti inglesi. Non ha nulla a che fare con la volontà di portare avanti una impossibile purezza della lingua, idea che non mi appartiene per nulla e che trovo, oltre che irrealistica, pericolosamente affine ad abomini tipo la purezza della razza.
L'idea è quella di non soccombere alla pigrizia e preservare quei termini italiani che sono in grado di veicolare il significato in maniera del tutto equivalente a quelli inglesi.
Simone
PS per gli inglesismi orribili invece è solo questione di buon gusto...
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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e per aiutare chi non trova un termine:
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- courthand
- Calligrafo
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- Iscritto il: venerdì 28 dicembre 2012, 17:37
- La mia penna preferita: cannuccio e pennino
- Il mio inchiostro preferito: Higgins Eternal Black
- Misura preferita del pennino: Italico
- Località: Prato
Glossarietto dei termini.
Mi sembra che si stia mescolando due differenti aspetti.
Uno riguarda il corretto uso della lingua italiana: cito come esempio l'uso del congiuntivo che sembra essere caduto nel dimenticatoio. Ma a scuola lo insegnano ancora?
Un altro concerne l'uso di termini inglesi quando esiste l'equivalente in italiano.
Il primo è frutto dell'ignoranza, il secondo, molto spesso, di uno snobismo (
) provinciale.
Uno riguarda il corretto uso della lingua italiana: cito come esempio l'uso del congiuntivo che sembra essere caduto nel dimenticatoio. Ma a scuola lo insegnano ancora?
Un altro concerne l'uso di termini inglesi quando esiste l'equivalente in italiano.
Il primo è frutto dell'ignoranza, il secondo, molto spesso, di uno snobismo (
Bene qui latuit bene vixit