Ciao a tutti, volevo chiedervi delle informazioni sulla Delta The Journal.
Dopo aver letto un po' di recensioni e pareri nei diversi forum mi sono interessato alla penna in questione; le domande che vorrei rivolgervi sono due:
1) com'è la qualità di scrittura? Qualcuno che l'ha avuta mi può dire quali sono state le sue impressioni? (so che se ne legge a riguardo anche da altre parti però un parere in più non fa mai male e mi darebbe più sicurezza sull'acquisto essendo io quasi costretto a comprarla su internet)
2) Utilizzando io come penna da tutti i giorni una Pelikan M200 con pennino fine che pennino mi consigliate tenendo conto che forse mi piacerebbe un tratto un pelino più spesso? Il fine delta è comparabile al fine Pelikan o è più sottile/spesso?
Grazie a tutti in anticipo
Enrico
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Consiglio Delta The Journal
- Mightyspank
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Consiglio Delta The Journal
Possiedo dall'anno scorso una The Journal verde oliva. Trovo molto belle le resine, anche nelle altre colorazioni.
è una penna che mi soddisfa molto esteticamente e che ha dimensioni e impugnatura ideali. La peculiarità del converter azionabile svitando il fondello, a imitazione delle penne a pistone, è una caratteristica simpatica aggiuntiva. La qualità costruttiva è buona, in particolare apprezzabile la resina del fusto.
La confezione è molto bella, con in omaggio un flacone di inchiostro Delta.
Qualità di scrittura: il pennino in acciaio è rigido e scorrevole ma il flusso è piuttosto magro. Per me che amo abbondanti quantità di inchiostro dall'alimentatore è un aspetto che riduce in parte il piacere della scrittura.
Pennino: tieni conto che il medio, rispetto ad altre case è un medio tendente al fine.
Non ho provato i pennini fusion o in oro. Se riesci chiedi di vederli in negozio.
è una penna che mi soddisfa molto esteticamente e che ha dimensioni e impugnatura ideali. La peculiarità del converter azionabile svitando il fondello, a imitazione delle penne a pistone, è una caratteristica simpatica aggiuntiva. La qualità costruttiva è buona, in particolare apprezzabile la resina del fusto.
La confezione è molto bella, con in omaggio un flacone di inchiostro Delta.
Qualità di scrittura: il pennino in acciaio è rigido e scorrevole ma il flusso è piuttosto magro. Per me che amo abbondanti quantità di inchiostro dall'alimentatore è un aspetto che riduce in parte il piacere della scrittura.
Pennino: tieni conto che il medio, rispetto ad altre case è un medio tendente al fine.
Non ho provato i pennini fusion o in oro. Se riesci chiedi di vederli in negozio.
- LucaC
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Consiglio Delta The Journal
Ciao, la mia con il converter proprio non vuole scrivere, in pratica dopo poco si secca l' alimentatore. Con la cartuccia scrive benissimo, il mio pennino in acciaio tratto F è molto fine, direi che per avere un fine Pelikan devi prendere almeno un medio Delta.
-
- Converter
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Grazie a tutti per le risposte, siete stati gentilissimi
- Goldpen
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Consiglio Delta The Journal
La The Journal è una penna molto venduta. Ha un ottimo rapporto qualità/prezzo, un'estetica interessante (ogni penna è diversa dalle altre) ed una qualità di scrittura buona.
Io ne ho una corno con pennino acciaio F e mi trovo molto bene. Il flusso, come già anticipato, è più magro soprattutto se paragonata alla Pelikan ed il tratto più sottile rispetto agli altri brand europei. Direi che Delta, come tratto, può definirsi la giapponese tra le europee..
Buona scelta..
Laura
Io ne ho una corno con pennino acciaio F e mi trovo molto bene. Il flusso, come già anticipato, è più magro soprattutto se paragonata alla Pelikan ed il tratto più sottile rispetto agli altri brand europei. Direi che Delta, come tratto, può definirsi la giapponese tra le europee..
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Laura
- amartoni
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Consiglio Delta The Journal
Io ho la The Journal corno con pennino Fusion F da due anni.
La penna è bellissima, però ti confermo la stitichezza dell'alimentatore.
Scrive bene, molto bene, solo con inchiostri di ottima qualità.
È una bella donna e come tutte le belle donne fa i capricci.
Ho fatto pace con lei solo dopo che l'ho caricata con gli Iroshizuku.
Da allora non ho più smesso di usarla quotidianamente.
Ho tre penne con pennino F, la Journal è quella che si mette in mezzo tra la mia Delta Krystal F (che in realtà scrive come un M) e la Faber Castell Ambition F (una quasi giapponese): un tratto fine, ma ce n'è di più fini.
La penna è bellissima, però ti confermo la stitichezza dell'alimentatore.
Scrive bene, molto bene, solo con inchiostri di ottima qualità.
È una bella donna e come tutte le belle donne fa i capricci.
Ho fatto pace con lei solo dopo che l'ho caricata con gli Iroshizuku.
Da allora non ho più smesso di usarla quotidianamente.
Ho tre penne con pennino F, la Journal è quella che si mette in mezzo tra la mia Delta Krystal F (che in realtà scrive come un M) e la Faber Castell Ambition F (una quasi giapponese): un tratto fine, ma ce n'è di più fini.
- A Casirati
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Consiglio Delta The Journal
E' una penna che apprezzo moltissimo dal punto di vista estetico, che ricorda molto lo stile anni '30.
Purtroppo, la mia esperienza di scrittura è totalmente negativa. Nonostante gli interventi della stessa Delta e di un esperto maestro pennaio, nessuna delle due stilografiche di questo tipo in mio possesso si decide a scrivere senza salti o addirittura assenze totali d'inchiostro. Sono intervenuto direttamente su una delle due, all'inizio con buoni risultati, ma a distanza di qualche tempo i difetti sono ricominciati.
Avevo già avuto qualche problema con la FP. 500, situazione poi risolta brillantemente grazie agli interventi di un conoscente espertissimo.
Anche la mia amata Dolcevita presentava le stesse manchevolezze, ma l'assistenza Delta era riuscita a risolverle.
Tenete presente che non ho alcun tipo di difficoltà con nessuna stilografica, di alcun'altra marca, moderna o vintage.
Purtroppo, la The Journal è l'unica penna con la quale proprio non mi è riuscito di trovare una soluzione, neppure provando con inchiostri molto tensioattivi. Sarà a causa del pennino in acciaio? Dubito, francamente, anche perché, se non vado errato, il produttore è Bock.
Con rammarico, ho dovuto riporre entrambi i miei esemplari e decidermi a non considerare più questo produttore fra i "papabili"...
Purtroppo, la mia esperienza di scrittura è totalmente negativa. Nonostante gli interventi della stessa Delta e di un esperto maestro pennaio, nessuna delle due stilografiche di questo tipo in mio possesso si decide a scrivere senza salti o addirittura assenze totali d'inchiostro. Sono intervenuto direttamente su una delle due, all'inizio con buoni risultati, ma a distanza di qualche tempo i difetti sono ricominciati.
Avevo già avuto qualche problema con la FP. 500, situazione poi risolta brillantemente grazie agli interventi di un conoscente espertissimo.
Anche la mia amata Dolcevita presentava le stesse manchevolezze, ma l'assistenza Delta era riuscita a risolverle.
Tenete presente che non ho alcun tipo di difficoltà con nessuna stilografica, di alcun'altra marca, moderna o vintage.
Purtroppo, la The Journal è l'unica penna con la quale proprio non mi è riuscito di trovare una soluzione, neppure provando con inchiostri molto tensioattivi. Sarà a causa del pennino in acciaio? Dubito, francamente, anche perché, se non vado errato, il produttore è Bock.
Con rammarico, ho dovuto riporre entrambi i miei esemplari e decidermi a non considerare più questo produttore fra i "papabili"...
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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