A vederla (e a misurarla) sembrerebbe la gemella rivestita della Columbus modello 65 che ho recensito qui. Lunga 13,2 cm, ha un diametro al fusto di 1,18 cm, che salgono a 1,27 al cappuccio.
Si tratta quindi di una penna il cui pennino carenato è chiaramente ispirato alla Parker 51. Tanto basta per collocarne la produzione approssimativamente negli anni '50. La somiglianza con la cugina di oltre oceano termina però qui. Infatti il cappuccio si chiude a vite su una sezione che lascia scoperto il pennino, grazie ad una rientranza semicircolare, quanto basta perché possa esprimere un po' di flessibilità. Come nel caso della 65, anche per questo modello la carenatura nasconde una sotto-sezione coronata da un pennino e da un alimentatore normalissimi, solo più piccoli delle penne a pennino scoperto.
Cappuccio e corpo hanno una lavorazione "mille-righe", con gruppi di 6 incisioni rettilinee longitudinali separate da uno spazio lasciato liscio. Il fondello cieco è invece privo di decorazioni, pur essendo anch'esso laminato (e purtroppo un po' ammaccato nel mio caso).
Il sistema di caricamento è a pistone, con sigillo termoplastico, altra caratteristica che mi fa propendere per una produzione negli anni '50. Il fusto è dotato di una finestrella di ispezione del livello di inchiostro, lunga un centimetro, la cui trasparenza è interrotta da strisce longitudinali nere.
Le uniche scritte le troviamo sul labbro del cappuccio e sul pennino, rispettivamente "COLUMBUS LAMINATO ORO 750" e "Columbus <585>".
In conclusione, una penna funzionale, ottima per l'ufficio, reperita peraltro sulla Baia ad un prezzo credo conveniente, come solito per i modelli Columbus del dopoguerra.
