appena hai un colore ne vuoi un altro.. e così via cosa pensate degli inchiostri diluiti con acqua distillata, o anche miscelati e diluiti?
mi pare che le rientranti, o le eyedropper, o le modestissime cartucce riciclate, si adattino meglio di tutte. aspetto vostri consigli a presto
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17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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inchiostri diluiti miscelati
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Re: inchiostri diluiti miscelati
quella delle miscele di inchiostri è una domanda che sorge spontanea a chiunque faccia uso di una stilografica prima o poi...
scrivo con la stilografica dai tempi delle elementari e ricordo che già ai tempi del liceo iniziai a sperimentare le mie prime miscele.
Allora l'inchiostro per antonomasia era il Pelikan royal blue 4001 e l'uso scolastico me lo fece venire un po' a noia.
Ho sempre amato i blu e difficilmente mi avventuravo a scrivere con altri colori ma la ricerca di un blu diverso mi spingeva a pasticciare con gli inchiostri, ricordo infatti che tentai varie miscele per ottenere un blu più mare e meno cielo...
Moltissimi appassionati di stilografiche si cimentano in queste prove, non sempre dichiarandolo apertamente.
E' noto infatti che gli esperti mettano in guardia nei confronti delle miscele, e per buone ragioni in effetti, e chi vi si avventura viene un po' visto come uno sconsiderato in cerca di guai...
La regola principale per non sbagliare, e neanche in questo caso infallibile, è non miscelare inchiostri di marche diverse (se non con adeguate cautele).
Il motivo è che le formule degli inchiostri, che non sono altro che formule affinate di composti chimici, atte ad ottenere determinati colori ma anche caratteristiche di scorrevolezza, viscosità, fluidità, pH, etc, possono contenere componenti che messi a contatto con componenti diversi (di altri inchiostri) possono reagire chimicamente formando dei precipitati.
Il precipitato se ha luogo all'interno della penna può ostruirla e nei casi peggiori macchiarla o deteriorarla.
La seconda regola per miscelare gli inchiostri quindi è miscelarli al di fuori della penna, preferibilmente in un contenitore di vetro, una flialetta, flaconcino o simile, e attendere del tempo prima di usarla per vedere se per caso vi sia la formazione di precipitato.
Gli inchiostri della stessa marca spesso hanno una base chimica similare che non reagisce tra loro, miscelarli è quindi più sicuro, di solito.
Seguendo questa regola però, ossia far decantare l'inchiostro, è possibile anche tentare di miscelare marche di inchiostri diversi.
In genere se si forma un precipitato o anche una opalescenza nella miscela è buona cautela buttare via tutto...
La terza regola per dormire sonni tranquilli è provare le miscele con penne cheap and nasty.
Io solitamente uso alcune eyedropper indiane in resina da pochi euro per questi esperimenti (e solo dopo eventualmente penne più preziose).
Concordo poi che se proprio devi diluire l'inchiostro (non mi capita quasi mai, il risultato è quasi sempre un colore troppo slavato) è meglio usare l'acqua distillata (che evita di contaminare la miscela e introdurre il rischio di sviluppo di muffe).
Una miscela che sto usando ultimamente e mi sembra funzionare bene senza problemi è una variante proprio del Royal blue Pelikan.
Mi piacciono i blu leggermente tendenti al viola, il royal blue è un bel colore ma ha il difetto di schiarirsi nel tempo.
Dato che avevo in casa una boccetta di Diamine Bilberry (bellissmo colore tra l'altro) ho fatto qualche prova.
Sono arrivato alla conclusione che una miscela di 10 parti di royal blue + una parte di bilberry è sufficiente per scurire leggermente il royal blue, rendendolo un colore del tutto diverso, che risalta maggiormente sul foglio e ad evitare l'aspetto sbiadito nel tempo (posterò una foto se riesco).
buoni esperimenti, e cautela!
scrivo con la stilografica dai tempi delle elementari e ricordo che già ai tempi del liceo iniziai a sperimentare le mie prime miscele.
Allora l'inchiostro per antonomasia era il Pelikan royal blue 4001 e l'uso scolastico me lo fece venire un po' a noia.
Ho sempre amato i blu e difficilmente mi avventuravo a scrivere con altri colori ma la ricerca di un blu diverso mi spingeva a pasticciare con gli inchiostri, ricordo infatti che tentai varie miscele per ottenere un blu più mare e meno cielo...
Moltissimi appassionati di stilografiche si cimentano in queste prove, non sempre dichiarandolo apertamente.
E' noto infatti che gli esperti mettano in guardia nei confronti delle miscele, e per buone ragioni in effetti, e chi vi si avventura viene un po' visto come uno sconsiderato in cerca di guai...
La regola principale per non sbagliare, e neanche in questo caso infallibile, è non miscelare inchiostri di marche diverse (se non con adeguate cautele).
Il motivo è che le formule degli inchiostri, che non sono altro che formule affinate di composti chimici, atte ad ottenere determinati colori ma anche caratteristiche di scorrevolezza, viscosità, fluidità, pH, etc, possono contenere componenti che messi a contatto con componenti diversi (di altri inchiostri) possono reagire chimicamente formando dei precipitati.
Il precipitato se ha luogo all'interno della penna può ostruirla e nei casi peggiori macchiarla o deteriorarla.
La seconda regola per miscelare gli inchiostri quindi è miscelarli al di fuori della penna, preferibilmente in un contenitore di vetro, una flialetta, flaconcino o simile, e attendere del tempo prima di usarla per vedere se per caso vi sia la formazione di precipitato.
Gli inchiostri della stessa marca spesso hanno una base chimica similare che non reagisce tra loro, miscelarli è quindi più sicuro, di solito.
Seguendo questa regola però, ossia far decantare l'inchiostro, è possibile anche tentare di miscelare marche di inchiostri diversi.
In genere se si forma un precipitato o anche una opalescenza nella miscela è buona cautela buttare via tutto...
La terza regola per dormire sonni tranquilli è provare le miscele con penne cheap and nasty.
Io solitamente uso alcune eyedropper indiane in resina da pochi euro per questi esperimenti (e solo dopo eventualmente penne più preziose).
Concordo poi che se proprio devi diluire l'inchiostro (non mi capita quasi mai, il risultato è quasi sempre un colore troppo slavato) è meglio usare l'acqua distillata (che evita di contaminare la miscela e introdurre il rischio di sviluppo di muffe).
Una miscela che sto usando ultimamente e mi sembra funzionare bene senza problemi è una variante proprio del Royal blue Pelikan.
Mi piacciono i blu leggermente tendenti al viola, il royal blue è un bel colore ma ha il difetto di schiarirsi nel tempo.
Dato che avevo in casa una boccetta di Diamine Bilberry (bellissmo colore tra l'altro) ho fatto qualche prova.
Sono arrivato alla conclusione che una miscela di 10 parti di royal blue + una parte di bilberry è sufficiente per scurire leggermente il royal blue, rendendolo un colore del tutto diverso, che risalta maggiormente sul foglio e ad evitare l'aspetto sbiadito nel tempo (posterò una foto se riesco).
buoni esperimenti, e cautela!
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Re: inchiostri diluiti miscelati
http://www.mediafire.com/view/7gsqrpw59 ... 0988-3.jpg

ecco un confronto, in foto la differenza non è così evidente anche se si nota che la miscela è leggermente più scura del royal blue

ecco un confronto, in foto la differenza non è così evidente anche se si nota che la miscela è leggermente più scura del royal blue
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Re: inchiostri diluiti miscelati
La miscelazione di inchiostri non pensati per essere mescolati tra loro è un'arte sperimentale che sconfina nell'alchimia.
Si può fare, ma va fatta con cautela e, dal momento che le case cambiano le formulazioni per adeguarle alle normative (sempre di prodotto chimico si tratta) o per risolvere eventuali problemi, non è detto che due inchiostri miscibili oggi lo siano anche domani. Di solito mescolare inchiostri della stessa casa (e della stessa linea) offre qualche garanzia in più, o meglio qualche rischio in meno, perchè molto probabilmente cambiano i pigmenti ma il mix di altri additivi resta lo stesso per inchiostri con colori diversi.
La diluizione con acqua (disitllata) può sempre essere fatta, tenendo presente che oltre al colore cambiano anche flusso e lubrificazione, perchè, oltre ai pigmenti, si diluiscono tutte le alter sostanze ed additivi che fanno parte della formulazione. Compresi gli antimuffa, quindi ci si ritrova con un inchiostro maggiormente sensibile alla contaminazione. Il che non è un problema, se se ne fanno piccolo quantità per volta.
Se invece uno non vuole mal di testa: Platinum Mix Free e Rohrer & Klingner (non ferrogallici e non permanenti) sono dati come miscibili dai rispettivi fabbricanti e quindi si può sperimentare senza mal di testa.
Si può fare, ma va fatta con cautela e, dal momento che le case cambiano le formulazioni per adeguarle alle normative (sempre di prodotto chimico si tratta) o per risolvere eventuali problemi, non è detto che due inchiostri miscibili oggi lo siano anche domani. Di solito mescolare inchiostri della stessa casa (e della stessa linea) offre qualche garanzia in più, o meglio qualche rischio in meno, perchè molto probabilmente cambiano i pigmenti ma il mix di altri additivi resta lo stesso per inchiostri con colori diversi.
La diluizione con acqua (disitllata) può sempre essere fatta, tenendo presente che oltre al colore cambiano anche flusso e lubrificazione, perchè, oltre ai pigmenti, si diluiscono tutte le alter sostanze ed additivi che fanno parte della formulazione. Compresi gli antimuffa, quindi ci si ritrova con un inchiostro maggiormente sensibile alla contaminazione. Il che non è un problema, se se ne fanno piccolo quantità per volta.
Se invece uno non vuole mal di testa: Platinum Mix Free e Rohrer & Klingner (non ferrogallici e non permanenti) sono dati come miscibili dai rispettivi fabbricanti e quindi si può sperimentare senza mal di testa.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.