Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5

un'idea peregrina

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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viaville5
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un'idea peregrina

Messaggio da viaville5 »

penso sempre all'inchiostro indelebile...c'è un raccontino di vamba, non dei migliori...
io faccio ogni tanto carta e tessuti marmorizzati. i tessuti sono più difficili.
se cercate comunque EBRU, la parola turca , sul tubo, vedrete cose che vi piasceranno, soprattutto ai fintomarmisti come me. c'è pure l'inchiostro soffiato giapponese...
dunque
per fissare il colore, molti usano l'allume, passato a pennello sulla carta o il tessuto. nel tessuto è, direi, indispensabile.

pensate, che, allumando la carta, l'inchiostro avrebbe più resistenza? :?: :?: :?:
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Irishtales
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da Irishtales »

Viaville, ma quante cose sai fare?! :P
Per la carta esistono vari fissanti spray, almeno per acquerello. Adatti anche all'inchiostro.
L'importante è - come per gli acquerelli - non esporre alla luce diretta e all'umidità perché nel primo caso alcuni colori potrebbero virare verso altre colorazioni o sbiadirsi, nel secondo potrebbero macchiarsi e deteriorarsi. Soprattutto i ferrogallici risentono dell'umidità e possono far emergere una tonalità rossastra - marrone, dovuta alla componente ferrosa che si ossida.
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da viaville5 »

oh, Daniela, cercavo proprio te, naturalmente. stavo per mandarti pure messaggio p., ma, per quanto possa essere una domanda fatta mille volte, interessa sempre tutti.
i ferrogallici, a quanto mi dici, sono quelli che lasciavano quelle 'pozzette' un po' luccicose, cristallosette? fino a quando si saranno usati correntemente?
il mio discorso, anche l'incontro col forum, nasce dal dibattito con un mio vecchio amico che adesso è tornato a palermo e ci vediamo spesso.
per ora è tutto acquarello, non alza il naso dal foglio!
ora c'è un suo disegno storico, che ormai avrà mezzo rispettabilissimo secolo. è una specie di tappeto orientale, con molte volute, di tanti blu.
me lo ricordo da sempre, stava appeso nel soggiorno di un tempo, stanza alquanto luminosa, ma non al sole, certo.
l'ho rivisto dopo molto tempo, e certo, molti blu sono ormai più marrone che altro. lo devo fotografare e postare, pigrona che sono!
lui mi dice di avere usato tutti i blu dell'epoca, pelikan kores gnocchi, parker era più caro. certo che uno dei blu era bello morbido una via di mezzo fra il turchese e il blu nero. insomma è molto spento. così lui mi terrorizza, e vuole che usi le chine col pennino, cosa che faccio, ma voglio usare anche le stilografiche
ho anche vecchi disegni misti, usavo tutto quello che avevo, chi si può ricordare?
in un tuo post tu parli di fissativi anti UV, ma non mi sembri molto convinta
certo, la quantità di luce si misura, ma come la misura un tipo dilettantesco come me? con la macchina fotografica? è sempre più approssimativa
ti offre centinaia di asa e poi viene tutto nero
ho conosciuto delle persone che avevano una lettera di garibaldi, che aveva una tendina di velluto, come un teatrino
ma tanti teatrini in casa, come si fa?
:wave: :oops: :oops: :oops: faccino d'inchiostro
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da Irishtales »

viaville5 ha scritto: i ferrogallici, a quanto mi dici, sono quelli che lasciavano quelle 'pozzette' un po' luccicose, cristallosette? fino a quando si saranno usati correntemente?
Sono proprio loro ;)
Non si è mai smesso di usarli, ma la loro formulazione è cambiata nel tempo, di pari passo con gli strumenti con i quali dovevano essere utilizzati.
Nel primo Novecento si iniziò a produrli industrialmente. Era il periodo di maggior diffusione dei pennini da intinzione in metallo.
Ci si accorse che la formulazione troppo aggressiva corrodeva rapidamente i pennini e si pensò ad un escamotage: placcare i pennini in oro, materiale molto più resistente alla corrosione. E si ebbe un fiorire di bei pennini dorati, ma contemporaneamente si pensò anche di modificare la formula chimica degli inchiostri per renderli meno aggressivi. Questo adattamento è stato costante fino ai giorni nostri, in cui sono disponibili ferrogallici non più soltanto neri, ma addizionati con pigmenti colorati, adatti ad essere usati con le stilografiche. E si continuano a produrre ferrogallici anche per pennini da intinzione, sempre molto belli da usare e da guardare. Se si desidera utilizzarli con pennini da intinzione, penna d'oca o calami, ci si può divertire anche a produrli in casa sulle ricette antiche, alcune addirittura risalenti al Cinquecento, come abbiamo anche fatto e documentato sul Forum, con ricette di Palatino e Da Carpi.
viaville5 ha scritto:l'ho rivisto dopo molto tempo, e certo, molti blu sono ormai più marrone che altro.
Questo accade perché alcuni pigmenti nella composizione del colore, sono più soggetti di altri a sbiadire con la luce e con il passare del tempo. Ma è parte del loro fascino, è come la patina su un mobile antico. Una maturazione che li rende ancora più affascinanti. Non credo si possa arrestare questa mutazione. Ma al giorno d'oggi esistono inchiostri in grado di resistere meglio di altri, ad esempio Noodler's produce una linea di inchiostri resistenti proprio a questi fattori, che vedrei adatti ai tuoi lavori. Il problema è però Il loro difficile reperimento in Europa. Quegli inchiostri si possono usare con le stilografiche.
viaville5 ha scritto:in un tuo post tu parli di fissativi anti UV, ma non mi sembri molto convinta
Infatti non lo sono, non perchè non abbia fiducia sulla loro validità, semplicemente li ho usati di rado, davvero poco per poter garantire che funzionino con tutti i colori e con tutti gli inchiostri. E soprattutto che funzionino nel lungo periodo.

Goditi i tuoi lavori, appendili ad abbellire le pareti! Scoloriranno un poco? I rossi vireranno leggermente al mattone e i blu assumeranno una tonalità più argentea? Saranno lo stesso belli, perchè oltre al colore avranno una storia da raccontare.
Spero di vedere i tuoi lavori nella sezione dedicata, il Circolo Artistico :)
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da viaville5 »

grazie, Daniela, una risposta molto esauriente. ci resta da convincere il nostro amico Dan. vedendo i miei inchiostri nuovi, alfine non resisterà..... :wave:
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da XFer »

Scusate se mi intrometto. :P

Di inchiostri da stilo non ne so lontanamente quanto voi, ma di inchiostri da stampa fotografica a getto di inchiostro ne so qualcosina; in particolare sui "dye" che sono basati su acqua, quindi abbastanza parenti dei nostri inchiostri stilografici (oggi invece vanno quasi solo i pigmenti resinosi).

Siccome a mio parere le stampe con inchiostri ad acqua sono tuttora più brillanti e gradevoli, insisto a usare questi, che hanno seri problemi di resistenza.
Non solo per l'azione degli ultravioletti; anche per il "degassing" (evaporazione di alcune componenti) e l'idrofobia, come vedono l'acqua addio.
Uso da anni con ottimi risultati degli spray specifici, in particolare Hahnemuhle FineArt Protective e Lyson PrintGuard.
Stampe trattate con queste bombolette, che sono sostanzialmente basate su silicone, mi stanno durando da più di 10 anni esposte all'aria e alla luce diretta (dietro una finestra) senza che io abbia notato viraggi o sbiadimenti.
Hanno il vantaggio di rendere il tutto anche resistente ad acqua e vapore.

Non ho mai provato ad usarli su scritti stilografici, ma potrebbe essere un'idea. Anzi, quasi quasi faccio qualche prova! ;)

Fernando
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da viaville5 »

è certo una prova che farò io, appena potrò

mi ricordo ancora la delusione dei miei primi fogli stampati. uno era finito sotto una cassapanca ma mi pare che sbiadì ugualmente

per quello che riguarda l'acqua, be', insomma la carta non deve stare all'umido

silicone, come sempre. certo, io speravo in qualche fascinosa ricetta all'uovo sbattuto
indubbiamente ho più confidenza con le uova che col silicone, che un giorno sarà 'antico' anche lui
(comunque, le mie scarpette con suola di lattice.... una meraviglia se Irish o qualcuna vuole informazioni mi scriva! sono felice con tali scarpette)

comunque, io vago sempre fuori tema, mi sembra bellissimo che tu abbia trovato modo di fissare le stampe. molto rassicurante.

proverò anche l'allume, così poi lo mettiamo su rasatura e stilografica. è una vita che provo cose... ci starebbe una frasetta di oscar wilde

un'altra cosa che invece volevo dire è che io molte stilografiche le uso come pennino, tre con la punta di vetro, anche perchè non riesco ancora a lanciarmi nel mestiere di cambia-pompette, e non so usare un calibro
è il più semplice modo di usarle con la china senza problemi, e di solito un tuffo dura più che nei pennini
buonanotte a tutti, sognate molti colori!
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da Irishtales »

XFer ha scritto: Uso da anni con ottimi risultati degli spray specifici, in particolare Hahnemuhle FineArt Protective e Lyson PrintGuard.
Questa è un'indicazione preziosa, in virtù del fatto che li utilizzi da anni. Hai notato ingiallimenti della carta a distanza di anni dal trattamento?

viaville5 ha scritto:(comunque, le mie scarpette con suola di lattice....
Da maniaca delle calzature (hai presente la canzone di Elio e le Storie Tese "La follia della donna"? Potrei averla ispirata io...) credo che avrai posta :P
Aspettiamo di ammirare nel Circolo Artistico i lavori tuoi e di Dan, se avrà piacere a mostrarli ;)
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da XFer »

Irishtales ha scritto:Hai notato ingiallimenti della carta a distanza di anni dal trattamento?
No, niente ingiallimenti. Considera però che queste sono carte da stampa fotografica, quindi molto sofisticate; non credo sarebbero ingiallite anche senza spray.

Fernando
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da rolex hunter »

Xfer ha detto tutto sul fissaggio/protezione degli inchiostri; anni fa, con conoscenze e mezzi economici più limitati, usavo come fissatore/protettore di lavori a polvere una spruzzata (effettuata da lontano, 40/50 cm) di lacca per capelli; fissa e protegge, e quelle pagine sono ancora protette e non ingiallite (ma in effetti non è che siano state esposte molto alla luce); se finisci la chiara d'uovo e l'allume... :D
viaville5 ha scritto: ......[CUT].....
certo, la quantità di luce si misura, ma come la misura un tipo dilettantesco come me? con la macchina fotografica? è sempre più approssimativa
ti offre centinaia di asa e poi viene tutto nero
Devi usare un esposimetro, con la calottina per la misurazione a luce incidente (NON la misurazione a luce riflessa), così ti rendi conto di quanta luce cade REALMENTE sull'immagine.
Un esposimetro (nel mondo di oggi, di fotocamere digitali con esposimetri TTL zonali incorporati) puoi trovarlo a 4 soldi in qualche mercatino dell'usato o sulla baia.

Gli ASA sono solo (grosso modo) l'indicazione della sensibilità della pellicola.... non ti dicono quanta luce arriva lì.
Giorgio

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Re: un'idea peregrina

Messaggio da viaville5 »

bene,grazie, tenterò.in fotografia, per ora, non va..... preferivo, tanto per cambiare, le macchine vecchie

della lacca per capelli ho un bel ricordo, non per i capelli, per i fogli, ma non mi ricordo che cosa fissavamo.

gli inchiostri ferrogallici stanno per partire, e chissà se partiranno scarpette per Daniela. spero di sì sono tanto variopinte.

l'ultima che mi è successa: il beau bleu diamine, un celeste forte. abitando dentro una pelikan stra-ripulita è diventato sempre più scuro, quasi un blu nero chiaro. certo avrà sciolto residui nascosti, non credo si potesse ossidare in una settimana, di uso, poi

allora non conviene riempire le penne di acqua distillata, distillata sì, non avete visto i nostri poveri scaldabagni, e lasciarle così qualche giorno?

:wave: :wave: :wave:
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da XFer »

viaville5 ha scritto:preferivo, tanto per cambiare, le macchine vecchie
Non dirlo a me... stappi un vaso di Pandora! :lol:
Io ancora le uso regolarmente, con enorme soddisfazione. Ma siamo fuori argomento...
l'ultima che mi è successa: il beau bleu diamine, un celeste forte. abitando dentro una pelikan stra-ripulita è diventato sempre più scuro, quasi un blu nero chiaro. certo avrà sciolto residui nascosti, non credo si potesse ossidare in una settimana, di uso, poi
Penso anche io che il problema siano i residui nascosti.
Me ne sono accorto pulendo la Pelikan M200. Dopo giorni e giorni di risciaqui con acqua distillata, anche lasciata lì dentro per 2-3 giorni consecutivi, continuava ad uscire un po' di nero. E sì che era caricata a Waterman, non certo "catramoso" come il Pelikan 4001.
allora non conviene riempire le penne di acqua distillata, distillata sì, non avete visto i nostri poveri scaldabagni, e lasciarle così qualche giorno?
Secondo me sì, è una buona idea, ma non è risolutiva. Bisogna comunque faticare! :roll:

Per le Pelikan a stantuffo mi pare che il modo migliore sia svitare il gruppo pennino + alimentatore. Così si lavano bene loro due e si lava meglio anche il serbatorio e il pistone.

Fernando
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da rolex hunter »

Acqua distillata:
teoricamente è una buona idea; però 9 volte su 10 è superfluo, non è che cerchiamo di sanitizzare o mantenere un ambiente sterile; poi tieni conto che nei casi davvero gravi, un lavaggio completo con flusso lento (la lavatrice, o anche la "poppa di vacca", la trovi sul wiki) può richiedere 5,10,20 litri di acqua; per quanto l'acqua demineralizzata sia economica, pensa quanto finirebbe per costarti.
Io userei piuttosto frequenti risciacqui di normale acqua di rubinetto (al limite un filtro meccanico...) addizionata con una goccia di sapone per piatti (anche l'acqua addizionata con varichina, ammoniaca od altro si può fare, ma esige un controllo molto più rigoroso...); carichi la soluzione, la lasci caricata 1/2/3/10 ore, la scarichi; lasci passare un pò (mezz'ora?), ricarichi....
Anche il "movimento" generato dal carico/scarico aiuta la pulizia

Smontaggio:
Se ne è parlato più volte: i gruppi scrittura, anche quelli Pelikan, non sono pensati per un frequente monta-smonta-avvita-svita,
(dai-la-cera-togli-la-cera); nei pennini ad incastro il serraggio è meccanico; nei similPelikan le filettature sono plastica contro plastica...
Un vecchio detto recita: "se non è rotto non aggiustarlo"
Giorgio

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Re: un'idea peregrina

Messaggio da XFer »

rolex hunter ha scritto:Acqua distillata:
teoricamente è una buona idea; però 9 volte su 10 è superfluo, non è che cerchiamo di sanitizzare o mantenere un ambiente sterile
Beh ma non è questo lo scopo dell'acqua distillata.
La capacità di un liquido di accettare in soluzione altre sostanze si riduce all'aumentare della concentrazione di altre sostanze già presenti nel liquido.
L'acqua demineralizzata ha molta meno concentrazione di sali vari rispetto all'acqua di rubinetto (che peraltro nella mia zona ha una tale quantità di calcio e altri minerali da misurare 76 gradi francesi di durezza), conseguentemente ha un maggiore potere solvente, che è utile nei bagni prolungati.
Inoltre non lascia depositi in seguito all'asciugatura per evaporazione, laddove l'acqua di rubinetto, almeno la mia, lascia evidenti patine di calcare.

Poi per carità, ognuno lavi come meglio crede! :)

Fernando
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Re: un'idea peregrina

Messaggio da rolex hunter »

XFer ha scritto: ....... nella mia zona ha una tale quantità di calcio e altri minerali da misurare 76 gradi francesi di durezza), conseguentemente ha un maggiore potere solvente, che è utile nei bagni prolungati.
Inoltre non lascia depositi in seguito all'asciugatura per evaporazione, laddove l'acqua di rubinetto, almeno la mia, lascia evidenti patine di calcare.
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Accidenti !!!! :o
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