In particolare ci sono un paio di fogli, uno su cui avevo annotato estratti di un libro di meccanica, e l'altro era la trascrizione in calligrafia (coi caratteri che all'epoca chiamavo gotici, non so se sia la definizione corretta) dei risultati della maturità della mia classe. Ho dovuto fare un po' una porcheria per tutelare la privacy dei miei compagni, per cui l'unico nome completo è rimasto il mio.
Tuttavia i documenti credo siano interessanti per mostrare come resiste un inchiostro - nella fattispecie era per certo il Pelikan 4001 Blu Royale[1] - a distanza di quasi 22 anni. Sorprendentemente, il testo scritto con la stilografica ha mantenuto quasi invariato il suo colore originale. Nell'immagine l'unica concessione è che ho un po' "sbiancato" il foglio (l'originale ha, comprensibilmente, la carta un po' ingiallita) ma il colore dell'inchiostro ho cercato di mantenerlo più simile possibile a quello "vero".
L'esempio in gotico (o quel che è) invece risulta molto sbiadito, anche qui non ho esagerato con la correzione di gamma e luminosità, ma ho cercato di riprodurre esattamente come rende dal vivo. Sui tratti larghi si è sbiadito molto, quasi non sembra lo stesso inchiostro.
Purtroppo non ricordo cosa usai come pennino, ho il dubbio tra una vecchia stilografica di una serie che si chiamava "Reform - Calligraphy" [2] con pennino piatto, oppure se direttamente con un pennino da intinzione (avevo provato anche quelli).
[1] come tutti i liceali ero sostanzialmente spiantato, già era un lusso la stilografica, ovviamente sugli inchiostri non mi facevo troppi problemi, sia per un aspetto economico, sia per ignoranza: gli inchiostri comuni, e soprattutto economici, che si trovavano in cartoleria erano i Pelikan e quelli usavo. L'unica differenza che conoscevo negli inchiostri era il colore!
[2] La serie era questa: http://calligraphypen.files.wordpress.c ... =500&h=354 . Erano stilografiche, complessivamente economiche, ma con caricamento a stantuffo perché ricordo che avevo comprato la boccetta d'inchiostro. Pessimo, tra l'altro, pastoso, poco scorrevole e opaco, e che sostituii ben presto col 4001 Pelikan (se al confronto trovai fluido il 4001 Black... immaginatevi cosa doveva essere quello!). Le stilografiche erano una serie in cui uno poteva scegliersi il pennino della larghezza preferita, erano piatti e quindi adatti agli effetti calligrafici.
Purtroppo, essendo economiche, il pennino aveva una breve durata, in pratica si consumava a vista d'occhio nell'intenso uso scolastico di uno studente che prendeva appunti per 5 ore al giorno... dopo qualche mese scriveva largo quasi il doppio... a quel punto la dirottai a esperimenti di calligrafia, poi finì in disuso e ne ho perso le tracce
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