courthand ha scritto:Penso voglia dire sedere con la schiena dritta appoggiando leggermente sul foglio il polso senza caricarlo di peso in modo che possa scivolare permettendo un movimento che coinvolga tutto il braccio.
Gli stili posati, dove ogni lettera si scrive staccata dalle altre, permettono di appoggiare l'avambraccio e lavorare di polso , anche se è più stancante.
Gli stili corsivi come il copperplate invece richiedono un movimento che parta dal braccio, non c'è alternativa.
Mi ritrovo perfettamente nelle parole di Alessandro.
Peraltro, è una questione di abitudine. Ho notato che avendo preso l'abitudine di scrivere coinvolgendo tutto il braccio e la spalla - si tratta di movimenti quasi impercettibili, ovviamente - anche quando mi esercito in altri stili diversi dal Copperplate, scrivo in questo modo, distribuendo su più articolazioni e muscoli il movimento necessario a tracciare le lettere.
A mio avviso, la condizione indispensabile per evitare di affaticarsi è ridurre la pressione sul foglio al minimo possibile. Naturalmente, per gli stili che prevedono l'uso dei pennini flessibili, è necessario esercitare una pressione ove costante, ove ben modulata, per passare dai tratti sottili (hairlines) a quelli pieni (shades), ma per quanto riguarda gli altri stili e soprattutto la normale scrittura, credo che la scarsa pressione - quindi la rilassatezza dei muscoli - permettano davvero di non affaticarsi anche nelle lunghe sessioni di scrittura.
E quando ci si sente stanchi, non c'è che da seguire i consigli del professor Reynolds, che trovo universalmente validi e vocati al buon senso:
"When you become tired or careless, drop it and do something else."