Ed eccomi col nuovo "giocattolino"
Ebbene sì, dato il prezzo, non ho resistito... la scimmia è una brutta bestia

Ero curioso di provare una "giapponese", che tra le stilografiche ancora mi mancava.
L'ho presa color "Teal" (foglia di the), perché nera mi sembrava un'imitazione della Pelikan. In questo colore ci vedo invece una sua "personalità". Oltretutto di penne nere ne ho già fin troppe, di questo colore è la prima!
Orbene... la penna la conoscerete già tutti, ecco la mia:
Ed ecco una prova di scrittura. Il pennino l'ho scelto M, dopo aver seguito tutte le considerazioni sulle diverse "scuole di pensiero" per i pennini. Purtroppo le immagini fanno schifo e rendono male i colori, per le foto perché avevo un'illuminazione artificiale scarsa, e per lo scanner perché ho uno scanner DIMMERD@ che spara una gamma fuori controllo e devo in qualche modo correggerla, impresa non facile dato il disastro da cui si parte.
Tanto per dare un'idea visiva della differente "interpretazione" dei pennini tra occidentali e orientali, ho scritto sotto lo stesso testo con la Pelikan M250. Anche se l'inchiostro è diverso (la M250 ha il Blu Royal, la 78g il Parker Quink Blu/nero), si può comunque ben percepire come il pennino "M" della Pilot sia di fatto più fine del pennino "F" della Pelikan!
Ah, una particolarità del converter: non la solita cineseria da 1 euro che hai terrore a girare, c'è un simpatico sistema a sacchetto di gomma con una linguetta a U che permette di strizzarlo a dovere.
Il vantaggio più evidente è che puoi caricare la penna nel calamaio con una sola mano, quindi molto pratico quando l'inchiostro comincia a scarseggiare e devi inclinarlo. Lo svantaggio è che così è impossibile sapere quanto inchiostro è residuo, a differenza dei converter "classici" che sono trasparenti.