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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Buona sera a tutti, mi chiamo Giulia e abito nella provincia di Potenza, in Basilicata... Quella regione sconosciuta che non è il Molise.
Innanzi tutto vi ringrazio per avermi accolta!
La mia passione per la calligrafia è iniziata come effetto secondario dei miei studi universitari.
Mi sono laureata con una tesi in Paleografia, nella quale ho analizzato un manoscritto di fine XIV - inizio XV sec. scritto in gotica rotunda.
Giunta alla fine della tesi dovevo redigere in appendice le tavole paleografiche... Dopo le prime prove disastrose con photoshop, al colmo della disperazione, comprai un set di pennini tronchi della Mitchell pensando di farle a mano.
Le tavole alla fine le feci con photoshop dopo che una mia amica mi spiegò d usarlo rudimentalmente, ma i pennini rimasero lì a guardarmi dalla scrivania.
Un giorno così per gioco ho comincitato ad usarli per fare dei piccoli biglietti d'auguri ed etichette copiando la gotica del "mio" manoscritto.
[/img]
(Le S sono volutamente in Capitale, ho pensato che per un occhio non abituato la "s" alta potesse essere disturbante)
Etichette per un mobiletto realizzate in Cancelleresca (modello preso dalla Operina di Arrighi).
Ora voglio passare al livello successivo, esercitarmi con costanza per ottenere una grafia più "professionale", lasciatemi passare il termine.
A tale proposito, per esercitarmi, ho pensato che potrebbe risultare più agevole l'utilizzo di una stilografica a punta tronca, al posto dei pennini con i quali combatto costantemente per il corretto posizionamernto del serbatoio.
Sarei orientata verso i set Lamy joy o le Artpen della Rotring, voi quale mi suggerireste?
Scusate il lunghissimo "papjello" resto in attesa di vostri consigli e osservazioni!
Innanzi tutto vi ringrazio per avermi accolta!
La mia passione per la calligrafia è iniziata come effetto secondario dei miei studi universitari.
Mi sono laureata con una tesi in Paleografia, nella quale ho analizzato un manoscritto di fine XIV - inizio XV sec. scritto in gotica rotunda.
Giunta alla fine della tesi dovevo redigere in appendice le tavole paleografiche... Dopo le prime prove disastrose con photoshop, al colmo della disperazione, comprai un set di pennini tronchi della Mitchell pensando di farle a mano.
Le tavole alla fine le feci con photoshop dopo che una mia amica mi spiegò d usarlo rudimentalmente, ma i pennini rimasero lì a guardarmi dalla scrivania.
Un giorno così per gioco ho comincitato ad usarli per fare dei piccoli biglietti d'auguri ed etichette copiando la gotica del "mio" manoscritto.
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(Le S sono volutamente in Capitale, ho pensato che per un occhio non abituato la "s" alta potesse essere disturbante)
Etichette per un mobiletto realizzate in Cancelleresca (modello preso dalla Operina di Arrighi).
Ora voglio passare al livello successivo, esercitarmi con costanza per ottenere una grafia più "professionale", lasciatemi passare il termine.
A tale proposito, per esercitarmi, ho pensato che potrebbe risultare più agevole l'utilizzo di una stilografica a punta tronca, al posto dei pennini con i quali combatto costantemente per il corretto posizionamernto del serbatoio.
Sarei orientata verso i set Lamy joy o le Artpen della Rotring, voi quale mi suggerireste?
Scusate il lunghissimo "papjello" resto in attesa di vostri consigli e osservazioni!
- Irishtales
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Ciao Giulia, ancora complimenti, sia per le belle realizzazioni, sia per la laurea in Paleografia.
Quanto alle stilografiche calligrafiche, sia Rotring che Lamy hanno ottimi pennini, ma mi permetto di suggerirti anche le Pilot Parallel Pen, almeno quella col cappuccio rosso (1,5 mm) e quella con il cappuccio arancione (2,4 mm).
Non vedo l'ora di ammirare i tuoi esercizi!
Quanto alle stilografiche calligrafiche, sia Rotring che Lamy hanno ottimi pennini, ma mi permetto di suggerirti anche le Pilot Parallel Pen, almeno quella col cappuccio rosso (1,5 mm) e quella con il cappuccio arancione (2,4 mm).
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Che bello! Complimenti e congratulazioni!
Andrea
In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro.
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Grazie ad entrambi per i complimenti! Sono lusingata!
Su uno stesso tipo di carta ( il quaderno dove mi sto esercitando) il pennino Mitchell intinto in inchiostro pelikan 4001 non mi dà problemi, con la Parallel pen mi sbava tutto.
Per questo volevo provare con le stilografiche!
Un'altra soluzione sarebbero i pennini Brause che montano il serbatoio sopra, così eviterei la lotta, che si conclude troppo spesso a mio sfavore, con i serbatoi da montare sotto i pennini Mitchell.
Grazie per i consigli Daniela! Veramente io ho già la parallel pen arancione, ma non mi ci sto trovando molto bene però... Mi sembra che rilasci troppo inchiostro quando scrivo e spesso l'inchiostro sbava.Irishtales ha scritto: Quanto alle stilografiche calligrafiche, sia Rotring che Lamy hanno ottimi pennini, ma mi permetto di suggerirti anche le Pilot Parallel Pen, almeno quella col cappuccio rosso (1,5 mm) e quella con il cappuccio arancione (2,4 mm).
Non vedo l'ora di ammirare i tuoi esercizi!
Su uno stesso tipo di carta ( il quaderno dove mi sto esercitando) il pennino Mitchell intinto in inchiostro pelikan 4001 non mi dà problemi, con la Parallel pen mi sbava tutto.
Per questo volevo provare con le stilografiche!
Un'altra soluzione sarebbero i pennini Brause che montano il serbatoio sopra, così eviterei la lotta, che si conclude troppo spesso a mio sfavore, con i serbatoi da montare sotto i pennini Mitchell.
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Sembrerebbe un problema di incompatibilità carta+inchiostro. Inoltre le Parallel hanno un flusso piuttosto cospicuo, perciò i problemi di spiumaggio risultano ancora più enfatizzati.
Il consiglio per la Parallel era "a lungo termine"...sono certa che non ti basterà provare uno stile o due, o tre...ma che la curiosità di cimentarti anche in altri sarà inevitabile...e il bello delle Parallel è poter scrivere anche con gli spigoli, e quindi avere in una penna sola sia la punta tronca che una punta fine per rifiniture e grazie. Abituarsi alle Parallel è però meno immediato per via del loro taglio netto e della rigidità assoluta della punta.
I pennini da intinzione sono però tutt'altra cosa! Non stancarti di sperimentare, provare inchiostri, carte differenti e diversi strumenti di scrittura
Quanto al Pelikan 4001 Brilliant Black, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!
Il consiglio per la Parallel era "a lungo termine"...sono certa che non ti basterà provare uno stile o due, o tre...ma che la curiosità di cimentarti anche in altri sarà inevitabile...e il bello delle Parallel è poter scrivere anche con gli spigoli, e quindi avere in una penna sola sia la punta tronca che una punta fine per rifiniture e grazie. Abituarsi alle Parallel è però meno immediato per via del loro taglio netto e della rigidità assoluta della punta.
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Ciao Giulia,
mi unisco anch'io al coro di applausi.
Per quanto riguarda la parallel io ne ho una da 3.8 e, essendo comunque basata sul principio della stilografica, e utilizzando come quest'ultima in genere inchiostri più fluidi del 4001 Brilliant Black, è naturale che ci voglia un po' di adattamento a carta/inchiostro/mano.
Io ho anche il set lamy joy e devo dire che è ottimo, l'unica pecca è che sui tratti piccoli (1.1) essendo un pennino iridiato si assottiglia la variazione di tratto tipica dei pennini tronchi.
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Per quanto riguarda la parallel io ne ho una da 3.8 e, essendo comunque basata sul principio della stilografica, e utilizzando come quest'ultima in genere inchiostri più fluidi del 4001 Brilliant Black, è naturale che ci voglia un po' di adattamento a carta/inchiostro/mano.
Io ho anche il set lamy joy e devo dire che è ottimo, l'unica pecca è che sui tratti piccoli (1.1) essendo un pennino iridiato si assottiglia la variazione di tratto tipica dei pennini tronchi.
Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Grazie a tutti per i preziosi consigli!
Per ora metto nella lista dei desideri i pennini brause ed il set della Rotring, poi si vedrà!
Riflettendo su quello che ha detto Ciro la stilografica con punta 1,1 in effetti mi sembra troppo sottile per ottenere il chiaroscuro. Il set Rotring mi sembra offrire una migliore selezione di misure 1,5/ 1,9/ 2,3 mm.ciro ha scritto: Io ho anche il set lamy joy e devo dire che è ottimo, l'unica pecca è che sui tratti piccoli (1.1) essendo un pennino iridiato si assottiglia la variazione di tratto tipica dei pennini tronchi.
Per ora metto nella lista dei desideri i pennini brause ed il set della Rotring, poi si vedrà!
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Avendo provato tutte le soluzioni finora esposte, aggiungo anche la mia esperienza.
Come già detto, le Parallel Pen offrono un bel tratto e un ottimo chiaro-scuro, però l'inchiostro è un po' problematico. Il flusso è abbondante e fluido, e ci vuole una bella carta spessa e poco assorbente perché non succeda un disastro.
La Rotring Art Pen (nei pennini da 1.1 mm e 2.3 mm) è una bella stilografica, ma come ovvio il pennino da 1.1 offre poco chiaro-scuro. Il pennino 2.3 invece mi ha dato problemi di flusso (a volte un vero diluvio di inchiostro, ma forse è un caso particolare).
I pennini Mitchell non sono mai riuscito a farli letteralmente funzionare, mentre penso che ti troverai benissimo con i pennini Brause.
I Bandzug, di tutte le misure, e il 361 sono diventati indispensabili.
Come già detto, le Parallel Pen offrono un bel tratto e un ottimo chiaro-scuro, però l'inchiostro è un po' problematico. Il flusso è abbondante e fluido, e ci vuole una bella carta spessa e poco assorbente perché non succeda un disastro.
La Rotring Art Pen (nei pennini da 1.1 mm e 2.3 mm) è una bella stilografica, ma come ovvio il pennino da 1.1 offre poco chiaro-scuro. Il pennino 2.3 invece mi ha dato problemi di flusso (a volte un vero diluvio di inchiostro, ma forse è un caso particolare).
I pennini Mitchell non sono mai riuscito a farli letteralmente funzionare, mentre penso che ti troverai benissimo con i pennini Brause.
I Bandzug, di tutte le misure, e il 361 sono diventati indispensabili.
Andrea
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Prima di tutto complimenti e benvenuta.
Poi:
le parallel pen sono ottime se usate con gli inchiostri pilot ma bisogna trovare la carta giusta che non necessariamente deve essere spessa, mi trovo molto bene con la "schizza e strappa" di 50 gr/mq;
il serbatoio superiore dei brause ė più semplice da gestire di quello dei Mitchell
I set stilocalligrafici su menzionati sono tutti ottimi, aggiungerei solo la mia ultima scoperta, il Parker Calligraphy Set: penna vector pennini tronchi buonissimi, ottimo flusso è mai false partenze .
Poi:
le parallel pen sono ottime se usate con gli inchiostri pilot ma bisogna trovare la carta giusta che non necessariamente deve essere spessa, mi trovo molto bene con la "schizza e strappa" di 50 gr/mq;
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I set stilocalligrafici su menzionati sono tutti ottimi, aggiungerei solo la mia ultima scoperta, il Parker Calligraphy Set: penna vector pennini tronchi buonissimi, ottimo flusso è mai false partenze .
Bene qui latuit bene vixit
Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Grazie mille! Siete fantastici!
La mia "lista della spesa" si allunga sempre di più!
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Io con le parallel mi trovo benissimo con la carta "Schizzi" Fabriano. si riesce a tenere un tratto fine di buona qualità e non ho mai avuto problemi di spiumaggio.
Un saluto e benvenuta sul forum!
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Re: Dalla teoria alla pratica, ovvero la storia di come io mi sono innamorata dell'arte della calligrafia
Parlo a Giulia la paleografa: complimenti anzitutto... secondariamente, da storico della calligrafia mi piacerebbe veramente tanto trovare qualcuno (finalmente dico io !) che potrebbe appassionarsi all'aspetto storico della vicenda calligrafica italiana. Visto i suoi ..precedenti... paleografici, e visto il suo interesse per la calligrafia... perchè non combinare le due cose....? Posso suggerire, magari anche attraverso la lettura del mio testo sulla storia della calligrafia, di approfondire l'argomento anche dal punto di vista storico? c'è ancora molto da fare, praticamente tutto... io ho solo iniziato.. e oltretutto ho una certa età... sarebbe per me gratificante e sarei onorato se qualcuno, anche a tempo perso..., si dilettasse a scovare vecchie calligrafie e a studiarle...
Chiedo troppo? Mi faccia sapere...! grazie!
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