paki ha scritto:"una Pelikan M200 vale quello che costa? (100€ attualmente)".
È un po' che non scrivo causa vari impegni e situazioni famigliari complicate, ma su questo vorrei dire la mia. In breve: secondo me, sì, la M200 vale quello che costa. Anzi, a maggior ragione per le penne che stanno in quel
range di prezzo/qualità tali da essere ragionevolmente abbordabile, e ragionevolmente di alta qualità. Insomma si ha davvero la sensazione di pagare la
qualità intrinseca della penna, e non tanto lo studio stilistico o il nome del marchio: semmai obietterei se penne da mille e passa euro hanno motivazioni
tecniche per avere tale valore, e la mira risposta potrebbe essere no.
Tornando a noi - e lo dico da felice possessore di una manata di Jinhao di vario tipo - la mia M250 è qualitativamente infinitamente migliore.
La M250 è meglio bilanciata e ha il giusto peso per non stancare la mano anche in lunghe sessioni di scrittura (le Jinhao sono pesantissime e sbilanciate, per dire). La M250 è una penna a pistone, anziché col ripiego del converter [1], ha il tappo ermetico che garantisce di non trovarsela secca e incrostata se la si lascia ferma una settimana; è rifinita bene e il flusso è assolutamente costante e preciso per tutta la durata della carica (fatto salvo l'inevitabile leggero "ingrossamento" a inchiostro quasi finito).
Le Jinhao sono apparentemente belle a uno sguardo superficiale, ma poi a guardare bene sono rifinite in modo approssimativo, e soprattutto la qualità lascia parecchio a desiderare: non nel senso che non vadano, ma nel senso che non ce n'è una che scriva uguale all'altra. A parità di pennino una è "grassa" e l'altra è "stitica", qualcuna l'ho dovuta smontare e manipolarne il pennino per farla scrivere (ora scrive magnificamente), altre scrivono bene ma il flusso è incostante: parte grassa e dopo un po' è stitica, la muovi un po' e ritorna l'affluso e torna grassa, e via così.
Intendiamoci, in penne da 4 euro sono cose tollerabili, ma di certo sono situazioni fastidiose anche solo per uno che la usasse a scuola per prendere appunti. Da questo punto di vista la Lamy Safari è - pur nella sua economicità - decisamente migliore, in quanto è sì economica ma
di qualità.
[1] e vai di flame
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ma come ho già detto in altre occasioni, per me una stilografica ha tecnicamente e filosoficamente senso solo a pistone. Tollero il converter solo in quelle economiche, per ragioni di prezzo! Ma una stilografica di alto prezzo a cartucce lo ritengo un abominio!
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