La fenice è un uccello dalle dimensoni di un grosso cigno scarlatto dal piumaggio rosso e oro, il becco e gli artigli d'oro, occhi neri, e una coda lunga come il pavone. Le sue piume scarlatte splendono flebilmente nell'oscurità, mentre quelle d'oro della coda sono calde al tatto.
Le fenici sono note per fare il nido sulle sommità delle montagne. Sono erbivori miti e noti per la loro pacificità.
La caratteristica che le ha rese così famose è ll'immortalità, le fenici infatti vivono per 500 anni, quando si avvicina il giorno in cui bruceranno iniziano ad assomigliare a tacchini spiumati per metà. Inoltre, i loro occhi diventano opachi, le loro piume iniziano a cadere, e iniziano ad emettere strani suoni. Quando sente sopraggiungere la sua morte, si ritira in un luogo appartato e costruisce un nido sulla cima di una quercia o di una palma.
Qui accatasta le più pregiate piante balsamiche, con le quali intreccia un nido a forma di uovo — grande quanto è in grado di trasportare (cosa che stabilisce per prove ed errori). Infine vi si adagia, lascia che i raggi del sole l'incendino, e si lascia consumare dalle sue stesse fiamme.
Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo. Dal cumulo di cenere emerge poi una piccola larva (o un uovo), che i raggi solari fanno crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice nell'arco di tre giorni.
La garanzia di immortalità di una fenice non è data solo da questo perpetuo rigenerarsi, anzi è dovuta soprattutto all'abilità di "incanalare" la piena potenza dell'Anatema Che Uccide e rinascere ancora.
La fenice può anche sparire e riapparire a piacimento in esplosioni di fiamme, come se si materializzasse, e vanta lacrime e canti magici. Le lacrime hanno potenti capacità curative. Per esempio, le lacrime di fenice sono l'unico antidoto noto al veleno di Basilisco. Le lacrime possono anche salvare una persona in punto di morte, mentre il canto della fenice accresce il coraggio dei buoni e accende la paura nel cuore dei malvagi.
Le fenici sono capaci di sollevare grandi pesi con la propri coda e di volare per una lunga distanza senza sforzo con quattro persone attaccate alla coda. Possono anche lasciare messaggi esplodendo in fiamme per riapparire da qualche altra parte e lasciandosi dietro un'unica piuma d'oro della propria coda.
Tuttavia, l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche ha classificato la Fenice come XXXX (pericoloso/richiede una conoscienza specialistica/affrontabile da un mago esperto). Questa classificazione, come ci dice Newton Scaramander in "Animali fantastici e dove trovarli", in vendita anche nelle migliori librerie babbane, "la fenice ottiene un punteggio di XXXX non perché sia aggressiva, ma perché molti pochi sono riusciti ad addomesticarla".
La Penna
La penna di cui vi parlerò oggi giunge proprio da un magnifico esemplare di questo uccello. Ci tengo a precisare che per ottenerla nessun animale è stato maltrattato, anzi, è stata la stessa fenice a cederne tre ad un noto fabbricante di bacchette di Diagon Alley di sua spontanea volontà, dalle altre due penne sono state fabbricate due bacchette, questa invece è stata venduta in un negozio babbano nella stazione di King's Cross a mia sorella che, vista la mia passione per la scrittura e per la magia è riuscita a farne il regalo più azzeccato del secolo. La colorazione, a metà fra l'oro e lo scarlatto è fantastica, la penna è robusta e leggera e, unica pecca, monta una punta a sfera...
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