D’accordo, non sono poi così sicuro che una Paragon concentri in sé tutte le virtù che Omas riconosce alla propria penna “stendardo”, ma in ogni caso mi é sembrata una via sicura realizzare il mio confronto comparando la “Paragon” con un’altra penna che l’azienda di Bologna chiama anch’essa una “Paragon” in sé. Una Paragon classica e una Paragon moderna: che scontro ad alto livello!
Consapevoli delle tendenze dei collezionisti, la stessa azienda bolognese, così come alcuni dei maggiori importatori, soprattutto negli Stati Uniti, hanno continuato - e con sempre maggior frequenza negli ultimi anni – ad offrire versioni speciali della Paragon ispirate (quando non direttamente copiate) al modello originale.
E poiché, per il Natale scorso, ho ricevuto in regalo una nuova Arte Italiana Paragon in celluloide Arco marrone (la “nuova” Paragon), ho colto l’opportunità per discutere le mie due penne insieme, presentando le mie impressioni e considerazioni sulla loro estetica e funzionalità. Siccome considero entrambe le penne veri e propri capolavori dell’artigianato italiano, ho usato cone sfondo “naturale” per le mie foto di queste penne straordinarie qualcosa che considero anch’esso un’opera d’arte funzionale in termini di materiali e di fine mano d’opera artigiana (un altro graditissimo regalo natalizio): un blocco per conferenze prodotto da The Bridge in pelle vegetale tamponata a mano. In altre immagini, le penne riposano sulla pelle ingrassata, marrone scuro, di un faux-Midori nella elusiva taglia A5, che la Midori stessa non produce. In altre, sono fotografate sullo sfondo marrone dorato di una scatola in radica, che proviene dallo storico (e purtroppo scomparso) negozio di Giudici in via Montenapoleone a Milano.
Non é rimasto molto che non sia già stato scritto a proposito della famosa penna inventata de Armando Simoni, la Omas Extra creata nel 1931 e ispirata allo stile greco classico, incluso il corpo sfaccettato dodecagonale (come le colonne doriche) e l’anello dorato sul tappo, impreziosito da un motivo a greca. La Paragon, introdotta con questo nome da Omas nel 1984 come la ammiraglia della linea Arte Italiana, era l’erede diretta delle Extra degli anni Trenta e Quaranta, via i modelli Gentlemen/Gentleman degli anni Sessanta sino agli Ottanta del secolo scorso. Nel 1991, Omas lanciò la sua Collezione Classica in Celluloide in quattro colori (incluso la Arco marrone o bronzo), alle quali si aggiunsero in seguito altri tre colori di celluloide. La produzione della Collezione Celluloide (che, oltre alla Paragon, includeva la Milord, la Dama e la Princess) terminò ufficialmente nell’anno 2000.
Il mercato globale dei beni di lusso ha superato gli €850 miliardi nel 2014. All’interno del mercato dei beni di lusso, i beni di lusso personali rappresentano il “core of the core”, occupando più del 25% del totale, superati in termini di valori di vendita assoluti solo dal segmento delle auto di lusso. Dall’inizio degli anni Novanta il mercato dei beni di lusso personali é cresciuto in forma costante da circa 70 miliardi di Euro, sopravvivendo senza difficoltà alla crisi dell’11 settembre 2001 e alla crisi finanziaria globale del 2008-2009, sino a raggiungere il valore di attuale di più di 230 miliardi di Euro. Tra l’introduzione della linea Arte Italiana nel 1991 e l’anno 2000 (quando LVMH prese il controllo della Omas), il mercato mondiale dei beni di lusso personali é quasi raddoppiato in dimensioni, da ca. 70 a ca. 130 miliardi di Euro. Nei quindici anni successivi é quasi raddoppiato nuovamente.
La categoria degli accessori (incluse le penne) é diventata la più cospicua all’interno dei beni di lusso personali (con circa il 30% delle vendite), seguita dai vestiti (25%), hard luxury (orologi e gioielleria, al 22%) e bellezza (20%). Infine, il segmento degli accessori é quello che ha sperimentato la tassa di crescita maggiore negli ultimi cinque o sei anni.
Gli strumenti da scrittura rappresentano solo una parte marginale della cifra generale dei beni di lusso personali, con un 3-4% del totale, o all’incirca 1 miliardo di Euro. Negli Stati Uniti, le penne hanno visto un periodo di cinque anni consecutivi di declino tra il 2010 e il 2015, e il declino a lungo termine nella vendita di strumenti da scrittura non si é arrestato nel Regno Unito, mentre nello stesso periodo i numeri hanno continuato a diminuire in Italia, Francia, Olanda e altre parti dell’Europa. Ciononostante, così come era accaduti per gli orologi Svizzeri meccanici di fascia alta una decade fa, le penne di lusso sono diventate sempre più popolari tra i nuovi consumatori affluenti. I mercati che tirano sono in Cina, dove le vendite sono cresciute di un 5-7% all’anno negli ultimi dieci anni, in Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Tailandia, India (dove si suppone che il mercato raddoppierà nei prossimi anni), ma anche Argentina, Brasile e Messico. Nella maggior parte di questi paesi, le penne di lusso si considerano come regali premium per le persone importanti.
Quello che é importante intendere é che i produttori di penne non disegnano i loro prodotto “a misura” vostra o mia (che, essendo qui a leggere o a scrivere in questo forum, siamo definitivamente maniaci delle penne), né sulla misura dei pochi collezionisti di pennini giro per il mondo, ma piuttosto per un mercato generale di consumatori abbienti che possono e vogliono spendere un miliardo di Euro all’anno acquistando penne. Tutte le maggiori marche di prodotti da scrittura di alta gamma producono penne per gente che di solito le acquista per qualcun altro. Questi clienti vogliono che il loro regalo sia compreso e apprezzato per il suo valore intrinseco e monetario. Questo é dunque quello che dobbiamo chiederci: la vecchia generazione di Paragon rappresentava una chiara dichiarazione di valore o, come immagino che risponderemmo, era piuttosto una penna magnifica e sobria?