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PARAGON CONTRO PARAGON

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
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fufluns
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PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da fufluns »

Non é un compito facile scrivere la rassegna di una Paragon. In essenza, un "paragone”, nel senso inglese della parola, rappresenta infatti un modello di eccellenza e perfezione, qualcosa di tanto eccezionale, e dai meriti tanto straordinari, da essere considerato un esempio da imitare. Come, dunque, comparare qualcosa che dovrebbe considerarsi come un ideale, uno standard, un’epitome nella propria classe? Contro che cosa potrebbe essere messo in un confronto faccia a faccia, essendo un “paragone”, un esempio senza pari, il puro meglio del meglio?

D’accordo, non sono poi così sicuro che una Paragon concentri in sé tutte le virtù che Omas riconosce alla propria penna “stendardo”, ma in ogni caso mi é sembrata una via sicura realizzare il mio confronto comparando la “Paragon” con un’altra penna che l’azienda di Bologna chiama anch’essa una “Paragon” in sé. Una Paragon classica e una Paragon moderna: che scontro ad alto livello!
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Vi é, tuttavia, una seconda difficoltà inerente a una rassegna delle due generazioni di Paragon: lo sforzo di non nutrire pregiudizi nei confronti di uno o dell’altro dei contendenti. Non é un mistero il fatto che, quando Omas decise di “mandare in pensione” la storica Paragon a favore della nuova versione, il mondo degli appassionati reagì piuttosto freddamente, né che il mercato delle Paragon originali, soprattutto se ancora nuove, é più vivo e attivo che mai.

Consapevoli delle tendenze dei collezionisti, la stessa azienda bolognese, così come alcuni dei maggiori importatori, soprattutto negli Stati Uniti, hanno continuato - e con sempre maggior frequenza negli ultimi anni – ad offrire versioni speciali della Paragon ispirate (quando non direttamente copiate) al modello originale.
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Ho dunque scritto questa rassegna dal cuore di un appassionato della Paragon, e per lungo tempo un fanatico ammiratore della versione originale di questa penna straordinaria nella sua incarnazione in celluloide Arco marrone. Il mio sogno é divenuto realtà durante la vigilia di Natale del 2014, grazie a un regalo di mia moglie e con l’aiuto del grande sanpei, che mi ha scovato una magnifica penna vintage, nuova e con un lussurioso pennino largo. Nel preparare la rassegna, per, ho tentato di prendere in considerazione anche il punto di vista di una moderna azienda produttrice di penne, obbligata a competere in un ristretto mercato di nicchia con prodotti il cui “valore” deve essere immediatamente riconoscibile, tanto nel senso di stile e alto artigianato, così come nel senso più prosaico del suo valore economico e simbolico come rappresentazione di status e salute finanziaria.

E poiché, per il Natale scorso, ho ricevuto in regalo una nuova Arte Italiana Paragon in celluloide Arco marrone (la “nuova” Paragon), ho colto l’opportunità per discutere le mie due penne insieme, presentando le mie impressioni e considerazioni sulla loro estetica e funzionalità. Siccome considero entrambe le penne veri e propri capolavori dell’artigianato italiano, ho usato cone sfondo “naturale” per le mie foto di queste penne straordinarie qualcosa che considero anch’esso un’opera d’arte funzionale in termini di materiali e di fine mano d’opera artigiana (un altro graditissimo regalo natalizio): un blocco per conferenze prodotto da The Bridge in pelle vegetale tamponata a mano. In altre immagini, le penne riposano sulla pelle ingrassata, marrone scuro, di un faux-Midori nella elusiva taglia A5, che la Midori stessa non produce. In altre, sono fotografate sullo sfondo marrone dorato di una scatola in radica, che proviene dallo storico (e purtroppo scomparso) negozio di Giudici in via Montenapoleone a Milano.
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Ed ecco, dunque, la rassegna “due in uno”, Omas Paragon in celluloide Arco versus Omas Paragon in celluloide Arco!

Non é rimasto molto che non sia già stato scritto a proposito della famosa penna inventata de Armando Simoni, la Omas Extra creata nel 1931 e ispirata allo stile greco classico, incluso il corpo sfaccettato dodecagonale (come le colonne doriche) e l’anello dorato sul tappo, impreziosito da un motivo a greca. La Paragon, introdotta con questo nome da Omas nel 1984 come la ammiraglia della linea Arte Italiana, era l’erede diretta delle Extra degli anni Trenta e Quaranta, via i modelli Gentlemen/Gentleman degli anni Sessanta sino agli Ottanta del secolo scorso. Nel 1991, Omas lanciò la sua Collezione Classica in Celluloide in quattro colori (incluso la Arco marrone o bronzo), alle quali si aggiunsero in seguito altri tre colori di celluloide. La produzione della Collezione Celluloide (che, oltre alla Paragon, includeva la Milord, la Dama e la Princess) terminò ufficialmente nell’anno 2000.
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Con una lunghezza di 13.9 cm da chiusa, la Paragon Classica in celluloide (che è marginalmente più corta della sua corrispettiva in resina) era una penna leggera (22 g, e soli 14 g quando senza cappuccio), di taglia "completa". Delle varie versioni in celluloide colorata, il modello in Arco marrone (o bronzo) fu probabilmente il più apprezzato e ricercato. Io ne possiedo la versione con finiture placcate in oro, ma durante gli anni Novanta ne fu realizzata anche una versione "high-tech" con finiture in platino. La celluloide Arco è semplicemente magnifica e possiede un forte carattere individuale. Nessuna penna è visivamente simile a nessun'altra nella disposizione e le sfumature dei sottili strati di celluloide di cui sono composti il fusto e il cappuccio. Il sistema di riempimento a stantuffo è stato frequentemente considerato come un difetto e il maggior punto debole di questa penna, ma a me non ha mai dato alcun problema. La penna non ha una finestrella per il controllo del livello dell'inchiostro, e questo è secondo me l'unico punto che riduce leggermente la perfezione di questo grande strumento.
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Pochi anni dopo essere stata acquisita dal conglomerato multinazionale di beni di lusso LVMH, Omas intraprese un profondo lavoro di ridisegno della sua linea principale di penne, Arte Italiana, e nel 2005 la Nuova Paragon fu ufficialmente presentata al mercato. Con una lunghezza di quasi 149 mm da chiusa, con un fusto che raggiunge i 14.7 mm nel suo punto più spesso, e con il doppio del peso del modello originale (48 g, 36 g il solo corpo), la nuova Paragon in celluloide, ora offerta esclusivamente in Arco marrone, è una penna profondamente differente dal suo modello predecessore. A parte le dimensioni e il peso, le differenze più notevoli sono nella sezione in metallo (anziché in celluloide) e nel disegno della nuova clip a rotella, ora molto più grande e sostanziale, con un profilo profondamente curvo.
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La maggior parte degli appassionati nostalgici della vecchia Paragon semplicemente non furono toccati dalla nuova incarnazione di questo classico della Omas. Ciononostante, è corretto vedere il ridisegno della linea Arte Italiana nel suo vero contesto, che non è quello dei collezionisti e appassionati di penne, ma piuttosto quello dei beni di lusso.

Il mercato globale dei beni di lusso ha superato gli €850 miliardi nel 2014. All’interno del mercato dei beni di lusso, i beni di lusso personali rappresentano il “core of the core”, occupando più del 25% del totale, superati in termini di valori di vendita assoluti solo dal segmento delle auto di lusso. Dall’inizio degli anni Novanta il mercato dei beni di lusso personali é cresciuto in forma costante da circa 70 miliardi di Euro, sopravvivendo senza difficoltà alla crisi dell’11 settembre 2001 e alla crisi finanziaria globale del 2008-2009, sino a raggiungere il valore di attuale di più di 230 miliardi di Euro. Tra l’introduzione della linea Arte Italiana nel 1991 e l’anno 2000 (quando LVMH prese il controllo della Omas), il mercato mondiale dei beni di lusso personali é quasi raddoppiato in dimensioni, da ca. 70 a ca. 130 miliardi di Euro. Nei quindici anni successivi é quasi raddoppiato nuovamente.

La categoria degli accessori (incluse le penne) é diventata la più cospicua all’interno dei beni di lusso personali (con circa il 30% delle vendite), seguita dai vestiti (25%), hard luxury (orologi e gioielleria, al 22%) e bellezza (20%). Infine, il segmento degli accessori é quello che ha sperimentato la tassa di crescita maggiore negli ultimi cinque o sei anni.

Gli strumenti da scrittura rappresentano solo una parte marginale della cifra generale dei beni di lusso personali, con un 3-4% del totale, o all’incirca 1 miliardo di Euro. Negli Stati Uniti, le penne hanno visto un periodo di cinque anni consecutivi di declino tra il 2010 e il 2015, e il declino a lungo termine nella vendita di strumenti da scrittura non si é arrestato nel Regno Unito, mentre nello stesso periodo i numeri hanno continuato a diminuire in Italia, Francia, Olanda e altre parti dell’Europa. Ciononostante, così come era accaduti per gli orologi Svizzeri meccanici di fascia alta una decade fa, le penne di lusso sono diventate sempre più popolari tra i nuovi consumatori affluenti. I mercati che tirano sono in Cina, dove le vendite sono cresciute di un 5-7% all’anno negli ultimi dieci anni, in Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Tailandia, India (dove si suppone che il mercato raddoppierà nei prossimi anni), ma anche Argentina, Brasile e Messico. Nella maggior parte di questi paesi, le penne di lusso si considerano come regali premium per le persone importanti.

Quello che é importante intendere é che i produttori di penne non disegnano i loro prodotto “a misura” vostra o mia (che, essendo qui a leggere o a scrivere in questo forum, siamo definitivamente maniaci delle penne), né sulla misura dei pochi collezionisti di pennini giro per il mondo, ma piuttosto per un mercato generale di consumatori abbienti che possono e vogliono spendere un miliardo di Euro all’anno acquistando penne. Tutte le maggiori marche di prodotti da scrittura di alta gamma producono penne per gente che di solito le acquista per qualcun altro. Questi clienti vogliono che il loro regalo sia compreso e apprezzato per il suo valore intrinseco e monetario. Questo é dunque quello che dobbiamo chiederci: la vecchia generazione di Paragon rappresentava una chiara dichiarazione di valore o, come immagino che risponderemmo, era piuttosto una penna magnifica e sobria?
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fufluns
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PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da fufluns »

Cominciamo dunque dalla scatola di presentazione. La nuova scatola della Paragon é in linea con la maggior parte delle altre penne di lusso di alta gamma sul mercato. Di fatto, ha quasi esattamente le stesse dimensioni della scatola di una Montblanc Meisterstück 149, del cui “valore” nessuno dubita. La scatola esterna, in un cartoncino satinato grigio scuro con la scritta Omas incisa in argento, é semplicemente grandiosa. In confronto, la semplice scatola rettangolare con gli spigoli smussati della Paragon classica, con la scatola esterna in un cartoncino brillante color grigio medio, era certamente meno ostentosa. La nuova scatola, quadrata, é molto solida, di due colori, con il coperchio in argento chiaro satinato (le scritte incise in nero), mentre la base ha lo stesso grigio scuro della scuola esterna. All’interno, sia la parte superiore sia la base della scatola sono ricoperti con un velluto di color grigio argenteo chiaro. Con lo stesso velluto é realizzata la semplice bustina portapenne. Il suo colore chiaro e la delicatezza el materiale fanno della bustina un astuccio piuttosto inefficace per uso diario, ma ciononostante si presenta come molto più raffinato della percepente versione della bustina, fatta di una similpelle color blu piombo scuro. Il logo Omas é inciso sulla base in color grigio scuro, mentre nella parte interna del coperchio é inciso in argento il seguente testo: “Italian/ Creativity,/ History,/ Craftmaship./ The Pleasure of/ Writing”. Il testo inciso sulla bustina portapenne é incolore. Insieme alla penna, la scatola contiene anche una classica boccetta d’inchiostro dodecagonale, tipica di Omas, un tocco elegante già adottato dalla maggior parte degli altri marchi per la presentazione delle loro penne “simbolo” (tra gli altri, Delta, Montblanc, Montegrappa). All’interno del portapenne, la penna é protetta da una bustina trasparente, sigillata con un adesivo che riporta la firma dell’impiegato della Omas responsabile del Controllo di Qualità. In complesso, é una bella scatola, forte, elegante, che rappresenta la promessa di una penna ugualmente di pregio. In confronto, la similpelle grigia della vecchia scatola, con gli interni in vellutino bianco incisi in oro, appare piuttosto vecchiotta (o vintage, se preferite).
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Ed ora, le penne. Il colore marrone dorato della celluloide Arco é semplicemente perfetto: é caldo, con una “profondità” difficile se non impossibile da trovare in altri materiali, quasi luminosa in alcuni punti, de un marrone scuro profondo e ricco in altri, quasi nero qui e lì. Come molti altri hanno notato prima di me, é forse il più bel materiale che sia mai stato usato per realizzare una penna. Come ho notato anteriormente, le penne in celluloide sono molto “individuali”, ognuna sottilmente differente da tutte le altre, e le mie due Omas in celluloide Arco non fanno eccezione. La mia Paragon classica é più bella, poiché la faccia superiore della penna presenta un motivo della celluloide con una regolarità che non ho mai visto in un’altra Paragon. Dal canto suo, la nuova Paragon é più grande, e presenta dunque una maggior superficie di celluloide da apprezzare. E’ interessante notare che, quando la penna é chiusa correttamente, la superficie superiore del corpo Classico (con il pennino faccia in su) si allinea perfettamente con la faccia del cappuccio che reca la clip. Nel nuovo modello, quando la penna é chiusa, la parte “superiore” del corpo (pennino faccia in su) rimane nella parte opposta del cappuccio dove é inserita la clip. Mentre mi piace particolarmente la leggerezza del vecchio modello, una caratteristica che é stata tipica della Paragon, il peso della nuova Paragon fa sentire la penna come molto solida e “importante”. Il copro del nuovo modello si assottiglia maggiormente verso gli estremi rispetto a quello più vecchio.
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Nella Classica Paragon, l’anello principale sul cappuccio é affiancato da due anelli più sottili. mentre il nuovo modello ha un solo anello. Su quest’ultimo, la delicata cesellatura con il motivo a greca della Classica é stato sostituito dal logo della Omas, una certa quantità di testo piuttosto diminuito, e due piccole porzioni della greca originale, incise a laser. Non ho dubbi, personalmente, sul fatto che il classico anello dodecagonale fosse molto più elegante e di classe, e sicuramente molto più sobrio, della proposta attuale.
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L’estremità superiore del cappuccio del nuovo modello é impreziosita da una “O” dorata (simbolo della Omas), che é più bello e raffinato di quanto fosse il finale del cappuccio “nudo” della penna vintage. L’anello dorato che separa il corpo dal cono di carica é arrotondato nella Paragon Classica, mentre nella nuova é piatto. Non si tratta che di preferenze personali, ma l’anello arrotondato mi fa sembrare la penna più vintage (un po’ come le Montblanc Meisterstück degli anni Cinquanta e Sessanta), se comparata all’anello piatto e più moderno della Nuova Paragon.
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La differenza più ovvia tra le due penne, quando chiuse, é la clip. La nuova clip dorata é molto più grande e “sostanziale”, piuttosto larga e fortemente arcuata. Il suo peso quasi impedisce che la penna possa riposare stabilmente su una delle faccette quando la si lascia coricata. Questa clip futuristica é stata giustamente definita una questione di “odio o amore”. Personalmente la apprezzo, giacché (nelle sue sproporzioni) mi sembra abbastanza proporzionata alla nuova taglia della Paragon. Il disegno della vecchia clip a rotella é un classico, che é stato usato, con piccole variazioni, su moltissime penne di vari produttori. Come ogni vero classico, é semplicemente perfetta e non può essere migliorata. La nuova clip no deve, secondo me, essere interpretata come un “miglioramento” della Classica, ma come una moderna variazione sul tema: una variazione riuscita, io direi. Può essere che molti appassionati preferiscano, così come me, il vecchio disegno della clip, ma é chiaro che per adattarsi al rinnovato disegno della penna era necessario anche un nuovo disegno della clip. Immagino che il peso della clip renda piuttosto scomodo usare la penna con il cappuccio inserito sul fusto. Questo non é un problema per me, perché normalmente non imposto il cappuccio sulle mie penne. Inoltre, in questo caso specifico, la celluloide lungo il bordo del cappuccio é così sottile da essere praticamente trasparente, e immagino che spingere il cappuccio sul retro del serbatoio possa rappresentare un serio pericolo di creparla.
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Una volta tolto il cappuccio,le due penne appaiono piuttosto diverse, giacché nella nuova Omas la celluloide della sezione é stata sostituita da una sezione in argento dorato. La sezione é liscia, ma un anello dodecagonale lungo il bordo terminale previene lo slittamento delle dita verso il pennino. Questo bordo ingrossato, arrotondato e ricavato dalla stessa resina della sezione, era presente anche sulla Paragon Classica. La Nuova Paragon é la mia unica penna dotata di una sezione metallica, e confesso di avere avuto sentimenti piuttosto contrastanti a proposito delle impugnature “fredde e scivolose”. Nella pratica, la sezione in vermeil si sente piacevolmente tra le dita. E’ di diametro maggiore della vecchia impugnature, ma anche distintamente più lunga. Questo fa sì che la filettatura alla quale si avvita il cappuccio rimanga al di fuori del “raggio d’azione” delle dita. E’ stato solo paragonando il nuovo e il vecchio modello che ho notato come nella mia penna Classica la filettatura appoggi sul mio dito medio. La celluloide é sufficientemente liscia al tatto da far passare inavvertita la presenza della filettatura, ma una filettatura metallica (più tagliente) nella stessa posizione sarebbe sicuramente stata piuttosto spiacevole per le dita, e ho apprezzato la scelta della Omas di muoverla più indietro verso il serbatoio. Quando ho ricevuto la mia nuova Paragon, il vermeil dell’impugnatura era leggermente ossidato vicino alla filettatura. Immagino che l’ossido si possa rimuovere facilmente con un panno per la pulizia dell’argento, ma non ho ancora fatto la prova. Ciononostante, per una penna in questa fascia di prezzo, avrei certamente preferito riceverne un esempio immacolato.
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fufluns
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PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da fufluns »

I meccanismi di caricamento a pistone delle due penne si sentono piuttosto differenti. Nella Paragon Classica il pistone presenta una discreta resistenza, mentre nel nuovo modello l’operazione di carica é liscia come la seta. Potrebbe dipendere dal fatto che i due sistemi di carica, anche se presentati entrambi come “a pistone”, potrebbero in realtà differire sostanzialmente. Ho visto che nella nuova Milord in celluloide (che ha quasi la stessa taglia della Paragon Classica) il meccanismo a pistone vero e proprio é sostituito da una specie di converter permanentemente inserito nel serbatoio. A causa dello spessore della doppia parete del serbatoio (il barilotto in collide più il converter di plastica), la nuova Milord contiene molto meno inchiostro di quanto le sue dimensioni fisiche farebbero supporre. Non so se anche la Nuova Paragon adotti lo stesso sistema di “converter nascosto”, ma questo potrebbe forse spiegare la sensazione più morbida al caricare la nuova penna.

I due pennini hanno esattamente le stesse dimensioni, e credo in entrambe le mie penne siano stati prodotti da Bock. I miei pennini sono entrambi a punta “larga”, perciò sono anche geometricamente identici. Differiscono, peròó, nel colore e nelle incisioni. Entrambi i pennini sono bicolore, ma nella vecchia versione le parti in platino sono predominanti, mentre il pennino della Nuova Paragon é predominantemente di oro giallo, con le finiture platinate limitate a una parte della porzione centrale. Anche se non vi é nulla da obiettare sul disegno ormai storico inciso sul pennino della Paragon Classica, il nuovo disegno é decisamente più raffinato e l’incisione é più nitida, apparentemente realizzata con un macchinario più sofisticato. Dal punto di vista funzionale, il pennino largo della mia Paragon Classica ha scritto perfettamente fin dal primo momento, ed é un pennino umido, costante e assolutamente affidato, con il quale é un piacere scrivere su ogni tipo di carta. Non posso dire lo stesso del nuovo pennino Nonostante la firma del controllo di qualità avrebbe dovuto prevenire che una penna “imperfetta” raggiungesse il negozio, il pennino della mia nuova penna non “aggancia” immediatamente, e l’inchiostro comincia a fluire normalmente solo dopo i primi due o tre segni. Quando finalmente scrive, il pennino rilascia una linea umida, leggermente più larga del pennino della mia Classica con la stessa gradazione. Siccome la penna é ancora nuova, le dare un po’ di tempo per vedere se finalmente potrá superare i suoi problemi “di partenza” e scrivere come meriterebbe. Altrimenti, non vedo alternativa se non rinviarla alla Omas per un cambio di pennino.
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Come avrete certamente capito a questo punto, é chiaro che mi piacciono entrambe le mie Paragon in celluloide. Anche se la Paragon Classica é una penna quasi perfetta, devo dire che anche il nuovo modello é una penna straordinaria, che con rispetto rende onore alla tradizione della Omas Paragon, ma allo stesso tempo afferma chiaramente la propria unicità e diversità. Questa penna é l’orgogliosa bandiera della Omas contemporanea, e come tale la raccomando vivamente a ogni serio appassionato di penne. Ce n’é una che preferisco rispetto all’altra? Non sono molto sicuro di una risposta finale, ma ho una impressione che potrebbe forse rispondere alla domanda per conto mio. Siccome possiedo entrambe le penne, mi piacciono entrambe. Ma non riesco a immaginare di essere il felice proprietario di una Nuova Paragon se non perché possiedo già una Paragon Classica. La perfezione della vecchia versione mi permette di apprezzare davvero le differenze, le ragioni, e i successi, della nuova incarnazione di questa penna straordinaria.
[22] Omas.jpg
Nonostante la grande qualità e l’estetica perfetta delle Paragon, tanto il modello Classico quanto la Nuova Paragon in celluloide Arco – due penne che considero tra le stilografiche più iconiche mai prodotte –, Omas non naviga in buone acque e, a quanto pare, i nuovi proprietari cinesi potrebbero dichiararla in bancarotta. E’ già stato questo, purtroppo, il destino di molti altri marchi storici di strumenti per la scrittura, e forse non vi é una soluzione reale alla progressiva perdita di interesse per strumenti che hanno scritto la nostra storia recente e meno recente. Mi sembra impossibile credere che la magnifica celluloide Arco possa scomparire dai negozi di penne e di belle arti, e forse é giunto il momento per preparare un nuovo ordine per una Milord in celluloide Arco, questa volta con un pennino extra fine o con un bell’italico. Sarebbe un modo per appoggiare la causa della Omas o, se non altro, per mettere le mani su un altro magnifico strumento di scrittura prima che l’indifferenza giri l’ultima pagina della straordinaria storia di Armando Simoni e delle sue penne.

Molte grazie per avere avuto la pazienza di leggere fino in fondo.
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Giorgio1955
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON [parte 3]

Messaggio da Giorgio1955 »

Complimenti per l'inquadramento perfetto ed esaustivo. Complimenti per le foto. Bellissime! Sei sicuro che sia bronzo e non brown? Saluti
P.S. Confermi che le foto sono state fatte con dorso Hasselblad CFV? Grazie
Ultima modifica di Giorgio1955 il venerdì 15 gennaio 2016, 11:38, modificato 1 volta in totale.
Giorgio
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON [parte 3]

Messaggio da colex »

Bellissima recensione, grazie!

Sergio
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da G P M P »

Confronto stellare, recensione completissima, foto magnifiche, test di scrittura bellissimo ... e invidia infinita.

Ho unito in un unico argomento per aggiungere all'indice delle recensioni.
Giovanni Paolo
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da Irishtales »

Complimenti per tutto, non solo per le magnifiche penne!
Le tue recensioni sono superlative, suggestive...in una parola, incantano!
:clap: :clap: :clap:
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON [parte 3]

Messaggio da fufluns »

Giorgio1955 ha scritto:Complimenti per l'inquadramento perfetto ed esaustivo. Complimenti per le foto. Bellissime! Sei sicuro che sia bronzo e non brown? Saluti
P.S. Confermi che le foto sono state fatte con dorso Hasselblad CFV? Grazie
Caro Giorgio, grazie per i complimenti. Sí, credo che ufficialmente la celluloide Arco di queste penne sia "brown". Nella letteratura pennofila si trova anche l'espressione "bronzo", che forse ne descrive meglio i riflessi metallico-legnosi.

Confermo: Hasselblad 503CW con dorso digitale CFV-16. Il dorso é appena stato assistito dal laboratorio danese incaricato dalla Hasselblad, che ha effettuato pulizia e sostituzione del filtro di passo (é la procedura standard, ahimè al costo standard...). E' un apparecchio che non finisco di apprezzare per la sua qualità.

Ti allego un paio di scatti (su pellicola) della fotocamera con il dorso digitale. Le due foto, come quelle della rassegna, sono state riprese con un Makro-Planar 120mm f/4, un obiettivo che gli ottici di Zeiss hanno disegnato specificamente per queste fotografie a distanza ravvicinata (ma non ancora macro). Siccome mi piace molto fare fotografie di "natura morta" (oltre alle orchidee e altri fiori tropicali che fotografo per lavoro e per piacere), é uno degli obiettivi che uso di più. Paragonato alla pellicola, il dorso digitale della Hasselblad é facilissimo, con una latitudine di esposizione "immensa".
cfv.jpg
colex ha scritto:Bellissima recensione, grazie!

Sergio
Grazie a te, Sergio.
G P M P ha scritto:Confronto stellare, recensione completissima, foto magnifiche, test di scrittura bellissimo ... e invidia infinita.

Ho unito in un unico argomento per aggiungere all'indice delle recensioni.
Caro GMPM, capisco l'invidia: l'ho provata uguale ogni volta che visto la fotografia di una di quelle Paragon in celluloide Arco marrone, non importa quale modello. Possiedo alcune Montblanc che sono state grandi compagne di scrittura e mi sono per questo inseparabili, ma ti confesso che le Omas in celluloide sono in una categoria a sé.

Grazie per aver riunito le tre parti: non sono riuscito caricare più di dieci immagini per messaggio, e per questa ragione ho spezzato la inutilmente prolissa rassegna in tre.
Irishtales ha scritto:Complimenti per tutto, non solo per le magnifiche penne!
Le tue recensioni sono superlative, suggestive...in una parola, incantano!
:clap: :clap: :clap:
Obligé, Daniela.
Ultima modifica di fufluns il venerdì 15 gennaio 2016, 14:37, modificato 1 volta in totale.
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da fab66 »

Bellissime...... al pensiero che tutto questo è in mano a persone che vogliono azzerare tutto :evil: :evil:
Comunque per mio gusto personale il puntale laminato non è il massimo dell'eleganza (ma proprio a voler trovare il classico pelo nell'uovo però....)

Ciao
Fabrizio
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da Giorgio1955 »

Hasselblad con makro planar 120: eccellenza delle eccellenze!
Giorgio
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da fufluns »

fab66 ha scritto:Bellissime...... al pensiero che tutto questo è in mano a persone che vogliono azzerare tutto :evil: :evil:
Comunque per mio gusto personale il puntale laminato non è il massimo dell'eleganza (ma proprio a voler trovare il classico pelo nell'uovo però....)

Ciao
Fabrizio
Fabrizio, é interessante il nostro modo di vedere le cose, da appassionati di penne. Ho spesso l'impressione che siamo una categoria con caratteristiche proprie, in un certo senso educate alla penna "classica", ma forse proprio per questo non rispecchiamo il "comune sentire" della gente.

Ho provato, per divertimento, a portare le mie due Paragon in ufficio per avere un parere non "pennofilo" sulle preferenze tra i due modelli. Premetto che vivo e lavoro in un paese che certo non ha tradizione nella scrittura e, ancora meno, nelle penne stilografiche. Ma il confronto mi pareva interessante proprio per questo. I miei colleghi sono tutte persone di una certa istruzione e per questo, mi azzarderei a dire, con una certa educazione estetica. Non ti sorprenderà sapere che tutti, senza eccezione, cinque su cinque, non hanno avuto esitazione a preferire la nuova Paragon.

Se Omas facesse le sue penne per chi ama le penne, certamente riprenderebbe il puntale in celluloide. Ma noi che amiamo le penne siamo troppo pochi per influire davvero sulle decisioni dei produttori. Quello che a te (e anche a me, per quel che conta) non sembra il massimo dell'eleganza, per altri, probabilmente molti altri, é quel tanto in più di appariscente da far propendere la bilancia.

Ora, la situazione economica di Omas sembrerebbe indicare che, in ogni caso, la bilancia non pende abbastanza...
Akitainu
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da Akitainu »

Magnifiche penne. Complimenti e, soprattutto, grazie per la bela recensione.
Massimiliano
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fufluns
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da fufluns »

Ma guarda un po' che caso!

Oggi stavo osservando, per la prima volta, una video rassegna della Paragon in celluloide Arco (nuovo modello), presentato da Pen Chalet nella sua pagina web e disponibile anche in Youtube.

Ora, la cosa veramente curiosa, é che la interessante rassegna non presenta una Omas Paragon in celluloide Arco, ma la mia Paragon in celluloide Arco, con il mio pennino largo! Come ho scritto nella mia rassegna, le penne in celluloide hanno un carattere assolutamente unico e individuale, come le impronte digitali, e non ne esistono due uguali. Ho osservato tutti i dettagli del video, la celluloide del fusto e del tappo, dai due lati, e non v'é dubbio che la penna presentata é, nella sua unicità, proprio la mia Paragon.

Potete darle un'occhiata, praticamente dal vivo:

https://youtu.be/X9EwI4TJ6Jw
Cex71
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da Cex71 »

Ho appena finito di leggere l'esaustiva e bellissima recensione... complimenti! Anche per possedere questi due stupendi strumenti di scrittura.
Interessante anche il piccolo esperimento che hai voluto fare al lavoro, avrei scommesso che persone colte, con un certo senso estetico ma del tutto avulse dal magico mondo delle penne avrebbero preferito il nuovo modello, a differenza di quanto avviene per me, per te e per molti di quelli che leggono questo forum. Per fortuna, direi, siamo una minoranza ma esistiamo! Ciò non toglie che anche il nuovo modello sia molto piacevole, il colore della celluloide è veramente bello (io ne possiedo una "vecchio modello" ma di celluloide sul verde, molto meno bello).
Grazie per aver condiviso anche le bellissime foto. Goditi le penne!
Cesare
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Dean82
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Re: PARAGON CONTRO PARAGON

Messaggio da Dean82 »

Molte parole sono già state dette in merito alle due penne oggetto del confronto e al confronto in sé, tuttavia mi unisco al coro di complimenti. Davvero un ottimo lavoro (e due penne superlative). :clap:

Cordialmente,

Ps: io preferisco la nuova clip; per la sezione, invece, dovrei vederle dal vivo... Solitamente quelle in metallo mi piacciono anche più di quelle in resina (niente celluloide per le penne in mio possesso), tuttavia la dimensione mi fa dubitare della scelta finale.
Dino

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