La prima riguarda lo Sheaffer Dkrip Red, la seconda il Diamine Oxblood. Entrambi inchiostri rossi, molto diversi tra loro ma pur sempre rossi.
La mia domanda è:
Come mai capita questo fenomeno? Si tratta di generiche incrostazioni o di qualche altra cosa?
Qualsiasi cosa sia successa, come mai è successa? Capita solo con i rossi? Genericamente con gli inchiostri molto pigmentati? Solo con determinati inchiostri magari molto diversi ma di formulazione simile?
Mi piacerebbe avere lumi a riguardo...
Ringrazio fin da ora tutti quanti per l'attenzione e l'aiuto che son sicuro arriverà!
A me è capitato alcune volte, di solito con i colori molto pigmentati (tipo un Private Reserve Sherwood Green che aveva fatto come "fiorire" un pennino, Diamine Ancient Copper, etc.), di solito i marroni/rossi/arancioni sono i più probabili colpevoli.
Non penso sia niente di grave, solo accumulo di pigmenti dovuti all'evaporazione della parte acquosa dell'inchiostro, alla fine con una pulita viene via tutto senza problemi. Di solito capita più facilmente se il pennino è molto generoso, più inchiostro trattiene più pigmento ha la possibilità di accumularsi in strane formazioni.
Altra cosa è la formazione di muffa, fidati, ti accorgi della differenza... si raccomanda sempre massima igiene nel cambiare inchiostro!
A me è successo con un diamine sunset.
Sembrava ossido di ferro, ma era troppo arancione.
Comunque MOLTO peggio che nelle tue foto.
Il fenomeno chimico-fisico deve avere a che fare con il tipo di pigmento, la capillarità e l'aria.
Nel mio caso i "fiori" erano concentrati su tutti gli spigoli, sia del pennino che dell'alimentatore
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Mi è capitato con il Kelly Green Diamine.
Sembravano spuntati dei broccoli bonsai attorno a pennino ed alimentatore.
Penna intasata. Spedito flacone ad utente che doveva analizzarlo per risolvere l'enigma, spariti utente e flacone.
Il mistero quindi rimane.
Per fortuna, per far ripartire le penne mi è bastato mettere il pennino in ammollo, pulirlo ben bene...et voilà!
No, non era una muffa. Ma una reazione chimica di una componente dell'inchiostro con l'aria, come scrive Ottorino.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao Daniela
Mi è successo col nero Delta (quello che su carta patinata diventava verde, come ha verificato anche Daniela) sulla Visconti Wall Street. Si formava una striscia sopraelevata di inchiostro in corrispondenza del taglio tra i rebbi. La penna non scriveva, ma bastava una passata sotto l'acqua e si discioglieva.
Ho usato lo stesso inchiostro su molte altre penne (forse tutte quelle che avevo in quel periodo) senza aver in alcun caso lo stesso comportamento.
Penso sia plausibile l'ipotesi (già formulata) di interazione stretta tra abbondanza di flusso della penna, quantità di pigmento e tenuta del tappo. Non sono affatto esperto di chimica (quindi quanto sto per scrivere è un po' un film), ma immagino così il fenomeno. Una penna con molto flusso ha una grande riserva di inchiostro nell'alimentatore, e questo offre scarsa resistenza al suo richiamo verso la punta. La scarsa tenuta del tappo implica l'evaporazione dell'inchiostro. La maggiore quantità di pigmento (ma è pigmento? sono sali?) lo fa precipitare in corrispondenza delle discontinuità del pennino (tagli, spigoli e vertici) in concrezioni spugnose che a loro volta richiamano altro inchiostro.
Sembravano spuntati dei broccoli bonsai attorno a pennino ed alimentatore.
Definizione più che mai azzeccata!
A me è successo su una Safari lasciata lì alcune settimane con un Private Reserve Spearmint, alla base del pennino, sono d'accordo con l'idea che succeda con inchiostri molto pigmentati.
Con un lavaggio però tutto sistemato.
Si, nulla di permanente, una volta passata la punta della penna(roller in questo caso)su di un foglio di carta assorbente il fiorellino è saltato via da solo, ma non era troppo "solido" o secco, infatti dopo averlo schiacciato per testarne la consistenza è stato assorbito dalla carta assorbente nè più nè meno come una goccia di inchiostro... mah!
Sicuramente si tratta del manifestarsi di qualche fenomeno chimico/fisico...
Mi piacerebbe conoscerne le dinamiche... ma una cosa alla volta!
Irishtales ha scritto:
Sembravano spuntati dei broccoli bonsai attorno a pennino ed alimentatore.
Penna intasata. Spedito flacone ad utente che doveva analizzarlo per risolvere l'enigma, spariti utente e flacone.
Il mistero quindi rimane.
Hai pensato che la sparizione potrebbe essere dovuta al tuo flacone (guarda il film 'blob - il fluido che uccide' )?
Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
alfredop ha scritto:Hai pensato che la sparizione potrebbe essere dovuta al tuo flacone (guarda il film 'blob - il fluido che uccide' )?
Tu scherzi ma la cosa potrebbe essere seria: io ho avuto dello slime in una bottiglia di Herbin Violette Pensée, potrei essermi salvata giusto in tempo buttandolo via!
A volte sono delle infiorescenze causate dall'inchiostro e non sono preoccupanti, sono semplicemente il frutto di trafilamenti di inchiostro che si sono seccati. Chiaramente più un inchiostro è saturo, maggiore la quantità di residuo. Capitano molto spesso con i calamai, a me sono successe con alcuni inchiostri sui calamai della TWSBI. Non rappresentano un problema perché l'inchiostro in sé non è "andato a male".
Diverso invece è il degrado dell'inchiostro, per opera di funghi e muffe.
Cosa che si può evitare adottando qualche cautela.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Oh, ma che mi spiate?!
Ho appena finito di lavare la hero 616 che caricava il Marlen rosso della Aleph e pure li c'era la marmellata in formazioni non meglio identificate.
Ciro (Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
“La vita è come una fresella, s'è troppo dura sponzala.”
- Nonna
alfredop ha scritto: (guarda il film 'blob - il fluido che uccide' )?
..potremmo chiamarlo "ink blob"
In effetti il problema è piuttosto diffuso con alcuni inchiostri; gli anglosassoni lo chiamano "nib crud" e si manifesta generalmente con inchiostri arancioni e con verdi tendenti al giallo; forse è una coincidenza, ma il comune denominatore sembra essere una componente gialla nei pigmenti.
E' un fenomeno credo di cristallizzazione di questa componente quando è a contatto con il metallo (pennino).
Comunque al di là dell'essere un fenomeno innocuo perché i grumi mollicci si dissolvono facilmente in acqua, fa un certo effetto togliere il cappuccio e ritrovarsi con il pennino conciato a quel modo!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao Daniela
Uh-oh... Sono in bella compagnia... La mia Parker 75 Ciselé è rimasta (o meglio, la sua sezione è rimasta) in ammollo per... 12 giorni! Dopo che aul pennino ho trovato evidenti fenomeni di nib creeping/nib crud, l'ho messa a bagno e l'acqua continuava a colorarsi; sta asciugandosi in questi giorni. Ah, ho dimenticato di dire quale inchiostro ha dato questo problema? Che sbadato... Waterman rosso! Ammetto che la Parker è stata l'unica penna a presentare il fenomeno (per dire: la 70th ha esaurito la carica oggi ed il pennino era intonso), per cui anch'io ipotizzo un'iterazione tra inchiosyro, alimentatore e pennino (sua forma/dimensione e materiale).
Felice di sapere che l'accaduto probabilmente sarà senza conseguenze per la penna.