Questa Invicta usa una celluloide usata anche dall'Aurora per l'Internazionale, ma le linee mi sembrano in qualche modo più armoniose:

Alfredo
Grazie di cuore Fabrizio!!fab66 ha scritto:Veramente bellissima Giorgio, non so dirti altro che questo......
Ma prevedo già che avrai una ricaduta, ah se l'avrai, prima o poi...fab66 ha scritto:...per fortuna la "vintagite" mi è un pò passata...
Fammi un paio di esempi che non saprei proprio orizzontarmi...fab66 ha scritto:...son tornato al modernariato, d'epoca però...
Ciao Alfredo!!alfredop ha scritto:La celluloide è molto bella, ed anche la fascia sul cappuccio fa la sua bella figura. Però a me le forme di queste penne non convincono più di tanto, mi sembrano un po' tozze.
Questa Invicta usa una celluloide usata anche dall'Aurora per l'Internazionale, ma le linee mi sembrano in qualche modo più armoniose:
Alfredo
Ciao Giorgio,Musicus ha scritto:[
Ciao Alfredo!!![]()
Ti ringrazio dell'apprezzamento!!
La questione delle linee ha chiaramente anche una componente soggettiva: anch'io, come te, ho osservato l'estrema originalità del fondello tronco unito alla vistosa imponenza del cappuccio, e non l'ho gradita. Ma dopo averlo scritto, già me ne ero pentito![]()
Mi sono basato solo su fotografie, perchè un'Internazionale classica non l'ho avuta ancora per le mani il tempo necessario per studiarla con calma...
Abbozzo comunque un paio di osservazioni.
La prima, riguarda la mia variante pubblicitaria: come avevo osservato, sembra che le linee di questa particolare Internazionale stessero decisamente evolvendo in quelle della Superna, che la sostituirà: anche la penna da te postata ricorda una Superna, che è sicuramente un modello più filante (streamlined): qui ne vediamo una di Roberto Vetrugno accostata alla mia: A parte la clip, i rapporti sono quelli.
La seconda osservazione riguarda le proporzioni di una penna quando è prodotta in più di una taglia, come quasi sempre con le penne d'epoca: spesso i rapporti tra la clip (quasi sempre la stessa per tutte le misure!!) e tutto il resto fanno pensare di trovarsi di fronte addirittura a modelli completamente differenti...
Guarda che meraviglia di comparativa ci ha proposto il Gran Maestro, e, celluloidi a parte, vedi se le proporzioni dell'impianto non incontrano il tuo gusto in almeno una delle taglie...![]()
![]()
Giorgio
Falchetto, tu la vista l'hai consumata in altro modo (mi sono mantenuto sul non scurrilefab66 ha scritto:Ah....è un neologismolo uso per definire le penne anni ottanta novanta per le quali mi sono consumato la vista (astenersi da commenti scurrili
) nel caso specifico trattasi di Omas vespucci prima edizione 1989 e waterman edson blue sapphire prima edizione del 1991. Al momento della uscita sul mercato le avevano spacciate per edizioni limitate e volevano in totale un milione e ottocinquanta milalire. ....
Beh, Fabrizio, allora ho capito... Ti piace vincere facilefab66 ha scritto:Ah....è un neologismolo uso per definire le penne anni ottanta novanta per le quali mi sono consumato la vista (astenersi da commenti scurrili....nel caso specifico trattasi di Omas vespucci prima edizione 1989 e waterman edson blue sapphire prima edizione del 1991. Al momento della uscita sul mercato le avevano spacciate per edizioni limitate e volevano in totale un milione e ottocinquanta milalire. ....
Sì, la clip è davvero "provocatoria" e rende la penna inconfondibile. Sulla più piccola del mazzo (sì, il Gran Maestro ne ha talmente tante che le tiene a mazzettialfredop ha scritto:Ciao Giorgio, premetto che stiamo parlando di penne realizzate davvero bene e con celluloidi bellissime. Il mio è un giudizio puramente estetico, ed ogni tanto mi piace sollevare qualche dubbio su penne che generalmente riscuotono un consenso quasi assoluto. la tua pubblicitaria sembra effettivamente marcare una transizione verso la Superna (che già comincia a piacermi), ma l'Internazionale a parte la forma tozza, dovuta al fondello flat ed al cappuccio conico troncato, presenta anche una clip agganciata troppo in basso rispetto al top del tappo, in una posizione che la rende praticamente inutile.
Certo la foto del Gran Maestro, con quel tripudio di colori, è una gioia per la vista, ma devo confessarti che nessuna di quelle penne prese singolarmente mi scalderebbe più di tanto. Di quell'epoca, e con celluloidi di uguale bellezza, ci sono penne di Columbus, Ancora, Omas, etc. che personalmente io preferisco (ma che purtroppo pure mi mancano).
Ciao
Alfredo
Grazie dell'apprezzamento Simone!!!piccardi ha scritto:Una penna davvero molto interessante e molto bella. E a quanto pare ci dobbiamo aspettar di meglio... che dire, Giorgio ci vuole proprio far crepare d'invidia.
Comunque anche dal mio punto di vista questa è più bella della Internazionale, della quale anche io come Alfredo non gradisco le forme che trovo sproporzionate e la clip bassa.
Questa invece ha delle linee più filanti e la clip ad anello tradizionale dell'Aurora che per me è una delle più belle. In genere non sono un grande cultore della produzione Aurora, dei vari modelli prima della 88 esteticamente non me ne mi piace nessuno a parte la Duplex che per me è la migliore fra tutte le penne di quel periodo che si rifanno dello stile Duofold. Ci devo aggiungere questa.
Simone