Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
- vito72
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Che il costo della cafe creme è alto ci può stare. Sono stato uno dei primi a criticare la politica delle edizioni limitate della 200 che richiedono un maggiore esborso solo a causa del colore. Ma dire che la serie 200 è poco robusta, oltretutto senza alcun fondamento provato, mi pare solo una illazione gratuita. Se poi le penne le mettete sotto i piedi allora si.. La M 200 o 205 è una penna poco robusta.
Oltretutto bisognerebbe capire bene cosa cerchi, la sapporo è una bella penna ma i pennini giapponesi per quanto vengano lodati a destra e a manca devono piacere.. E poi io personalmente non sopporto pagare una penna a converter cosi tanto, ma con questo non mi sognerei mai di dire che le sailor o le pilot non sono robuste o non sono buone.. Dico che sono diverse dalle europee. Io nella mia esigua esperienza consiglierei, prima di acquistare determinate penne di capire un poco i propri gusti in quanto a pennini, sensazione di scrittura, peso, ergonomia, flusso. E comunque io per iniziare tra tutte consiglierei una serie 200 pelikan magari cercando il massimo risparmio, evitando le edizioni limitate. poi come dico sempre, ognuno i propri soldi li spende come e dove vuole...
Oltretutto bisognerebbe capire bene cosa cerchi, la sapporo è una bella penna ma i pennini giapponesi per quanto vengano lodati a destra e a manca devono piacere.. E poi io personalmente non sopporto pagare una penna a converter cosi tanto, ma con questo non mi sognerei mai di dire che le sailor o le pilot non sono robuste o non sono buone.. Dico che sono diverse dalle europee. Io nella mia esigua esperienza consiglierei, prima di acquistare determinate penne di capire un poco i propri gusti in quanto a pennini, sensazione di scrittura, peso, ergonomia, flusso. E comunque io per iniziare tra tutte consiglierei una serie 200 pelikan magari cercando il massimo risparmio, evitando le edizioni limitate. poi come dico sempre, ognuno i propri soldi li spende come e dove vuole...
- Ironnib
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Confermo anch'io ho una M200 e certo non si può dire che non sia robusta, valida e insomma che non sia davvero una buona penna.
Come ti ha detto analogico stai comunque scelgliendo tra delle penne ottime quindi secondo me cadrai in piedi in ogni caso.
l'ideale sarebbe vederle dal vivo e sentire cosa ti trasmettono: alla fine è lì che individui la tua penna a prescindere da qualsiasi opinione o dato tecnico.
Poi è anche vero che non sempre è possibile e pertanto bisogna un po' rischiare.
La maggior parte degli acquisti li ho fatti on line e per ora son sempre rimasto più che soddisfatto.
Ultimo dettaglio sulla Rembrandt: il converter è in dotazione; il pennino si svita (tipo Pelikan per intendersi) e costa 20€ (sempre che tu voglia averne più di uno).
Ora come dico sempre siediti, ascoltati e
OMmmmmmm
cogli la penna giusta.
Notte a tutti
Come ti ha detto analogico stai comunque scelgliendo tra delle penne ottime quindi secondo me cadrai in piedi in ogni caso.
l'ideale sarebbe vederle dal vivo e sentire cosa ti trasmettono: alla fine è lì che individui la tua penna a prescindere da qualsiasi opinione o dato tecnico.
Poi è anche vero che non sempre è possibile e pertanto bisogna un po' rischiare.
La maggior parte degli acquisti li ho fatti on line e per ora son sempre rimasto più che soddisfatto.
Ultimo dettaglio sulla Rembrandt: il converter è in dotazione; il pennino si svita (tipo Pelikan per intendersi) e costa 20€ (sempre che tu voglia averne più di uno).
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
vito72 ha scritto:[...] dire che la serie 200 è poco robusta, oltretutto senza alcun fondamento provato, mi pare solo una illazione gratuita.[...]
Per carità, lungi da me, non voglio dire che la M200 è poco robusta, semplicemente prima di aprire questa discussione, ho letto nel forum alcune opinioni che sostengono ciò che ho scritto; non avendo visto dal vivo nessuna delle penne che ho preso in considerazione, non posso fare altro che raccogliere tutte le opinioni che trovo. Più che di robustezza, parlavo della sensazione di robustezza che, secondo alcuni, questa penna può non dare. Per il resto ripeto: non ho esperienza quindi ciò che ho scritto è frutto di svariate ore di lettura del forum. Le Pelikan in genere vengono accusate di avere spessori ridotti e il fusto diventa semitrasparente, tale da poter vedere l'inchiostro all'interno guardando la penna controluce. Ripeto: opinioni trovate sul forum (così come quelle sui difetti di scrittura della Rembrandt). Questa cosa mi ha colpito, il motivo si può comprendere in un mio messaggio:
Mi scuso per le presunte illazioni. Non era mia intenzione screditare una penna.paki ha scritto:[...]anche se non le ho mai viste dal vivo, fino a poco tempo fa, avevo occhi solo per Pelikan [...]
E' questo il vero problema, purtroppo per ora non posso farci niente perchè questo è il primo acquisto di una penna seria, è da qui che capirò i miei gusti.vito72 ha scritto:[...] Io nella mia esperienza consiglierei, prima di acquistare determinate penne di capire un poco i propri gusti in quanto a pennini, sensazione di scrittura, peso, ergonomia, flusso. [...]
Ti ringrazio per il consigliovito72 ha scritto:[...] E comunque io per iniziare tra tutte consiglierei una serie 200 pelikan magari cercando il massimo risparmio, evitando le edizioni limitate. poi come dico sempre, ognuno i propri soldi li spende come e dove vuole...
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Grazi Ironnib, lo faròIronnib ha scritto:Confermo anch'io ho una M200 e certo non si può dire che non sia robusta, valida e insomma che non sia davvero una buona penna.
Ora come dico sempre siediti, ascoltati e
OMmmmmmm
cogli la penna giusta.
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In ogni caso lo ammetto: per me Pelikan è un passo obbligato, prima o poi ne acquisterò una, e se non sarà questa volta... alla prossima ricorrenza sarà mia!
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La M200 la avevo scartata solo per le opinioni negative, se mi dite che sbaglio allora la M200 torna ad essere tra le favorite (insieme a TWSBI) perchè la prima penna la ho scelta ed essendo a cartuccia/converter stantuffabile,
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Un saluto a tutti e se avete altri consigli sulle penne di cui non è stato detto nulla a favore (Delta, TWSBI) non esitate a scrivere!
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Bravo Paki.
Sono d'accordo che una Pelikan è d'obbligo e la M200 a mio parere è quella che la rappresenta meglio, nel senso che è la penna base da avere.
La M200 ha un fascino, una storia, indiscutibile e rappresenta un riferimento un caposaldo (non l'unico s'intende) per la stilografica.
Com eprimo acquisto sarei più portato ad una M200 normale piuttosto che creame...lo trovo un acquisto più "solido"...più sobrio più serio.
Per concludere:
io ho sia la Rembrandt (EF Extraflex) che la M200 (F): acquistate assime on line: sono arrivate nello stesso paccheto e non hanno litigato.
Per me la M200 è leggermete piccola ed ha la filetattura del tappo e il profilo di giunzione che c'è tra fusto e fondello (che gira per muovere lo stabtuffo) che mi infastidiscono, questo somamto alla dimensione "ridotta" (nel senso che non è enorme) mi costringe, mi vincola ad impuganrla in un verto modo e questo mi infastidisce e mi affatica. Inoltre il pennino F (come troverai in più commenti nel forum) per le Pelikan a volte è leggermente problematico. essendo penne che "puntano" su flusso abbondante con un F si possono trovare un p' indifficltà e necessitano di inchiostro apposito (a me la Pelika ha regalto l'Edelstein ONUX che è molto fluido - da non conofondere con liquido - e la M200 va benissimo).
La Rembrandt invece l'ho trovata meno sensibile agli inchiostri, ci metto dentro di tutto e va sempre benone.
Inoltre la forma è estremamente morbida...si forma morbida: non ha bordi e spigoli e le giunzioni penna-sezione sparisce quando avvitata. Anche il materiale suona morbido (non saprei come spiegartelo più di preciso) e non avendo la filettatura (ricodo che ha tappo a calamita) posso impugnarla con maggiore libertà e mi risulta più piacevole, più comoda.
Ecco la "pecca" è che non ha lo stantuffo.
Potrei quasi allargarmi e dire che proprio come lo stile italiano è pù votato ai piaceri o meglio è meno rigido costrittivo, più smussato, così lo ritrovi anche nella penna.
infine va anche a fortuna: circa un mese fa ho trovato una Visconti in celluloide con caricamento stantuffo delle dimensioni della M200, che non eiste da nessuna parte in internet o nei cataloghi, che è bellissima scrive benissimo:una bomba e l'ho pagata il giusto (ce ne sono altre fammi sapere in MP se ti interessa).
La Delta non la conosco ma mi piace molto
La TWSBI invece come prima penna importante non mi attira per nulla...la vedo più come 2a o 3a
Sono d'accordo che una Pelikan è d'obbligo e la M200 a mio parere è quella che la rappresenta meglio, nel senso che è la penna base da avere.
La M200 ha un fascino, una storia, indiscutibile e rappresenta un riferimento un caposaldo (non l'unico s'intende) per la stilografica.
Com eprimo acquisto sarei più portato ad una M200 normale piuttosto che creame...lo trovo un acquisto più "solido"...più sobrio più serio.
Per concludere:
io ho sia la Rembrandt (EF Extraflex) che la M200 (F): acquistate assime on line: sono arrivate nello stesso paccheto e non hanno litigato.
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Per me la M200 è leggermete piccola ed ha la filetattura del tappo e il profilo di giunzione che c'è tra fusto e fondello (che gira per muovere lo stabtuffo) che mi infastidiscono, questo somamto alla dimensione "ridotta" (nel senso che non è enorme) mi costringe, mi vincola ad impuganrla in un verto modo e questo mi infastidisce e mi affatica. Inoltre il pennino F (come troverai in più commenti nel forum) per le Pelikan a volte è leggermente problematico. essendo penne che "puntano" su flusso abbondante con un F si possono trovare un p' indifficltà e necessitano di inchiostro apposito (a me la Pelika ha regalto l'Edelstein ONUX che è molto fluido - da non conofondere con liquido - e la M200 va benissimo).
La Rembrandt invece l'ho trovata meno sensibile agli inchiostri, ci metto dentro di tutto e va sempre benone.
Inoltre la forma è estremamente morbida...si forma morbida: non ha bordi e spigoli e le giunzioni penna-sezione sparisce quando avvitata. Anche il materiale suona morbido (non saprei come spiegartelo più di preciso) e non avendo la filettatura (ricodo che ha tappo a calamita) posso impugnarla con maggiore libertà e mi risulta più piacevole, più comoda.
Ecco la "pecca" è che non ha lo stantuffo.
Potrei quasi allargarmi e dire che proprio come lo stile italiano è pù votato ai piaceri o meglio è meno rigido costrittivo, più smussato, così lo ritrovi anche nella penna.
infine va anche a fortuna: circa un mese fa ho trovato una Visconti in celluloide con caricamento stantuffo delle dimensioni della M200, che non eiste da nessuna parte in internet o nei cataloghi, che è bellissima scrive benissimo:una bomba e l'ho pagata il giusto (ce ne sono altre fammi sapere in MP se ti interessa).
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La TWSBI invece come prima penna importante non mi attira per nulla...la vedo più come 2a o 3a
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Buongiorno a tutti,
intervengo possiedo almeno tre delle penne menzionate in questa discussione; nello specifico ho una Journal (olive green), una Italiana (in realtà una versione in edizione limitata della stessa, tuttavia la sostanza rimane la medesima) ed una Rembrandt Ivory.
Premetto subito che a me piacciono i tratti F e pertanto tutte le suddette penne montano quella gradazione. A livello di scrittura, la migliore delle tre è stata, inizialmente la Journal. Ha scritto da subito, con un tratto davvero F, o comunque 'più F' - passatemi il termine - delle altre europee.
La Italiana ha scritto subito per poi mostrare qualche tentennamento, mentre la Rembrandt - equipaggiata inizialmente con punta M, ha dato problemi appena caricata.
Se la cosa fosse finita così, direi che il dubbio sarebbe risolto, e invece... E invece bisogna tenere conto anche del post vendita, pertanto: i) alla Rembrandt è stato sostituito l'intero gruppo scrittura in modo assolutamente gratuito (ed ecco che è passata da M ad F) a garanzia scaduta e senza scontrino; sicuramente questo è stato anche merito del negozio a cui mi sono rivolto - dal quale la penna non era stata acquistata - che ha riportato quanto da me detto in azienda, tuttavia in primis ciò è dovuto al fatto che in Visconti sono dei Signori con la S maiuscola e che tengono al cliente, soprattutto considerando che la Rembrandt è la loro penna più economica.
ii) la Italiana è stata mandata da un noto artigiano fiorentino che ha sistemato il pennino (con i costi di s. s. a suo carico). Nonostante questo, la penna ha continuato a mostrare incertezze, almeno fino ad una settimana fa; ora queste brevi false partenze ed interruzioni di flusso sono scomparse, segno che per questa punta il periodo di rodaggio è più lungo che con altre (arrivata a Settembre, scrive perfettamente dalla prima settimana di novembre).
iii) anche la Journal è in assistenza, tuttavia per un mero difetto estetico e l'azienda, anche in questo caso, mi ha contattato subito per la riparazione (probabilmente sostituiranno il coprifondello). Davvero, a livello scrittura è semplicemente eccezionale!
Considera, @paki, che ho già prenotato una nuova Delta e che la prossima penna 'importante', nel 2016, sarà sicuramente una Visconti. Le Pelikan, per un motivo o per l'altro, ancora risultano 'assenti', eppure tale assenza si sente poco, anche se alcune colorazioni sono davvero belle. È davvero fondamentale il post vendita, a maggior ragione se ci si orienta sull'acquisto in rete e da questo punto di vista l'azienda fiorentina e quella partenopea sono dei veri fiori all'occhiello.
A livello estetico, sono tre penne diversissime tra loro e che trasmettono sensazioni, ovviamente, completamente differenti: la Journal ha la sezione più larga, eppure si impugna comodamente e la filettatura del cappuccio nemmeno la si nota; la Italiana ha una sezione un poco più piccola di diametro e anche qui nessun problema di 'presa' e la filettatura non dà alcun fastidio, anche con impugnature 'alte'; la Rembrandt è l'unico delle tre con sezione in metallo e a parte il feedback diverso - dovuto al diverso materiale - nessun problema. Infine, sia la Journal che la Rembrandt - taccio sulla Italiana perché, appunto, la mia fa storia a sè - possono essere considerate 'esemplari unici' in quanto le sfumature cambiano da una all'altra. Trovi le discussioni sia sulla Italiana che sulla Journal e la Rembrandt, ad ogni modo nel weekend le aggiornerò.
Sperando di essere stato utile, saluto tutti calorosamente.
Ps: come ho già detto in altre discussioni, la presunta 'supremazia' del caricamento a stantuffo rispetto a quello alla cartuccia/converter faccio fatica a vederla, fatta salva, ovviamente, la maggior autonomia. Lo dico perché eventuali riparazioni sono, ovviamente, più onerose nel caso di sistema di carica a pistone, pertanto nelle mie (ribadisco: mie) considerazioni in fase di acquisto, rientra solo marginalmente la tipologia del sistema di ricarica. Per dare un vero 'plus', il caricamento a stantuffo dovrebbe essere, a mio avviso, com quello Delta: in materiali nettamente robusti e questo elimina (per me) tutte le Pelikan di fascia media o medio bassa, con funzionamento senza 'giochi' od altro. Anche a questo proposito, si può dire che le penne Delta con caricamento a stantuffo abbiano un prezzo che è tutto, fuorché popolare, tuttavia poi si sente parlare di garanzia a vita ed ecco che...
Sperando di non essere uscito dal seminato e di non generare flame, vi saluto che deo lavorare...
Cordialmente,
intervengo possiedo almeno tre delle penne menzionate in questa discussione; nello specifico ho una Journal (olive green), una Italiana (in realtà una versione in edizione limitata della stessa, tuttavia la sostanza rimane la medesima) ed una Rembrandt Ivory.
Premetto subito che a me piacciono i tratti F e pertanto tutte le suddette penne montano quella gradazione. A livello di scrittura, la migliore delle tre è stata, inizialmente la Journal. Ha scritto da subito, con un tratto davvero F, o comunque 'più F' - passatemi il termine - delle altre europee.
La Italiana ha scritto subito per poi mostrare qualche tentennamento, mentre la Rembrandt - equipaggiata inizialmente con punta M, ha dato problemi appena caricata.
Se la cosa fosse finita così, direi che il dubbio sarebbe risolto, e invece... E invece bisogna tenere conto anche del post vendita, pertanto: i) alla Rembrandt è stato sostituito l'intero gruppo scrittura in modo assolutamente gratuito (ed ecco che è passata da M ad F) a garanzia scaduta e senza scontrino; sicuramente questo è stato anche merito del negozio a cui mi sono rivolto - dal quale la penna non era stata acquistata - che ha riportato quanto da me detto in azienda, tuttavia in primis ciò è dovuto al fatto che in Visconti sono dei Signori con la S maiuscola e che tengono al cliente, soprattutto considerando che la Rembrandt è la loro penna più economica.
ii) la Italiana è stata mandata da un noto artigiano fiorentino che ha sistemato il pennino (con i costi di s. s. a suo carico). Nonostante questo, la penna ha continuato a mostrare incertezze, almeno fino ad una settimana fa; ora queste brevi false partenze ed interruzioni di flusso sono scomparse, segno che per questa punta il periodo di rodaggio è più lungo che con altre (arrivata a Settembre, scrive perfettamente dalla prima settimana di novembre).
iii) anche la Journal è in assistenza, tuttavia per un mero difetto estetico e l'azienda, anche in questo caso, mi ha contattato subito per la riparazione (probabilmente sostituiranno il coprifondello). Davvero, a livello scrittura è semplicemente eccezionale!
Considera, @paki, che ho già prenotato una nuova Delta e che la prossima penna 'importante', nel 2016, sarà sicuramente una Visconti. Le Pelikan, per un motivo o per l'altro, ancora risultano 'assenti', eppure tale assenza si sente poco, anche se alcune colorazioni sono davvero belle. È davvero fondamentale il post vendita, a maggior ragione se ci si orienta sull'acquisto in rete e da questo punto di vista l'azienda fiorentina e quella partenopea sono dei veri fiori all'occhiello.
A livello estetico, sono tre penne diversissime tra loro e che trasmettono sensazioni, ovviamente, completamente differenti: la Journal ha la sezione più larga, eppure si impugna comodamente e la filettatura del cappuccio nemmeno la si nota; la Italiana ha una sezione un poco più piccola di diametro e anche qui nessun problema di 'presa' e la filettatura non dà alcun fastidio, anche con impugnature 'alte'; la Rembrandt è l'unico delle tre con sezione in metallo e a parte il feedback diverso - dovuto al diverso materiale - nessun problema. Infine, sia la Journal che la Rembrandt - taccio sulla Italiana perché, appunto, la mia fa storia a sè - possono essere considerate 'esemplari unici' in quanto le sfumature cambiano da una all'altra. Trovi le discussioni sia sulla Italiana che sulla Journal e la Rembrandt, ad ogni modo nel weekend le aggiornerò.
Sperando di essere stato utile, saluto tutti calorosamente.
Ps: come ho già detto in altre discussioni, la presunta 'supremazia' del caricamento a stantuffo rispetto a quello alla cartuccia/converter faccio fatica a vederla, fatta salva, ovviamente, la maggior autonomia. Lo dico perché eventuali riparazioni sono, ovviamente, più onerose nel caso di sistema di carica a pistone, pertanto nelle mie (ribadisco: mie) considerazioni in fase di acquisto, rientra solo marginalmente la tipologia del sistema di ricarica. Per dare un vero 'plus', il caricamento a stantuffo dovrebbe essere, a mio avviso, com quello Delta: in materiali nettamente robusti e questo elimina (per me) tutte le Pelikan di fascia media o medio bassa, con funzionamento senza 'giochi' od altro. Anche a questo proposito, si può dire che le penne Delta con caricamento a stantuffo abbiano un prezzo che è tutto, fuorché popolare, tuttavia poi si sente parlare di garanzia a vita ed ecco che...
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Sperando di non essere uscito dal seminato e di non generare flame, vi saluto che deo lavorare...
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Grazie Dean82 per aver riportato le tue esperienze 
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
... e se ci fossi andato di persona, nell'attesa di sistemare, ti avrebbero fatto il caffé. Non scherzo, l'avrebbero fatto davvero, con me è stato così, ed avevo portato una biro Van Gogh midi vecchio tipo.Dean82 ha scritto:ciò è dovuto al fatto che in Visconti sono dei Signori con la S maiuscola e che tengono al cliente, soprattutto considerando che la Rembrandt è la loro penna più economica.
Per il resto, dato che sono campanilista, mi gongolo tutte le volte che le nostre eccellenze dimostrano il loro valore, senza se e senza ma.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Peccato essermi affidato al negozio di zona... Se avessi saputo, ne avrei approfittato per una visita in azienda e per vedere nuovamente Firenze (che A-DO-RO!Monet63 ha scritto:... e se ci fossi andato di persona, nell'attesa di sistemare, ti avrebbero fatto il caffé. Non scherzo, l'avrebbero fatto davvero, con me è stato così, ed avevo portato una biro Van Gogh midi vecchio tipo.Dean82 ha scritto:ciò è dovuto al fatto che in Visconti sono dei Signori con la S maiuscola e che tengono al cliente, soprattutto considerando che la Rembrandt è la loro penna più economica.
Per il resto, dato che sono campanilista, mi gongolo tutte le volte che le nostre eccellenze dimostrano il loro valore, senza se e senza ma.

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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème

EDIT
Le foto sono proprio pessime, trascrivo il contenuto della prima foto
Buonasera agli amici del Forum!
Vi mostro il mio acquisto: Pelikan M205 F
inchiostro Pelikan 4001 Royal Blue.
Il pennino gratta un po'...
spero abbia solo bisogno di rodaggio.
Ammetto che la mia preferenza era
per la Journal ma questa penna la ho
acquistata su ebay da un venditore
tedesco e l'inserzione stava per scadere
quindi mi sono affrettato.
Purtroppo ho dovuto ridurre il budget
e non ho più potuto acquistare la Delta.
Ora vi chiedo se per migliorare le cose è necessario il rodaggio oppure cambiare inchiostro o carta (ho usato un quaderno Pigna).
Ultima modifica di paki il sabato 19 dicembre 2015, 19:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Uso sempre il Pelikan Blu per provare le penne nuove. Se il pennino gratta non dipende certo da questo inchiostro, secondo me. Piuttosto prova a cambiare carta e osserva se i rebbi sono ben allineati: probabilmente sono leggermente disallineati e questo comporterebbe il fastidioso attrito che ti fa grattare il pennino.
Geppina & Pelmingway
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Grazie per il consiglio, ho cambiato carta e la situazione è migliorata!
Vi ringrazio per avermi aiutato!
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Vi ringrazio per avermi aiutato!
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Re: Delta The Journal vs Delta Italiana vs Pelikan M200 Café Crème
Le Pelikan con gli F non fanno molto d'accordo...comunque se su gli Edelstain va ch è un piacere (si vede che so fatti per le Pelikan).paki ha scritto:[
Ora vi chiedo se per migliorare le cose è necessario il rodaggio oppure cambiare inchiostro o carta (ho usato un quaderno Pigna).