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stilografiche a cartuccia o converter
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
L'inchiostro delle cartucce evolve nel tempo.Andrea_R ha scritto:l'inchiostro delle cartucce è generalmente più liquido/fluido rispetto a quello in boccetta
Tende a concentrarsi per effetto della permeazione del vapore acqueo attraverso la plastica.
Lo si nota osservando cartucce che hanno qualche anno di vita, la bolla d'aria nella cartuccia, che nelle cartucce nuove è quasi assente, aumenta di dimensioni e dopo 10-15 anni non è raro trovare cartucce completamente secche.
Di conseguenza le caratteristiche di un inchiostro in cartuccia cambiano con il tempo, perché diminuisce la componente acquosa. In generale tende a diventare più saturo, può essere più o meno scorrevole, dipende dalla formulazione e dagli effetti della concentrazione.
Io "stagiono" volutamente le cartucce di Waterman Blue-Black perché quando l'inchiostro si concentra un po', diventa più saturo e la penna scrive meglio (secondo i miei gusti) rispetto alla cartuccia nuova.
Gli inchiostri in calamaio invece sono meno soggetti a questo fenomeno, e quindi le loro caratteristiche (a meno che non siano sensibili all'ossidazione) rimangono più o meno invariate, fatta salva la possibilità di aggiungere acqua distillata per ripristinare una eventuale evaporazione.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Grazie Phormula, quindi secondo te non è questione di cartuccia/converter ma di inchiostro?
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Il matrimonio perfetto tra una penna ed un inchiostro è qualcosa di molto difficile da realizzare.
Ci sono penne più o meno esigenti e inchiostri con caratteristiche nella media o particolari.
L'inchiostro in cartuccia ha la caratteristica di cambiare nel tempo più di quello in calamaio, quando le cartucce sono nuove è più diluito e quando hanno qualche anno sulle spalle è più concentrato. Quello in calamaio di solito è nel mezzo, e a sua volta può essere influenzato dalle condizioni della penna al momento della ricarica, nel senso che se la penna è appena stata lavata senza asciugarla, la prima carica potrebbe essere più diluita. Alcuni inchiostri sono estremamente sensibili alla diluizione (il Lamy Blue, per esempio se viene appena appena diluito con acqua diventa slavato e spiuma tantissimo), altri lo sono meno. Il classico Pelikan Royal Blue in calamaio è un blu medio che va benissimo nel 99,99% delle penne , nelle cartucce nuove è un po' slavato, in quelle vecchie un blu molto saturo... Come vedi è un mondo complesso. Puoi diventare matto a cercare di capire e controllare le variabili in gioco, oppure puoi accettare che è così e se trovi una combinazione inchiostro-penna che funziona per te, continuare ad usarla senza farti troppe domande.
Ci sono penne più o meno esigenti e inchiostri con caratteristiche nella media o particolari.
L'inchiostro in cartuccia ha la caratteristica di cambiare nel tempo più di quello in calamaio, quando le cartucce sono nuove è più diluito e quando hanno qualche anno sulle spalle è più concentrato. Quello in calamaio di solito è nel mezzo, e a sua volta può essere influenzato dalle condizioni della penna al momento della ricarica, nel senso che se la penna è appena stata lavata senza asciugarla, la prima carica potrebbe essere più diluita. Alcuni inchiostri sono estremamente sensibili alla diluizione (il Lamy Blue, per esempio se viene appena appena diluito con acqua diventa slavato e spiuma tantissimo), altri lo sono meno. Il classico Pelikan Royal Blue in calamaio è un blu medio che va benissimo nel 99,99% delle penne , nelle cartucce nuove è un po' slavato, in quelle vecchie un blu molto saturo... Come vedi è un mondo complesso. Puoi diventare matto a cercare di capire e controllare le variabili in gioco, oppure puoi accettare che è così e se trovi una combinazione inchiostro-penna che funziona per te, continuare ad usarla senza farti troppe domande.
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
grazie Phormula, sei stato molto chiaro ed esauriente 
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
La stagionatura di alcune cartucce è un'abitudine che ti ho copiato. Mi sembrava geniale, e quindi... funziona già a partire da 2 o 3 anni di invecchiamento, non ti ho mai ringraziato per la dritta. Lo faccio ora. In realtà ho preso spunto da tanti altri tuoi interventi, dei quali non parlo qui per non andare fuori argomento.Phormula ha scritto: Io "stagiono" volutamente le cartucce di Waterman Blue-Black perché quando l'inchiostro si concentra un po', diventa più saturo e la penna scrive meglio (secondo i miei gusti) rispetto alla cartuccia nuova.
A proposito di questo inchiostro, ho avuto una situazione di questo tipo con un converter pieno (è un inchiostro che acquisto esclusivamente in boccetta). Dopo un anno scarso è diventato un blu molto profondo, al punto di ricordare uno di quei blu iperpigmentati di "scuola americana", pur non perdendo il suo specifico carattere. La scorrevolezza della penna non ne ha risentito, ed è addirittura migliorata la resistenza all'umidità.Phormula ha scritto: Il classico Pelikan Royal Blue in calamaio è un blu medio che va benissimo nel 99,99% delle penne , nelle cartucce nuove è un po' slavato, in quelle vecchie un blu molto saturo
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Re: stilografiche a cartuccia o conveter
Io spesso tolgo il converter lo immergo nella boccetta e aspiro...questo mi consegnte di utilizzare anche il fondo della boccetta.Maruska ha scritto:Metto il converter nella penna, lo svito in modo da portare giù l'aria, poi aspiro l'inchiostro dalla boccetta riavvitando il converter, non si fa così?
E a dire il vero, fin'ora quelle poche persone che conosco che usano la stilo facevano così...quando gli ho detto di utlizzarlo montato nella penna si sono stupite...effettivamente è più comodo toglierlo no?
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
non mi sembra più comodo toglierlo, però proverò a fare come mi hai detto 
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Togli e metti: consideriamo anche l'inevitabile usura conseguente (ne aveva giustamente parlato Vikingo), soprattutto se parliamo di converter "economici". Avranno anche l'imboccatura più resistente delle cartucce, ma dopo un po' cominceranno a prendere gioco anche loro. Non dico che sia una prassi negativa (a volte la utilizzo anch'io, soprattutto quando l'inchiostro rimasto in boccetta è quasi alla fine), ma è un fattore da considerare.
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Beh insomma se metti il pennino devi star li a pulire e attento allegocce, mentre come faccio io non hai nessun problema...ma lo uso soprattutto quando l'inchiostro non è più sufficiente per intingere il pennino dentro.Maruska ha scritto:non mi sembra più comodo toglierlo, però proverò a fare come mi hai detto
Altrimenti, come dice Pettirosso, evito di farlo proprio per non allentare l'imboccatura del converte soprattuto se non sono a vite.
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
il sistema infatti è utile quando la boccetta di inchiostro è alla fine, altrimenti pulire il pennino o pulire l'imbocco del converter è lo stesso, e poi smonta e rimonta, come dice Pettirosso alla fine rovina il converter
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Si, è un metodo più pulito ma alla lunga rischi che il converter si deformi e si stacchi dentro la penna quando la trasporti capovolta, allagando il fusto. Più il converter è economico, meno cicli riesci a fare.
Io per caricare le penne al 100% uso il calamaio da viaggio Visconti, che sfrutta la combinazione di vuoto e gravità, permettendomi di riempire al 100% anche le penne con il caricamento a siringa rovesciata.
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Quante cose s'imparano leggendo il forum: ho stagionato sigari, trinciato per pipa, bottiglie di nero d'avola, persino ricotta salata, ma inchiostro mai.Phormula ha scritto: Io "stagiono" volutamente le cartucce di Waterman Blue-Black perché quando l'inchiostro si concentra un po', diventa più saturo e la penna scrive meglio (secondo i miei gusti) rispetto alla cartuccia nuova.
Speriamo che il cartolaio avveduto non legga questo post, lo vedo già, in guanti bianchi, porgermi un Aurora black dell'87.
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
... quanto è difficile, a volte, non andare fuori discussione...DerAlte ha scritto:ho stagionato sigari, trinciato per pipa
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Re: stilografiche a cartuccia o converter
Non esagerare, dopo 10-15 anni l'inchiostro rischi che diventi catrame.DerAlte ha scritto:Quante cose s'imparano leggendo il forum: ho stagionato sigari, trinciato per pipa, bottiglie di nero d'avola, persino ricotta salata, ma inchiostro mai.Phormula ha scritto: Io "stagiono" volutamente le cartucce di Waterman Blue-Black perché quando l'inchiostro si concentra un po', diventa più saturo e la penna scrive meglio (secondo i miei gusti) rispetto alla cartuccia nuova.
Speriamo che il cartolaio avveduto non legga questo post, lo vedo già, in guanti bianchi, porgermi un Aurora black dell'87.
La stagionatura ideale per le mie cartucce Waterman è sui 3 anni, quando perdono circa il 20% del contenuto.
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