LE PENNE DEGLI SCRITTORI
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Mi aiutate a identificare le penne che stanno usando i seguenti scrittori?
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LE PENNE DEGLI SCRITTORI
Non c'è abbastanza risoluzione per distinguerle nella maggior parte dei casi. Da parte mi ti posso solo dire che la prima sembra, per la parte che si vede, una waterman 55x.
Simone
Simone
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Non sono in grado di identificare alcuna penna, ma voglio comunque sottolineare la bella idea di raccogliere foto di famosi scrittori ritratti con la loro stilo.
Mi viene in mente il bel romanzo "L'ombra del vento", di Carlos Ruiz Zafòn, in cui il protagonosta, che racconta in prima persona la sua vicenda, da ragazzo ammira in una vetrina della sua Barcellona una splendida Montblanc, presentata come la penna di Vicor Hugo....
É sempre divertente curiosare in questo forum!
Ciao
Mi viene in mente il bel romanzo "L'ombra del vento", di Carlos Ruiz Zafòn, in cui il protagonosta, che racconta in prima persona la sua vicenda, da ragazzo ammira in una vetrina della sua Barcellona una splendida Montblanc, presentata come la penna di Vicor Hugo....

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Mauro
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Per me quella di Calvino è una Montblanc e azzardo il modello 22.
bella idea. Estendersi anche a musicisti o altri artisti. ..
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Siamo in due!Rosso Corsa ha scritto:Non sono in grado di identificare alcuna penna, ma voglio comunque sottolineare la bella idea di raccogliere foto di famosi scrittori ritratti con la loro stilo.
Un libro che vorrei leggere da un po', anche se Victor Hugo è morto nel 1885, mentre la Montblanc è stata fondata nel 1908 ...Rosso Corsa ha scritto:Mi viene in mente il bel romanzo "L'ombra del vento", di Carlos Ruiz Zafòn, in cui il protagonosta, che racconta in prima persona la sua vicenda, da ragazzo ammira in una vetrina della sua Barcellona una splendida Montblanc, presentata come la penna di Vicor Hugo....

Giovanni Paolo
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Licenza poetica... ma il romanzo merita! E' una storia romantica e molto originale.G P M P ha scritto:Un libro che vorrei leggere da un po', anche se Victor Hugo è morto nel 1885, mentre la Montblanc è stata fondata nel 1908 ...Rosso Corsa ha scritto:Mi viene in mente il bel romanzo "L'ombra del vento", di Carlos Ruiz Zafòn, in cui il protagonosta, che racconta in prima persona la sua vicenda, da ragazzo ammira in una vetrina della sua Barcellona una splendida Montblanc, presentata come la penna di Vicor Hugo....
Mi scuso in anticipo per il parziale off topic, ma sono convinto che il seguente brano tratto dal romanzo in questione, L'ombra del vento, possa essere apprezzato da più di un compare di penna....

C'é stato un tempo, da bambino, forse perchè ero cresciuto in mezzo ai libri e librai, in cui volevo diventare uno scrittore e vivere come il protagonista di un melodramma. Queste fantasie infantili erano ispirate da uno straordinario manufatto esposto in un negozio di calle Anselmo Clavè, proprio dietro al palazzo del Governo Militare. L'oggetto della mia adorazione, una magnifica stilografica nera decorata da un tripudio di fregi, splendeva al centro della vetrina come un gioiello della corona. Il pennino, un delirio barocco in oro e argento finemente incisi che brillava come il faro di Alessandria, era da solo un prodigio. Quando uscivo a passeggio con mio padre non avevo pace finchè non mi portava a vedere la penna, appartenuta, a suo dire, addirittura a un imperatore. Io, segretamente, ero sicuro che con una tale meraviglia si potesse scrivere qualsiasi cosa, da un romanzo a un'enciclopedia, e anche lettere che non avrebbero avuto bisogno del servizio postale. Nella mia ingenuità, credevo che qualunque messaggio scritto con quella penna sarebbe arrivato a destinazione, anche nel luogo misterioso dove, secondo mio padre, si trovava la mamma. Un giorno decidemmo di entrare nel negozio e scoprimmo che si trattava della regina delle stilografiche, una Montblanc Meinsterstùck a serie limitata, appartenuta, così asseriva il negoziante, nientemeno che a Victor Hugo. Da quel pennino d'oro, ci informò, era scaturito il manoscritto de I miserabili.
"Proprio come la Vichy catalana sgorga dalla sorgente di Caldas" aggiunse. Ci disse di averla acquistata da un collezionista venuto da Parigi, dopo essersi accertato che fosse autentica. "E quale sarebbe, di grazia, il prezzo di questa fonte miracolosa?" chiese mio padre. Udendo la cifra impallidì, ma ormai io mi ero perdutamente innamorato. Il negoziante, forse pensando di avere di fronte due scienziati, snocciolò una serie di dati incomprensibili sulle leghe di metalli preziosi e sulle lacche dell'Estremo Oriente e poi passò a esporci una teoria rivoluzionaria su emboli e vasi comunicanti, tutti elementi dell'ignota arte teutonica che consentiva a quel miracolo della tecnologia di imporre la sua supremazia grafica. Va detto però che il negoziante, benchè mio padre e io avessimo un aspetto da poveracci, caricò di inchiostro la penna perchè potessi tracciare il mio nome su una pergamena e inaugurare una carriera letteraria non meno brillante di quella di Victor Hugo. Quindi, dopo averla lucidata con un panno, l'uomo ripose la regina delle stilografiche sul suo trono d'onore. "Magari un altro giorno" mormorò mio padre. Usciti dal negozio, mi disse che non potevamo permettercela. Le entrate della libreria erano appena sufficienti per tirare avanti e pagare la retta della mia scuola. La stilografica Montblanc del venerabile Victor Hugo era destinata ad attendere. Non dissi nulla, ma il mio volto dovette tradire una profonda delusione. "Faremo così" propose mio padre. "Quando inizierai a scrivere, torneremo qui e la compreremo." "E se nel frattempo la vendono?" "Nessuno la comprerà, stai tranquillo. Ma se dovesse succedere, chiederemo a don Federico di farcene una uguale. Sai che quell'uomo ha le mani d'oro, no?"......
Ciao

Mauro
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Purtroppo non sono in grado di identificare alcuna penna , una cosa però la riconosco : la scrivania di Antoine de Saint-Exupéry, è la mia! o ci assomiglia molto, insomma la mia forse è ancora un pò più disordinata, ma mi fa piacere notare che al grande Francese non mi accomuna solo il nome 

Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
Ho goduto nel vedere personaggi di questa eccellenza con in mano delle stilografiche.
Grazie
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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
Quanto ho sognato dietro alla Montblanc di questo libro! Ho sognato il suo pennino che posava deciso l'inchiostro verde smeraldo sulla carta per settimane... Quasi quasi mi fate rileggere il libro. Magari quando ho finito con "i pilastri della terra" e "il mondo senza fine".Rosso Corsa ha scritto:G P M P ha scritto:
Licenza poetica... ma il romanzo merita! E' una storia romantica e molto originale.
Mi scuso in anticipo per il parziale off topic, ma sono convinto che il seguente brano tratto dal romanzo in questione, L'ombra del vento, possa essere apprezzato da più di un compare di penna....![]()
C'é stato un tempo, da bambino, forse perchè ero cresciuto in mezzo ai libri e librai, in cui volevo diventare uno scrittore e vivere come il protagonista di un melodramma. Queste fantasie infantili erano ispirate da uno straordinario manufatto esposto in un negozio di calle Anselmo Clavè, proprio dietro al palazzo del Governo Militare. L'oggetto della mia adorazione, una magnifica stilografica nera decorata da un tripudio di fregi, splendeva al centro della vetrina come un gioiello della corona. Il pennino, un delirio barocco in oro e argento finemente incisi che brillava come il faro di Alessandria, era da solo un prodigio. Quando uscivo a passeggio con mio padre non avevo pace finchè non mi portava a vedere la penna, appartenuta, a suo dire, addirittura a un imperatore. Io, segretamente, ero sicuro che con una tale meraviglia si potesse scrivere qualsiasi cosa, da un romanzo a un'enciclopedia, e anche lettere che non avrebbero avuto bisogno del servizio postale. Nella mia ingenuità, credevo che qualunque messaggio scritto con quella penna sarebbe arrivato a destinazione, anche nel luogo misterioso dove, secondo mio padre, si trovava la mamma. Un giorno decidemmo di entrare nel negozio e scoprimmo che si trattava della regina delle stilografiche, una Montblanc Meinsterstùck a serie limitata, appartenuta, così asseriva il negoziante, nientemeno che a Victor Hugo. Da quel pennino d'oro, ci informò, era scaturito il manoscritto de I miserabili.
"Proprio come la Vichy catalana sgorga dalla sorgente di Caldas" aggiunse. Ci disse di averla acquistata da un collezionista venuto da Parigi, dopo essersi accertato che fosse autentica. "E quale sarebbe, di grazia, il prezzo di questa fonte miracolosa?" chiese mio padre. Udendo la cifra impallidì, ma ormai io mi ero perdutamente innamorato. Il negoziante, forse pensando di avere di fronte due scienziati, snocciolò una serie di dati incomprensibili sulle leghe di metalli preziosi e sulle lacche dell'Estremo Oriente e poi passò a esporci una teoria rivoluzionaria su emboli e vasi comunicanti, tutti elementi dell'ignota arte teutonica che consentiva a quel miracolo della tecnologia di imporre la sua supremazia grafica. Va detto però che il negoziante, benchè mio padre e io avessimo un aspetto da poveracci, caricò di inchiostro la penna perchè potessi tracciare il mio nome su una pergamena e inaugurare una carriera letteraria non meno brillante di quella di Victor Hugo. Quindi, dopo averla lucidata con un panno, l'uomo ripose la regina delle stilografiche sul suo trono d'onore. "Magari un altro giorno" mormorò mio padre. Usciti dal negozio, mi disse che non potevamo permettercela. Le entrate della libreria erano appena sufficienti per tirare avanti e pagare la retta della mia scuola. La stilografica Montblanc del venerabile Victor Hugo era destinata ad attendere. Non dissi nulla, ma il mio volto dovette tradire una profonda delusione. "Faremo così" propose mio padre. "Quando inizierai a scrivere, torneremo qui e la compreremo." "E se nel frattempo la vendono?" "Nessuno la comprerà, stai tranquillo. Ma se dovesse succedere, chiederemo a don Federico di farcene una uguale. Sai che quell'uomo ha le mani d'oro, no?"......
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Comunque anche io voto Montblanc per Calvino. Il MIO autore mi assomiglia anche per il gusto in fatto di penne.

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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
Quella di Italo Calvino mi sembra una Montblanc 32. Come periodo, potrebbe anche essere.
Alessandro
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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
A parte il modello Hemingway della Montblanc, che penna usava Hemigway ?
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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
So per certo che quando guidava le ambulanze come volontario durante la I Guerra Mondiale usava una Montegrappa.valerio50 ha scritto:A parte il modello Hemingway della Montblanc, che penna usava Hemigway ?
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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
Ma la Montegrappa non ha cominciato la produzione di stilografiche all'inizio degli anni '20, quindi a guerra finita?vikingo60 ha scritto:So per certo che quando guidava le ambulanze come volontario durante la I Guerra Mondiale usava una Montegrappa.valerio50 ha scritto:A parte il modello Hemingway della Montblanc, che penna usava Hemigway ?
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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
È per questo che posso affermare con certezza assoluta che usava una lamy safari in edizione speciale verde.Giorgio1955 ha scritto: Ma la Montegrappa non ha cominciato la produzione di stilografiche all'inizio degli anni '20, quindi a guerra finita?

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Re: LE PENNE DEGLI SCRITTORI
La Casa dichiara il 1912 come anno di inizio della produzione, ma ricordo di aver letto da qualche parte che in realtà la fabbricazione di stilografiche sarebbe iniziata qualche tempo dopo, sempre comunque nei tempi della guerra .
Alessandro