Vorrei chiedervi un chiarimento sul cosiddetto "corsivo", spero che la domanda non sia banale o un inutile doppione di cose già dette...
Da tempo nutro il desiderio di migliorare la mia scrittura. L'ho trascurata a lungo, facendo studi tecnici mi sono sempre orientato sullo stampatello minuscolo, e mi chiedo (ci aprirei, o forse aprirò un post) quanto il rapporto con se stessi influenzi la cura e la stima per qualcosa di estremamente personale come la propria scrittura...
Comunque, dopo anni di appunti e il repentino calo di utilizzo della scrittura causa lavoro al PC, forse è il momento buono per prendere in mano la stilografica e ricominciare a scrivere bene.
Dalla lettura di vari post mi pare di avere capito questo:
- il corsivo che abbiamo imparato a scuola (io nel 1986) è un adattamento del corsivo inglese, meno "raffinato" e più "pratico" (scusate il mio lessico...)
- non esiste un vero "standard" per il corsivo, mentre altre scritture hanno assunto una forma più canonica
- bella scrittura quotidiana e velocità non vanno d'accordo (anche se qualcuno sosteneva che il corsivo è fatto anche per la velocità, e molti riescono a scrivere velocemente e bene).
(giusto?)
E la domanda invece è: come mai sul forum viene spesso proposto lo studio del Palmer anzichè rispolverare il corsivo scolastico? Esteticamente mi sembra migliore il corsivo delle elementari, il Palmer mi sembra più affine allo stampato. Anche se ne capisco la portata e la valenza, dotare all'epoca il popolo americano di uno strumento chiaro, semplice e pratico per la scrittura e il lavoro. E capisco anche che studiare invece un vero stile (Copperplate, ecc.) porti enormi benefici anche alla scrittura quotidiana.
Grazie!
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Un chiarimento sul corsivo (scolastico)
- Ottorino
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Re: Un chiarimento sul corsivo (scolastico)
Ci provo a rispondere: gli occhielli.Hiroshi ha scritto: E la domanda invece è: come mai sul forum viene spesso proposto lo studio del Palmer anzichè rispolverare il corsivo scolastico? Grazie!
Se il corsivo che hanno insegnato a te nel 1986 è lo stesso che hanno insegnato a me nel 1968, è un modo di scrivere che ti fa fare una serie di cerchi in senso antiorario. Piu' o meno: il ritmo, la musica di quel tipo di scrittura è ondeggiante, sinuoso, morbido. Lento
Se cominci a scrivere veloce, quegli occhielli, quel ritmo si increspa, diventa tempestoso, la morbidità si trasforma in incomprensibilità.
Gli occhielli e i cerchi si invertono, s'allungano, appaiono dove non ci dovrebbero essere e via peggiorando.
Altri modi di scrivere (il Palmer non lo pratico, anche se c'ho provato, ma non è nelle mie corde), sono piu' spigolosi, fratturati, meno morbidi, piu' scattosi. E senza occhielli.
Ma quando corri veloce (corsivo, appunto) non perdono di intelligibilità
Il difficile sta nel capire il ritmo nuovo. Capire ad esempio che si puo' staccare la penna dal foglio e che le "elle" e le "bi" si possono fare anche senza l'occhiello.
PS
ho sempre capito poco la differenza tra corsivo e stamapatello. Poi, quando ho capito che corsivo derivava da corsa, ho pensato che quello che ci hanno insegnato in realtà di corsivo abbia ben poco.
Ma qui ci son fior di esperti calligrafi che pero' non si fanno mai vivi,
Sarebbe il momento si facessero avanti e non lasciassero tutto il lavoro a della bassa manovalanza come è la mia.
A buon intenditor ....
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Re: Un chiarimento sul corsivo (scolastico)
Bravo Otto! Ottimo intervento (sotto tutti i punti di vista)
E un plauso al nostro infaticabile Alessandro (courthand) ed ai tanti utenti che si cimentano in calligrafia (per studiare uno stile o migliorare il proprio modo di scrivere), condividendo con gli altri, qui sul Forum, i passi avanti nel loro percorso.
Personalmente credo che per guadagnare e mantenere una bella grafia, ci sia ben poco da correre, nel senso che anche nel corsivo vero e proprio, pur essendo nato per garantire una maggiore agilità e rapidità nella scrittura ripetto ad altri modi di scrivere (pensa a quanto tempo occorre per scrivere una pagina in Gotico...), richieda comunque una certa attenzione e cura nei dettagli, che viene meno inevitabilmente andando eccessivamente "di corsa".
Tornando allo stile insegnato nelle scuole quando ero alle elementari, una specie di Inglese diritto, a me è sempre sembrato orrendo ma è probabilissimo che fra cento anni qualcuno decida di recuperare i libri scolastici su cui ho studiato, come stiamo facendo noi con i manuali di calligrafia del secolo scorso (vedi Libreria Condivisa)...
Quanto al Palmer, alcuni utenti lo hanno trovato interessante per i motivi già indicati da Ottorino: in effetti non è nato come stille calligrafico, ma come corsivo adatto ad utilizzo commerciale (incredibile dictu, fra tardo Seicento e inizio Settecento persino il Corsivo Inglese, altro corsivo allora chiamato Round Hand, è nato in Inghilterra con gli stessi presupposti).
Arrivando infine a noi, se deciderai di "ricominciare a scrivere" partendo dal corsivo insegnato a scuola, sarà interessante per tutti seguire i tuoi passi avanti e vedrai che non mancheranno spunti e consigli durante il tuo percorso.

E un plauso al nostro infaticabile Alessandro (courthand) ed ai tanti utenti che si cimentano in calligrafia (per studiare uno stile o migliorare il proprio modo di scrivere), condividendo con gli altri, qui sul Forum, i passi avanti nel loro percorso.
Personalmente credo che per guadagnare e mantenere una bella grafia, ci sia ben poco da correre, nel senso che anche nel corsivo vero e proprio, pur essendo nato per garantire una maggiore agilità e rapidità nella scrittura ripetto ad altri modi di scrivere (pensa a quanto tempo occorre per scrivere una pagina in Gotico...), richieda comunque una certa attenzione e cura nei dettagli, che viene meno inevitabilmente andando eccessivamente "di corsa".
Tornando allo stile insegnato nelle scuole quando ero alle elementari, una specie di Inglese diritto, a me è sempre sembrato orrendo ma è probabilissimo che fra cento anni qualcuno decida di recuperare i libri scolastici su cui ho studiato, come stiamo facendo noi con i manuali di calligrafia del secolo scorso (vedi Libreria Condivisa)...
Quanto al Palmer, alcuni utenti lo hanno trovato interessante per i motivi già indicati da Ottorino: in effetti non è nato come stille calligrafico, ma come corsivo adatto ad utilizzo commerciale (incredibile dictu, fra tardo Seicento e inizio Settecento persino il Corsivo Inglese, altro corsivo allora chiamato Round Hand, è nato in Inghilterra con gli stessi presupposti).
Arrivando infine a noi, se deciderai di "ricominciare a scrivere" partendo dal corsivo insegnato a scuola, sarà interessante per tutti seguire i tuoi passi avanti e vedrai che non mancheranno spunti e consigli durante il tuo percorso.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Re: Un chiarimento sul corsivo (scolastico)
Il corsivo nasce per velocizzare la scrittura tramite la semplificazione del tratteggio (non della forma!) della capitale. L'idea di base, a partire dalla corsiva nuova (siamo nell'alto medioevo) è stata quella di staccare il meno possibile la penna dal supporto, creando il presupposto per l'introduzione delle legature. La forma di ogni lettera inizia quindi a dipendere dalla lettera che precede o da quella che segue. La conseguenza è che spesso la corsiva diventa quasi una scrittura sillabica, in cui oltre alle forme delle lettere ci sono anche forme dedicate alle varie sillabe, a volte con varianti in base alla loro pronuncia. In questa complessità diventa difficile avere una canonizzazione delle forme e molto dipende dal modo di scrivere personale. Con la riforma carolingia e l'introduzione della minuscola più vicina a quella che conosciamo noi le cose cambiano e il corsivo moderno, pur avendo lo stesso approccio e lo stesso obiettivo di un tempo, cerca di mantenere una uniformità del tratteggio in cui le lettere hanno sempre la stessa forma, a prescindere dalla posizione che occupano nella parola. Semplificando molto è su questa base comune si sviluppano i tipi di corsivo che hanno inevitabilmente molte varianti in base allo stile e anche alla persona che lo scrive, ma cercando pur sempre di sviluppare una canonizzazione in fase di insegnamento per migliorare la intelligibilità visto il bacino di persone sempre più ampio che devono comunicare fra loro con il minor sforzo possibile.
Andrea
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Re: Un chiarimento sul corsivo (scolastico)
Dopo l'esposizione di Ginepro, c'è forse bisogno di ulteriori interventi?
Riguardo alla domanda finale di Hiroshi, una precisazione: sul forum non "viene proposto" il metodo Palmer come panacea ai problemi di grafia, solo alcuni utenti si sono appassionati al metodo e condividono i loro sforzi e i loro risultati.
Personalmente, non amando il Palmer nel modo più assoluto, per migliorare la propria scrittura corsiva quotidiana proporrei qualcosa basato sull'italico come quanto illustrato nel libro "Write Now" di Barbara Getty e Inga Dubay: non sarà un esercizio calligrafico in senso stretto (come, del resto, non lo è neppure il Palmer) ma rende una grafia molto leggibile, lineare, essenziale, moderna. Qualcosa di simile lo trovi sui siti di Monica Dengo.
Come vedi è una questione di gusti personali.
P.S. Le elementari le ho iniziate alla fine degli anni '50 e ho subito anch'io l'insegnamento del famigerato corsivo diritto, termine quasi ossimorico in quanto una delle caratteristiche delle scritture corsive è proprio quella di inclinarsi verso la direzione in cui si sposta la mano.
Riguardo alla domanda finale di Hiroshi, una precisazione: sul forum non "viene proposto" il metodo Palmer come panacea ai problemi di grafia, solo alcuni utenti si sono appassionati al metodo e condividono i loro sforzi e i loro risultati.
Personalmente, non amando il Palmer nel modo più assoluto, per migliorare la propria scrittura corsiva quotidiana proporrei qualcosa basato sull'italico come quanto illustrato nel libro "Write Now" di Barbara Getty e Inga Dubay: non sarà un esercizio calligrafico in senso stretto (come, del resto, non lo è neppure il Palmer) ma rende una grafia molto leggibile, lineare, essenziale, moderna. Qualcosa di simile lo trovi sui siti di Monica Dengo.
Come vedi è una questione di gusti personali.
P.S. Le elementari le ho iniziate alla fine degli anni '50 e ho subito anch'io l'insegnamento del famigerato corsivo diritto, termine quasi ossimorico in quanto una delle caratteristiche delle scritture corsive è proprio quella di inclinarsi verso la direzione in cui si sposta la mano.
Bene qui latuit bene vixit