Buon compleanno alla mia Waterman 12S!!!
100 anni tondi tondi, da Continente a Continente... Spunto per la presente recensione è una delle pubblicità in assoluto più belle della storia centenaria della penna stilografica:
"...da Continente a Continente..." di Giuseppe Cappadonia,
formato cm.24x27, pubblicata a colori su un numero speciale de L'Illustrazione Italiana nel Febbraio del 1920.
Vi è rappresentata una Waterman Ideal Safety filler: l'uomo "intercontinentale" appare nella sua nudità, senza connotazioni, forte solo del suo pensiero e dello strumento "ideale" per fissarlo nella Storia: la stilografica Safety Waterman...
Il mezzo che l'artista Giuseppe Cappadonia impiega per esaltare l'effetto dirompente del messaggio è il colore (e se non è la prima pubblicità a colori è sicuramente una delle primissime per l'Italia): acida e violenta, la tavolozza dell'artista non ha eguali nelle Ads dell'epoca...
Geniale ed inquietante: in una parola, bellissima! La penna
WATERMAN #12 S. (Safety) in ebanite nera cesellata, clip in ferrosilver, pennino Waterman in oro 14 carati, caricamento a contagocce, prodotta negli Stati Uniti, anno 1915. Introduzione
Per la storia del Marchio rimando al nostro formidabile Wiki:
https://www.fountainpen.it/Waterman
Per il modello, si veda il capitolo dedicato
https://www.fountainpen.it/Waterman_4x
Sul sistema di caricamento di sicurezza si consulti
https://www.fountainpen.it/Safety
Come di consueto, mi concentrerò per parte mia su qualche breve osservazione di carattere generale.
La "Waterman's Ideal Safety" (con "caricamento di sicurezza"), in Italiano più correttamente "rientrante" ("a pennino rientrante", per esteso), fu immessa sul mercato nel 1908 e presentata, usando le parole delle pubblicità dell'epoca, come "adatta per Signora" (perchè può essere trasportata in borsetta) e "per gli Sportman" (perchè non teme urti e scossoni), poichè è costruita con un tipo di sicurezza che la rende "inversabile", ovvero "trasportabile in qualunque posizione senza pericolo che perda inchiostro".
Datare la penna in presentazione è abbastanza agevole: dall'introduzione della #12 S. nel 1908 a tutto il 1912 il nottolino che comanda il movimento del pennino era filettato (per l'avvitamento del cappuccio sul fondello, come sulle Kaweco), inoltre il meccanismo interno non era elicoidale (per problemi di brevetto fino al 1911) e faceva uscire il pennino con una rotazione.
Dopo il 1912 la #12 S. "modello base standard" fu prodotta come la vedete in questa presentazione (con e senza clip) sino al 1917, quando per la riorganizzazione dei codici delle stilografiche Waterman la penna venne rimarchiata come #42 (4 per il caricamento di sicurezza, 2 per la misura del pennino).
Con solo piccole variazioni nelle iscrizioni la #42, specialmente se rivestita con metalli preziosi, continuò a restare baldanzosamente sul mercato fino alla seconda metà degli anni 1930 (!), particolarmente amata in Italia e Francia, che insieme alla Germania dimostrarono di apprezzare le caratteristiche dei modelli safety assai più del mercato americano e inglese, dove le rientranti ebbero vita breve e non furono prodotte affatto da altri grandi Marchi (ad es. Parker).
David Nishimura racconta un aneddoto significativo sull'efficacia della "sicurezza" delle safety Waterman. Pochi anni or sono vennero disseppelliti i poveri resti di un fante della I Guerra Mondiale; tra le sue cose fu rinvenuta una #12 S: in essa l'inchiostro si era conservato, e la penna aveva potuto riprendere a scrivere non appena poggiata sul foglio... Le misure
Chiusa: cm. 12
Cappuccio: cm. 3,5
Fusto: cm. 10,5 (+ cm. 1,7 nib)
Con cappuccio calzato: cm. 13 (+ cm. 1,7 nib) Diametro massimo (al cappuccio): cm. 1,27
Diametro medio fusto: cm. 1,19
Diametro all'impugnatura: cm. 1,01
Diametro minimo (all'imboccatura della sezione): cm 0,97 Peso (a vuoto): gr. 13
Cappuccio: gr. 3
Fusto: gr. 10
Capacità: ml. 1,8
Il cappuccio
Il cappuccio è un tozzo cilindretto di 3,5 cm. di lunghezza: la sommità è liscia e solo impercettibilmente stondata. Discendendo si contano 6 festoni decorativi, nella lavorazione cesellata tipica delle early pens in ebanite, con motivo "a pettine" (scallop) interrotti soltanto dall'iscrizione (che è fatta, si badi, per essere letta sulla penna con cappuccio calzato)
WATERMAN'S
PAT.APR.28.1903
per la quale non ho trovato riscontri del brevetto anche perchè, grazie a Simone, ho saputo che si tratta del brevetto di un caricamento a levetta...

Altro dettaglio atto ad ingentilire la forma troppo marcatamente "funzionale" del cappuccio è una scanalatura ben marcata che separa la parte decorata dal labbro liscio, diritto ed assai pronunciato.
All'opposto dell'iscrizione sulla circonferenza sta il fermaglio, in materiale ferroso (provato con calamita), forse proprio quel "Ferrosilver" che il Concessionario Hardtmuth utilizzava per le sue clip non fabbricate in nichel o in argento. Il fermaglio "CLIP-CAP" fu brevettato da Waterman come "safety clip for holding pens and pencils" il 26 Settembre 1905, e tale data è incisa insieme al nome nel metallo. L'altra data indicata al di sopra (PATAPR.19:10.) è quella di un ulteriore brevetto sulla clip acquistato dalla Waterman. L'immancabile globo Ideal completa l'iscrizione.
Il fermaglio ha un montaggio a rivettatura ed ha la forma di una sorta di triangolo molto stondato che si rastrema verso il basso e termina con una pallina. Nell'esemplare in mio possesso la presa della pallina non potrebbe definirsi men che efficace...

La clip non è stata fissata al cappuccio rispettando la simmetria con i due fori di aerazione, ovviamente in una safety solo simbolici e ben chiusi... Il cappuccio si avvita al fusto compiendo due giri completi sulla filettatura, la qual cosa rassicura, anche psicologicamente, sulla tenuta.
Continua...
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