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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Ormai, nelle cartolerie e nelle librerie italiane, impazza la mania dei quaderni e dei notebook prodotti con carta riciclata, carta, che a volte sembra quasi carta igienica, da quanto è assorbente.
Ma che bello!
Allora, tu, produttore, che mi produci questa carta igienica dicendomi che è carta per scrivere, 100% riciclata, sei un ecologista?
Sei impegnato nella difesa degli alberi e della natura?
Che nobile animo il tuo!
Bravo!
Bene, quindi, come sappiamo, la carta (quella vera, bianca, pura) costa moltissimo, la carta è un prodotto piuttosto caro, in effetti, la materia prima costa, tu però, produci carta con carta riciclata, i tuoi costi di produzione crollano in maniera esponenziale, rispetto a chi produce carta tradizionale.
Quindi...diciamo...il tuo quaderno, il tuo notebook...quanto costano? La metà, rispetto ad analoghi prodotti fatti di vera carta?
Come dici?
Costano il doppio?
hmmm... mi sa che mi sono perso un passaggio...
Quindi...fammi capire...le nobili cause, salviamo la natura insieme...hmmm...poi tu ti arricchisci con i miei sensi di colpa vendendomi a 100 qualcosa che dovresti vendermi a 25?
Sai cosa c'è? Io continuo ad usare vera carta bianca, pura, carta-carta da 90 gr
Poi quando cominci con una politica commerciale coerente e credibile, allora magari ti starò a sentire...
Morale - quando acquisti un quaderno fatto con carta riciclata chiediti: Quanto costa? Quanto dovrebbe costare, in realtà? Sto salvando alberi o principalmente sto comprando un'auto di lusso o una barca a chi la produce? Poi, scegli tu.
Io non ho nulla nè contro la difesa della natura nè contro il marketing pseudo-ecologico, ma non sono disposto a privarmi del piacere di utilizzare una bella carta bianca e pura da 90 gr solo perchè qualcuno si deve comprare la barca o l'auto di lusso raccontandomi la storiella che vi vende carta igienica invece di vera carta in modo che "insieme" possiamo salvare la natura.
Ma che bello!
Allora, tu, produttore, che mi produci questa carta igienica dicendomi che è carta per scrivere, 100% riciclata, sei un ecologista?
Sei impegnato nella difesa degli alberi e della natura?
Che nobile animo il tuo!
Bravo!
Bene, quindi, come sappiamo, la carta (quella vera, bianca, pura) costa moltissimo, la carta è un prodotto piuttosto caro, in effetti, la materia prima costa, tu però, produci carta con carta riciclata, i tuoi costi di produzione crollano in maniera esponenziale, rispetto a chi produce carta tradizionale.
Quindi...diciamo...il tuo quaderno, il tuo notebook...quanto costano? La metà, rispetto ad analoghi prodotti fatti di vera carta?
Come dici?
Costano il doppio?
hmmm... mi sa che mi sono perso un passaggio...
Quindi...fammi capire...le nobili cause, salviamo la natura insieme...hmmm...poi tu ti arricchisci con i miei sensi di colpa vendendomi a 100 qualcosa che dovresti vendermi a 25?
Sai cosa c'è? Io continuo ad usare vera carta bianca, pura, carta-carta da 90 gr
Poi quando cominci con una politica commerciale coerente e credibile, allora magari ti starò a sentire...
Morale - quando acquisti un quaderno fatto con carta riciclata chiediti: Quanto costa? Quanto dovrebbe costare, in realtà? Sto salvando alberi o principalmente sto comprando un'auto di lusso o una barca a chi la produce? Poi, scegli tu.
Io non ho nulla nè contro la difesa della natura nè contro il marketing pseudo-ecologico, ma non sono disposto a privarmi del piacere di utilizzare una bella carta bianca e pura da 90 gr solo perchè qualcuno si deve comprare la barca o l'auto di lusso raccontandomi la storiella che vi vende carta igienica invece di vera carta in modo che "insieme" possiamo salvare la natura.
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Cosa leggo ? Uno che protesta come protesto io Pienamente d' accordo con te.
In effetti forse io esagero un pò, perchè protesto ad ogni piè sospinto : l' elenco è lunghissimo.
L' ecologia, che oggi va di moda, viene spesso presa come cavallo di battaglia per farci soldi, tanti soldi. E quello della raccolta differenziata no ?.
Quello della carta riciclata è solo un esempio di falsa virtuosità, come quello di una famosa azienda statunitense di sementi OGM. E vogliamo parlare anche delle canzonette "impegnate" : caro cosidetto cantautore la tua canzonetta sarebbe davvero impegnata socialmente se non ci guadagnassi nemmeno un euro, invece.....
Hai ragione ,poi ,la carta riciclata, per noi è come la carta assorbente : non va bene.
La smetto , tanto lo so che mi arriveranno messaggi di protesta dagli altri utenti e magari qualche richiamo dagli amministratori. Mi scuso in anticipo per lo sfogo.
In effetti forse io esagero un pò, perchè protesto ad ogni piè sospinto : l' elenco è lunghissimo.
L' ecologia, che oggi va di moda, viene spesso presa come cavallo di battaglia per farci soldi, tanti soldi. E quello della raccolta differenziata no ?.
Quello della carta riciclata è solo un esempio di falsa virtuosità, come quello di una famosa azienda statunitense di sementi OGM. E vogliamo parlare anche delle canzonette "impegnate" : caro cosidetto cantautore la tua canzonetta sarebbe davvero impegnata socialmente se non ci guadagnassi nemmeno un euro, invece.....
Hai ragione ,poi ,la carta riciclata, per noi è come la carta assorbente : non va bene.
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Mi incodo alla protesta e - come si dice a Napoli - metto altra carne sulla brace. Lo stesso discorso lo facevo per la raccolta differenziata: io vado al supermercato e compro una scatola di cereali, la mattina dopo faccio colazione e riciclo la scatola di cartone vuota, il pomeriggio faccio la fila alle poste per pagare la tassa dell'immondizia dopo di che vado a comprare un'altra scatola di cereali per il mattino dopo fatta con la carta che ho acquistato, ricilato pagando e, indovina un po', LA PAGO DI NUOVO!
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Sinceramente non ho idea di quanto costino le procedure di reciglaggio per trasformare carta straccia in carte "nuova". Al di là della qualità della carta "green" (che per utilizzatori di stilografica può essere scarsa ma dobbiamo ricordarci che le stilografiche sono una minoranza, e che per una bic quella carta può essere più che decente) non è concepibile che costi di più della carta "nuova" e non di poco.
Allora per essere più eco sostenibile (non vi nascondo che la tematica ambientale mi interessa) preferirei pagare un poco di più la carta "nuova" e vedere quel di più usato per sostituire gli alberi abbattuti per produrre il mio quaderno.
In quanto alla raccolta differenziata sono d'accordo con quanto detto, serve per evitare lo spreco di risorse, ma non è giusto pagare (e tanto) per fornire la materia prima (il rifiuto reciclato) a cui poi ce lo rivende sotto altra forma
Allora per essere più eco sostenibile (non vi nascondo che la tematica ambientale mi interessa) preferirei pagare un poco di più la carta "nuova" e vedere quel di più usato per sostituire gli alberi abbattuti per produrre il mio quaderno.
In quanto alla raccolta differenziata sono d'accordo con quanto detto, serve per evitare lo spreco di risorse, ma non è giusto pagare (e tanto) per fornire la materia prima (il rifiuto reciclato) a cui poi ce lo rivende sotto altra forma
Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
esatto, altrimenti abbiamo 100% marketing pseudo-ecologico e 0% vera ecologiaYounguy ha scritto: non è concepibile che costi di più della carta "nuova" e non di poco.
Al supermercato, meglio portarti la borsina della spesa da casa, perchè se no te la fanno pagare 10 centesimi. GIUSTO! Questa è ecologia. Il supermercato non guadagna sulle buste di plastica, potrebbe dartele gratis e poi spalmarti il costo sui prodotti, ma no, se ti porti la busta da casa ci guadagni tu, l'ambiente e anche il supermercato.
I consumatori devono aprire gli occhi e smetterla di seguire le canzoncine pseudo-politicamente corrette dei pifferai magici.
Vuoi salvare la natura? fai donazioni ad associazioni che la proteggono, invece di comprare a 5 euro quaderni che ne valgono 1.
Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
argomento interessante che mi vede ignorantissimo in materia
ho letto questo
http://www.anderbergprint.com/blog/recy ... _cost_more, mi piacerebbe sentire cosa ne pensa chi lavora più o meno nel campo (se evoco Phormula appare? )
ho letto questo
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Ultima modifica di Andrea_R il giovedì 3 settembre 2015, 8:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Avendola studiata di recente a scuola posso dire, sperando che le fonti siano corretre che sí, creare carta "vergine" é costoso ma tutte le operazioni di riciclaggio quali macerazione ed altro non sono eccessivamente economiche, poiché comunque la carta va scissa in singole fibre e dopo essere sottoposta a trattamenti chimici puó poi essere "riassemblata"
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Secondo il mio modestissimo parere quando si lanciano certe "crociate" bisognerebbe avere una conoscenza del settore tale da potersi permettere certe affermazioni con quella cognizione di causa data solo dalla competenza nella materia.
Altrimenti è solo voglia di arringare gli astanti con temi che lasciano il tempo che trovano e si prestano alle interpretazioni personali le più svariate ed in genere anche le più erronee.
Sarebbe stato più corretto , vista l'ignoranza in materia, chiedere come mai l'una carta costi più dell'altra e sollecitare una discussione tecnicamente corretta, piuttosto che partire lancia in resta all'assalto dei mulini a vento.
Fin'ora le uniche motivazioni concrete le ho lette nel link postato da Andrea_R, ora o si hanno le conoscenze necessarie per confutarle o si evitino le posizioni ideologiche, personali e preconcette.
Altrimenti mi aspetto le scie chimiche e i rettiliani prossimamente su questi schermi.
Comunque la mia opinione da ignorante in materia è questa:
A me non interessa affatto quanto guadagna questo o quello sulle cose che acquisto .
Non ho la sindrome del povero consumatore sbranato dal sistema truffaldino della produzione.
Tanto più che i prezzi li fa il mercato e non li impone un Moloch assetato di sangue (a parte i carburanti forse, dove la parte del Moloch la fa, manco a dirlo, lo Stato).
Se una cosa mi interessa e me la posso permettere la compro, diversamente lascio perdere ad aspetto di avere i soldi o aspetto che il prezzo scenda o decido di farne tranquillamente a meno.
Se tutti facessero così, i prezzi si equilibrerebbero molto più velocemente di quanto non accada.
Nel caso della carta riciclata pare assodato che : si utilizza molta meno acqua nella produzione, si usa molta meno energia per la produzione, riduce il carico di smaltimento nelle discariche, riduce il taglio degli alberi, contribuisce a mantenere più pulite le strade, servono meno prodotti chimici nella produzione e mi fermo qui.
Se sono interessato a queste tematiche posso anche decidere, se me lo posso permettere, di spendere qualcosa in più per sostenerle, se poi il produttore di carta riciclata si compera la barca o l’auto nuova francamente me ne frega meno di zero ( se paga tutte le tasse ovviamente); l’economia è circolare, vorrà dire che si venderanno più automobili e barche che per inciso sono costruite da persone in carne ed ossa che della costruzione di barche e auto ne fanno il proprio lavoro.
Quelli che ne sanno direbbero che tutto il processo avrebbe comunque un “ricaduta virtuosa” sull’economia.
Non c’è nessun trucco e nessun inganno solo la legge della domanda e dell’offerta, il trucco e l’inganno ci sarebbero qualora venisse venduto come riciclato ciò che riciclato non è ma ,fatta salva questa ipotesi, se c’è chi vende e chi compra, vuol dire che la cosa sta in piedi, vuol dire che c’è chi decide legittimamente di spendere qualcosa in più per comprare carta riciclata. E’ un fesso ? Secondo me no, anche se io la carta riciclata non la uso abitualmente, uso però le penne stilografiche e le compero pure e sono anche certo che ci sarà qualcuno che la considera una cosa da fessi, ma io continuerò a comperarle…….
Altrimenti è solo voglia di arringare gli astanti con temi che lasciano il tempo che trovano e si prestano alle interpretazioni personali le più svariate ed in genere anche le più erronee.
Sarebbe stato più corretto , vista l'ignoranza in materia, chiedere come mai l'una carta costi più dell'altra e sollecitare una discussione tecnicamente corretta, piuttosto che partire lancia in resta all'assalto dei mulini a vento.
Fin'ora le uniche motivazioni concrete le ho lette nel link postato da Andrea_R, ora o si hanno le conoscenze necessarie per confutarle o si evitino le posizioni ideologiche, personali e preconcette.
Altrimenti mi aspetto le scie chimiche e i rettiliani prossimamente su questi schermi.
Comunque la mia opinione da ignorante in materia è questa:
A me non interessa affatto quanto guadagna questo o quello sulle cose che acquisto .
Non ho la sindrome del povero consumatore sbranato dal sistema truffaldino della produzione.
Tanto più che i prezzi li fa il mercato e non li impone un Moloch assetato di sangue (a parte i carburanti forse, dove la parte del Moloch la fa, manco a dirlo, lo Stato).
Se una cosa mi interessa e me la posso permettere la compro, diversamente lascio perdere ad aspetto di avere i soldi o aspetto che il prezzo scenda o decido di farne tranquillamente a meno.
Se tutti facessero così, i prezzi si equilibrerebbero molto più velocemente di quanto non accada.
Nel caso della carta riciclata pare assodato che : si utilizza molta meno acqua nella produzione, si usa molta meno energia per la produzione, riduce il carico di smaltimento nelle discariche, riduce il taglio degli alberi, contribuisce a mantenere più pulite le strade, servono meno prodotti chimici nella produzione e mi fermo qui.
Se sono interessato a queste tematiche posso anche decidere, se me lo posso permettere, di spendere qualcosa in più per sostenerle, se poi il produttore di carta riciclata si compera la barca o l’auto nuova francamente me ne frega meno di zero ( se paga tutte le tasse ovviamente); l’economia è circolare, vorrà dire che si venderanno più automobili e barche che per inciso sono costruite da persone in carne ed ossa che della costruzione di barche e auto ne fanno il proprio lavoro.
Quelli che ne sanno direbbero che tutto il processo avrebbe comunque un “ricaduta virtuosa” sull’economia.
Non c’è nessun trucco e nessun inganno solo la legge della domanda e dell’offerta, il trucco e l’inganno ci sarebbero qualora venisse venduto come riciclato ciò che riciclato non è ma ,fatta salva questa ipotesi, se c’è chi vende e chi compra, vuol dire che la cosa sta in piedi, vuol dire che c’è chi decide legittimamente di spendere qualcosa in più per comprare carta riciclata. E’ un fesso ? Secondo me no, anche se io la carta riciclata non la uso abitualmente, uso però le penne stilografiche e le compero pure e sono anche certo che ci sarà qualcuno che la considera una cosa da fessi, ma io continuerò a comperarle…….
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Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
(Emil M. Cioran)
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
È interessante notare come si invitino gli ignoranti a evitare di esprimere, e cito, "posizioni ideologiche personali e preconcette" per poi fare altrettanto.analogico ha scritto:Secondo il mio modestissimo parere quando si lanciano certe "crociate" bisognerebbe avere una conoscenza del settore tale da potersi permettere certe affermazioni con quella cognizione di causa data solo dalla competenza nella materia.
Altrimenti è solo voglia di arringare gli astanti con temi che lasciano il tempo che trovano e si prestano alle interpretazioni personali le più svariate ed in genere anche le più erronee.
Sarebbe stato più corretto , vista l'ignoranza in materia, chiedere come mai l'una carta costi più dell'altra e sollecitare una discussione tecnicamente corretta, piuttosto che partire lancia in resta all'assalto dei mulini a vento.
Fin'ora le uniche motivazioni concrete le ho lette nel link postato da Andrea_R, ora o si hanno le conoscenze necessarie per confutarle o si evitino le posizioni ideologiche, personali e preconcette.
Altrimenti mi aspetto le scie chimiche e i rettiliani prossimamente su questi schermi.
Comunque la mia opinione da ignorante in materia è questa:
A me non interessa affatto quanto guadagna questo o quello sulle cose che acquisto .
Non ho la sindrome del povero consumatore sbranato dal sistema truffaldino della produzione.
Tanto più che i prezzi li fa il mercato e non li impone un Moloch assetato di sangue (a parte i carburanti forse, dove la parte del Moloch la fa, manco a dirlo, lo Stato).
Se una cosa mi interessa e me la posso permettere la compro, diversamente lascio perdere ad aspetto di avere i soldi o aspetto che il prezzo scenda o decido di farne tranquillamente a meno.
Se tutti facessero così, i prezzi si equilibrerebbero molto più velocemente di quanto non accada.
Nel caso della carta riciclata pare assodato che : si utilizza molta meno acqua nella produzione, si usa molta meno energia per la produzione, riduce il carico di smaltimento nelle discariche, riduce il taglio degli alberi, contribuisce a mantenere più pulite le strade, servono meno prodotti chimici nella produzione e mi fermo qui.
Se sono interessato a queste tematiche posso anche decidere, se me lo posso permettere, di spendere qualcosa in più per sostenerle, se poi il produttore di carta riciclata si compera la barca o l’auto nuova francamente me ne frega meno di zero ( se paga tutte le tasse ovviamente); l’economia è circolare, vorrà dire che si venderanno più automobili e barche che per inciso sono costruite da persone in carne ed ossa che della costruzione di barche e auto ne fanno il proprio lavoro.
Quelli che ne sanno direbbero che tutto il processo avrebbe comunque un “ricaduta virtuosa” sull’economia.
Non c’è nessun trucco e nessun inganno solo la legge della domanda e dell’offerta, il trucco e l’inganno ci sarebbero qualora venisse venduto come riciclato ciò che riciclato non è ma ,fatta salva questa ipotesi, se c’è chi vende e chi compra, vuol dire che la cosa sta in piedi, vuol dire che c’è chi decide legittimamente di spendere qualcosa in più per comprare carta riciclata. E’ un fesso ? Secondo me no, anche se io la carta riciclata non la uso abitualmente, uso però le penne stilografiche e le compero pure e sono anche certo che ci sarà qualcuno che la considera una cosa da fessi, ma io continuerò a comperarle…….
Quello che il cavaliere errante, che ha aperto questa discussione lanciandosi contro il mulino a vento della carta gialla, intendeva sostenere (o almeno così l'ho inteso io) è lo squilibrio tra il costo della materia prima usata (carta straccia) e quello del prodotto finito (quaderno) che non trova riscontro visto che un quaderno "bianco" viene prodotto con una materia prima molto più costosa e il prodotto finito costa meno.
L'ipotesi da me avanzata è che il procedimento di riciclo sia molto dispendioso e che per tanto si ripercuota sul prezzo finale, ipotesi poi sostenuta in un post successivo da un'altro utente, Lei invece indica che i costi di acqua, prodotti chimici, discariche ecc. sono molto minori, sorge quindi spontaneo pensare che chi produce carta reciclata abbia un forte ritorno economico.
In quanto a sostenere che il prezzo lo fa il mercato, basta citare l'esempio dei sacchetti della spesa, il mercato ci avrebbe spinto a continuare con quelli di plastica, il buon senso di una semplice norma ora ci spinge a riusare quelli che già abbiamo. Non penso serva l'intervento di W.Buffet per dirci che il mercato non predilige prodotti biodegradabili,bio sostenibili ecc. ecc. in quanto ottenuti con metodi più costosi, tranne forse i casi di prodotti ottenuti con materie prime reciclate, di cui la carta è un esempio. A questo punto l'unica incognita è l'influenza del processo di reciclo che se fosse bassa ci esporrebbe un ottimo esempio di perbenismo interessato, vendere un prodotto ecologico a un prezzo alto perché va di moda e il mercato spinge. Ovviamente (e per fortuna) siamo in libero mercato per cui i produttori sono liberissimi di fare questo discorso; non di meno sarebbe da auspicare un intervento del legislatore se veramente teniamo a salvaguardare le risorse forestali.
Ecco, questa è la mia opinione da ignorante, ma lontano da "crociate" o da prese di posizione puramente ideologiche, queste le lascio a quelli che stanno con la ragione e mai col torto. Persone che non sono avvezzo frequentare.
Sono d'accordo, anche io penso che il processo non sia semplice ed economico, però c'è da considerare che partono da una materia prima a costo zero. Possibile che il solo processo di reciclaggio costi più che far crescere e abbattere alberi per poi lavorarli e trasformarli in carta bianca? Questo è l'interrogativo, penso ci voglia qualcuno che lavori nel settore, come evocato da altri, per poter rispondere.05Fred ha scritto:Avendola studiata di recente a scuola posso dire, sperando che le fonti siano corretre che sí, creare carta "vergine" é costoso ma tutte le operazioni di riciclaggio quali macerazione ed altro non sono eccessivamente economiche, poiché comunque la carta va scissa in singole fibre e dopo essere sottoposta a trattamenti chimici puó poi essere "riassemblata"
Alfredo
Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Io non sono contro il mercato, acquisto quaderni prodotti in buona carta bianca da 90 gr, made in france piuttosto cari (evito di fare pubblicità, ma è come dire che mi piacciono le macchine veloci prodotte in Emilia, di colore rosso), quello che mi dà fastidio sono tutte le storielle politicamente corrette del "INSIEME, POSSIAMO SALVARE LA NATURA". Perchè mi danno fastidio? Perchè sono ipocrite, false.
Resto dell'opinione che esistano strategie migliori per salvare la natura, che comprare quaderni super-inflazionati e pseudo-ecologici.
Sono che d'accordo che chiunque abbia il diritto di spendere e/o sperperare il suo denaro come crede ma..."chi mi avvisa, mio amico è"
Se poi uno si vuole consolare la coscienza credendo a tali storielle, si accomodi. Babbo Natale non esiste, ma sono felice che esista nella immaginazione di milioni di bambini, non è un problema.
Ti piace credere alle favole?
Comprati il tuo quaderno di carta riciclata a 5 euro e datti una pacca sulla spalla alla tua anima perchè stai salvando la natura. (contento tu..)
Resto dell'opinione che esistano strategie migliori per salvare la natura, che comprare quaderni super-inflazionati e pseudo-ecologici.
Sono che d'accordo che chiunque abbia il diritto di spendere e/o sperperare il suo denaro come crede ma..."chi mi avvisa, mio amico è"
Se poi uno si vuole consolare la coscienza credendo a tali storielle, si accomodi. Babbo Natale non esiste, ma sono felice che esista nella immaginazione di milioni di bambini, non è un problema.
Ti piace credere alle favole?
Comprati il tuo quaderno di carta riciclata a 5 euro e datti una pacca sulla spalla alla tua anima perchè stai salvando la natura. (contento tu..)
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Vi invito a moderare i toni e a fornire informazioni utili alla discussione e non battibecchi.
Grazie AndreaR.
PS
Confermo personalmente quello che c'e' scritto nel link a proposito degli staples (fermagli).
In una cartiera, o meglio in una fabbrica dove distillavano furfurolo e facevano carta per imballaggi come secondo prodotto, ho avuto occasione di vedere "UN FRIGORIFERO" avvolto nella carta nella tramoggia d'ingresso.
Risultato: blocco dell'intera fabbrica per un giorno.
Grazie AndreaR.
PS
Confermo personalmente quello che c'e' scritto nel link a proposito degli staples (fermagli).
In una cartiera, o meglio in una fabbrica dove distillavano furfurolo e facevano carta per imballaggi come secondo prodotto, ho avuto occasione di vedere "UN FRIGORIFERO" avvolto nella carta nella tramoggia d'ingresso.
Risultato: blocco dell'intera fabbrica per un giorno.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Una sana discussione e' cosa auspicabile in qualsiasi forum che si rispetti, altrimenti non sarebbe neppure un forum ma un ambiente orwelliano, asfittico, senza vita intellettuale. Io personalmente non ho alcun problema a confrontarmi con persone con opinioni molto diverse dalle mie.
Ma una altra caratteristica , molto meno auspicabile della discussione anche polemica, che troviamo in molti forum e' il trolling, che e' in effetti diffuso anche qui.
Per me, possiamo facilmente riconoscere un troll in azione anche qui in questa discussione specifica.
Come si riconosce un troll?
E' facile, il criterio per riconoscerlo e' piuttosto semplice: siamo in compagnia di un troll quando abbiamo con noi un membro che effettivamente partecipa attivamente a molte discussioni MA non e' mai d'accordo su niente e semplicemente tutti, tutti, tutti i suoi messaggi sono esclusivamente di critica e contestazione, spesso di derisione, sono sempre messaggi pieni di rancore e sarcasmo.
Io osservo queste persone con l'interesse di un ricercatore, la loro psicologia contorta ha un certo fascino, ma nel lungo periodo finisco comunque per trovarli noiosi. D'altra parte preferisco anche che questi infelici si limitino a sfogare le loro frustrazioni sui forum, piuttosto di averli in giro la fuori a compensare le loro solitudini e amarezze con altre modalita piu dannose per se stessi e per la societa (dipendenze, bulling, tanto per fare un esempio), meglio allora avere pazienza con loro e concedere loro un po' di tempo e attenzione su un forum...
Ma una altra caratteristica , molto meno auspicabile della discussione anche polemica, che troviamo in molti forum e' il trolling, che e' in effetti diffuso anche qui.
Per me, possiamo facilmente riconoscere un troll in azione anche qui in questa discussione specifica.
Come si riconosce un troll?
E' facile, il criterio per riconoscerlo e' piuttosto semplice: siamo in compagnia di un troll quando abbiamo con noi un membro che effettivamente partecipa attivamente a molte discussioni MA non e' mai d'accordo su niente e semplicemente tutti, tutti, tutti i suoi messaggi sono esclusivamente di critica e contestazione, spesso di derisione, sono sempre messaggi pieni di rancore e sarcasmo.
Io osservo queste persone con l'interesse di un ricercatore, la loro psicologia contorta ha un certo fascino, ma nel lungo periodo finisco comunque per trovarli noiosi. D'altra parte preferisco anche che questi infelici si limitino a sfogare le loro frustrazioni sui forum, piuttosto di averli in giro la fuori a compensare le loro solitudini e amarezze con altre modalita piu dannose per se stessi e per la societa (dipendenze, bulling, tanto per fare un esempio), meglio allora avere pazienza con loro e concedere loro un po' di tempo e attenzione su un forum...
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Sono abbastanza d'accordo con te, anche se penso che la vediamo un po' troppo dal punto di vista delle stilografiche. Mi spiego, se il quaderno riciclato avesse un prezzo competitivo e comportasse un vantaggio reale per l'ambiente penso che sarebbe da sciocchi per gli utilizzatori di penne a sfera non comprarli no? E se gli utilizzatori di penne a sfera utilizzassero in prevalenza carta più ecologica dell'attuale ci sarebbe di sicuro un vantaggio in termini ambientali non trovi?ZioEnrico ha scritto:Io non sono contro il mercato, acquisto quaderni prodotti in buona carta bianca da 90 gr, made in france piuttosto cari (evito di fare pubblicità, ma è come dire che mi piacciono le macchine veloci prodotte in Emilia, di colore rosso), quello che mi dà fastidio sono tutte le storielle politicamente corrette del "INSIEME, POSSIAMO SALVARE LA NATURA". Perchè mi danno fastidio? Perchè sono ipocrite, false.
Resto dell'opinione che esistano strategie migliori per salvare la natura, che comprare quaderni super-inflazionati e pseudo-ecologici.
Sono che d'accordo che chiunque abbia il diritto di spendere e/o sperperare il suo denaro come crede ma..."chi mi avvisa, mio amico è"
Se poi uno si vuole consolare la coscienza credendo a tali storielle, si accomodi. Babbo Natale non esiste, ma sono felice che esista nella immaginazione di milioni di bambini, non è un problema.
Ti piace credere alle favole?
Comprati il tuo quaderno di carta riciclata a 5 euro e datti una pacca sulla spalla alla tua anima perchè stai salvando la natura. (contento tu..)
Per le stilografiche il discorso è diverso, e sono assolutamente d'accordo con te, è ovvio che non comprerei mai un prodotto di scarsa qualità (dal nostro punto di vista) a un prezzo spropositato.
Spero di non essere stato troppo veemente nella mia risposta, ma la ritengo comunque corretta in riferimento a quanto era stato scritto prima.Ottorino ha scritto:Vi invito a moderare i toni e a fornire informazioni utili alla discussione e non battibecchi.
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Certamente, Younguy.
Vuoi una penna veramente ecologica: Cristal BIC. La penna a sfera che ti fa fare dai due ai tre chilometri di scrittura: usandola il tuo impatto sul pianeta é minimo, e costa solo 50 centesimi. E' anche una penna sicura, infatti se un bambino inghiotte il cappuccio di una penna stiligrafica puo morire soffocato invece se inghiotte il cappuccio di una bic puo salvarsi perché c'e un foro antisoffocamento nella punta del cappuccio che da il tempo di arrivare in ospedale. Se usi una bic cristal hai un prodotto sicuro, economico e ad un minimo impatto ambientale, spendi 50 centesimi e scrivi chilometri. Puoi abbinare la bic ad un prodotto come un quaderno di carta riciclata da 2 euro, se lo trovi (ce ne saranno).
Se invece lasci in cartoleria o su ebay centinaia di euro per acquistare stilografiche, inchiostri, ecc, tu non stai salvando il pianeta, neanche se ti sei comprato il quaderno superinflazionato pseudoecologico da 5 euro.
Bisogna essere coerenti ed avere le idee chiare su questo punto, senza illudersi.
Ma nessuno ti impedisce, uscito dalla cartoleria con tante belle cose "non pseudo-ecologiche" di aiutare a salvare il pianeta in modo piu efficace e performante dell'acquisto di quaderni inflazionati da un marketing fondato sul senso di colpa.
Vuoi una penna veramente ecologica: Cristal BIC. La penna a sfera che ti fa fare dai due ai tre chilometri di scrittura: usandola il tuo impatto sul pianeta é minimo, e costa solo 50 centesimi. E' anche una penna sicura, infatti se un bambino inghiotte il cappuccio di una penna stiligrafica puo morire soffocato invece se inghiotte il cappuccio di una bic puo salvarsi perché c'e un foro antisoffocamento nella punta del cappuccio che da il tempo di arrivare in ospedale. Se usi una bic cristal hai un prodotto sicuro, economico e ad un minimo impatto ambientale, spendi 50 centesimi e scrivi chilometri. Puoi abbinare la bic ad un prodotto come un quaderno di carta riciclata da 2 euro, se lo trovi (ce ne saranno).
Se invece lasci in cartoleria o su ebay centinaia di euro per acquistare stilografiche, inchiostri, ecc, tu non stai salvando il pianeta, neanche se ti sei comprato il quaderno superinflazionato pseudoecologico da 5 euro.
Bisogna essere coerenti ed avere le idee chiare su questo punto, senza illudersi.
Ma nessuno ti impedisce, uscito dalla cartoleria con tante belle cose "non pseudo-ecologiche" di aiutare a salvare il pianeta in modo piu efficace e performante dell'acquisto di quaderni inflazionati da un marketing fondato sul senso di colpa.
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Re: Domanda provocatoria: allora costi la metà? - Lettera aperta al produttore che usa solo carta riciclata.
Certo, non penso ci siano dubbi sul fatto che un quaderno nuovo in più o uno riciclato in meno facciamo poca differenza e dato che spendiamo molti soldi dietro questi gioiellini col pennino tanto vale comprare della carta decente per scriverci bene.ZioEnrico ha scritto:Certamente, Younguy.
Vuoi una penna veramente ecologica: Cristal BIC. La penna a sfera che ti fa fare dai due ai tre chilometri di scrittura: usandola il tuo impatto sul pianeta é minimo, e costa solo 50 centesimi. E' anche una penna sicura, infatti se un bambino inghiotte il cappuccio di una penna stiligrafica puo morire soffocato invece se inghiotte il cappuccio di una bic puo salvarsi perché c'e un foro antisoffocamento nella punta del cappuccio che da il tempo di arrivare in ospedale. Se usi una bic cristal hai un prodotto sicuro, economico e ad un minimo impatto ambientale, spendi 50 centesimi e scrivi chilometri. Puoi abbinare la bic ad un prodotto come un quaderno di carta riciclata da 2 euro, se lo trovi (ce ne saranno).
Se invece lasci in cartoleria o su ebay centinaia di euro per acquistare stilografiche, inchiostri, ecc, tu non stai salvando il pianeta, neanche se ti sei comprato il quaderno superinflazionato pseudoecologico da 5 euro.
Bisogna essere coerenti ed avere le idee chiare su questo punto, senza illudersi.
Ma nessuno ti impedisce, uscito dalla cartoleria con tante belle cose "non pseudo-ecologiche" di aiutare a salvare il pianeta in modo piu efficace e performante dell'acquisto di quaderni inflazionati da un marketing fondato sul senso di colpa.
Il mio discorso era rivolto agli utilizzatori di penne a sfera che saranno quanto il 90% degli alfabetizzati? Forse anche di più e il fatto che loro utilizzino carta riciclata potrebbe davvero cambiare le carte in tavola.
Per consumatori di nicchia come noi tanto vale prendere carta nuova, costa meno e si adatta meglio alle nostre esigenze.
Almeno questo è il mio pensiero.
Buona serata,
Riccardo