Restauro Montblanc 432 wartime
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Prodotto particolare di Montblanc.
In base ad una pubblicità del 1939 è una penna da usare con la carta carbone in ufficio.
Metto le foto del venditore in quanto al momento è a bagno in acqua.
Il pistone balla, speriamo non sia rotto. Domani la apro e vediamo cosa c'è dentro. Era caricata con un inchiostro blu/celeste bellissimo... Forse è stata usata proprio per disegno tecnico.
Penna wartime, non avendo nessuna veretta ma solo dei disegni sul cappuccio.
La penna dovrebbe chiamarsi Montblanc stylograph e la si riconosce dal bollino rosso sul cappuccio.
Da quello che ho letto in giro si usa solo a 90 gradi sul foglio.
Qualcuno ha altre informazioni?
A breve la pulizia/restauro....
In base ad una pubblicità del 1939 è una penna da usare con la carta carbone in ufficio.
Metto le foto del venditore in quanto al momento è a bagno in acqua.
Il pistone balla, speriamo non sia rotto. Domani la apro e vediamo cosa c'è dentro. Era caricata con un inchiostro blu/celeste bellissimo... Forse è stata usata proprio per disegno tecnico.
Penna wartime, non avendo nessuna veretta ma solo dei disegni sul cappuccio.
La penna dovrebbe chiamarsi Montblanc stylograph e la si riconosce dal bollino rosso sul cappuccio.
Da quello che ho letto in giro si usa solo a 90 gradi sul foglio.
Qualcuno ha altre informazioni?
A breve la pulizia/restauro....
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Restauro Montblanc 432 wartime
Nel 1928 circa la casa tedesca Rotring produsse la prima di queste penne, che soprattutto per
il disegno tecnico erano rivoluzionarie, andando a sostituire il vecchio e scomodo tiralinee...
Questa penna ebbe un successo notevole, per cui l'anno successivo la Montblanc cominciò a produrre
anch'essa strumenti di scrittura di questo tipo, creando un gruppo pennino molto simile, per non
dire scopiazzato, che montava su vari suoi modelli giá esistenti...
Ti metto una foto di tre mie stylograph (così le chiamò la MB), una è forse proprio la prima prodotta
con caricamento a pulsante, le altre due sono, come la tua, delle 432 degli anni '30 inoltrati
con caricamento a pistone...
il disegno tecnico erano rivoluzionarie, andando a sostituire il vecchio e scomodo tiralinee...
Questa penna ebbe un successo notevole, per cui l'anno successivo la Montblanc cominciò a produrre
anch'essa strumenti di scrittura di questo tipo, creando un gruppo pennino molto simile, per non
dire scopiazzato, che montava su vari suoi modelli giá esistenti...
Ti metto una foto di tre mie stylograph (così le chiamò la MB), una è forse proprio la prima prodotta
con caricamento a pulsante, le altre due sono, come la tua, delle 432 degli anni '30 inoltrati
con caricamento a pistone...
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Ultima modifica di maxpen2012 il mercoledì 5 agosto 2015, 11:36, modificato 2 volte in totale.
" La gloria di Colui che tutto move
per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
Dante Par. C I
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Mi sembra di aver capito, traducendo il tedesco con google, che la dimensione del puntino rosso era poi la dimensione della linea tracciata...
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Grande Max!!!
Ma hai anche i pastelli a cera di Giotto?!?!
Che eleganza il Tratto-pen blu della MB
Provo a rispondere nuovamente a Sumit, sperando che questa volta ringrazi...
Come puoi vedere anche dalla foto di Maxpen2012 i puntini rossi erano di due tipi: piccolo e grande.
Quello piccolo era apposto su penne stylograph con un cannello piccolo, adatte alla scrittura con carta carbone.
Quello grande, invece, identificava penne per la scrittura normale, come sembrerebbe il caso della tua.
Buon lavoro!
Giorgio
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Ma hai anche i pastelli a cera di Giotto?!?!
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Che eleganza il Tratto-pen blu della MB
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Provo a rispondere nuovamente a Sumit, sperando che questa volta ringrazi...
Come puoi vedere anche dalla foto di Maxpen2012 i puntini rossi erano di due tipi: piccolo e grande.
Quello piccolo era apposto su penne stylograph con un cannello piccolo, adatte alla scrittura con carta carbone.
Quello grande, invece, identificava penne per la scrittura normale, come sembrerebbe il caso della tua.
Buon lavoro!
Giorgio
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Non mi sembra di essere una persona maleducata...
A mio avviso il "sperando che questa volta ringrazi" mi sembra un po' sopra le righe ...
Un po' chiedo un po offro, mi sembra normale e ci sta tutto nella logica di un forum.
Stavo continuando il ragionamento di maxpen2012... Se l'ho offeso me ne scuso...
Comunque la penna è smontata, a breve le foto...
A mio avviso il "sperando che questa volta ringrazi" mi sembra un po' sopra le righe ...
Un po' chiedo un po offro, mi sembra normale e ci sta tutto nella logica di un forum.
Stavo continuando il ragionamento di maxpen2012... Se l'ho offeso me ne scuso...
Comunque la penna è smontata, a breve le foto...
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Ciao Max, sempre novità, non dico che è bella ma molto particolare.
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Non credo che possa veramente sfuggirti la differenza tra mostrare il frutto delle proprie ricerche (anche con foto upside-downSumit ha scritto:Non mi sembra di essere una persona maleducata...
A mio avviso il "sperando che questa volta ringrazi" mi sembra un po' sopra le righe ...
Un po' chiedo un po offro, mi sembra normale e ci sta tutto nella logica di un forum.
Stavo continuando il ragionamento di maxpen2012... Se l'ho offeso me ne scuso...
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quando si fanno domande (anche camuffate da asserzioni come la tua sulla traduzione dal Tedesco) e si ricevono risposte pertinenti (ma anche non pertinenti, figurati!

Giorgio
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Ok senza polemica.
Grazie per le informazioni, che vado ad integrare.
Ora vi faccio vedere un po di foto del meccanismo smontato...
Lo smontaggio della punta come sempre avviene col phon della moglie...
A differenza delle altre penne qui non si sente odore di resina di pino... Evidentemente sotto le bombe, i sigillanti non si usavano.
Forse però la penna è stata riparata perché sul fuso e sul,puntale si vedono dei piccoli segni di una pinza...
Il meccanismo di funzionamento è strano veramente. In pratica c'è un galleggiante azzurro (che si intravede nelle foto sfocate) che spinge quella piccola punta di acciaio... Il rumore che sentivo che pensavo fosse il pistone in realtà è questo galleggiante che balla nella punta. La piccola punta in acciaio se tiri si sfila completamente... Immagini che li vendessero perché è un attimo che si perda... Forse era attaccato al galleggiante in origine, non saprei dire.
Sicuramente il galleggiante e la seconda punta evitano che esca un kilo di inchiostro al minimo movimento...
Dove c'è la prima rientranza ci sono degli sfiati, dove esce l'inchiostro quando svuoti la penna e dove entra quando la riempi.
La sorpresa più grande è la guarnizione di sughero praticamente nuova! Infatti ho riutilizzato quella!
Purtroppo non c'è stato modo di pulire la finestra trasparente. Dovrei provare con una pasta abrasiva ma al momento non me la sono sentita.
Ho lubrificato con gel siliconico il sughero e poi ho rimontato il pistone. Dopodiché ho rimontato il puntale, non senza difficoltà perché non è una vite pien come le altre stilografiche ma ha quei due cornetti che devono avvitarsi alla perfezione. Secondo me la penna ha subito qualche sorta di forzatura perché ha il collo un po allargato e non si avvita proprio alla perfezione al cappuccio.
La penna sicuramente è stata fatta con materiali mixati al momento. Il tappo ed il corpo dovrebbero essere di celluloide (il fusto di sicuro, il tappo non ci giurerei), il puntale del tappo è in ebanite, ed anche il tappo del fondello.
Questa volta ho pulito l'ebanite col sidol e messo un po di olio di oliva per nutrire il tutto.
Ho ravvivato la scritta Montblanc con Uniposca.
Ora la penna va alla perfezione. Caricata con mb Royal blue. Non perde una goccia.
Devo,dire che fa un po strano scrivere con questa penna, perché sembra di scrivere con una pilot a gel del 2015.
Ps
Scusate la qualità delle foto e se sono rovesciate, ma sul iPad sono tutte al dritto, su Mac lo sono quasi tutte e su pc sono quasi tutte rovesciate... Quindi non so mai quali girare.... Perché a casa non ho il pc...
Grazie per le informazioni, che vado ad integrare.
Ora vi faccio vedere un po di foto del meccanismo smontato...
Lo smontaggio della punta come sempre avviene col phon della moglie...
A differenza delle altre penne qui non si sente odore di resina di pino... Evidentemente sotto le bombe, i sigillanti non si usavano.
Forse però la penna è stata riparata perché sul fuso e sul,puntale si vedono dei piccoli segni di una pinza...
Il meccanismo di funzionamento è strano veramente. In pratica c'è un galleggiante azzurro (che si intravede nelle foto sfocate) che spinge quella piccola punta di acciaio... Il rumore che sentivo che pensavo fosse il pistone in realtà è questo galleggiante che balla nella punta. La piccola punta in acciaio se tiri si sfila completamente... Immagini che li vendessero perché è un attimo che si perda... Forse era attaccato al galleggiante in origine, non saprei dire.
Sicuramente il galleggiante e la seconda punta evitano che esca un kilo di inchiostro al minimo movimento...
Dove c'è la prima rientranza ci sono degli sfiati, dove esce l'inchiostro quando svuoti la penna e dove entra quando la riempi.
La sorpresa più grande è la guarnizione di sughero praticamente nuova! Infatti ho riutilizzato quella!
Purtroppo non c'è stato modo di pulire la finestra trasparente. Dovrei provare con una pasta abrasiva ma al momento non me la sono sentita.
Ho lubrificato con gel siliconico il sughero e poi ho rimontato il pistone. Dopodiché ho rimontato il puntale, non senza difficoltà perché non è una vite pien come le altre stilografiche ma ha quei due cornetti che devono avvitarsi alla perfezione. Secondo me la penna ha subito qualche sorta di forzatura perché ha il collo un po allargato e non si avvita proprio alla perfezione al cappuccio.
La penna sicuramente è stata fatta con materiali mixati al momento. Il tappo ed il corpo dovrebbero essere di celluloide (il fusto di sicuro, il tappo non ci giurerei), il puntale del tappo è in ebanite, ed anche il tappo del fondello.
Questa volta ho pulito l'ebanite col sidol e messo un po di olio di oliva per nutrire il tutto.
Ho ravvivato la scritta Montblanc con Uniposca.
Ora la penna va alla perfezione. Caricata con mb Royal blue. Non perde una goccia.
Devo,dire che fa un po strano scrivere con questa penna, perché sembra di scrivere con una pilot a gel del 2015.
Ps
Scusate la qualità delle foto e se sono rovesciate, ma sul iPad sono tutte al dritto, su Mac lo sono quasi tutte e su pc sono quasi tutte rovesciate... Quindi non so mai quali girare.... Perché a casa non ho il pc...
- Allegati
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- Penna disaggregata
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- Lo strano puntale
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- Il galleggiante (sfocato)
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- La punta e la seconda punta
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- Il sughero ancora perfetto
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- Fine lavori...
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- Prova di scrittura....
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Ottimi il lavoro e la documentazione, Sumit!
Mi piace la clip montata sulla tua war-time, anche se non pare coincidere con quelle delle 432 mostrate da Max (il dettaglio nella pubblicità si vede male, ma Max ha sicuramente l'originale
).
Grazie e alla prossima!!
Giorgio
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Cosa hai potuto osservare su questo punto?Sumit ha scritto:Da quello che ho letto in giro si usa solo a 90 gradi sul foglio.
Mi piace la clip montata sulla tua war-time, anche se non pare coincidere con quelle delle 432 mostrate da Max (il dettaglio nella pubblicità si vede male, ma Max ha sicuramente l'originale
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Grazie e alla prossima!!
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Giorgio
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La costruzione e la tecnica è la stessa dei famosi Rapidograph della Rotring che disegnatori, geometri ecc. hanno utilizzato praticamente sino alla comparsa dei plotter.
Quello che chiami galleggiante in realtà è un'appendice (generalmente cilindrica) collegata allo spillo che ha il compito di dare all'insieme una massa sufficiente a vincere l'attrito del tubicino in cui scorre, andando a costituire una valvola che apre e chiude il flusso dell'inchiostro. Se lo stilo non è appoggiato sul foglio, lo spillo fuoriesce leggermente dal tubicino e la parte azzurra, scendendo col predetto, va a chiudere il flusso. Nel momento in cui lo stilo è poggiato sulla carta, spillo e la sua appendice rientrano aprendo il flusso dell'inchiostro. Questo piccolo movimento, che genera come hai scritto il ticchettio udibile agitando la penna, serve anche a tenere pulito il condotto del tubicino impedendo che l'inchiostro si rapprenda al suo interno.
Hai tempi delle superiori ho adoperato parecchio i Rapidograph e ricordo che se non si usavano continuamente l'inchiostro (china) seccava ed allora andavano smontati per la pulizia; era una disperazione mettere la mani nelle penne di diametro più piccolo (0.1 e 0.2 mm), che erano poi anche quelle che costavano più care: lo spillo interno era sottile come un capello e bastava un movimento sbagliato per piegarli e poiché addrizzarli perfettamente era praticamente impossibile e dato che anche una impercettibile ondulazione era sufficiente ad impedirne lo scorrimento all'interno del tubicino, era inevitabile dovere buttare via tutto.
Quello che chiami galleggiante in realtà è un'appendice (generalmente cilindrica) collegata allo spillo che ha il compito di dare all'insieme una massa sufficiente a vincere l'attrito del tubicino in cui scorre, andando a costituire una valvola che apre e chiude il flusso dell'inchiostro. Se lo stilo non è appoggiato sul foglio, lo spillo fuoriesce leggermente dal tubicino e la parte azzurra, scendendo col predetto, va a chiudere il flusso. Nel momento in cui lo stilo è poggiato sulla carta, spillo e la sua appendice rientrano aprendo il flusso dell'inchiostro. Questo piccolo movimento, che genera come hai scritto il ticchettio udibile agitando la penna, serve anche a tenere pulito il condotto del tubicino impedendo che l'inchiostro si rapprenda al suo interno.
Hai tempi delle superiori ho adoperato parecchio i Rapidograph e ricordo che se non si usavano continuamente l'inchiostro (china) seccava ed allora andavano smontati per la pulizia; era una disperazione mettere la mani nelle penne di diametro più piccolo (0.1 e 0.2 mm), che erano poi anche quelle che costavano più care: lo spillo interno era sottile come un capello e bastava un movimento sbagliato per piegarli e poiché addrizzarli perfettamente era praticamente impossibile e dato che anche una impercettibile ondulazione era sufficiente ad impedirne lo scorrimento all'interno del tubicino, era inevitabile dovere buttare via tutto.
Ultima modifica di PeppePipes il giovedì 6 agosto 2015, 13:57, modificato 2 volte in totale.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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urca che precisione!!!! è un godimento leggere!! bellissimo!
effettivamente quando non scrivi lo spillino esce...
poi lo metti dentro quando scrivi
ho provato a scrivere a 90 gradi, effettivamente scrive ma poi è uscita una goccia di inchiostro dallo sfiato...
la clip, anche secondo me è di un'altra penna.. non ne ho mai viste di cosi lavorate... ma non ci sta male! la clip della pubblicita sembra quella della 134 o 234... notate poi nella pubblicità che la clip è verso il basso (rispetto al logo)! chissà perché.
In merito alla carta carbone, secondo me è una trovata pubblicitaria, perché non c'è assolutamente bisogno di spingere...
anzi a spingere ho paura che la penna si spezzi in due! se trovo un pezzo di carta carbone in casa o in ufficio faccio una prova.
forse su una velina scrive... ma il flusso è molto abbondante rischi di fare il lago di bracciano...
devo dire che quando scrivo con penne cosi vecchie mi chiedo cosa abbiano scritto in passato, chi sia stato il proprietario...
come scrivevo, è caricata di un blu azzurro stranissimo e bellissimo...
un mese fa ho ripulito una pelikan 100 anteguerra che aveva inchiostro rosso e anche li mi chiedevo cosa facesse il proprietario con la penna rossa...
vabbé scusate la riflessione romantica...
effettivamente quando non scrivi lo spillino esce...
poi lo metti dentro quando scrivi
ho provato a scrivere a 90 gradi, effettivamente scrive ma poi è uscita una goccia di inchiostro dallo sfiato...
la clip, anche secondo me è di un'altra penna.. non ne ho mai viste di cosi lavorate... ma non ci sta male! la clip della pubblicita sembra quella della 134 o 234... notate poi nella pubblicità che la clip è verso il basso (rispetto al logo)! chissà perché.
In merito alla carta carbone, secondo me è una trovata pubblicitaria, perché non c'è assolutamente bisogno di spingere...
anzi a spingere ho paura che la penna si spezzi in due! se trovo un pezzo di carta carbone in casa o in ufficio faccio una prova.
forse su una velina scrive... ma il flusso è molto abbondante rischi di fare il lago di bracciano...
devo dire che quando scrivo con penne cosi vecchie mi chiedo cosa abbiano scritto in passato, chi sia stato il proprietario...
come scrivevo, è caricata di un blu azzurro stranissimo e bellissimo...
un mese fa ho ripulito una pelikan 100 anteguerra che aveva inchiostro rosso e anche li mi chiedevo cosa facesse il proprietario con la penna rossa...
vabbé scusate la riflessione romantica...
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Altolà, Sumit!Sumit ha scritto:In merito alla carta carbone, secondo me è una trovata pubblicitaria, perché non c'è assolutamente bisogno di spingere...
anzi a spingere ho paura che la penna si spezzi in due! se trovo un pezzo di carta carbone in casa o in ufficio faccio una prova.
forse su una velina scrive... ma il flusso è molto abbondante rischi di fare il lago di bracciano...
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Ti ripeto con altre parole la traduzione della pubblicità da te postata.
I punti rossi impressi sul cappuccio erano di due tipi: piccolo e grande.
La tua ha il punto rosso grande.
Al punto rosso grande corrispondeva cannello (tubicino) grande, come nella tua penna: queste penne erano solo per la scrittura normale!!!
Quindi, non provare a premere con la tua perchè la romperesti...
La penna con il punto rosso piccolo, invece, aveva cannello (tubicino) piccolo e tozzo (come ad esempio la prima in alto nella foto di Maxpen2012): quella penna serviva anche ad ottenere premendo delle copie con la carta carbone.
Questo, almeno, recita la pubblicità.
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Giorgio
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Usta che invornito...
Allora non ci provo... Grazie...
Comunque sto scoprendo che riparare le penne, per me, è almeno il 50% del godimento della collezione, poi con consigli del forum riesco a non fare casini!
Allora non ci provo... Grazie...
Comunque sto scoprendo che riparare le penne, per me, è almeno il 50% del godimento della collezione, poi con consigli del forum riesco a non fare casini!
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Mah!Musicus ha scritto:Altolà, Sumit!Sumit ha scritto:In merito alla carta carbone, secondo me è una trovata pubblicitaria, perché non c'è assolutamente bisogno di spingere...
anzi a spingere ho paura che la penna si spezzi in due! se trovo un pezzo di carta carbone in casa o in ufficio faccio una prova.
forse su una velina scrive... ma il flusso è molto abbondante rischi di fare il lago di bracciano...![]()
Ti ripeto con altre parole la traduzione della pubblicità da te postata.
I punti rossi impressi sul cappuccio erano di due tipi: piccolo e grande.
La tua ha il punto rosso grande.
Al punto rosso grande corrispondeva cannello (tubicino) grande, come nella tua penna: queste penne erano solo per la scrittura normale!!!
Quindi, non provare a premere con la tua perchè la romperesti...
La penna con il punto rosso piccolo, invece, aveva cannello (tubicino) piccolo e tozzo (come ad esempio la prima in alto nella foto di Maxpen2012): quella penna serviva anche ad ottenere premendo delle copie con la carta carbone.
Questo, almeno, recita la pubblicità.
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Giorgio
D'accordo che la pubblicità è l'anima del commercio, ma è certo che quanto asserito dalla Montblanc nel suo pieghevole lascia piuttosto perplessi.
Pur nutrendo seri dubbi circa la vocazione all'utilizzo con la carta carbone di questa tipologia di strumenti di scrittura, avrei quantomeno ritenuto logico l'esatto opposto di quanto asserito: ovvero che le penne idonee a tale uso fossero quelle con la punta più larga.
Questo per i seguenti, banali motivi che mi sembrano del tutto oggettivi: primo, sono logicamente più idonee a sopportare la pressione necessaria per imprimere il segno su un sandwich di diversi fogli; secondo, perché ad uno stilo di maggior diametro è decisamente più facile conferire un profilo stondato che ne eviti impuntamenti sulla carta e consenta l'utilizzo della penna in posizione almeno leggermente inclinata, corrispondente alla naturale impugnatura, condizione peraltro imprescindibile per una scrittura minimamente veloce.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Come sempre, il ragionamento di PeppePipes è chiaro e ben argomentato.PeppePipes ha scritto:Mah! D'accordo che la pubblicità è l'anima del commercio, ma è certo che quanto asserito dalla Montblanc nel suo pieghevole lascia piuttosto perplessi.
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A questo punto, l'unico che potrebbe sciogliere con un sol colpo di spada questo nodo gordiano tecno/pubblicitario è Max: lui sembra possedere entrambe le versioni, o almeno (poichè i cappucci coi morbilleschi puntini e puntoni rossi potrebbero essere stati scambiati) entrambi i cannelli...
Se accetta di fare una prova di perforazione con le sue MB, io, orgoglioso discendente di Savonesi, ci metto la carta-carbone
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Giorgio