Impressioni FPR Indus

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moonchild96
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Impressioni FPR Indus

Messaggio da moonchild96 »

La FPR Indus è una stilografica economica indiana con caricamento a stantuffo. Proprietario dell’azienda produttrice, Fountain Pen Revolution, è il signor Kevin, persona gentilissima e disponibile che mi ha inviato questa penna gratuitamente dopo che avevo riscontrato alcuni problemi con un ordine nel suo sito.

Finito il preambolo: comincio subito con le mie impressioni. La penna è di una plastica che non sembra esattamente di ottima qualità e confermano quest'idea alcuni particolari, come la zona della sezione su cui si innesta il pennino oppure la parte alta del cappuccio, su cui si scorge la filettatura.
È una penna da meno di venti euro e posso concederglielo. Per quanto riguarda la resistenza della plastica del cappuccio, a vite, staremo a vedere.
Ho notato che la clip è estremamente stretta, perciò chi ne fa uso dovrebbe prendere in considerazione questo dettaglio.

Immagine

Esteticamente, data la mia inesperienza, non la so classificare. Personalmente apprezzo molto la forma del corpo e i due o-ring sul fondello e alla fine della sezione. Il cappuccio, in particolare la clip, non mi appassiona. Ha un che di esotico, ma io, amante della sobrietà preferisco quello – se volete più anonimo – della Pilot 78g. Al contrario di quest'ultima mi sembra che l'o-ring dorato sul cappuccio sia vero, e non semplicemente dipinto. A costo di ripetermi, senza cappuccio e con quel pennino bicolore mi sembra elegantissima.

Immagine

Come dicevo il caricamento è a pistone, che si muove agendo direttamente sul fondello. Avrei preferito un blind cap, come nelle Dollar, essendo io particolarmente sbadato...
È possibile monitorare il livello d'inchiostro tramite una finestrella trasparente. In alternativa esiste una versione demonstrator della penna, che affianca i colori coprenti disponibili (nero, marrone e blu).
La quantità di inchiostro contenuta è notevole, a occhio ben di più di quella di una Dollar 717i.
Passando al gruppo di scrittura, io ho scelto un pennino stub FPR 1.0 (sono disponibili anche EF, F, M, B e Flex). Di acciaio bicolore (dorato e argentato), sopra di esso un'incisione riporta il nome della casa e il tipo di tratto.

Immagine

La penna soffre di false partenze, probabilmente dovute alla poca tolleranza della stessa di rotazioni sull'asse maggiore. Tuttavia noto che il rodaggio sta riducendo questo fenomeno. Il flusso mi sembra medio. Tentando di ridurre le false partenze l'ho aumentato leggermente distanziando (ovviamente in maniera impercetttibile) il pennino dall'alimentatore.
Lo stub FPR è abbastanza rigido, ma non tanto da rendere impossibile la variazione di tratto tramite pressione. Su Pigna Quaxima il tratto sembra più secco, e ciò è accompagnato da un feedback tattile e uditivo più accentuato rispetto alle altre due carte prese in esame. La Favini "superleggera" si comporta in modo simile alla Oxford per quanto riguarda la scorrevolezza e il trato, ma naturalmente il see through e il bleed through aumentano esponenzialmente (teniamo a mente che l'inchiostro Aurora non aiuta). Nella Oxford ho trovato una carta degna di questa penna, che sono sicuro con un ichiostro colorato ad alto shading sarebbe meravigliosa.
Passo dunque a parlare della variazione di tratto orizzontale-verticale, caratteristica peculiare degli stub. Cercavo qualcosa che si potesse usare senza troppi problemi con una scrittura corsiva, e devo dire che lo stub 1.0 fa al caso mio. Personalizza la scrittura in base all'angolo con cui si tiene la penna rispetto alla linea di scrittura, senza tuttavia fare pasticci (cosa che con un 1.5 sicuramente sarebbe stata più probabile). Ero inizialmente un po' intimorito da ciò a causa del modo in cui scrivo: mano sinistra (essendo mancino) sopra la linea di scrittura, tenendo il foglio inclinato leggermente a sinistra. Devo dire che il mio timore era infondato, e che a mio avviso il risultato non è per nulla antiestetico.
La scrittura è morbida, anche se un po' "appicciosa"… fatico a definirla: il pennino non gratta, eppure non è scorrevole "come sull'olio". Probabilmente una via di mezzo.
La scorrevolezza aumenta molto scrivendo "in verticale", quando l'angolo penna-foglio supera i 75-80º: in tal modo si azzera quasi la differenza tra tratto orizzontale e verticale ma le false partenze scompaiono e si può scrivere in maniera molto più rapida. Questo è un altro elemento che potrà influenzare la resa della penna a seconda di come la tenete in mano.

Tirando le somme, questa pennami sembra adatta a coloro che vorrebbero avere uno stub a poco prezzo senza avere la necessità di comprare penna e pennino separatamente, con tutti i problemi che ciò può comportare.

Riporto dal sito le misure:
Length capped: 13.2cm (5.2”)
Length posted: 15cm (5.9”)
Section diameter: 1cm (0.4”)
Body diameter 1.1cm (0.43”)
Weight (empty): 14g (0.5oz)

Mi scuso per la scarsa qualità delle immagini. Spero che queste impressioni possano essere utili.
IMG_5755.JPG
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IMG_5756.JPG
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Ultima modifica di moonchild96 il lunedì 3 agosto 2015, 15:56, modificato 2 volte in totale.
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Bella recensione, la penna somiglia molto alla Pelikan 400 con clip aurora. :mrgreen:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da ciro »

Mi associo a @maxpop 55, bella recensione. Mi fa piacere leggere recensioni così dettagliate sulle penne economiche: uno ha sempre bisogno di penne "da battaglia".
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Messaggio da moonchild96 »

Grazie! Beh le possibili penne da battaglia sono così tante che avere qualche guida nella scelta può essere utile! Spero di aver contribuito in tal senso.
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Messaggio da Pettirosso »

Posso dire le mie modestissime impressioni sulla "cugina povera" Guru pennino flex.
A parte la indiscussa cortesia del proprietario di FPR, dopo un periodo di utilizzo ho riscontrato:
* Il pennino più che flessibile potrei definirlo "molleggiato" (non ho però esperienza in merito): flette (e per questo è piacevole nella scrittura), ma non mi pare che raggiunga le variazioni indicate sul sito (da 0,4 a 2 mm, se non ricordo male; comunque si può controllare), a meno di applicare una pressione da pressa industriale (cosa che io ovviamente non ho fatto);
* Ho la versione demo, che quindi accentua i difetti costruttivi con la visibilità del meccanismo, la dopo poche ricariche la guarnizione del pistone iniziava a lasciare trafilare inchiostro sul retro (non molto per la verità, giusto una velatura);
* Ad ogni ricarica la corsa del pistone si accorciava, e così l'inchiostro era sempre meno. A questo punto l'ho smontata seguendo le istruzioni (con l'occasione anche pulita), riassemblata ed ora la carica di inchiostro è anche maggiore di quella originale (fin che dura, poi non l'ho più usata);
* Più che altro, come molte altre penne indiane si "beve" l'inchiostro, nel senso che questo evapora nell'arco di un paio di settimane: il che è un problema per chi, come me, usando le pene a rotazione impiega anche dei mesi per esaurire la carica (se ne era già parlato a proposito delle famose "Romus").
Ero indeciso se acquistare la Indus, che a livello estetico è indubbiamente migliore (c'è poi anche la Jaipur, di dimensioni leggermente maggiori, che deve uscire da una vita); ora attendo le tue impressioni di durata nelle prossime settimane.
Penna indubbiamente valida, comunque, dato il prezzo; teniamo però presente che con quanto costa una Indus puoi acquistare (a parte una manciata di cinesi, di cui poi finisci per scartare il 50%), ad esempio, 2 Reform 1745 a pistone, la cui qualità costruttiva è, secondo me, maggiore.
Giuseppe.
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Messaggio da moonchild96 »

Grazie per le impressioni sulla Guru!
Staremo a vedere per la qualità dei materiali. Stando ai prezzi che vedo sulla Baia tra spedizione ed eventuale cambio pennino, si raggiunge il costo della Indus. Uno dei vantaggi della penna a mio parere è la buona scelta di pennini senza dover smanettare per adattarli e senza comprare cinesate… una sorta di Safari a pistone.
Tra non molto ordino un po' di inchiostri Diamine e mi sta venendo voglia di provare la Reform… sarebbe triste non riuscire a provare tutti gli inchiostri insieme xD
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Messaggio da Pettirosso »

Sulla 1745 vai sicuro, se ti adatti alla linea un po' "triste": ne ho un paio, vanno bennissimo e non bevono inchiostro a sbafo (ed hanno anche un pennino fine leggermente flessibile, che comunque consente qualche variazione di tratto).
Ora è uscita anche la TWSBI Eco, ma il prezzo è più o meno il doppio della Indus.
Vediamo nel tempo come si comporta la tua...
Giuseppe.
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Messaggio da moonchild96 »

Vorrei fare un piccolo aggiornamento: qualche settimana fa ho sostituito l'inchiostro con un Diamine Twilight. Colore molto interessante e buona fluidità. Tornando alla penna, ho notato che alcune false partenze erano dovute alla carta piuttosto liscia. Le restanti se la giocavano tra insufficiente rodaggio del pennino e rotazione sull'asse maggiore – entrambi risolti. Sono ancora alla ricerca della carta perfetta per questa penna: fino ad allora continuerò con la Oxford.
Una cosa che da tempo mi premeva fare è pubblicare una brevissima prova di scrittura che mostri le variazioni del tratto dello stub a seconda della postura dello scrittore, cosa che mi ha frenato sin dall'inizio. Con non poche acrobazie ho finalmente completato il lavoro (eccetto l'ultima riga, tutte sono state scritte tenendo la mano sopra la linea di scrittura). Mi spiace solo che con la postura vari anche la grafia e l'inclinazione, cosa che rischia di falsare il test.
Si passa da un tratto relativamente sottile, per la scrittura di tutti i giorni, a uno piuttosto spesso e "ingombrante", utile piuttosto per scrivere titoli e sottotitoli. In tutti i casi è apprezzabile la variazione di tratto, che personalizza la scrittura.
Spero di aver fatto cosa gradita, specialmente a chi è incuriosito dagli stub ma è frenato nell'acquisto dal possibile risultato su carta della propria postura.
Sotto al test c'è la prova di scrittura con il lato secco, utilizzabile senza problemi, che concede una variabilità di tratto, seppur minima.
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Re: Impressioni FPR Indus

Messaggio da Medicus »

Bella recensione , complimenti :clap:
"Je suis Bartali".
"L' è tutto da rifare"
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