Grazie e viva il lupoPettirosso ha scritto:Ciao, in primo luogo complimenti (per la laurea) e in bocca al lupo (per la specialità).
Ti rispondo sugli inchiostri: i due ferrogallici della R&K (Salix e Scabiosa) sono indelebili (resistenza all'acqua provata personalmente; ho letto altrove che non resistono a prolungata esposizione agli UV, ma questo non te lo saprei confermare) ed economici, con tutti i vantaggi che queste due caratteristiche comportano.
Il primo è un blu-nero, il secondo un melanzana scuro (con pennini F pare un nero).
Possono dare problemi di corrosione della doratura dei pennini in acciaio (capitato anche a me su una Papermate, ma solo dopo anni di uso ininterrotto con lo stesso inchiostro, che era il Salix).
Non intasano assolutamente le penne e si lavano via molto facilmente; unica nota dolente l'odore, non propriamente da acqua di colonia (ma lo senti solamente quando apri la boccetta per caricare, non certamente quando scrivi).
Sono decisamente meno scorrevoli degli altri R&K, quindi da un lato di sconsiglierei di usarli su un pennino molto fine (un F Pelikan o Aurora non crea problemi, ma un F giapponese temo di sì), ma dall'altro il tratto si spande molto meno anche su carta economica porosa; scrivendo restituiscono una sensazione un po' strana, che è stata definita "acquosa": in pratica la stessa penna con lo stesso pennino scorre meno rispetto ad un inchiostro non ferrogallico.
L'alternativa sugli indelebili sono quelli di nuova formulazione (dal medioevo siamo passati ai nanopigmenti e diavolerie simili), giapponesi e, fra gli europei che conosco, Montblanc (serie Permanent. blu e nero, esistono anche le cartucce) e De Atramentis (serie Document, tutti i colori che vuoi, anche se non credo che per te sia il massimo scrivere in colore fucsia o giallo canarino): tutti sicuri, testati e certificati, ma qui il prezzo sale decisamente.
Visto l'investimento economico decisamente contenuto, potresti provare uno dei due R&K e farti un'idea personalmente.
Sulle penne non dico nulla, ci sono centinaia di modelli "papabili": potrei solo buttarti lì il nome Aurora (vintage), con qualche decina di Euro trovi delle Marco Polo (se ti piace la linea slim anni '80), cartuccia/converter, vari colori, fanno la loro figura, scrivono benissimo sempre e dovunque e sono praticamente indistruttibili; oppure (nella fascia 50 / 100 Euro) delle 88 del dopoguerra, tutte rigorosamente nere, pistone, pennino in oro carenato tipo Parker 51, un pezzo di storia italiana dalla linea intramontabile che anche oggi fa la sua gran bella figura.
C'è solo l'imbarazzo della scelta!
Buona scelta e buon lavoro.
Molto interessante la descrizione dei due R&K: visto il ridotto investimento, in effetti, credo proprio potrei acquistarli entrambi. E considerando che i pennini Lamy costano 5 € l'uno e sono l'unica parte in acciaio (se non erro) della Safari potrebbe venirci fuori un abbinamento interessante Per le penne, più ne nominate più ne voglio acquistare. Cosa dite, è normale o è grave ??