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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Breve recensione Delta The Journal
- vikingo60
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- La mia penna preferita: Pelikan M 200
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Breve recensione Delta The Journal
Ho deciso di proporre la recensione di questo modello recente di Delta,caratterizzato da una linea molto piacevole e da un sistema di caricamento che può definirsi curioso ed interessante.
La foto concessami da Goldpen non permetteva di vedere la particolarità del meccanismo di caricamento,così ne ho scattate alcune io,unitamente alla foto della prova di scrittura che sempre più spesso mi viene richiesta.
La penna viene proposta in varie versioni e colori,con pennino in acciaio o Fusion (notevolmente più costosa).
Si può optare per le finiture color canna di fucile.
La versione da me provata è quella in resina nera con finiture in acciaio e pennino in acciaio.
Le misure sono:
Chiusa 14,5 cm circa
Aperta cm 13 circa
Aperta con cappuccio calzato cm 16 circa.
Il cappuccio,a vite,ha la testina a punta di cono;la clip,decorata in modo semplice,è inserita poco al di sotto della testina e presenta la classica ruzzolina che facilita l'inserimento nel taschino.
Alla base del cappuccio si trovano due sottili fascette in acciaio.
Posteriormente al cappuccio si trova in alto la scritta "Delta Italy" e in basso "The Journal" con il numero di serie,in questo caso 1326.
Si tratta infatti,come tutte le Delta,di un'edizione numerata.
Il corpo penna,sempre in resina nera,presenta un fondello svitabile;le due parti sono separate da un anellino in acciaio che è solo la parte visibile dell'impanatura in acciaio.
Andando verso la sezione,si incontra un anello metallico,che precede la filettatura per l'avvitamento del cappuccio.La sezione presenta una svasatura.
Il pennino in acciaio,di foggia classica con foro di sfiato circolare centrale,è piacevolmente decorato e presenta,sotto il logo Delta,l'incisione "The Journal" e la gradazione,in questo caso M.
L'alimentatore è in plastica.
Il sistema di caricamento,che si può comprendere bene soltanto osservando le foto,è molto particolare,potendo di fatto la penna essere caricata a cartuccia,con converter a vite o a stantuffo (che è in realtà,come si vede,un converter nascosto).
Tale sistema,a quanto mi risulta,fu usato da Stipula sui primi modelli della Etruria degli anni '90.
Voto complessivo estetica,materiali e finiture: 10.
Prova di scrittura
Avvitando il converter ho caricato la penna 4 volte con acqua fredda,che è fuoriuscita pulita.
Poi,montando il corpo penna,ho voluto caricarla come una penna a stantuffo,svitando il copri fondello e manovrando il pomello del converter sporgente,che in questo caso è in metallo,per aspirare l'inchiostro Aurora nero.
La penna ha scritto fin da subito con flusso non abbondante,ma deciso e controllato.
Come si ricorderà,il tratto M di Delta è più sottile di quello di Pelikan,come si può vedere dalla foto della prova di scrittura allegata.
Non si sono verificate false partenze o salti di tratto.
Voto di scrittura: 8.
Tale voto è strettamente personale;ricordo infatti che io preferisco flussi davvero molto potenti,come quelli di Montblanc e Pelikan.Ma questa penna scrive bene,in modo preciso e pulito.
Conclusioni
La penna ha una linea molto piacevole e si mostra molto pratica.
E' sempre ottimamente bilanciata;calzando il cappuccio posteriormente la cosa cambia di poco.
Un grosso vantaggio è quello di avere una penna a stantuffo che in caso di guasto può essere riparata facilmente dall'utente stesso,in quanto il converter può essere sostituito facilmente con poca spesa.
E' una penna che mi sento di consigliare a chi ama la praticità e le linee classiche.
Il prezzo non è alto;va però tenuto presente che se si opta per il pennino Fusion il prezzo sale,come già detto.
Sarebbe comunque stata gradita una finestra di ispezione per l'inchiostro,purtroppo assente.
Porgo un sentito ringraziamento alla Signora Laura di http://www.goldpen.it per la prima foto concessa e per l'esemplare prestato ai fini della recensione.
Tale recensione sarà come al solito inserita anche nel sito citato.
Un cordiale saluto a tutti
Alessandro
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Breve recensione Delta The Journal
Ciao Alessandro, grazie per l'ottima recensione e per averci aiutato, con le foto, a capire il sistema di caricamento.
Mi piace molto questa penna.Peccato per l'assenza della finestrella, ma poco male, basta fare l'ispezione come con una normale penna a cartuccia/converter.
Mi piace molto questa penna.Peccato per l'assenza della finestrella, ma poco male, basta fare l'ispezione come con una normale penna a cartuccia/converter.
Massimiliano
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Breve recensione Delta The Journal
Si tratta di una penna molto interessante. La direi "sincera": quante penne a stantuffo - anche in casa Delta - sono in realtà penne con un converter intrappolato? Ecco, questa lo dichiara apertamente, e offre un gran valore aggiunto: la smontabilità. Mi piace
Giovanni Paolo
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Breve recensione Delta The Journal
Alessandro, complimenti per la recensione come al solito..
Ho questa penna da pochi giorni, in resina variegata nera/ bianca/marrone, se non erro è denominata "corno".
La trovo una di quelle penne dalle "dimensioni perfette", ben bilanciata e leggera.. Il pennino in acciaio F scrive molto bene anche se non ha un tratto sottilissimo.
Sono molto soddisfatta.. Ottima qualità/prezzo.
Ho questa penna da pochi giorni, in resina variegata nera/ bianca/marrone, se non erro è denominata "corno".
La trovo una di quelle penne dalle "dimensioni perfette", ben bilanciata e leggera.. Il pennino in acciaio F scrive molto bene anche se non ha un tratto sottilissimo.
Sono molto soddisfatta.. Ottima qualità/prezzo.
Beatrice
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Breve recensione Delta The Journal
Grazie della recensione che stavo aspettando. Si conferma la qualità di questo prodotto molto interessante, mi associo agli altri commenti dicendo che una finestrella sarebbe stata comoda, ma avrebbe anche rotto la continuità del fusto che mi sembra ben fatto, Preferisco la colorazione di Guenda, quella corno.Ho solo una curiosità per ricaricare in "modalità converter" oppure controllare il livello bisogna prima svitare il falso fondello e poi il fusto, oppure si può direttamente svitare il fusto lasciando avvitato in cima il falso fondello? Le foto sono un poco piccole ma mi pare di capire che il falso fondello può rimanere avvitato senza necessariamente rimuoverlo.
- amartoni
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Breve recensione Delta The Journal
Recensione come sempre molto ben fatta.
La penna mi pare molto interessante, ben fatta e con un prezzo tutto sommato equo, almeno per quanto riguarda la versione con il pennino in acciaio.
Dalle immagini e dalla prova di scrittura mi sembra che il pennino sia strettamente imparentato con quella della Markiaro Trentaremi, quindi molto fluido e con un flusso abbondante anche nella misura F.
Personalmente ci farò un pensiero sopra.
Antonio
La penna mi pare molto interessante, ben fatta e con un prezzo tutto sommato equo, almeno per quanto riguarda la versione con il pennino in acciaio.
Dalle immagini e dalla prova di scrittura mi sembra che il pennino sia strettamente imparentato con quella della Markiaro Trentaremi, quindi molto fluido e con un flusso abbondante anche nella misura F.
Personalmente ci farò un pensiero sopra.
Antonio
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Breve recensione Delta The Journal
bellissima, sia la penna, sia l'idea di fare un pistone/converter, un ibrido! Mi piace, unisce un po' il meglio di entrambi i mondi.
PS. Hai cambiato un po' lo stile della recensione e.... Mi piace!
PS. Hai cambiato un po' lo stile della recensione e.... Mi piace!
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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- Snorkel
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Breve recensione Delta The Journal
Sono pienamente d'accordo con questo giudizio. La penna mi piace e ci faccio un pensierino molto volentieri.G P M P ha scritto:Si tratta di una penna molto interessante. La direi "sincera": quante penne a stantuffo - anche in casa Delta - sono in realtà penne con un converter intrappolato? Ecco, questa lo dichiara apertamente, e offre un gran valore aggiunto: la smontabilità. Mi piace
Grazie per la recensione.
Fabrizio
Breve recensione Delta The Journal
E' un modello veramente interessante che soddisfa a pieno la mia passione per il classico. Grazie per averlo recensito.
Purtroppo, come già ci eravamo detti in privato, trovo che il converter azionabile come uno stantuffo, rimuovendo il fondello, sia assolutamente inutile, una trovata pubblicitaria e nulla più di questa. Il corpo penna, non essendo traslucido e mancante di una finestra di ispezione, costringe l' utilizzatore a svitarlo ogni volta per verificare il livello d'inchiostro.
La considero una bellissima penna a converter ma non rappresenta un passo in avanti rispetto alle precedenti soluzioni.
Purtroppo, come già ci eravamo detti in privato, trovo che il converter azionabile come uno stantuffo, rimuovendo il fondello, sia assolutamente inutile, una trovata pubblicitaria e nulla più di questa. Il corpo penna, non essendo traslucido e mancante di una finestra di ispezione, costringe l' utilizzatore a svitarlo ogni volta per verificare il livello d'inchiostro.
La considero una bellissima penna a converter ma non rappresenta un passo in avanti rispetto alle precedenti soluzioni.
- Phormula
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Breve recensione Delta The Journal
Ho acquistato la penna, anzi proprio QUELLA penna, c'erano ancora le tracce di inchiostro nero...
Confermo la recensione di Alessandro, è una ottima penna e trovo che l'idea di Delta sia molto valida, perchè permette di utilizzare la penna come una normale penna a stantuffo e quindi godere della magia di questo sistema di caricamento, avendo la possibilità di ricorrere alle cartucce se ci si trova improvvisamente a secco senza la possibiità di ricaricare. Penso che l'idea possa essere ulteriormente perfezionata, realizzando un converter/stantuffo di capacità superiore a quella di un converter standard (credo che questo sia già un pelino più capiente). Questo sistema ha anche il vantaggio di semplificare la manutenzione e l'eventuale sostituzione del meccanismo, se con l'usura dovessero manifestarsi problemi di tenuta. Certo, si infrange un dogma, ma il guadagno in termini di utilizzabilità e praticità è significativo.
Per il momento sto facendo qualche prova, alla ricerca della migliore combinazione di inchiostro per questo tipo di penna, chiaramente sto provando un inchiostro che sia disponibile sia in calamaio sia in cartuccia, in modo tale da poter utilizzare entrambi i sistemi.
Confermo la recensione di Alessandro, è una ottima penna e trovo che l'idea di Delta sia molto valida, perchè permette di utilizzare la penna come una normale penna a stantuffo e quindi godere della magia di questo sistema di caricamento, avendo la possibilità di ricorrere alle cartucce se ci si trova improvvisamente a secco senza la possibiità di ricaricare. Penso che l'idea possa essere ulteriormente perfezionata, realizzando un converter/stantuffo di capacità superiore a quella di un converter standard (credo che questo sia già un pelino più capiente). Questo sistema ha anche il vantaggio di semplificare la manutenzione e l'eventuale sostituzione del meccanismo, se con l'usura dovessero manifestarsi problemi di tenuta. Certo, si infrange un dogma, ma il guadagno in termini di utilizzabilità e praticità è significativo.
Per il momento sto facendo qualche prova, alla ricerca della migliore combinazione di inchiostro per questo tipo di penna, chiaramente sto provando un inchiostro che sia disponibile sia in calamaio sia in cartuccia, in modo tale da poter utilizzare entrambi i sistemi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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- Snorkel
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Breve recensione Delta The Journal
Facci sapere, appena puoi, le tue impressioni sulla scrittura.Phormula ha scritto:Ho acquistato la penna, anzi proprio QUELLA penna, c'erano ancora le tracce di inchiostro nero...
Confermo la recensione di Alessandro, è una ottima penna e trovo che l'idea di Delta sia molto valida, perchè permette di utilizzare la penna come una normale penna a stantuffo e quindi godere della magia di questo sistema di caricamento, avendo la possibilità di ricorrere alle cartucce se ci si trova improvvisamente a secco senza la possibiità di ricaricare. Penso che l'idea possa essere ulteriormente perfezionata, realizzando un converter/stantuffo di capacità superiore a quella di un converter standard (credo che questo sia già un pelino più capiente). Questo sistema ha anche il vantaggio di semplificare la manutenzione e l'eventuale sostituzione del meccanismo, se con l'usura dovessero manifestarsi problemi di tenuta. Certo, si infrange un dogma, ma il guadagno in termini di utilizzabilità e praticità è significativo.
Per il momento sto facendo qualche prova, alla ricerca della migliore combinazione di inchiostro per questo tipo di penna, chiaramente sto provando un inchiostro che sia disponibile sia in calamaio sia in cartuccia, in modo tale da poter utilizzare entrambi i sistemi.
Per il momento, complimenti per l'acquisto.
Fabrizio
- Phormula
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Breve recensione Delta The Journal
Dopo avere effettuato un certo numero di lavaggi per rimuovere tutte le tracce di inchiostro lasciate da Alessandro, l'ho caricata con il Diamine Presidential Blue.
Anch'io ho usato il converter in modalità stantuffo. Ho scelto questo inchiostro perchè è uno di quelli che conosco meglio, quindi nel giudizio elimino una variabile.
Il pennino è un M confrontabile con il Lamy e il Faber Castell in quanto a larghezza, come diceva giustamente Alessandro, un po' più sottile rispetto ad un Pelikan .
Il flusso è medio-alto, anche qui siamo in linea con Lamy e Faber Castell. Direi il tipo di flusso che preferisco in assoluto, abbastanza da permettere di evidenziare le sfumature e non slavare certi inchiostri, ma non troppo abbondante, con il risultato che devo aspettare tempi memorabili prima di girare pagina. Come tradizione Delta, la penna ha un pennino molto scorrevole un alimentatore molto ben bilanciato, ho usato una carica del converter scrivendo quasi ininterrottamente per una ventina di pagine A4 (la mia scrittura è molto fitta). Una ottima penna e soprattutto un ottimo muletto per appunti, visto che se finisce il converter si può ricaricare a cartuccia. Niente da dire sull'ergonomia, se uno si trova bene con le penne Delta, con questa può andare sul sicuro.
Come ho già scritto, sarebbe bello se questa idea di Delta, che secondo me rappresenta la quadratura del cerchio, venisse ulteriormente perfezionata, magari realizzando converters dedicati un po' più capienti di quello standard, sfruttando la larghezza del fusto.
Il mio prossimo passo sarà acquistare un converter di ricambio, da tenere di scorta nel caso in cui questo dovesse manifestare problemi.
E' una misura puramente precauzionale la mia, non so se Delta continuerà su questa strada o se questa penna sarà un modello a sè stante, nel qual caso il converter dedicato potrebbe essere difficile da trovare di qui a qualche anno.
Anch'io ho usato il converter in modalità stantuffo. Ho scelto questo inchiostro perchè è uno di quelli che conosco meglio, quindi nel giudizio elimino una variabile.
Il pennino è un M confrontabile con il Lamy e il Faber Castell in quanto a larghezza, come diceva giustamente Alessandro, un po' più sottile rispetto ad un Pelikan .
Il flusso è medio-alto, anche qui siamo in linea con Lamy e Faber Castell. Direi il tipo di flusso che preferisco in assoluto, abbastanza da permettere di evidenziare le sfumature e non slavare certi inchiostri, ma non troppo abbondante, con il risultato che devo aspettare tempi memorabili prima di girare pagina. Come tradizione Delta, la penna ha un pennino molto scorrevole un alimentatore molto ben bilanciato, ho usato una carica del converter scrivendo quasi ininterrottamente per una ventina di pagine A4 (la mia scrittura è molto fitta). Una ottima penna e soprattutto un ottimo muletto per appunti, visto che se finisce il converter si può ricaricare a cartuccia. Niente da dire sull'ergonomia, se uno si trova bene con le penne Delta, con questa può andare sul sicuro.
Come ho già scritto, sarebbe bello se questa idea di Delta, che secondo me rappresenta la quadratura del cerchio, venisse ulteriormente perfezionata, magari realizzando converters dedicati un po' più capienti di quello standard, sfruttando la larghezza del fusto.
Il mio prossimo passo sarà acquistare un converter di ricambio, da tenere di scorta nel caso in cui questo dovesse manifestare problemi.
E' una misura puramente precauzionale la mia, non so se Delta continuerà su questa strada o se questa penna sarà un modello a sè stante, nel qual caso il converter dedicato potrebbe essere difficile da trovare di qui a qualche anno.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- mostho
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Breve recensione Delta The Journal
Mi attizza cosi tanto che...Arrivera' anche da me.
A quanto pare le The Journal sono andate benissimo, sono state molto apprezzate. Ed ora la Delta sta lavorando per fabbricarne molte altre.
Farovvi sapere!
Ciao!
A quanto pare le The Journal sono andate benissimo, sono state molto apprezzate. Ed ora la Delta sta lavorando per fabbricarne molte altre.
Farovvi sapere!
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Breve recensione Delta The Journal
Buongiorno a tutti
secondo voi il pennino F normale in acciaio della The Journal produce un tratto più spesso o più sottile rispetto a un F sempre in acciaio proprio di una Pelikan M205?
Grazie
secondo voi il pennino F normale in acciaio della The Journal produce un tratto più spesso o più sottile rispetto a un F sempre in acciaio proprio di una Pelikan M205?
Grazie
- LucaC
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Ciao, a mio parere è più fine l' F Delta, almeno con le mie.