La brochure mostra in via esemplificativa un modello "12", ma indica i prezzi di tutti i modelli fino al #20 (!) e ne descrive i possibili allestimenti (occhio al portafogli!)...
La maggiore differenza con il modello 12 della brochure risiede nell'iscrizione
"WATERMAN'S IDEAL FOUNTAIN PEN (con "IDEAL" inscritto in un globo)
PAT'D. MAY 23.1899 & AUG. 4.1903.U.S.A."
che nella mia penna è impressa sul cappuccio, anzichè sul fusto.
Minori differenze sono riscontrabili
- nelle date dei brevetti, che coincidono con quelle delle prime tre penne, ma non con la quarta, anch'essa comunque un modello GM;
- nel motivo della cesellatura, che definirei "shell pattern", motivo a conchiglie, cesellato in rilievo, che è chiaramente differente.
Questa decorazione a conchiglie si ritrova, però, sulla rivista "La Lettura" del Settembre del 1912 da me ritrovata:
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- 09. W14. 1912 Settembre - La Lettura.jpg (1.68 MiB) Visto 12208 volte
Il fatto storico cui si allude è la firma della Pace fra Italia ed Impero Ottomano, al quale l'Italia, con una guerra vittoriosa, aveva strappato la Libia e le isole del Dodecaneso.
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- 10. W14. shell pattern design.jpg (510.39 KiB) Visto 12208 volte
Di pura ispirazione "Liberty", le sinuose forme naturali delle conchiglie sviluppano un motivo in lamina d'oro di grande effetto, giocando sui forti contrasti fra luci ed ombre:
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- 11. W14. shell pattern gold band.jpg (243.78 KiB) Visto 12208 volte
Il cappuccio
Il cappuccio è il cosiddetto "cone cap" ad incastro: nei primi modelli Waterman esso è individuato dal numero "1" nelle decine.
Quindi, la mia Waterman 14 ha il cappuccio "cone" e il pennino di grandezza "4".
Osservo soltanto che, a rigore, di propriamente "conico" in questo cappuccio ci sarebbe soltanto il labbro (a tronco di cono, superficie liscia) che va ad incastrarsi sul fusto: l'incastro è efficace e ancora a perfetta tenuta.
Sopra il labbro c'è un sottile solco circolare, una sorta di anellino inciso, che segna l'inizio di una perfetta forma cilindrica, terminante alla sommità con una calottina dolcemente stondata. La parte cilindrica è cesellata a macchina con un disegno "ad onde" (o festoni), che alternano superfici lisce a superfici incise da righine verticali.
Sul cappuccio è presente, come abbiamo visto precedentemente, l'iscrizione principale della penna:
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- 12. W14. cap inscription.jpg (258.68 KiB) Visto 12208 volte
Nella parte superiore del tappo è presente un singolo foro di aerazione. Questo foro, leggiamo nelle istruzioni dell'epoca, usciva dalla Fabbrica tappato con cera rossa: se la penna doveva essere impiegata esclusivamente "da scrivania", allora era consigliabile lasciare il foro tappato, per evitare l'essiccazione dell'inchiostro; in caso si fosse scelto, diversamente, di portare la penna in tasca (pocket), allora era buona norma rimuovere la cera e liberare il foro: in caso contrario, il calore corporeo avrebbe potuto causare perdite indesiderate nel cappuccio stesso.
E veniamo alla clip, o fermaglio o, ancora, "gancio di sicurezza" come riportato sul retro della brochure di Armando:
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- 13. 191x-Waterman-Brochure 2.jpg (957.98 KiB) Visto 12208 volte
Quella presente sulla mia penna è del tipo "placcato oro" e reca l'iscrizione non di Waterman, bensì del Concessionario per l'Italia:
L.&C. HARDTMUTH
(che ne rivendica il brevetto)
DEPOSE
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- 14. W14. clip inscription Hardtmuth.jpg (171.48 KiB) Visto 12208 volte
Credo che il fermaglio Hardtmuth originale sia abbastanza raro: proprio poichè poteva con (relativa) facilità essere spostato da una penna all'altra, molti di essi saranno andati perduti o rotti...
Il mio è talmente incastrato e "tonico" che regge tranquillamente la penna nel taschino con un saldo ancoraggio.
Il disegno di questo gancio di sicurezza è, a mio avviso, molto più elegante del clip-cap brevettato da Waterman, e conferisce alla penna una raffinatezza di gran lunga superiore...
Attraverso il fermaglio del Concessionario possiamo risalire ad una datazione precisa di questo penna, appartenente ad un modello che è stato un "cavallo di battaglia" di Waterman per circa due decenni.
Se il limite "inferiore" per la datazione della penna è il 1903, anno dell'ultimo brevetto riportato, tuttavia non abbiamo pubblicità anteriori al 1905 in Italia: la prima è un mio ritrovamento del Febbraio 1905, dove compaiono per la prima volta Waterman e la Ditta L.&C. Hardtmuth, uno dei principali produttori mondiali di matite, leader di mercato con la celebre Koh-I-Noor, che disponeva di fabbriche, depositi e canali di distribuzione in molti Paesi nel mondo.
Il limite superiore della datazione è il 1914, anno in cui come titolare del Deposito Generale per l'Italia, e sola Concessionaria per la vendita all'ingrosso di Waterman, alla Ditta Hardtmuth subentrò il Cav. Drisaldi.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale era stato posto in essere da parte di tutti i belligeranti un comprensibile sbarramento verso le attività commerciali gestite dal nemico militare: ad esempio, in Inghilterra venne promulgato il "Trading with the Enemy Act" del Parlamento inglese, che boicottava le attività degli Imperi Centrali (austro-tedeschi) sul suolo britannico. La De La Rue (produttrice delle stilografiche Onoto) aveva denunciato che la Hardtmuth era a capitale tedesco: il risultalto fu che la Hardtmuth perse la rappresentanza come concessionaria della Waterman nell'Impero Britannico.
Che in Italia sia avvenuto qualcosa di simile, non potrei dirlo con certezza: sta di fatto che il Cav. Drisaldi prese il posto della L.&C. Hardtmuth come concessionario Waterman dalla seconda metà del 1914.
Il fusto
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- 15. W14. open.jpg (862.13 KiB) Visto 12208 volte
Il fusto è diviso dalle due bande cesellate in tre sezioni:
- dal basso troviamo il fondello, a tronco di cono, liscio, terminante in un fondo dolcemente stondato, sul quale è impresso il numero del modello:
14;
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- 16. W14. cap top and model number.jpg (338.93 KiB) Visto 12208 volte
- tra le due bande è racchiuso un cilindro perfetto, decorato con cesellatura meccanica (come il cappuccio), lungo 3,5 cm.;
- il fusto, nuovamente liscio, si rastrema infine a tronco di cono per la stessa lunghezza del cilindro (3,5 cm).
La sezione, avvitata, è parte integrante di questo disegno (mirabile).
Continua...