Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
- courthand
- Calligrafo
- Messaggi: 995
- Iscritto il: venerdì 28 dicembre 2012, 17:37
- La mia penna preferita: cannuccio e pennino
- Il mio inchiostro preferito: Higgins Eternal Black
- Misura preferita del pennino: Italico
- Località: Prato
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Visto il numero di utenti che si sono ultimamente avvicinati alla calligrafia, vorrei avanzare alcune considerazioni di carattere generale in merito alle metodiche di approccio alla materia: se per qualcuno risulteranno essere argomenti scontati o banali, mi scuso in partenza.
Senza voler frustrare i comprensibili e condivisibili entusiasmi del neofita, mi sento però di suggerire un principio regolatore: affrontiamo una difficoltà alla volta.
Quindi per prima cosa scegliamo lo stile calligrafico che più ci piace: poi prendiamo un modello (ogni calligrafo da un’impronta personale alla propria scrittura tanto che le forme, pur rimanendo attinenti a profili e proporzioni tipici di un determinato stile, possono differire sensibilmente) ed atteniamoci a quello finchè non riusciamo a riprodurlo con sufficiente approssimazione e regolarità.
Affrontiamo lo studio di uno stile calligrafico per volta: oltre alla comprensione della forma, delle proporzioni e del ductus (la sequenza dei tratti) di ogni singola lettera, bisognerà anche imparare a gestire le spaziature, l’alternanza tra spazi neri e spazi bianchi, tutte cose in cui, aldilà delle regolette empiriche che solitamente vengono enunciate, l’occhio gioca un ruolo determinante e certe capacità richiedono allenamento per emergere, a meno di non essere dotati di particolari sensibilità artistiche.
Una volta fatta la scelta, dobbiamo considerare se il nostro stile si scrive col pennino a punta tronca o a punta fine.
Se abbiamo scelto uno stile a punta tronca, per la successiva scelta dello strumento ci troviamo di fronte diverse possibilità: stilografiche tradizionali, parallel pen e pennino da intinzione. Fatto salvo che quest’ultimo è lo strumento principe del calligrafo (è insuperabile per definizione e variazione del tratto), sempre in funzione del principio “affrontiamo un difficoltà alla volta”, per evitare di doversi preoccupare, oltre che del corretto appoggio del pennino al foglio e della correttezza dei tratti, anche della ridotta autonomia e del corretto posizionamento del serbatoio, sceglierei uno dei primi due strumenti; personalmente ho iniziato usando una parallel pen e mi sono trovato benissimo.
Due parole sull’appoggio della punta del pennino sul foglio: deve fare contatto in tutta la sua larghezza con la medesima pressione. Se così non fosse il margine del tratto dal lato dove il pennino fa meno pressione apparirà “seghettato”: il difetto si evidenzia in modo direttamente proporzionale alla larghezza del pennino ed è questo uno dei motivi per cui si consiglia di iniziare con pennini di dimensioni generose, sopra i due millimetri, in modo da poterlo rilevare e correggere.
Un esercizio molto utile a comprendere la costruzione delle lettere e a evidenziare eventuali errori di impostazione (anche quello sopra detto) è scrivere con la doppia matita: in pratica si prendono due matite uguali con il fusto a sezione esagonale e si legano insieme con due giri di nastro adesivo, in modo che le due punte risultino alla stessa altezza e le si appoggiano entrambe sul foglio come se fossero gli spigoli di una punta tronca ottenendo un tratto a “binario”. Provate a scrivere così e vi accorgerete che è un esercizio piuttosto difficile, un maestro inflessibile e impietoso.
Se invece scegliamo uno stile a punta fine, la scelta è obbligata: pennino ad intinzione. Non mi risulta infatti che esitano stilografiche con un pennino sufficientemente flessibile da consentire la variazione di spessore del tratto richiesta da un Copperplate o da uno Spencerian. E’ vero che proprio qui, sul forum, Andrea (VonBee) ha mostrato che con una Pilot Namiki Falcon riesce a fare cose egregie ma non dobbiamo dimenticare la sua preparazione che gli permette cose proibitive per un principiante.
Un discorso a parte richiede la scrittura conosciuta sotto il nome di Metodo Palmer: pensata come metodo per mettere la classe impiegatizia americana (è conosciuta anche come Business Handwriting) in grado di scrivere velocemente con una grafia leggibile senza rinunciare ad una certa gradevolezza estetica, non prevede variazioni dello spessore del tratto e può essere realizzata con una normalissima stilografica.
Penso di avervi tediato a sufficienza e prima che qualcuno mi faccia presente di “averne già ben donde di siffatte ciuffole” mi eclisso.
Senza voler frustrare i comprensibili e condivisibili entusiasmi del neofita, mi sento però di suggerire un principio regolatore: affrontiamo una difficoltà alla volta.
Quindi per prima cosa scegliamo lo stile calligrafico che più ci piace: poi prendiamo un modello (ogni calligrafo da un’impronta personale alla propria scrittura tanto che le forme, pur rimanendo attinenti a profili e proporzioni tipici di un determinato stile, possono differire sensibilmente) ed atteniamoci a quello finchè non riusciamo a riprodurlo con sufficiente approssimazione e regolarità.
Affrontiamo lo studio di uno stile calligrafico per volta: oltre alla comprensione della forma, delle proporzioni e del ductus (la sequenza dei tratti) di ogni singola lettera, bisognerà anche imparare a gestire le spaziature, l’alternanza tra spazi neri e spazi bianchi, tutte cose in cui, aldilà delle regolette empiriche che solitamente vengono enunciate, l’occhio gioca un ruolo determinante e certe capacità richiedono allenamento per emergere, a meno di non essere dotati di particolari sensibilità artistiche.
Una volta fatta la scelta, dobbiamo considerare se il nostro stile si scrive col pennino a punta tronca o a punta fine.
Se abbiamo scelto uno stile a punta tronca, per la successiva scelta dello strumento ci troviamo di fronte diverse possibilità: stilografiche tradizionali, parallel pen e pennino da intinzione. Fatto salvo che quest’ultimo è lo strumento principe del calligrafo (è insuperabile per definizione e variazione del tratto), sempre in funzione del principio “affrontiamo un difficoltà alla volta”, per evitare di doversi preoccupare, oltre che del corretto appoggio del pennino al foglio e della correttezza dei tratti, anche della ridotta autonomia e del corretto posizionamento del serbatoio, sceglierei uno dei primi due strumenti; personalmente ho iniziato usando una parallel pen e mi sono trovato benissimo.
Due parole sull’appoggio della punta del pennino sul foglio: deve fare contatto in tutta la sua larghezza con la medesima pressione. Se così non fosse il margine del tratto dal lato dove il pennino fa meno pressione apparirà “seghettato”: il difetto si evidenzia in modo direttamente proporzionale alla larghezza del pennino ed è questo uno dei motivi per cui si consiglia di iniziare con pennini di dimensioni generose, sopra i due millimetri, in modo da poterlo rilevare e correggere.
Un esercizio molto utile a comprendere la costruzione delle lettere e a evidenziare eventuali errori di impostazione (anche quello sopra detto) è scrivere con la doppia matita: in pratica si prendono due matite uguali con il fusto a sezione esagonale e si legano insieme con due giri di nastro adesivo, in modo che le due punte risultino alla stessa altezza e le si appoggiano entrambe sul foglio come se fossero gli spigoli di una punta tronca ottenendo un tratto a “binario”. Provate a scrivere così e vi accorgerete che è un esercizio piuttosto difficile, un maestro inflessibile e impietoso.
Se invece scegliamo uno stile a punta fine, la scelta è obbligata: pennino ad intinzione. Non mi risulta infatti che esitano stilografiche con un pennino sufficientemente flessibile da consentire la variazione di spessore del tratto richiesta da un Copperplate o da uno Spencerian. E’ vero che proprio qui, sul forum, Andrea (VonBee) ha mostrato che con una Pilot Namiki Falcon riesce a fare cose egregie ma non dobbiamo dimenticare la sua preparazione che gli permette cose proibitive per un principiante.
Un discorso a parte richiede la scrittura conosciuta sotto il nome di Metodo Palmer: pensata come metodo per mettere la classe impiegatizia americana (è conosciuta anche come Business Handwriting) in grado di scrivere velocemente con una grafia leggibile senza rinunciare ad una certa gradevolezza estetica, non prevede variazioni dello spessore del tratto e può essere realizzata con una normalissima stilografica.
Penso di avervi tediato a sufficienza e prima che qualcuno mi faccia presente di “averne già ben donde di siffatte ciuffole” mi eclisso.
Bene qui latuit bene vixit
- Irishtales
- Moderatrice
- Messaggi: 9499
- Iscritto il: lunedì 5 novembre 2012, 18:34
- La mia penna preferita: Wahl-Eversharp Doric
- Il mio inchiostro preferito: Levenger - Forest
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- FountainPen.it 500 Forum n.: 087
- Arte Italiana FP.IT M: 044
- Fp.it ℵ: 011
- Fp.it 霊気: 018
- Fp.it Vera: 033
- Gender:
Una cosa alla volta...
Alessandro, posso solo dire una cosa: Grazie
Ho contrassegnato il thread come "Importante" in modo che sia di facile individuazione per i principianti e se me lo consenti, vorrei aggiungere nel titolo: Una cosa alla volta ...primi passi in calligrafia

Ho contrassegnato il thread come "Importante" in modo che sia di facile individuazione per i principianti e se me lo consenti, vorrei aggiungere nel titolo: Una cosa alla volta ...primi passi in calligrafia
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
Daniela
- courthand
- Calligrafo
- Messaggi: 995
- Iscritto il: venerdì 28 dicembre 2012, 17:37
- La mia penna preferita: cannuccio e pennino
- Il mio inchiostro preferito: Higgins Eternal Black
- Misura preferita del pennino: Italico
- Località: Prato
Una cosa alla volta...
Per il titolo sono daccordo e grazie a te per l'apprezzamento.
Bene qui latuit bene vixit
- piccardi
- Fp.it Admin
- Messaggi: 15871
- Iscritto il: domenica 23 novembre 2008, 18:17
- La mia penna preferita: Troppe...
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- FountainPen.it 500 Forum n.: 001
- Arte Italiana FP.IT M: 001
- Fp.it ℵ: 001
- Fp.it 霊気: 001
- Località: Firenze
- Contatta:
Una cosa alla volta...
Un grazie ad Alessandro anche da parte mia, un bellissimo compendio per i principianti, estremamente utile.
Simone
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
- Frozen
- Touchdown
- Messaggi: 44
- Iscritto il: sabato 25 aprile 2015, 15:47
- La mia penna preferita: Pennini da intinzione
- Misura preferita del pennino: Medio
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
I consigli e i suggerimenti delle persone che hanno già provato svariate tecniche e che grazie alla passione hanno fatto tesoro delle esperienze sono essenziali per chi, come me, si è approcciato da poco a questo mondo (e vuole migliorarsi, s'intende).
Mi accodo quindi ai ringraziamenti di Daniela e Simone per le importanti dritte!
Mi accodo quindi ai ringraziamenti di Daniela e Simone per le importanti dritte!
-
- Snorkel
- Messaggi: 183
- Iscritto il: giovedì 30 gennaio 2014, 15:03
- La mia penna preferita: Esterbrook 358
- Il mio inchiostro preferito: Iron gall
- Misura preferita del pennino: Flessibile
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Non fa una piega!




Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Ciao a tutti! Come ho scritto nel mio messaggio di presentazione sono ultra principiante e indicazioni come queste - senz'altro superflue per i più esperti - sono preziosissime per chi non sa bene da dove iniziare, quindi ringrazio chi si è preso la briga di scriverle. Anche se a livello molto blando, sto cercando di imparare l'onciale e il semionciale. Per farlo utilizzo un pennino da intinzione (ho letto che per i neofiti sarebbe meglio la stilografica, ma io mi sono innamorata del pennino e non posso proprio abbandonarlo). Volevo chiedere: quale spessore è più adatto per chi parte da zero? Al momento sto usando un Brause bandzug da 4 mm. Sinceramente ho preso quello perché era l'unico che ho trovato in cartoleria, non me ne intendo di marche (ho spesso sentito parlare di pennini Mitchell) e non ho idea di quale possa essere un criterio per scegliere l'una o l'altra.
- courthand
- Calligrafo
- Messaggi: 995
- Iscritto il: venerdì 28 dicembre 2012, 17:37
- La mia penna preferita: cannuccio e pennino
- Il mio inchiostro preferito: Higgins Eternal Black
- Misura preferita del pennino: Italico
- Località: Prato
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
I pennini Brause Bandzug,con la loro punta tagliata obliqua a destra,sono ideali per l'onciale.
La misura che hai porta a scrivere caratteri di circa 16 mm che vanno anche bene per imparare. Caratteri troppo piccoli infatti mascherano i difetti.
La misura che hai porta a scrivere caratteri di circa 16 mm che vanno anche bene per imparare. Caratteri troppo piccoli infatti mascherano i difetti.
Bene qui latuit bene vixit
- AndreaVonBee
- Artista
- Messaggi: 111
- Iscritto il: lunedì 13 gennaio 2014, 18:17
- Il mio inchiostro preferito: Diamine Royal Blue
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Località: Roma
- Contatta:
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Ottime considerazioni, sempre bene rileggerle! 

Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Mi sto avvicinando alla calligrafia e il tuo articolo si è rivelato utile.
Grazie
Grazie

- courthand
- Calligrafo
- Messaggi: 995
- Iscritto il: venerdì 28 dicembre 2012, 17:37
- La mia penna preferita: cannuccio e pennino
- Il mio inchiostro preferito: Higgins Eternal Black
- Misura preferita del pennino: Italico
- Località: Prato
Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
In effetti la speranza era proprio di essere utile a qualcuno.
Grazie a te per il riscontro.
Grazie a te per il riscontro.
Bene qui latuit bene vixit
-
- Converter
- Messaggi: 3
- Iscritto il: mercoledì 16 settembre 2015, 14:38
- Località: Milano
- Gender:
- Contatta:
Re: Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Molto utile, grazie mille!
- Helin
- Touchdown
- Messaggi: 42
- Iscritto il: sabato 10 ottobre 2015, 20:51
- La mia penna preferita: Pelikan 120
- Il mio inchiostro preferito: J. Herbin Poussière de Lune
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Bologna
- Gender:
Re: Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Grazie mille, stavo proprio cercando qualcosa del genere che illustrasse gli strumenti più adatti senza però scrivere un trattato, è stato molto utile!
-
- Converter
- Messaggi: 17
- Iscritto il: martedì 13 ottobre 2015, 20:43
Re: Una cosa alla volta...primi passi in calligrafia
Grazie per questi bei consigli !