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Littera capitalis lapidaria quadrata e... fotografia

Stili, strumenti e iniziative per migliorare la propria scrittura.
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fufluns
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Littera capitalis lapidaria quadrata e... fotografia

Messaggio da fufluns »

Su uno dei miei quaderni fatti a mano con carta vergata Fabriano Ingres (colore ghiaccio, grammatura di 90 gr m2) ho scritto un alfabeto con il carattere “capitale lapidario quadrato” o “capitale monumentale”. Ho eseguito il contorno delle lettere con l'inchiostro Montblanc Collodi e con il pennino EF della mia Hemingway. Poi ho riempito le lettere con lo stesso inchiostro, diluito in acqua nel calamaio (atramentarium). Le lettere E, M e P sono state riempite con inchiostro gel dorato, e la E é stata nuovamente dipinta con Collodi per aumentarne l'effetto-bronzo.
Littera capitalis lapidaria quadrata (1).jpg
Littera capitalis lapidaria quadrata (1).jpg (300.2 KiB) Visto 3924 volte
Sulla pagina successiva ho trascritto, con lo stesso carattere, il testo di un motto latino. Anche in questo caso le lettere sono disegnate con la Hemingway e inchiostro Collodi e riempite a pennello con Collodi diluito. Le glosse (marginalia) sono scritte con la mia 149 con pennino BB riempita con inchiostro Toffee Brown. La frase Gutta cavat lapidem, già proverbiale in epoca romana e attestata in Lucrezio, Tibullo e Ovidio, fu “spiegata” dall'aggiunta medievale (non vi, sed saepe cadendo), e infine arricchita sul finire del Cinquecento da Giordano Bruno nel suo "Candelaio" (Gutta cavat lapidem / non bis sed saepe cadendo /sic homo fit sapiens /non bis sed saepe legendo). La mia versione, che mescola le due vulgate, si traduce grosso modo:

La goccia scava la pietra
non con la forza
ma continuando a cadere
cosí l’uomo diventa saggio
leggendo non due volte
ma continuamente

Il testo sulla pagina destra é scritto con lo stesso Collodi e con la Omas Arte Italiana The Paragon in celluloide Arco e pennino largo (B) che ho ricevuto in regalo il Natale scorso.
Littera capitalis lapidaria quadrata (2).jpg
Littera capitalis lapidaria quadrata (2).jpg (335.06 KiB) Visto 3924 volte
Le foto. Ho voluto presentare il quaderno come se si trovasse sul tavolo di un locale scuro, come una cella claustrale, illuminato dalla luce del tramonto attraverso un vetro colorato.

Per questo, ho predisposto il “set” e l’ho inquadrato con la Hasselblad e un obiettivo da 50 mm. Poi ho provato una esposizione sui toni scuri. Con diaframma f/16 mi occorrevano 8 secondi per un’esposizione in chiave scura, e 13” per una quasi corretta. Ho aggiunto, dalla sinistra in basso, un colpo di flash filtrato attraverso una bottiglia di vetro marrone dorato. L’immagine finale é esposta con il flash e l'esposizione protratta poiper 8 secondi. Una seconda immagine, con esposizione di 13” senza flash, mi é servita per recuperare alcuni dettagli del tampone e del calamaio neri nella zona d’ombra. Li ho aggiunti e mixati all’immagine ripresa con il flash.
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

La fascinatio di certe immagini trascende dall'intrinseco spessore estetico. In certe immagini ci si perde come in un labirinto i cui nascosti percorsi consistono in suggestioni speculari. Le suggestioni delle forme e dei simboli della scrittura e le suggestioni compositive, le suggestioni indotte dai giochi di luce e quelle indotte dai colori in un intreccio perfetto, infine la dualità fra il rigore espressivo della calligrafia ed il messaggio universale di cui la parola scritta si fa tramite, tutto racchiuso nella fascinatio di un'immagine sola.
Grazie per avere ancora una volta condiviso con noi le tue composizioni - quella calligrafica, quella fotografica - e per avere come sempre dettagliatamente spiegato tecnica e materiali, strumenti e scelte compositive. Sono interventi come questo che fanno nascere in chi osserva il desiderio di mettersi alla prova, di emulare in qualche modo, di dare spazio alla propria creatività.
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Daniela
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Littera capitalis lapidaria quadrata e... fotografia

Messaggio da Frozen »

Delle immagini di questo tipo mi suscitano sempre tristezza e ammirazione.
La tristezza deriva dal fatto che viviamo in un'epoca (dal mio punto di vista) "particolare", veloce, un po' nichilista, che non ha tempo per questo genere di cose.
L'ammirazione invece mi è suscitata dal fatto che ancora queste Arti resistono, c'è ancora chi le porta avanti con passione dedicandoci tempo (riprendendo la frase da te scritta in latino).
Non posso che accodarmi ai ringraziamenti fatti da Daniela, grazie ^_^

Infine volevo chiedere una cosa dalla mia profonda ignoranza: quando si diluisce un inchiostro con dell'acqua ci sono particolari accorgimenti, proporzioni da non superare, differenze tra acqua dura e acqua con pochi carbonati? O si va "a spanne" per ottenere l'effetto desiderato? :?
Ultima modifica di Frozen il martedì 28 aprile 2015, 13:27, modificato 1 volta in totale.
Massimone
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Littera capitalis lapidaria quadrata e... fotografia

Messaggio da Massimone »

complimenti, davvero molto bello.
sarei curioso di sapere come hai tracciato i contorni delle lettere: prima a matita? hai usato delle falserighe sotto o direttamente a mano libera?
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fufluns
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Littera capitalis lapidaria quadrata e... fotografia

Messaggio da fufluns »

Daniela, come sempre, grazie delle tue bellissime parole e dello spirito evocativo delle tue osservazioni, che aggiungono ragioni e profondità al semplice fare della penna. È davvero un piacere leggere i tuoi meditati commenti, le parole scelte una a una.

Sì, Frozen, il tempo. Di questo parlavo giusto ieri con mia figlia. Viviamo in un mondo che ci induce a "bruciare" il tempo in attività, come se mancasse il tempo, che in realtà è l'unica cosa che c'è sempre finché vivi (e oltre, per chi lo crede). Per scrivere, e colorare, non c'è alternativa al prendere tempo e, allo stesso tempo, perdere tempo.
Diluisco l'inchiostro con acqua corrente del rubinetto, della quale disconosco la durezza. Lo diluisco abbastanza, a spannometro, perché sia sufficientemente trasparente da permettermi di passare con la penna o con il pennello più volte.

Massimone, prima disegno le lettere a matita su fogli di carta corrente, poi su un piano luminoso e su un foglio da bella copia sul quale ho segnato a matita le linee di base (per mantenere l'allineamento delle lettere) calco le lettere direttamente con la penna. Ovviamente, senza possibilità di correggere le linee, la penna commette errori, ma queste imperfezioni, lungi dal rendere il lavoro inesatto, lo umanizzano e lo rendono, per così dire, realmente calligrafico.
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Messaggio da fmxhondacr »

Faccio anche io i complimenti per le foto e i soggetti stessi delle foto.

Se posso permettermi una critica:
Le foto. Ho voluto presentare il quaderno come se si trovasse sul tavolo di un locale scuro, come una cella claustrale, illuminato dalla luce del tramonto attraverso un vetro colorato.
filologicamente lo trovo come dire "ardito"... non penso che in una cella claustrale sia presente quella che ritengo (magari a torto) la più bella ed esclusiva MB mai prodotta e relativi accessori da scrivania.
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Messaggio da musicamusica »

sono senza parole ! complimenti davvero, ammiro la cura che sta dietro un lavoro come quello presentato.
E sono molto evocative anche le fotografie.
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fufluns
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Littera capitalis lapidaria quadrata e... fotografia

Messaggio da fufluns »

fmxhondacr ha scritto:Faccio anche io i complimenti per le foto e i soggetti stessi delle foto.

Se posso permettermi una critica:
Le foto. Ho voluto presentare il quaderno come se si trovasse sul tavolo di un locale scuro, come una cella claustrale, illuminato dalla luce del tramonto attraverso un vetro colorato.
filologicamente lo trovo come dire "ardito"... non penso che in una cella claustrale sia presente quella che ritengo (magari a torto) la più bella ed esclusiva MB mai prodotta e relativi accessori da scrivania.
Ha ragione. Le penne e gli accessori sono effettivamente superflui all'immagine e, come tali, pura vanità. Vanitas vanitatum et omnia vanitas...
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Messaggio da Mightyspank »

Complimenti per il superbo lavoro che hai voluto condividere.
Mi viene in mente una riflessione sul tempo di uno dei più grandi poeti del Novecento: Costantinos Kavafis.

Le candele

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Mightyspank ha scritto:Mi viene in mente una riflessione sul tempo di uno dei più grandi poeti del Novecento: Costantinos Kavafis.
Bello che ci sia qualcuno che conosce ed apprezza Kavafis... ;)
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Messaggio da Agenore »

Fufluns, hai delle mani d'oro!
Bravo!
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