pennini Montblanc anni 50 e attuali, differenze? nessuna

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Ottorino
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Pennini attuali Montblanc rigidi?... non è vero

Messaggio da Ottorino »

persson ha scritto: aspetta aspetta, tu mi stai dicendo che una azienda strutturata come la Montblanc, nn l'aziendina di dimensioni artigiane che potrebbe lavorare praticamente su commissione, ma una azienda che già da decenni era una multinazionale che vendeva i suoi prodotti nella maggior parte dei paesi del mondo,
Capisco la foga e la passione (il forum è bello per questo!), ma nel 1954 dubito che fosse una multinazionale come oggi.
Nel 1944, della fabbrica MB rimaneva molto poco, per comprensibili motivi.

Molto piu' verosimile e credibile che fosse piccola e magari in non belle condizioni dovute al passato conflitto.
Mi risulta sia diventata multinazionale nel 1977, dopo che la rilevo' la Dunhill.

Al tempo Parker, Sheaffer a Aurora (le prime tre che mi vengono in mente) credo che navigassero in molto migliori acque di MB.
Ma non ho dati a supporto dell'affermazione e quindi riconosco che rimane solo una supposizione
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

persson ha scritto: aspetta aspetta, tu mi stai dicendo che una azienda strutturata come la Montblanc, nn l'aziendina di dimensioni artigiane che potrebbe lavorare praticamente su commissione, ma una azienda che già da decenni era una multinazionale che vendeva i suoi prodotti nella maggior parte dei paesi del mondo,
Hem, guarda che qui si parla di primo dopoguerra non di oggi. Nel 1945 la Montblanc era poco più di un cumulo di macerie, negli anni '50 cominciava a riprendersi, ma non era una "multinazionale", di certo non per quello che si intende oggi.

Ed era molto più vicina alla "piccola aziendina artigiana" che alla multinazionale che vendeva i suoi prodotti nella maggior parte dei paesi del mondo. Fra le ditte storiche tedesche è sempre stata quella meno presente sui mercati internazionali a parte il centro europa ed un po' di italia e francia. Se poi ti basta la produzione della filiale danese che era scampata ai bombardamenti per qualificarla "multinazionale", ti posso anche dare ragione, ma la ditta era comunque piccola e nel panorama mondiale delle produzione di stilografiche marginale come quasi tutte le aziende europee. All'epoca le "multinazionali" erano Parker e Sheaffer, e casomai la Pelikan, messa comunque in ginocchio dalla guerra.

La Montblanc diventata una multinazionale quando se la è acquisita la Dunhill negli anni '70, ed ha avuto successo andando a concentrarsi sul settore del lusso. Prima produceva delle ciofeche totali come la Carrera ed era, come la gran parte dei produttori di quel periodo, in pesante crisi.
persson ha scritto: praticamente produceva e montava, nello stesso periodo di tempo (perchè l'alimentatore è il medesimo della mia 142) pennini, apparentemente identici tra loro, senza nessun minimo segno di distinzione o di riconoscimento, montati su penne della medesima serie (l'alta gamma), e che a loro volta non avevano nessuna incisione o dettaglio identificativo che permettesse di evincere una così sostanziale differenza???... praticamente ne mettevano qua e la qualcuno ogni tanto (visto che sono rari)... a random?!?!? è questo che mi stai dicendo?
guarda, ma nn ci crederei neppure se venisse qua l' Amministratore Delegato di allora a raccontarmelo... :lol: dai su... seriamente...
Faceva esattamente quello che faceva nello stesso periodo la Sheaffer, che da sempre ha prodotto pennini rigidi ma che forniva anche, per chi li chiedeva, pennini flessibili. E lo faceva senza nessuna identificazione specifica, pratica assolutamente normale trattandosi di un prodotto di nicchia, per cui difficilmente sarebbe valsa la pena dedicare linee di lavorazione per fare stampigliature o altre indicazioni specifiche sulle penne.

Comunque credi pure a quel che ti pare, se pensi che siano la stessa cosa buon per te. Io crederò ad un flessibile Montblanc attuale quando ne vedrò uno. Al momento non ne ho visti, quelli che hai mostrato tu sono solo pennini che quando premi si aprono, ma lo fanno quasi tutti, basta che premi a sufficienza.

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Messaggio da persson »

piccardi ha scritto: Comunque credi pure a quel che ti pare, se pensi che siano la stessa cosa buon per te. Io crederò ad un flessibile Montblanc attuale quando ne vedrò uno. Al momento non ne ho visti, quelli che hai mostrato tu sono solo pennini che quando premi si aprono, ma lo fanno quasi tutti, basta che premi a sufficienza.

Simone
neppure io ne ho visti, ma a differenza di quello che sostieni tu io nn ne vedo neppure su quelle di 60 anni fa, quelle che tu ed altri sostenete essere penne con "differenze abissali" o "differenze galattiche di feeling di scrittura" da quelle attuali.
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Messaggio da piccardi »

persson ha scritto:neppure io ne ho visti, ma a differenza di quello che sostieni tu io nn ne vedo neppure su quelle di 60 anni fa, quelle che tu ed altri sostenete essere penne con "differenze abissali" o "differenze galattiche di feeling di scrittura" da quelle attuali.
Io invece si ne ho provati un paio. E le differenze sono abissali. Libero di non crederci.

Simone
PS comunque se riesco ad organizzarmi proverò a fare qualche misura e relativi confronti numerici, almeno una MB anni '50 con pennino flessibile so dove sta, anche se non so se il proprietario sarà disponibile a prestarmela.
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Messaggio da persson »

piccardi ha scritto: PS comunque se riesco ad organizzarmi proverò a fare qualche misura e relativi confronti numerici, almeno una MB anni '50 con pennino flessibile so dove sta, anche se non so se il proprietario sarà disponibile a prestarmela.
sarebbe molto interessante
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Messaggio da Daniele »

persson ha scritto:neppure io ne ho visti, ma a differenza di quello che sostieni tu io nn ne vedo neppure su quelle di 60 anni fa, quelle che tu ed altri sostenete essere penne con "differenze abissali" o "differenze galattiche di feeling di scrittura" da quelle attuali.
Giusto per capirci: di vintage hai solo la 142?
Hai almeno provato qualcos'altro?
Se non si fosse capito noi qualcos'altro lo abbiamo provato per affermare che ci sono le "differenze galattiche di feeling di scrittura".
Roma sarebbe un'ottima occasione per farlo...
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Messaggio da Ottorino »

persson ha scritto:
neppure io ne ho visti, ma a differenza di quello che sostieni tu io nn ne vedo neppure su quelle di 60 anni fa, quelle che tu ed altri sostenete essere penne con "differenze abissali" o "differenze galattiche di feeling di scrittura" da quelle attuali.
Io quando li trovo (mai !) li regalo o li scambio.
La differenza è veramente abissale.
Talmente abissale che a me non mi riesce di scriverci.
La cedevolezza mi sconcerta e siccome non sono capace di scrivere variando la pressione, non so che farmene.

Vabbe'. Quando troverò il tempo (mai ! e due.) mi provero' a studiare il copperplate.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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pennini Montblanc anni 50 e attuali, differenze? nessuna

Messaggio da persson »

no io nn mi riferivo alla differenza di scrivere con un pennino rigido o con un pennino molto flessibile... quello lo posso comprendere senza problemi che sia un qualcosa di totalmente diverso... mi riferivo ad un discorso molto più lato affrontato nell'altro thread, alla differenza di avere ed utilizzare una MB anni 50 ed una attuale... su alcuni punti differenze ci sono e sono indubbie, su altri come quello trattato in questa discussione a me sembra che nn ci sia stato tutto questo calo di qualità da allora ad oggi. questo intendevo.
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Messaggio da Ottorino »

Allora mi scuso. Non avevo capito bene. O forse non ti eri spiegato O forse tutt'eddue.
così oggi, con cognizione di causa, mi sono deciso a verificare le differenze sotto questo aspetto... la rigidità dei moderni pennini contro la flessibilità di quelli vintage... ecco i risultati
Se avessi scritto "la differenza tra due esemplari MB in mio possesso" forse io avrei capito meglio.

Sicuramente interpreto troppo, ma la sostanza del discorso, al di la di citazioni letterali copiate e incollate, è che tu stai affermando
i pennini moderni sono flessibili quanto i vintage.
mentre tutti piu' o meno concordano sul contrario.
Ovvero che tra le penne vecchie è piu' facile trovare pennini morbidi che tra quelle nuove, dove la frequenza di pennini morbidi è prossima allo zero.
che nn ci sia stato tutto questo calo di qualità da allora ad oggi.
Qualità è un termine relativo: se uno cerca un flessibile nelle penne d'oggi la "qualità flessibile" semplicemente non esiste quasi piu'.
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pennini Montblanc anni 50 e attuali, differenze? nessuna

Messaggio da persson »

no aspetta, tutto quello che io ho scritto in questo thread è da riferirsi solo ed esclusivamente al marchio Montblanc ed alle differenze sul comportamento dei pennini tra quelli di attuale produzione e quelli montati sulle meisterstuck in celluloide degli anni 50.

tutto ha origine da queste mie considerazioni in questo thread
viewtopic.php?f=23&t=1427
la cosa che mi ha incuriosito molto è come ci sia da parte di molti utenti di questo forum la convinzione che eccezion fatta per una somiglianza estetica importante, tra le meisterstuck di celluloide e quelle odierne altro nn c'è in comune, in quanto la qualità costruttiva e dei materiali è imparagonabile, la differenza sul piano tecnico è abissale, quella sul piano della qualità della scrittura è distante galassie, la sensazione che la celluloide da al tatto è unica e nemmeno lontanamente paragonabile a quella della attuale resina (che i più definiscono banale plastica) e così via... poi, cercando tra le varie discussioni, più di una volta ho letto come risposte a persone nuove che chiedevano un consiglio per un acquisto di cercare una vintage degli anni 50 piuttosto che prendersi una di attuale produzione perchè sono penne neppure lontanamente paragonabili ecc. ecc.
In più è venuto fuori proprio in quella discussione che i pennini di allora erano a differenza di quelli di oggi flessibili e che questa caratteristica era data da conoscenze metallurgiche oggi andate irrimediabilmente perse.
Allora, dato che io con le stilografiche MB ci scrivo da quasi una 20ina di anni, e tutto questo senso di degrado o di bassa qualità nn me lo hanno mai trasmesso, mi sono iniziato a chiedere se tutto questo fosse vero o se magari tutte queste considerazioni fossero un po' esagerate.
Così spinto dalla mia solita curiosità mi sono deciso a cercare e prendermi una meisterstuck anni 50... e sono stato molto fortunato perchè mi è arrivata una penna davvero ben conservata e perfettamente funzionante, che per i suoi 61 anni di età denota necessariamente una qualità non indifferente, che però è tale anche grazie soprattutto alle cure e all'attenzione di chi mi ha preceduto.
Sono due settimane ormai che la utilizzo per scrivere, e la confronto con le altre... e questo thread, parte proprio da questi confronti e dal fatto che, relativamente alle caratteristiche del pennino, io non noto differenze di comportamento e di risultati di scrittura...
sSe ci saranno novità in tal senso (se Piccardi riuscirà ottenere dati su questo pennino MB anni 50 di cui parla) ben lieto di prenderne atto.
Daniele ha scritto: Giusto per capirci: di vintage hai solo la 142?
Hai almeno provato qualcos'altro?
Se non si fosse capito noi qualcos'altro lo abbiamo provato per affermare che ci sono le "differenze galattiche di feeling di scrittura".
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si solo quella, e nn ho molto interesse a provare altro.
quello che mi interessava sapere è come si comportassero i pennini dei modelli meisterstuck anni 50 in celluloide, rispetto agli attuali, quelli e solo quelli, quindi quelli dei soli modelli 142/142G, 144/144G, 146/146G e 149 silver rings.
se le "differenze galattiche di feeling di scrittura" a cui ti riferisci riguardano i pennini che montavano i modelli in ebanite o ebanite laminata degli anni 20-30, nn ho motivo di dubitare che il comportamento sia assolutamente differente... ma la cosa nn è del minimo interesse per il mio raffronto.
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Messaggio da LucaC »

In merito alla discussione vi chiedo se a livello di esperienza di scrittura sia giustificato spendere circa 700 euro per una Montblanc 146 degli anni 50 o circa 200 euro via Ebay per una moderna, grazie.
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pennini Montblanc anni 50 e attuali, differenze? nessuna

Messaggio da persson »

se cerchi una penna da utilizzare in modo costante per me nn è giustificato andare sul vintage se hai un differenziale di prezzo tra le due così importante e ti spiego il mio punto di vista.

a livello di pennino (e quindi per esperienza di scrittura se è questo ciò che intendi), per la mia attuale esperienza differenze nn ce ne sono.

a livello di materiali, la celluloide è una sostanza con proprietà elastiche e di resistenza superbe, era utilizzata allora perchè era ciò ce di meglio fosse disponibile, ma ha processi di lavorazione molto lunghi e che devono essere eseguiti a regola d'arte, quindi è costosa e complessa da produrre, l'attuale resina è un polimero plastico non ben noto e ha preso il posto della celluloide per la maggior economicità produttiva e la facilità d lavorazione (può essere stampata per iniezione e ad esempio le verette possono essere "affogate" saldamente nelle sua massa, piuttosto che incollate sulla superficie... avrà proprietà fisiche minori della celluloide ma dato che la penna in genere nn è un oggetto che nn subisce forze fisiche o di trazione importanti se tenuta bene, ed in condizione normali anche la resina ha prospettive di durata lunghissime (la mia Chopin ha quasi 15 anni ed è perfetta e ci sono molte MB degli anni ottanta, quando la resina utilizzata era peggiore di quella odierna, che cmq sono perfettamente conservate pur essendo state usate con continuità)... in casi estremi, tipo cadute rovinose, le rotture le avresti da ambo le parti, nn è insolito trovare MB in celluloide con crepe e spaccature sui cappucci o sui fondelli.... e per il normale invecchiamento entrambi i materiali subiscono i segni del passaggio del tempo, es. migrograffi causati da polvere ecc.
Gli alimentatori odierni sono di plastica termostampata, sono meno affascinati di quelli in ebenite, ma sono costituiti da un materiale che risente meno del passaggio del tempo e il fatto di essere prodotti per iniezione in stampi, gli da la possibilità di essere realizzati con moltissime microalette elastiche che migliorano l'afflusso, la distribuzione e forse anche raffreddamento (riscaldato dal calore della mano) dell'inchiostro; questo tipo di conformazione nn è certo possibile per asportazione dal solido con fresa e per un materiale rigido quale può essere l'ebanite appunto.

La differenza più sostanziale poi risiede nel meccanismo di carica, qualitativamente più solido ed efficace nella versione vintage, allora era realizzato totalmente in ottone e d era costituito da una pistone telescopico, di fatto costituito da tre "sfilate", c'è una vite che entra dentro ad un altra la qule entra dentro al canotto che porta la guarnizione dello stantuffo, ciò si traduce in un minimo ingombro ed in una maggior capacità di immagazzinamento di inchiostro (forse la migliore nella storia per questo tipo di caricamento).
Le attuali 146-149 invece sono fornite di un sistema a pistone normale totalmente realizzato in plastica e con guarnizione in silicone (negli anni 50 era in sughero), chiaramente la qualità è ben diversa e minore ed alcuni lamentano che se la penna nn viene pulita con cura e si formano depositi importanti, la meccanica può diventare molto dura e a volte l'asse filettato rompersi, quindi in linea di massima sotto questo aspetto una vintage sarebbe da preferire, però io farei anche un paio di considerazioni.
Il meccanismo in ottone è molto solido e ben costruito, ma se dovesse con il tempo presentare dei problemi, poco gravi (trafilamento di inchiostro dalla guarnizione) o molto gravi (es. rottura) ti esporresti a delle difficoltà notevoli (la penna è di difficile apertura, anche in funzione del fatto che l'intero meccanismo è avvitato direttamente sulla celluloide e il lavoro andrebbe fatto da un tecnico specializzato che ha necessari strumenti) ed a costi molto alti , sia per l'intervento che per le eventuali parti da sostituire di ben difficile reperibilità e disponibilità (parlo delle parti del meccanismo chiaramente, le guarnizioni in sughero si trovano o si rifanno facilmente)
Con una moderna invece se ci fossero dei problemi o rotture (dovuti cmq all'incuria dell'utente), con una 20ina di euro su ebay trovi il tool per aprirla e l'operazione è banale e si può fare tranquillamente seduti sulla scrivania (su youtube trovi una miriade di video in tal proposito) e con 60-80 € trovi il meccanismo completo di carica da sostituire... quindi tutto molto più semplice e gestibile.

Questi sono i miei pensieri, nulla di più e mi permetterei di suggerirti di valutare in alternativa l'acquisto di una 145, che grazie al sistema cartucce/converter è molto più funzionale e pratica e se vovesse succedere qualcosa al converter con 9 euro lo ricomprare senza necessità di dover smontare nulla, certo la capacità di immagazzinaggio è minore rispetto alla 146 ed alla sua carica a pistone, ma cmq sufficentissima ad un uso normale (il converter tiene qualcosina più di due cartucce ).

Buona scelta!
:wave:
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Messaggio da piccardi »

persson ha scritto: In più è venuto fuori proprio in quella discussione che i pennini di allora erano a differenza di quelli di oggi flessibili e che questa caratteristica era data da conoscenze metallurgiche oggi andate irrimediabilmente perse.
Stai facendo un gran mischione e attribuendo a terzi affermazioni generiche che, almeno io, mi sono ben guardato dal fare. Non mi risulta di aver mai detto che tutte le MB anni '50 hanno pennini flessibili, lo aveva in maniera molto evidente quella che hai indicato te. Non lo ha a quanto pare quella che hai comprato. Il punto è che con le antiche ci sono, con le attuali no.

La discussione sulla attuale mancanza di estraflessibili nella produzione contemporanea (qualche flessibile c'è) non c'entrava nulla con la presenza o meno degli stessi sulle MB, se tu pretendi di applicarla solo alla MB è puramente pretesa tua. Sul fatto poi sia o meno dovuta alla perdita conoscenze di metallurgia mi pare di aver detto in maniera abbastanza chiara che la considero una ipotesi, non insensata, ma anche senza la minima conferma. Dopo di che uno è libero di presentare le ipotesi che vuole, oppure un iperflessibile di produzione recente, così da smentirle tutte. Di flessibili recenti uno te lo ha citato Daniele, ci aggiungo quello prodotto da Boch per la Omas. Non ne risultano, al momento, prodotti da Montblanc, quando e se ci saranno aggiornerò la lista.

Inoltre, indipendentemente da quello a cui le vuoi applicare te, io le affermazioni relative ai pennini flessibili ed alle abissali differenze di scrittura le ho fatte sui pennini flessibili, non sul pennino generico di una Montblanc anni '50. Al riguardo ti posso solo ribadire che l'argomento che non ci sono differenze perché ne hai provata una (il cui pennino non è flessibile) e non le hai trovate, risulta assai poco convincente.

Dopo di mi pare che l'abbiamo tirata fin troppo in lungo. Se a te importa nulla della possibilità di avere un pennino flessibile, dello stantuffo telescopico, della possibilità di averle in celluloide striata, non ti piace la celluloide come materiale e preferisci la plastica, è vero, per te non cambia nulla. Per quanto mi riguarda anche avere una sola di queste caratteristiche (e due ci sono sempre) è più che sufficiente a farmi classificare una MB anni 50 come nettamente superiore.

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LucaC ha scritto:In merito alla discussione vi chiedo se a livello di esperienza di scrittura sia giustificato spendere circa 700 euro per una Montblanc 146 degli anni 50 o circa 200 euro via Ebay per una moderna, grazie.
Non mi sembra giustificato spendere 700 euro per una Montblanc 146 degli anni 50 indipendentemente dalle alternative...

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piccardi ha scritto:
Stai facendo un gran mischione e attribuendo a terzi affermazioni generiche che, almeno io, mi sono ben guardato dal fare. Non mi risulta di aver mai detto che tutte le MB anni '50 hanno pennini flessibili, lo aveva in maniera molto evidente quella che hai indicato te. Non lo ha a quanto pare quella che hai comprato. Il punto è che con le antiche ci sono, con le attuali no.
no, io nn mischio niente, per prima cosa nn hai neppure detto che solo alcune anni 50 potevano averlo e fino a prova contraria avendone in mano una, che è per me più che rappresentativa della produzione di allora, nn ne esistono, che esistono lo affermi tu, ma ai miei occhi resta solo una tua affermazione, se riuscirai a farmene vedere una ne prenderò atto a quel punto, nn prima.
poi, il thread era di una 146G anni 50, la foto postata da me era di una 144 anni 50 e di evidente nn c'è proprio nulla, perchè quella foto mostra solo il pennino con i rebbi divaricati, potrei fartene una anche io della 142, ma questo nn dimostrerebbe quanta forza (e difficoltà) è necessaria a farla divaricare o la sua elasticità.
tanto più che quel venditore in meno di una settimana ha venduto quella 144, due 146 ed una 149 demostrator, oltre a varie 242 e 344 (due o tre in tutto) , tutte con le stesse foto di pennino divaricato... le cose sono due (e ammesso che questi pennini bicolore anni 50 flessibili esistano), o nn sono così rari (ed sarei uno dei pochi sfortunati a ritrovarmi con una 142 con pennino rigido) o lui è un gran fortunato perchè buona parte di quelle poche sono finite tutte in mano sua.
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