quale marca di stilografica?
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grazie a tutti per le risposte
Maruska
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- nmaggiore
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ma perche' "persino", povere ?alfredop ha scritto:persino le Imperial.
Alfredo
io ne ho una di cui pero' non ho il converter aerometrico, e uso cartucciacce orrende. Qualcuno sa quale converter (aerometrico o no) "fitta" nelle Sheaffer Imperial ?
- Ottorino
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- nmaggiore
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Ottorino ha scritto:http://www.penhero.com/PenInHand/2005/P ... ay2005.htm
grazie Ottori', ce lo sapevo da me. il fatto e' che i converter originali non sono in commercio. ho provato tutti i converter che ho (pelikan, lamy, aurora, financo cinesi...) ma nisba, tutti troppo grandi. visto che qua ho letto di estimatori di sheaffer imperial, magari loro lo sapevano quale converter entra...
- wallygator
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Prova a prendere un refill usato in plastica da biro (di quelli lunghi e stretti, tipo Corvina o biro scolastiche simili, non Bic perché é troppo grosso), controlla se l'imbocco può andare bene per il piolino della sheaffer, quindi forzalo nel converter di tipo universale per qualche millimetro e taglia di misura....inserisci il converter così modificato, sovente funziona. Altrimenti usa le vecchie cartucce e riempile con una siringa dell'inchiostro preferito; altra soluzione - in mancanza di cartucce sheaffer - usare le pelikan corte al contrario, forando il lato b (chiamarlo posteriore mi sembrava brutto
).

Ultima modifica di wallygator il giovedì 5 marzo 2015, 15:54, modificato 1 volta in totale.
Walter
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mava' ? ci provo..wallygator ha scritto:Prova a prendere un refill usato in plastica da biro (di quelli lunghi e stretti, tipo Corvina o biro scolastiche simili, non Bic perché é troppo grosso), controlla se l'imbocco può andare bene per il piolino della sheaffer, quindi forzalo nel converter per qualche millimetro e taglia di misura....inserisci il converter così modificato, sovente funziona.
e infatti questa era/e' la mia opzione. mo' cerco una biro e la disfo. certo, non usavo biro dall'autunno del '54...wallygator ha scritto:Altrimenti usa le vecchie cartucce e riempile con una siringa dell'inchiostro preferito.
- wallygator
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p.s. cambia l'immagine dell'alias: mettighe quella de "capitan baseico" ca l'é megiu!!!! (un mito dei Buio Pesto - ormai sciolti)
Walter
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eh, qua si parla di grandissimi classici...wallygator ha scritto:p.s. cambia l'immagine dell'alias: mettighe quella de "capitan baseico" ca l'é megiu!!!! (un mito dei Buio Pesto - ormai sciolti)
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Pelikan, F oppure EF oppure OM, possibilmente pennini vintage (ne ho uno M che per la sua flessibilita' si fa' perdonare la sua dimensione). Per l'estetica, molte sheaffer's vintage, le Parker Vacumatic, la Stipula Vedo blu' e qualcun'altra
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Direi le Sheaffer pre-cina, comprese le economiche Nononsense. Parker non perdono un colpo. Waterman per l'eleganza. Tuttavia, vorrei dire anche quale marca NON comprerei mai. Montblanc, divenuto brand di un lusso assurdo e fuori luogo.
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- Snorkel
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in buona parte ti do ragione... anche se posseggo solo Montblanc... e tutto sommato ne sono felice e nn ho pentimenti o rimorsi per le scelte fatte.
probabilmente dipenderà dal fatto che, in certe cose almeno, sono un uomo di poca fantasia a cui piacciono oggetti classici, non molto vistosi, che abbiano un aspetto che superi le mode ed il tempo che passa e non troppo "arzigogolati" o "carichi"... quindi apprezzo linee essenziali, proporzionate e morbide, pennini di forma classica (i pennini carenati, conici, centrali ecc. ecc. nn posso neppure vederli da lontano), poi, per quanto possa apprezzare il grande lavoro che sta dietro alla realizzazione di penne marmorizzate o con effetti cromatici ricercatissimi, per il mio gusto già il monocromatico bordeaux è troppo "particolare" e mi andrebbe presto "a stufo" quindi la mia penna nn può che essere Meisterstuck!
Poi, sul corso che ha preso il brand dal suo ingresso nel gruppo Richemont, bhè si, anche io stenderei un bel velo... sulle scelte di marketing ad esempio (profumi, cinture, portachiavi, ecc. e... orologi!
), sul loro approccio commerciale (listini prezzi lievitati di anno in anno fino a livelli di pazzia) e nn di meno su quello "etico" (vogliamo fare un esempio? se vi leggete il catalogo dei modelli da collezione del 2004, troverete che per le Donation pen, parte del ricavato veniva devoluto per progetti culturali, rispettivamente 25€ per ogni stilografica e 12,50€ per ogni penna a sfera/roller... un grande sforzo direte voi, per una azienda che per un fondello in resina di ricambio magari ti chiede pure 80€ ... ma la cosa davvero tragicomica è che se prendete il catalogo 2007, gli importi devoluti si erano ridotti rispettivamente a 20€ e 10€!
roba da mentecatti!).
Però, è anche vero che in fin dei conti, la bellezza c'è e la qualità pure, ciò anche se a prezzi che rasentano la follia (questo cmq, diciamolo, non è solo un problema di Montblanc).
probabilmente dipenderà dal fatto che, in certe cose almeno, sono un uomo di poca fantasia a cui piacciono oggetti classici, non molto vistosi, che abbiano un aspetto che superi le mode ed il tempo che passa e non troppo "arzigogolati" o "carichi"... quindi apprezzo linee essenziali, proporzionate e morbide, pennini di forma classica (i pennini carenati, conici, centrali ecc. ecc. nn posso neppure vederli da lontano), poi, per quanto possa apprezzare il grande lavoro che sta dietro alla realizzazione di penne marmorizzate o con effetti cromatici ricercatissimi, per il mio gusto già il monocromatico bordeaux è troppo "particolare" e mi andrebbe presto "a stufo" quindi la mia penna nn può che essere Meisterstuck!
Poi, sul corso che ha preso il brand dal suo ingresso nel gruppo Richemont, bhè si, anche io stenderei un bel velo... sulle scelte di marketing ad esempio (profumi, cinture, portachiavi, ecc. e... orologi!


Però, è anche vero che in fin dei conti, la bellezza c'è e la qualità pure, ciò anche se a prezzi che rasentano la follia (questo cmq, diciamolo, non è solo un problema di Montblanc).
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Ciao a tutti!
La penna che preferisco al momento è una Pelikan Gallery, un modello comprato in un discount alimentare per qualche euro, ormai anni fa.
Non mi ha mai lasciato nei problemi!
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Non mi ha mai lasciato nei problemi!
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Gentile persson, anch'io non amo penne particolarmente "sgargianti". Tuttavia le penne austere, da "uomo serio", di cui le Meisterstuck sono prototipo, non sono escusiva dell'esosa casa tedesca (la quale, nelle serie limitate specialmente, talora indulge alla fantasia e al colore). Io ne ho di MB e le uso con soddisfazione, essendo la qualità indiscutibile. Ma nessuna di queste l'ho comprata io, tutte mi sono state regalate.Dovessi spendere una cifra importante, personalmente, mi orienterei piuttosto su una Pelikan, su una Waterman, su una Omas. Ovviamente, sono gusti personali. Resta, poi, dato di fatto che penne da 50 Euro sovente scrivono perfettamente e non hanno deficienze estetiche. Delle MB mi disturba il fatto che da molti (certamente non è il caso Suo, altrimenti non scriverebbe qui) sono utilizzate come mero strumento di ostentazione. Opinione mia, ovviamente.
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- Snorkel
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condivido le sue considerazioni, tutte.
anche io nn amo nessuna delle special edition realizzate da MB e pur avendo avuto anche l'occasione di poterne acquistare qualcuna (es. la Marcel Proust) l'idea nn mi ha mai neppure lontanamente solleticato... proprio perchè adoro la linea della Meisterstuck e le special mi sembrano solo penne realizzate da altri con il logo della casa attaccato sopra.
sono anche perfettamente conscio del fatto che penne che costano 20 o 30 volte meno possono dare ottime soddisfazioni, ciò perchè scrivo con le stilografiche da quando avevo una decina di anni e data la mia estrazione sociale (mio papà operaio, mio nonno contadino, io sono un semplice perito agrario) era difficile che potessi trovarmi per le mani stilografiche e soprattutto stilografiche di un certo prestigio (cosa magari consueta per un figlio/nipote di notaio, avvocato, funzionario, industriale, ecc. ecc.).
Quando decisi di acquistare la mia prima MB, era il 98 ed avevo 22 anni, il mio interesse per le stilografiche mi consentiva di conoscere anche molte altre alternative, quelle citate da lei ed altre ancora, quali Delta, Parker, Paper Mate, Montegrappa... ma semplicemente le classiche MB appagano ed incontrano più di tutte le altre quello dhe è il mio gusto estetico .
è vero che la linea della Meisterstuck nn è una esclusiva di MB, ma che posso dire, ai miei occhi è la casa che meglio e da più tempo la rappresenta... mi piace quel tipo di penna e quindi la mia scelta va in quella direzione... ad esempio mai penserei di acquistare una Sailor 1911, pur sapendo che qualitativamente è agli stessi livelli o forse pure un gradino più in alto (ed è realizzata in Giappone, un plusvalore ai miei occhi).
Va anche detto che forse un fattore determinante per le mie scelte è che anche per motivi di lavoro e di vita in genere, l'utilizzo delle mie penne difficilmente si svolge in pubblico, le ho sempre scelte con l'idea che dovessero essere oggetti che mi sarei goduto nella quotidianità privata della mia esistenza e questo magari mi ha aiutato ad essere abbastanza scevro da considerazioni quali "che tipologia di persone potessero o fossero designante a dover rappresentare"; le ho scelte solo perchè incontrano quelli che sono i miei personalissimi gusti estetici e per la loro capacità di svolgere egregiamente il lavoro per cui sono state realizzate... ne più e ne meno... e se cmq capita che stando in giro devo prendere un appunto nn mi faccio certo problemi a scriverci, perchè nn riesco a vederle come uno "status simbol" o una ostentazione di ricchezza... anche perchè, 6 o 7 persone su 10 di quelle che mi potrebbero circondare probabilmente avrebbero in mano o in tasca un Iphone 6 che costa più del doppio della mia Chopin...
un saluto!
anche io nn amo nessuna delle special edition realizzate da MB e pur avendo avuto anche l'occasione di poterne acquistare qualcuna (es. la Marcel Proust) l'idea nn mi ha mai neppure lontanamente solleticato... proprio perchè adoro la linea della Meisterstuck e le special mi sembrano solo penne realizzate da altri con il logo della casa attaccato sopra.
sono anche perfettamente conscio del fatto che penne che costano 20 o 30 volte meno possono dare ottime soddisfazioni, ciò perchè scrivo con le stilografiche da quando avevo una decina di anni e data la mia estrazione sociale (mio papà operaio, mio nonno contadino, io sono un semplice perito agrario) era difficile che potessi trovarmi per le mani stilografiche e soprattutto stilografiche di un certo prestigio (cosa magari consueta per un figlio/nipote di notaio, avvocato, funzionario, industriale, ecc. ecc.).
Quando decisi di acquistare la mia prima MB, era il 98 ed avevo 22 anni, il mio interesse per le stilografiche mi consentiva di conoscere anche molte altre alternative, quelle citate da lei ed altre ancora, quali Delta, Parker, Paper Mate, Montegrappa... ma semplicemente le classiche MB appagano ed incontrano più di tutte le altre quello dhe è il mio gusto estetico .
è vero che la linea della Meisterstuck nn è una esclusiva di MB, ma che posso dire, ai miei occhi è la casa che meglio e da più tempo la rappresenta... mi piace quel tipo di penna e quindi la mia scelta va in quella direzione... ad esempio mai penserei di acquistare una Sailor 1911, pur sapendo che qualitativamente è agli stessi livelli o forse pure un gradino più in alto (ed è realizzata in Giappone, un plusvalore ai miei occhi).
Va anche detto che forse un fattore determinante per le mie scelte è che anche per motivi di lavoro e di vita in genere, l'utilizzo delle mie penne difficilmente si svolge in pubblico, le ho sempre scelte con l'idea che dovessero essere oggetti che mi sarei goduto nella quotidianità privata della mia esistenza e questo magari mi ha aiutato ad essere abbastanza scevro da considerazioni quali "che tipologia di persone potessero o fossero designante a dover rappresentare"; le ho scelte solo perchè incontrano quelli che sono i miei personalissimi gusti estetici e per la loro capacità di svolgere egregiamente il lavoro per cui sono state realizzate... ne più e ne meno... e se cmq capita che stando in giro devo prendere un appunto nn mi faccio certo problemi a scriverci, perchè nn riesco a vederle come uno "status simbol" o una ostentazione di ricchezza... anche perchè, 6 o 7 persone su 10 di quelle che mi potrebbero circondare probabilmente avrebbero in mano o in tasca un Iphone 6 che costa più del doppio della mia Chopin...

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quale marca di stilografica?
Anch'io non sono attratto dalle orientali, anche se prima o poi "cadrò" su una Twsby... Ad ogni modo sono un felice scrittore con la Chopin, che i miei genitori mi regalarono quando mi laureai.