Le mie stilografiche, commenti e consigli
Le mie stilografiche, commenti e consigli
Ciao a tutti, come scritto nella presentazione, ho trovato a casa dei miei delle vecchie stilografiche che sto ripulendo con l'intenzione di provarle e, perchè no, utilizzarle quotidianamente.
Iniziamo dalla prima: Pelikan 120 ieri sere l'ho ripulita per bene smontata la clip, lucidata con crema per lucidare e micromesh. Con la grana 12000 ho passato anche il corpo della penna in modo da tornare a farlo splendere e togliere il segni del tempo.
Ora è caricata con inchiostro Pelikan 4001 blue/black. Scrive bene, alla base del pennino mi sembra di vedere la scritta EF che credevo volesse dire extra fine ma il tratto, secondo la mia esperienza è medio.
La seconda: Artus è stata ripulita come la Pelikan, rimane dell'inchiostro residuo all'interno del tappo ma sembra sia presente un "secondo tappo" incastrato in quello esterno e che l'inchiostro sia tra i due tappi e pertanto non riesco a rimuoverlo. Passandolo a secco su un foglio ho avuto la sensazione grattasse un po' il foglio. Lo stantuffo sembra tenere, oggi la carico e provo.
La terza: Lus Atomica 300 Ora è in ammollo per la pulizia dall'inchiostro residuo, il tappo in metallo è crepato e non chiude più, per ora ho messo un giro di scotch e momentaneamente il problema è risolto.
Sono presenti i pellet di inchiostro ma io credo la proverò con una cartuccia universale. E' una penna affascinante che rappresenta, a prima vista, l'ingegno italico e la voglia di innovazione nel campo della scrittura.
La quarta ed ultima: Lus inox Anche lei è in acqua per la pulizia. Il pennino viene via con incredibile facilità, forse troppa dato che mi è rimasto in mano mentre pulivo la punta della penna dopo il primo risciacquo.
Dopo le presentazioni le domande.
Il fatto che il pennino di quest'ultima si stacchi con una leggerissima trazione può essere un problema? E' possibile porre rimedio?
E' possibile sapere di che epoca sono le penne?
Io ho trovato che la pelikan 120 è stata introdotta nel 1955, ma nulla so di questo modello, vista l'età dei miei ipotizzerei metà degli anni 60.
Della Artus non ho trovato nulla se non che il marchio sparisce negli anni '60.
Della Atomica ho trovato da data di lancio (1958) e poi null'altro ma immagino che questi "esperimenti" non abbiano avuto vita commerciale lunga.
Della Lus inox non so nulla.
Aggironerò il posto dopo le prime prove di caricamento e scrittura, intanto oggi al lavoro ho con me la piccola Pelikan, un carroarmato, dopo decenni di inutilizzo, lasciata vuota ma sporca è tornata a scrivere come se il tempo non fosse passato.
Iniziamo dalla prima: Pelikan 120 ieri sere l'ho ripulita per bene smontata la clip, lucidata con crema per lucidare e micromesh. Con la grana 12000 ho passato anche il corpo della penna in modo da tornare a farlo splendere e togliere il segni del tempo.
Ora è caricata con inchiostro Pelikan 4001 blue/black. Scrive bene, alla base del pennino mi sembra di vedere la scritta EF che credevo volesse dire extra fine ma il tratto, secondo la mia esperienza è medio.
La seconda: Artus è stata ripulita come la Pelikan, rimane dell'inchiostro residuo all'interno del tappo ma sembra sia presente un "secondo tappo" incastrato in quello esterno e che l'inchiostro sia tra i due tappi e pertanto non riesco a rimuoverlo. Passandolo a secco su un foglio ho avuto la sensazione grattasse un po' il foglio. Lo stantuffo sembra tenere, oggi la carico e provo.
La terza: Lus Atomica 300 Ora è in ammollo per la pulizia dall'inchiostro residuo, il tappo in metallo è crepato e non chiude più, per ora ho messo un giro di scotch e momentaneamente il problema è risolto.
Sono presenti i pellet di inchiostro ma io credo la proverò con una cartuccia universale. E' una penna affascinante che rappresenta, a prima vista, l'ingegno italico e la voglia di innovazione nel campo della scrittura.
La quarta ed ultima: Lus inox Anche lei è in acqua per la pulizia. Il pennino viene via con incredibile facilità, forse troppa dato che mi è rimasto in mano mentre pulivo la punta della penna dopo il primo risciacquo.
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Il fatto che il pennino di quest'ultima si stacchi con una leggerissima trazione può essere un problema? E' possibile porre rimedio?
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Io ho trovato che la pelikan 120 è stata introdotta nel 1955, ma nulla so di questo modello, vista l'età dei miei ipotizzerei metà degli anni 60.
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Della Atomica ho trovato da data di lancio (1958) e poi null'altro ma immagino che questi "esperimenti" non abbiano avuto vita commerciale lunga.
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Ultima modifica di miscio il martedì 24 febbraio 2015, 13:01, modificato 2 volte in totale.
- Medicus
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Non si caricano le foto.
Guarda questo link : viewtopic.php?f=8&t=3432
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"L' è tutto da rifare"
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Artus è l'azienda che Joseph Lamy compro e con cui produsse le penne prima di cambiargli nome in Lamy...
Se cerchi sul wiki troverai varie informazioni, è ben lontano dall'esser completo, ma qualcosa c'è.
Simone
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Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Fatto, ora dovrebbero vedersi.
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Che bella la Lus in metallo!
La Lus Atomica Magica 300 è identica alle mie e credo che sia il modello precursore dei moderni converter, ma qui occorre attendere lumi dagli esperti storici.
300 era il prezzo in Lire, infatti sulla confezione è indicato il prezzo per questo modello - che all'epoca era quello di base, di fascia economica - e quello di altri tre modelli più costosi (rispettivamente da 500, 1000 e 2500 Lire, gli ultimi due con pennino in oro). Ma ne sono stati prodotti anche modelli diversi.
La Lus Atomica Magica 300 è identica alle mie e credo che sia il modello precursore dei moderni converter, ma qui occorre attendere lumi dagli esperti storici.
300 era il prezzo in Lire, infatti sulla confezione è indicato il prezzo per questo modello - che all'epoca era quello di base, di fascia economica - e quello di altri tre modelli più costosi (rispettivamente da 500, 1000 e 2500 Lire, gli ultimi due con pennino in oro). Ma ne sono stati prodotti anche modelli diversi.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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oggi pulisco bene la LUS in metallo e la provo con una cartuccia standard, ha solo quel metodo di caricamento.
Dici che il pennino così facile da estrarre potrebbe essere un problema, come posso fare a "ancorarlo" un po' di più?
Dici che il pennino così facile da estrarre potrebbe essere un problema, come posso fare a "ancorarlo" un po' di più?
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La Atomica 300 mi ha veramente incuriosito, ma come si caricava?
Riccardo
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ha all'interno una "cartuccia" vuota in cui inserire dei "pellet" di inchiostro che vedi nella foto da sciogliere in acqua.
Da internet:

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Non preoccuparti, difficilmente si sfila da solo! In diverse altre penne, come le Pelikano (pelikan), la Safari (Lamy) la Mk10 (sempre Pelikan) il pennino si estrae con una relativa facilità per essere sostituito ma non per questo cade.






- Irishtales
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Se l'argomento interessa, posso in serata aprire un argomento ad hoc per la mitica Lus Atomica Magica 300, una penna economica, scolastica d'altri tempi, senza valore collezionistico, ma che mantiene inalterata la sua dignità di strumento nato per essere efficiente ed alla portata di tutti.
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Daniela
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interessante, mi ricorda per certi versi il sistema adottato dalla Aurora per l'Etiopia con le pillole nel fondellomiscio ha scritto:ha all'interno una "cartuccia" vuota in cui inserire dei "pellet" di inchiostro che vedi nella foto da sciogliere in acqua.
Da internet:
Riccardo
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Quindi ha compresse di inchiostro?.
Eravamo dei geni...


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