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In particolare noto come fai la "t" in fine di parola (come in "est"), l'avevo già notato nei testi inglesi dove ovviamente le desinenze in "t" sono molto più frequenti: è diversa da quelle "in mezzo alla parola": è una tua interpretazione o è previsto?
Poi noto che la F maiuscola la fai con base sulla riga, anziché "andare sotto" con la gamba. D'altra parte ho trovato diverse varianti, qui per esempio:
http://julianakcrs.files.wordpress.com/ ... .png?w=320
la fa in un modo ancora diverso...
Certo è che questo "metodo Palmer" è quello che avrei voluto ai tempi della scuola! Ricordo che per tutta la mia carriera scolastica, mentre prendevo appunti, studiavo in vari modi come rendere più "corsiva" la grafia, conservandone l'eleganza. E devo dire che almeno i capisaldi li avevo capiti, cioè quelli di riuscire a "legare" il più possibile le lettere, stilizzando il più possibile i tratti. Ma non ero mai arrivato alla "malizia" che rende il Palmer geniale, ovvero quello di fare prima tutte le lettere legate, e poi di "tornare indietro" a fare punti e tratti su i e t. Anche perché viene molto anti-intuitivo, adesso che sono all'inizio infatti mi capita di perdere più tempo alla fine della parola a pensare a dove vanno punti e tratti, che a scrivere la parola stessa!
...però magari adatto i principi al mio stile, perché alcune cose del Palmer non mi piacciono poi tanto..
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