A differenza di molte altre operazioni di “resurrezione” di marchi storici, che han portato alla produzione di costosissime penne in edizioni limitate, o produzioni ad altissimo tasso di pacchianeria, la Kaweco sembra essersi orientata da subito ad una riproposizione dei suoi modelli classici, rielaborati per l’uso di materiali modeni, orientati però, come gli originali, all'uso comune.
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I risultati ottenuti, già apprezzati per la riedizione della Kaweco Sport presa in esame in precedenza, sono interessanti anche per un altro modello, la Lilliput, una penna di piccolissime dimensioni che compariva già in un catalogo del 1911. In questo caso la riedizione ha visto il passaggio dall’ebanite all’alluminio, con una penna comunque molto leggera, ed adatta, grazie alle sue ridottissime dimensioni, anche ad essere usata come complemento da unire ad una agenda.
La principale caratteristica di questa penna infatti sono le dimensioni minuscole, 9,7 cm da chiusa, che però diventano 12,5 con il cappuccio calzato, rendendo la penna utilizzabile comodamente. Le finiture sono semplici, ma molto curate e la qualità realizzativa ottima, considerato che si tratta comunque di una penna relativamente economica, con un prezzo intorno ai 50 euro. Il caricamento è a cartuccia/converter, ed il diametro della penna supera appena quello delle cartucce.
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Nonostante le dimensioni ridotte, la penna è ben equilibrata e maneggevole, il pennino è in acciaio, ma resta molto scorrevole e la scrittura risulta gradevole, con un flusso generoso e senza incertezze. In sostanza come per la Sport si tratta di una penna pensata per essere usata, ed è pratica e funzionale nonostante le dimensioni minimali.
Ritornando al solito rituale dei voti, che come sempre van presi più come una indicazione dei gusti dell’autore che come una valutazione oggettiva, i risultati sono:
- aspetto: 8.0 (linea semplice, ottime finiture)
- scrittura: 8.0 (comoda e scorrevole)
- sistema di caricamento: 6 (ordinario cartuccia/converter)
- qualità/prezzo: 9 (molto buono visto i materiali impiegati)
Come sempre si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica per aver messo a disposizione l’esemplare della penna con cui sono state eseguite le prove di scrittura e per aver fornito la fotografia usata nell’articolo.
Simone